Siamo sempre noi

“Tipo, dimmi una cosa Liet” il polacco si voltò verso il compagno, guardandolo negli occhi.

“Cioè, ti dispiace che io non sia, tipo, una ragazza?” Quello rimase un po’ stupito dalla domanda, non se l’aspettava.

Ci rifletté sopra un attimo e poi sorrise.

“Non non mi dispiace affatto” l’altro gli si avvicinò, poggiandogli la fronte sul petto.

“Tipo a me a volte si... sarebbe bello essere una ragazza...perchè cioè, sarebbe tutto più facile...per noi” Toris arrossì involontariamente, carezzando dolcemente la testa di Feliks.

Poi alzò gli occhi al cielo. Si qualche volta ci aveva pensato. Ma ogni volta era sempre giunto alla stessa conclusione.

“Sai... io non credo che cambierebbe molto. Perché non importa che tu sia un ragazzo o una ragazza. Resti sempre tu. E non importa che noi siamo due ragazzi o un ragazzo e una ragazza, perchè restiamo sempre noi” Feliks gli sorrise abbracciandolo forte.

Era vero. Erano sempre loro, in ogni caso.

“Tipo hai ragione, grazie To, cioè scusa se ho detto che sarebbe meglio se io fossi una ragazza” l’altro scosse la testa.

“Non dirlo nemmeno... io... ecco...” Il polacco alzò lo sguardo incontrando gli occhi di Toris, che impacciato come sempre cercava di esternare i suoi sentimenti.

“Dai To, cioè, pensavo che dopo tutto questo tempo avessi imparato come si fa. Tipo, devo rispiegartelo?” Liet annuì sorridendo. Il polacco avvicinò il suo viso a quello dell’altro.

“Allora, tipo, prendi un pel respiro, mi guardi negli occhi e dici...”

“Ti amo” terminò Toris. Feliks sorrise e lo baciò.

“Bravo. Tipo, ti amo anche io Liet”