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Autore: Londoncalling    08/09/2011    9 recensioni
Klaus è stato sconfitto, la battaglia è stata vinta. Sembra la fine di tutto, quando invece per molti è un nuovo inizio.
La giovane e bella Elena dovrà destreggiarsi tra la sua relazione con Stefan e una forte attrazione per l'attraente fratello Damon.
In più a complicare le cose si faranno largo nuovi potenti nemici e il passaggio di una misteriosa cometa che cambierà le vite dei nostri protagonisti per sempre.
Era buio. Correvo nel vuoto alla ricerca di uno spiraglio di luce, un raggio di sole. Urlavo al vento, ma la voce non usciva dalla mia bocca.
Un volto apparve nel buio riconobbi i suoi occhi, azzurri come il colore del cielo dopo la tempesta, iniziai a correre ancora più veloce per quanto le mie fragili gambe mi permettevano per raggiungere il proprietario di quegli occhi.
Ero arrivata a prenderlo quando lui sussurrò dolcemente con quella sua voce melodiosa e irresistibile un – Sei mia – e le nostre labbra si incontrarono di nuovo, sta volta per molto più tempo della precedente, le nostre lingue si rincorrevano e la mia mano salì fino ad accarezzare i capelli ricci del giovane.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa: Questo capitolo è stato concepito come la fine della storia, tuttavia non disperate se il finale non è di vostro gradimento poichè c'è un altro capitolo che in origine doveva essere solo un epilogo che è poi stato ampliato a vero e proprio capitolo. Quindi sarà quello l'ultimo finale :D
Spazio Autrici: Vi ringraziamo tutte con grande affetto per tutto ciò che ci avete trasmesso con i vostri commenti e con il vostro seguirci così costantemente. Abbiamo anche notato che siamo state inserite tra le Storie più popolari di vampire diaries e questo ci riempie di orgoglio e felicità. Questa storia era nata come un'idea abbozzata tra due amiche e si è rivelata un grande successo grazie a voi che avete reso tutto questo possibile.
Spero avrete la pazienza di seguirci anche in questi ultimi due capitoli e farci sapere come vi sembrano :)

Peach Perfume
 

Era il momento.
Era giunto quello che sarebbe stato l’istante più bello e significativo di tutta la mia vita.
Stavo percorrendo la navata della chiesetta , gremita di persone, di Mystic Falls, il paesino dov’ero nata e cresciuta.
Mille pensieri si affollavano nella mia mentre, mentre camminando lentamente mi approcciavo all’altare torturando il buchet di gardenie e peonie per sfogare un po’ di nervosismo.
Continuavo a camminare lentamente un passo dopo l’altro , superando senza rendermene conto, i miei cari e la mia famiglia che erano seduti sulle varie panchine.
Sapevo che dovevano esserci Bonnie, Caroline, Tyler, Matt, Jeremy, Jenna e un sacco d’altra gente di Mystic Falls su quelle panchine, ma in quell’istante non riconobbi nessuno o meglio non mi curai di cercare di scorgere nessuno di loro. L’unica cosa che i miei occhi si preoccupavano di  contemplare era il bellissimo uomo che mi aspettava all’altare.
Era lì in tutta la sua bellezza: aveva i capelli scuri pettinati in modo ordinato, un completo blu scuro che gli fasciava perfettamente il fisico alto e scolpito, aveva le braccia distese e le mani le une nelle altre, come faceva quando era nervoso, i suoi occhi chiari erano assorti come se avessero visto chissà quale visione divina. Sorrisi perché sapevo che quello sguardo era dedicato a me.
Mi avvicinai all’altare, lo guardai e seppi di aver preso la scelta giusta.
-Finché morte non ci separi- disse lui con la sua solita ironia, accennando un mezzo sorriso che somigliava a un ghigno.
Aveva voglia di scherzare sul fatto che fosse già morto persino nel giorno del suo matrimonio. Sorrisi per poi sugellare il nostro patto d’amore dicendo: -Finché morte non ci separi, Damon-
Damon sorrise di rimando e si avvicinò alle mie labbra sfiorandole dolcemente, fui percossa da una sensazione simile ad una scossa elettrica e mi stupii del fatto che mi provocasse tante emozioni data la semplicità di quel contatto.
Lui se ne accorse e sogghigno soddisfatto sulle mie labbra per poi approfondire il contatto e ufficializzare la nostra unione con un bacio passionale.
