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Autore: Red Fox    08/09/2011    5 recensioni
Qual è la verità? Cosa significano quelle occhiate, quei silenzi, quei litigi? Cos'erano quegli insulti pronunciati a mezza voce, quelle lacrime versate guardando negli occhi coloro che ti avevano ucciso, quel dolore che mi bruciava nel petto?
KakashixObito, la mia prima shot su di loro :3
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kakashi Hatake, Obito Uchiha, Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Okay, questa potrebbe essere la cosa più triste che io abbia mai scritto.
Kakashi e Obito sono meravigliosi insieme, non saprei chi scegliere tra KakaObi e KakaIru x°
Solite cose: I personaggi non mi appartengono, sono del genio Kishimoto. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Mi piace molto questa shot, lo ammetto x3
Spero piaccia anche a voi! :D
Ci tengo a dedicare questa storia ad un'amica speciale. zazziella ti voglio tanto bene :3 Sei la mia sadic girl! *___* I love you, baby! :D
Red Fox

 

 Le parole sempre taciute

 

Qual è la verità? Cosa significavano quelle occhiate, quei silenzi, quei litigi? Cos'erano quegli insulti pronunciati a mezza voce, quelle lacrime versate guardando negli occhi coloro che ti avevano ucciso, quel dolore che mi bruciava nel petto?

 

Kakashi osserva il campo dove i suoi allievi si stanno allenando, ma in realtà non è lì con loro.

Vede Naruto che scaglia contro un albero un piccolo Rasengan, Sasuke che crea il suo Chidori e Sakura che si allena combattendo contro una copia di Naruto, ma non li sta guardando davvero.

Perché in realtà non è lì, in realtà sta correndo in mezzo ai boschi dietro a Minato-sensei, con accanto Rin e Obito.

 

-Quanto manca per raggiungere il nascondiglio?- domandò Rin, che ansimante aveva rallentato il passo. Minato si girò a guardarla e dopo una breve occhiata agli altri suoi allievi, decise finalmente di fermarsi. Disse ai ragazzi di sedersi sotto un albero, mentre lui andò a fare una veloce ispezione nei dintorni, per assicurarsi non ci fossero pericoli.

Rin si lasciò cadere sull'erba, sfinita, e Obito andò a sedersi proprio di fronte a lei, aprendo la custodia che teneva al fianco e tirandone fuori una bottiglietta d'acqua.

Kakashi lo guardò male. -Ti sei portato dietro una bottiglia d'acqua? E se i nemici ci avessero attaccato, tu cosa avresti fatto? Li avresti uccisi a bottigliate in faccia?- lo derise, sprezzante.

L'Uchiha terminò di bere, poi lo mandò al diavolo. Rin si tirò su e sgridò entrambi. -Invece di litigare, pensate a riposarvi! Quando Minato-sensei tornerà, di sicuro dovremo rimetterci in viaggio..- ragionò delusa. Era davvero stanca. Da ormai due giorni correvano senza sosta per raggiungere un nascondiglio sicuro, e lei era davvero distrutta.

Kakashi le lanciò un'occhiata, appoggiandosi contro la corteccia dell'albero ma scrutando attentamente ogni angolo di quel posto per assicurarsi che non arrivasse nessun nemico. -Se non fosse stato per te e il tuo fiato corto, staremmo ancora viaggiando. E saremmo arrivati al nascondiglio e avremmo potuto dormire tranquilli.- le ricordò duramente.

La ragazza sussultò, colpita dall'asprezza del tono del ninja di cui era innamorata.

-Hai ragione.- ammise. -Scusatemi..- mormorò guardando entrambi.

Obito le mise una mano sulla spalla, sorridendo. -Non devi essere dispiaciuta! E' normale essere stanchi dopo due giorni senza riposo. Anche io sono distrutto!- ridacchiò porgendole la bottiglietta d'acqua. Kakashi ghignò. -Ma dai? Non avrei mai detto..- mormorò.

Obito gli lanciò un'occhiataccia, ma decise di ignorarlo. In fondo, era troppo stanco per arrabbiarsi seriamente con quell'arrogante.

In quel momento tornò Minato. -Tutto a posto, per ora siamo al sicuro.- annunciò sorridendo.

