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Autore: supernova_the_fifth    08/09/2011    1 recensioni
"Rinchiuso in quel buco di segreta. L’odore di marcio e muffa che avevano da subito raggiunto le sue narici nauseandolo. I pasti miseri che gli venivano concessi. Le sbarre che chiudevano la sua prigione, con un semplice tocco sarebbero potute cadere quanto male erano ancorate al suolo ma a nessuno importava. Lui era completamente avvinghiato a catene. Collo, braccia, gambe.
Senza sapere niente."
Genere: Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra prigioni e cantine

 

 

 

 

I passi echeggiarono ancora per un paio di minuti diventando sempre più nitidi fino a che una figura gli si stagliò di fronte, impedendo anche a quella già fioca luce di illuminargli la visuale.

Non aveva la forza di alzare il volto quanto bastasse ad incontrare quello del nuovo arrivato; il tempo che aveva passato li dentro lo aveva intorpidito fino al midollo.

Dopotutto la fatica probabilmente non avrebbe appagato il risultato: ritrovarsi a fissare la guardia di ronda, subire i suoi scherni e ricominciare a ciondolare il capo verso il basso con il collo più dolente di prima. Ma qualcosa lo tratteneva, e non si riferiva alle catene, qualcosa che lo stimolava in quel gesto, qualcosa che andava ben oltre l’intuito….fu la voce.

“Guardami.” Era un ordine. Aveva piegato il suo corpo alla sua volontà, lentamente, con continue e dolorose torture che pian piano lo avevano reso più innocuo di un piccolo agnello.

Aveva segni ovunque.

Cicatrici.

Ferite ancora sanguinanti, ferite incrostate visibili o meno che percorrevano per intero quel corpo perfetto quale era quello del mostro acquatico.

I capelli argentati che incorniciavano il viso apparivano sempre più sporchi e trasandati…solo una cosa era rimasta sua.

Blue alzò lo sguardo verso il suo interlocutore.

Pece. Neri come la pece erano gli occhi di chi gli stava davanti.

Occhi che ora lo stavano squadrando dalla testa ai piedi come fosse una banale merce di pessima qualità. Ma Blue non abbassò lo sguardo. Non avrebbe piegato anche la sua volontà oltre al corpo.

“Sei silenzioso Suiki…non vorrai dirmi che sono riuscito già a torcere a mio piacimento uno della tua razza! Sarebbe stata una vera passeggiata. Pensare che non ho ancora cominciato a fare sul serio.”

Gli occhi colore del ghiaccio non si spostavano da quelli neri quasi ad indicare che la loro sfida era ancora aperta, che lui non aveva ancora vinto.

Lui doveva farcela.

Passarono minuti interminabili, simili a ore per Blue, fino a quando il suo aguzzino non decise di lasciarlo di nuovo nel suo silenzio da solo.

“Puoi continuare a tacere ma ricorda. Non sei l’unico da cui posso ricevere le informazioni di cui ho bisogno. Il tuo compagno è una preda altrettanto fruttuosa.” Disse in tono pacato, lasciando il mostro acquatico solo, nei suoi pensieri.

 

Due ore.

In quel angolo di prigione dimenticata da qualsiasi dio, se ne fosse mai esistito uno, Blue dovette ritrovarsi di nuovo a fronteggiare quel odioso silenzio che da mesi riempiva le sue giornate.

Giornate piene di ansia, tristezza, rabbia.

Ansia.

Rinchiuso in quel buco di segreta. L’odore di marcio e muffa che avevano da subito raggiunto le sue narici nauseandolo. I pasti miseri che gli venivano concessi. Le sbarre che chiudevano la sua prigione, con un semplice tocco sarebbero potute cadere quando male erano ancorate al suolo ma a nessuno importava. Lui era completamente avvinghiato a catene. Collo, braccia, gambe.

Senza sapere niente.

I suoi compagni. Il suo party. Nessuna notizia. Erano rinchiusi in zone diverso di quel posto…non aveva idea di cosa fosse poi, quel posto!

Tristezza.

Per quello che li attendeva. Il non vedere più i loro visi che ormai erano così familiari.