-Elena non posso credere che tu non sia ancora pronta!- disse sconvolta Caroline, mentre entrava nella stanza dove mi stavo preparando per il matrimonio, riportandomi alla realtà e frantumando tutte le mie fantasie.
-Ci metterò solo un attimo ancora, lo giuro- risposi voltandomi verso di lei.
-Farai meglio perché la chiesa è già piena di gente e si chiedono tutti dove sia la sposa-
-Che succede?- domandai alla bionda vedendola con gli occhi lucidi.
-Niente, è che… sei bellissima e ti stai per sposare- confesso con le lacrime agli occhi visibilmente emozionata per me.
-Oh,Care- dissi per poi abbracciarla e stringerla a me.
-Mi dispiace interrompere il bel quadretto, ma se Elena non esce da questa stanza ora probabilmente Stefan la verrà a cercare è mezzora che cammina nervosamente avanti e indietro sul piazzale della chiesa- spiegò Damon, dopo aver fatto capolino dalla porta.
-Oh no! Non permetterò al signor Salvatore di entrare qui dentro e rovinare la tradizione!- commentò Caroline lasciando l’abbraccio per poi correre fuori dalla stanza, cercando un modo per tranquillizzare Stefan e far andare il matrimonio alla perfezione come l’aveva pianificato.
-Ehi, stai avendo ripensamenti?- esordì malizioso Damon avvicinandosi a me che stavo di fronte allo specchio dandogli le spalle.
-Non è così Damon, anzi mi daresti una mano con questo?- chiesi indicandogli la zip del bellissimo abito bianco che indossavo.
-Ma certo-
Chiuse la zip, come gli avevo chiesto, ma notai che stava indugiando un po’ troppo sul corsetto accarezzandolo per un paio di minuti.
Un brivido mi attraversò, poi, quando passò dalla stoffa dell’abito a toccare delicatamente la pelle scoperta della mia spalla, continuò dirigendosi piano piano sul mio collo e tracciando sensualmente delle linee immaginarie con le dita in prossimità delle mie vene.
-Damon- sussurrai a bassa voce, pregando che si fermasse.
Lui ignorò la mia richiesta e cominciò a baciare delicatamente tutto il mio collo che mi fecero sussultare. Poi mi prese con violenza costringendomi a girarmi verso di lui così finalmente potei rivedere gli stupendi occhi ghiaccio che avevo sognato ad occhi aperti fino ad un minuto prima. Vi lessi impeto, desiderio ed urgenza.
Era ad un passo da me. Non mi opposi quando si avventò sulle mie labbra, colmando la distanza minima che ci separava, con un bacio che sapeva di passione e bisogno.
Le nostre lingue continuarono a cercarsi all’interno delle nostre bocche fino a quando il bisogno d’aria ci costrinse a separarci per un paio di secondi per poi avventarsi nuovamente le une sulle altre.
Damon mi prese impetuosamente e mi fece sedere sul tavolo dove mi stavo preparando per le nozze, facendo cadere tutti gli oggetti necessari ai preparativi per terra, ma poco m’importava.
Continuammo a baciarci voracemente ed intensamente. Il desiderio di lui si faceva sentire prepotentemente.
Come se avesse letto i miei pensieri mi privò delle mutandine e facendosi largo tra la grande gonna del mio vestito entrò in me facendomi gemere di piacere.
Ogni carezza era una dolce tentazione, ogni bacio una divina corruzione, ogni spinta era una soave dannazione che mi avrebbe portata dritta all’inferno.
E se quello era l’inferno avrei voluto bruciarci in eterno.
 
-Io…-
Non sapevo proprio da dove iniziare, mi ero lasciata trasportare dalla passione con Damon poco prima delle mie nozze con Stefan ero stata imperdonabile.
-Lo so già, Elena, è stato uno sbaglio e tu ami Stefan- concluse lui per me sbuffando come se conoscesse già la mia risposta o meglio giustificazione.
-Sì è così- annuii con poca convinzione, mentre mi sistemavo il vestito ormai tutto spiegazzato.
-Ma quanti sbagli vuoi ancora compiere prima di renderti conto che questo è quello che vuoi?- gridò Damon.
-Io credo che tu sappia già che questo è quello che vuoi, ma sei troppo codarda per ammetterlo e venirlo a prendere! Preferisci crogiolarti nel tuo sogno di una vita perfetta e normale con Stefan, ma indovina un po’ tutto questo è un’illusione che ti sei creata tu!- continuò a parlare ferendomi nel profondo perché sapevo che le sue parole erano in gran parte veritiere.