Kakashi annuì, serio, mentre Obito e Rin sospirarono di sollievo. Poi la ragazza assunse un'espressione pensierosa. -Dobbiamo partire comunque o possiamo restare ancora un po' qui a riposarci?- domandò speranzosa. Il lampo giallo osservò i ragazzi. Kakashi era ancora in forze, pronto per partire, ma Rin e Obito erano stremati.

Ragionò velocemente, poi sospirò. -Ci fermiamo.- annunciò sedendosi accanto ai giovani chunin.

Due di loro esultarono, uno no.

-Sensei, è troppo pericolo fermarci adesso!- urlò Kakashi, avvicinandosi nervosamente al suo Maestro. -Se loro non ce la fanno, perchè io devo rischiare?-

A questo punto Obito non riuscì a trattenersi. Si alzò, si sistemò gli occhiali sul viso e, avvicinandosi al compagno di squadra, gli tirò una sberla.

-Rin è distrutta. Non la vedi? Fa fatica anche a respirare, quindi ora ti siedi e stai zitto. Noi ci riposiamo, tu fa quello che vuoi.- disse per poi tornare a sedersi. Minato rimase in silenzio, e neppure Kakashi replicò, stranamente. Girò i tacchi e andò in perlustrazione.

 

Kakashi credeva di odiare Obito. Pensava che i suoi sorrisi fossero stupidi e superficiali, sosteneva che fosse un perdente buono a nulla. Pensava che le parole che gli uscivano dalla bocca fossero inutili. Poi Kakashi aveva origliato una conversazione. Due in realtà.

Prima aveva ascoltato e spiato Obito parlare con Rin. La ragazzina era triste per aver fatto arrabbiare Kakashi e si era andata a sedere per terra lontano da lui e Minato. Obito amava Rin, e sapeva dell'amore che provava per il suo rivale. Con un amaro sorriso sul viso si era avvicinato alla ragazza e le aveva chiesto cosa succedeva, anche se sapeva che le parole che avrebbe pronunciato Rin lo avrebbero fatto soffrire.

-Secondo te Kakashi mi odia?- aveva chiesto. Obito l'aveva guardata. Sì, ci odia entrambi, aveva pensato. -No, è me che odia.- aveva invece detto.

La ragazza si era stretta le braccia al petto, aveva alzato le ginocchia e vi aveva poggiato sopra il mento. -Perché mi tratta sempre male?- aveva domandato ancora. Obito aveva sospirato. Aveva tirato fuori dalla tasca una margherita e gliela aveva regalata. -Perché è stupido e non capisce quanto sei meravigliosa.- aveva risposto. Poi se n'era andato.

La seconda conversazione che aveva spiato era stata quella tra Obito e Minato.

-Cosa c'è, Obito? E' successo qualcosa?- aveva chiesto il loro Sensei. Il ragazzo aveva annuito dondolando la testa su e giù. -E cosa è successo?-

Obito aveva alzato lo sguardo sull'uomo e aveva chiesto: -Quanto ci mette a passare il male al cuore?-

Minato aveva spalancato gli occhi, sorpreso. -Il male al cuore?-

-Rin è triste perché ha fatto arrabbiare Kakashi.- aveva spiegato il ragazzo. Minato aveva capito.

-E tu sei triste perché a Rin piace Kakashi.- aveva concluso. Il ragazzo aveva scosso la testa. -Io sono triste perché Kakashi mi odia e non capisce quanto sia importante per me e Rin.- aveva spiegato. Kakashi aveva sgranato gli occhi insieme al suo Maestro, da dietro il suo nascondiglio sopra un albero. -Vedi, Kakashi...- aveva iniziato il Maestro, per poi bloccarsi a pensare alle parole giuste. Aveva sorriso, stupendo il ragazzo con la mascherina sulla bocca. -Kakashi si sente molto solo. E ha paura di permettere a qualcuno di entrare nel suo cuore. Non riesce a capire quanto sia fortunato a avere voi due.- aveva infine commentato.

-E come facciamo a farglielo capire?- aveva chiesto Obito.