A Blue mancavano i combattimenti con quel idiota del suo compagno, i pranzi di Ravi e le sue sfuriate per i loro litigi, le battute di Mippy.

Rabbia.

Per non essere riuscito a salvare nessuno di loro.

E il silenzio continuò. Fino a quando tutto quello che riempì la mente di Blue fu un grido.

“BAKAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”

“Baka…baka……baka? Chi diavolo si mette ad urlare baka in un posto del genere!”

E poi arrivò…un dolore allucinante alla base del cranio.

Perché a Blue parve così familiare? ..inconsciamente sapeva che tutto stava per diventare nero.

E allora come mai tutto stava assumendo luce e colore?

 

 

Strabuzzò gli occhi per abituarsi alla luce intensa che rischiava di accecarlo. Un unico punto di luce che si rivelò…una torcia?

 

Fu così che Blue si ritrovo naso contro naso con un’arrabbiatissima Ravi intenta a sbraitare e a puntargli addosso quella dannatissima torcia che teneva in mano.

“M-A-T-I-S-E-M-B-R-A-I-L-M-O-D-O-??” esclamò la giovane, rossa in volto dalla rabbia. “Io e Keel ti abbiamo cercato per ore. ORE! E tu eri beatamente spaparanzato sulle scale della cantina?”

“Eh?”

“Non ‘Eh?’ a me signorino! Che diavolo ti è saltato in mente di addormentarti nel bel mezzo della missione!”

“Missione….ma la prigione…le torture…”

Ravi inarcò il sopracciglio. Prigione? Torture? Ma di che stava parlando Blue?

“Ehi idiota non è che venendo giù ti sei scolato qualcuna di quelle bottiglie di alcolici? No perché sembra proprio che tu le stia sparando grosse. E grosse è dir poco! Ah ah ah!” Keel scese le scale della cantina ridendosela di gusto fino a raggiungere i compagni.

“Ma che cazz…era tutto un sogno? E’ vero la missione a Sunset city…Ma era così vero..” disse il mostro acquatico più a se stesso che agli altri.

“Deve essere stato davvero bello allora!” ghignò il dragon ape.

“Tutt’altro.”

La monster user spostò lo sguardo da un adventurer all’altro. Ok qualcosa non quadrava ma decisamente non aveva intenzione di perderci tempo adesso. Dovevano completare la missione, seppur noiosa: e tre piani sopra l’intera soffitta li aspettava pronta per essere catalogata.

Al diavolo anche quel vecchietto e la sua mania di collezionismo.

Una voce li raggiunse dall’ingresso della cantina. “Trovato Blue-puo?” chiese il devil pig.

“Si tranquillo Mippy, quella testa piena d’alghe era qui giù a farsi una dormita!!”

“Dormita un corno! Ti pare sia il tipo, mostro squama?!”

“Mostro squama? E questa da dove salta fuori! Fatti sotto scemo!”

“Senza pensarci due volte idiota!”

Ravi non ne poté più. “Adesso basta!”

“TU! Torna in soffitta e riordina gli scatoloni che ci sono sulle mensole arancio!” ringhiò rivolta a Keel. “E posa quella cosa! Sono ore che giri con quella dannata fionda alla cintura! E’ di mr. Rodgar di sicuro quindi rimettila dove l’hai trovata!”

“MENTRE TU finisci di sistemare qui in cantina le bottiglie. Mippy, con me.”

“Sì signora!” esclamarono i due in coro.

Detto questo si diresse a passo spedito verso una sala al piano superiore con un devil pig alquanto basito che le svolazzava al seguito.

Keel e Blue si diedero un breve occhiataccia per poi riprendere i singoli lavori. Quando il dragon ape era a metà della rampa sentì il Suiki borbottare qualcosa sulla linea del ~ non stavo dormendo ~ per riuscire solo a stento a trattenere un moto di risa.

“FUNKY!”

Estrasse dalla cintura l’oggetto che aveva sottratto alla collezione presente in soffitta.

Di certo quella fionda crea-sogni funzionava alla perfezione!

E chissà quante altre cosucce interessanti avrebbe ancora trovato in quella miniera d’oro di cianfrusaglie! Oh si, con quel baka di Blue come cavia sarebbe stato un vero spasso!

   
 
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