-Ma va pure e sposa Stefan, perché anche se cambiassi idea ormai mi hai perso per sempre- gridò per poi lasciare la stanza e abbandonarmi li con le mie insicurezze.
 
Era il momento.
Stavo attraversando la navata della chiesa con il mio vestito bianco e il mio buchet proprio come avevo fantasticato poco prima nella stanza dei preparativi, solamente che questa volta giunta sull’altare incontrai gli occhi verdi e premurosi del mio fidanzato Stefan.
Ero nervosa e non solo a causa di quella che chiamavano “ansia pre-matrimoniale”. Ero terribilmente agitata per via dei sensi di colpa che mi logoravano per aver tradito il mio fidanzato appena prima delle nozze con suo fratello.
Cercai di non darlo a vedere, stampandomi in viso un bel sorriso di circostanza.
Il pastore iniziò la solita cerimonia.
Avrei voluto interromperlo, fermare il matrimonio e dire a Stefan che lo amavo troppo per permettergli di sposare una traditrice qual’ero.
Presi il coraggio a due mani e fermai il rito.
-Stefan, ti posso parlare?- dissi a voce bassa, ma nonostante ciò tutti mi sentirono e la chiesa si gremì di mormorii e stupore per la mia richiesta.
-Ora?- chiese un po’ stranito lui.
-Sì non può aspettare-
Mi prese per mano e ci appartammo nella stanza dove si era preparato Stefan.
-Che succede, Elena?- chiese lui con occhi disorientati.
-Credo sia meglio che tu ti sieda- suggerii con voce tremolante.
-Per favore, non tenermi in sospeso dimmi che c’è che non va?-
-Io ho fatto una cosa spregevole, non te l’ho detto prima per non farti soffrire, ma ora il senso di colpa mi sta uccidendo, non posso permettere che tu mi sposi senza sapere che cosa ho fatto-
-Elena…- si intromise Stefan con voce calma e pacata.
-Io ti ho tradito Stefan- dissi di getto perché ormai non potevo più tenermelo dentro.
-Lo so- rispose, lasciandomi sconvolta.
-Lo sai?-
Lui annui con lo sguardo basso.
-Quella sera quando Damon è andato via di casa e avete litigato, ho sentito tutto quello che vi siete detti…-
-Ma allora perché non hai detto nulla? Perché mi hai chiesto di sposarti se sapevi?-
-Perché ho sentito quello che hai detto tu che è stato solo un errore e ti credo- spiegò lui.
-E so anche che ci sono probabilità che il bambino non sia mio, ma non per questo rinuncerò a te o a lui, Elena- continuò Stefan con gli occhi lucidi.
-Ho vagato in questa terra per centocinquant’anni alla ricerca di un briciolo di felicità e ora che l’ho trovata non me la farò portare via da nessuno. Elena, io ti amo, amo te e amo il nostro bambino. Mi faresti l’uomo più felice della terra se ora uscissi da qui e mi sposassi davanti ai nostri amici e alla tua famiglia.-
-Ma con Damon cosa faremo?- chiesi io.
-Andremo via questa notte stessa dopo il matrimonio troveremo un posto tranquillo per vivere io, te e il bambino. Lontano da lui e lontano da tutti gli altri pericoli. Era da un po’ che ci stavo pensando-
-Cosa ne pensi?- mi chiese dopo aver espresso la sua idea.
Non ero entusiasta dell’idea di lasciare la mia casa, i miei amici e la mia famiglia e soprattutto Damon, ma Stefan aveva sacrificato così tanto per stare con me, che questo sacrificio per stare con lui l’avrei fatto ad occhi chiusi.
-Penso che ci sia una chiesa piena di persone che aspetta di vederci sposati- risposi con un sorriso semplice e il cuore pieno di gioia e trepidazione.
-E con il potere a me conferito vi dichiaro marito e moglie- concluse il sacerdote.
-Può baciare la sposa- comunicò a Stefan che mi stampò un bacio passionale degno da film sotto gli occhi esultanti della folla.
Ci recammo poi al ricevimento dove tutti gli amici più cari e i parenti vennero a farci le congratulazioni.
Zia Jenna mi abbracciò in lacrime, mentre Alaric faceva le sue congratulazioni a Stefan con una stretta di mano.
Poi fu il turno di Bonnie che mi abbracciò emozionata e chiese a Stefan di tenermi sempre al sicuro, lui annui.
Infine Caroline e Tyler ci espressero le loro felicitazioni, mentre Caroline continuava a blaterare su quanto io fossi perfetta, su quanto Stefan fosse un uomo eccezionale e sulla scelta quanto mai azzeccata dei fiori e della musica. Tutto ciò sotto lo sguardo melanconico di Matt che ci scrutava da lontano.
-Un frullatore? Sul serio chi è che regala ancora certa roba ai matrimoni?- chiese Damon un po’ brillo a voce alta, dopo essersi accostato al tavolo dei regali.
-Damon ti dispiacerebbe metterlo giù- dissi a bassa voce avvicinandomi tentando di strappargli quel maledetto frullatore dalle mani.
-Non sono ancora riuscito a congratularmi con i novelli sposi. Congratulazioni Elena auguro a te e Stefan tutta la falsa felicità che avete sempre desiderato- disse ancora a voce alta guadagnandosi sguardi di disapprovazione da parte di tutti i presenti.
-Hai bevuto troppo- constatai.
-Io non bevo mai troppo. E poi questo è un matrimonio dovrebbe essere divertente, mi sto divertendo!-
-A me sembra che tu ti stia coprendo di ridicolo-
-A me sembra che tu ti sia coperta di ridicolo sposando un uomo che non ami-
-Questo è troppo! Sei mio fratello, ma non ti permetterò di rovinare il giorno del matrimonio o il resto della mia vita- intervenne Stefan.
Damon non sembrava intimorito, ma capi e lasciò me e Stefan da soli a goderci il nostro giorno speciale.
Mangiammo, brindammo con gli amici e ballammo svariate danze con tutta la comunità di Mystic Falls che ci guardava sognante. Stefan era un ballerino impeccabile oltre che un marito modello.
-Credo che ora dovremmo proprio andare- sussurrò Stefan al mio orecchio.
-Andare…. Andare?- chiesi dopo un momento di sbigottimento.
Lui annuii e mi guardò con grande profondità.
-C’è solo un’ultima cosa che devo fare-
-D’accordo-
Mi congedai da Stefan e corsi per tutto il grande prato dove si teneva il ricevimento alla ricerca di Damon. Non sarei potuta partire senza chiarirmi con lui.
Lo trovai vicino ad una collina appoggiato al tronco di un albero, mentre guardava l’orizzonte.
-Mi hai trovato- constatò senza nemmeno voltarsi.
-Non è stato facile- risposi
-Che vuoi, Elena?- tagliò corto ai convenevoli.
-Mi chiedevo quando saresti venuto a reclamare il tuo ballo con la sposa-
-Basta con i giochetti, Elena-
Era stanco di questo rapporto altalenante come lo ero anche io, ma avrei voluto un ultimo ricordo di lui per accompagnarmi per il resto della vita.
-Chiedo solo un ultimo ballo-
Lui capii, si voltò verso di me e mi guardò con intensità.
-Credo di non poter far altro che accontentare la sposa in questo caso-
Mi porse le mano e mi scortò sulla pista da ballo.
Ci muovemmo piano come cullati dalla melodia lenta che suonava il gruppo che aveva assunto Caroline, senza mai smettere di guardarci negli occhi.
Il tempo si fermò per un istante, tutto diventò magico e sapevo che non avrei mai più scordato quel profumo di pesco o quegli occhi color ghiaccio.
Tuttavia un istante non poteva durare per sempre, da lì a pochi sarei dovuta scappare via con Stefan per iniziare la nostra nuova vita insieme.
Mi appoggiai sulla spalla di Damon chiudendo gli occhi mentre continuavamo a danzare sulla pista da ballo.
-Addio, Damon- sussurrai al suo orecchio per poi staccarmi da lui, voltarmi e andare verso il parcheggio dove mi aspettava Stefan senza mai voltarmi indietro.
-Sei pronta?- chiese Stefan mettendo in moto l’auto.
Annuii.
E mentre la notte stava scendendo e Mystic Falls sembrava sempre più lontana, non potei fare a meno di guardare il cielo stellato e chiedermi se avrei mai più quegli occhi glaciali che mi avevano fatto perdere la testa.
Quello che non sapevo ancora è che il ricordo di quegli occhi e di quel profumo di pesco mi avrebbe fatto visita in molte altre notti.

 

  
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