Minato l'aveva guardato. -Come fai a far capire ad una persona che ti piace?-

Obito ci aveva pensato su, poi aveva fatto un grande sorriso. -Le regalo una margherita.-

Minato aveva imitato il suo sorriso. -Vale lo stesso per l'amicizia.- aveva ridacchiato. Infatti aveva notato che Rin si stava rigirando tra le mani una piccola margherita.

-Quindi,-aveva iniziato il ragazzo -devo regalare un fiore a Kakashi?-

-Se vuoi.-

E Kakashi aveva sentito l'improvviso bisogno di ricevere una margherita da Obito.

Kakashi credeva di odiare Obito.

Non sapeva quanto si sbagliava.

 

Qual è la verità? Cosa significavano quelle occhiate, quei silenzi, quei litigi? Cos'erano quegli insulti pronunciati a mezza voce, quelle lacrime versate guardando negli occhi coloro che ti avevano ucciso, quel dolore che mi bruciava nel petto?

 

Kakashi chiude gli occhi e ascolta il vento. Gli piace farlo, riesce a sentire cose che non riuscirebbe a sentire con gli occhi aperti. Sente in lontananza le urla dei marmocchi che giocano, l'acqua della cascata lì vicino che cade nel laghetto artificiale, Naruto che cerca di arrivargli alle spalle e sorprenderlo con un attacco per dimostrare il suo valore, Sakura che canticchia una canzoncina mentre probabilmente osserva di nascosto Sasuke, i grilli che cantano e la voce di Obito che si chiede: Quindi, devo regalare un fiore a Kakashi? E vorrebbe che quella margherita gliela avesse regalata davvero. Vorrebbe averlo accanto, adesso, per ridere insieme della sbadataggine di Naruto, che non riesce a non far rumore. Vorrebbe ridere con lui del ghigno di Sasuke, che è appena riuscito ad abbattere un albero con la sola forza del suo chakra concentrato nelle mani. E vorrebbe ridere con Obito osservando Sakura canticchiare “Mi ama, Non mi ama..” togliendo uno ad uno i piccoli petali alla margherita tra le sue manine delicate.

Vorrebbe ridere insieme a lui quando, con un balzo ben poco agile, Naruto gli si lancia addosso, convinto di acciuffarlo, e lui si sposta all'ultimo, facendolo cadere col sedere per terra.

E vorrebbe ancora ridere con Obito dell'espressione imbronciata di Naruto quando: -Come ha fatto ad accorgersene?- gli chiede.

-Ti muovi con la grazia di un elefante, Naruto.- lo informa Kakashi, sorridendo da sotto la maschera. E per quanto Naruto, Sasuke e Sakura si insultino, si picchino e si deridano, alla fine dell'allenamento tornano a casa insieme, ridendo delle avventure intraprese quel giorno.

E Kakashi capisce.

Minato-sensei per una volta si era sbagliato.

Kakashi non si sentiva solo, perché aveva capito quanto fosse importante per Obito e Rin. E non aveva paura di permettere a loro due di entrare nel suo cuore. Li trattava così perché aveva paura che loro due uscissero dal suo cuore. Quindi li teneva stretti a sé, invidioso e geloso, e cercava di non farli allontanare. Sperava che tenendoli alla giusta distanza, non entrassero troppo in profondità in lui né riuscissero a scappare dal suo cuore.

Ma forse Minato lo aveva capito. Forse era per quello che aveva sorriso, sorprendendo Kakashi.

Forse aveva detto quelle cose per fargli capire la verità.

 

Qual è la verità? Cosa significavano quelle occhiate, quei silenzi, quei litigi? Cos'erano quegli insulti pronunciati a mezza voce, quelle lacrime versate guardando negli occhi coloro che ti avevano ucciso, quel dolore che mi bruciava nel petto?

 

Kakashi ogni anno, il 10 febbraio, va sulla tomba di Obito con una margherita in mano. La posa sulla sua tomba, tira il coprifronte sulla testa e scopre l'occhio con lo sharingan. Guardando il nome del suo migliore amico scolpito sulla pietra, non può far altro che lasciare sfuggire una lacrima dell'occhio “normale” e sussurrare debolmente un – Auguri. Spero che quello che vedi attraverso il nostro occhio ti renda orgoglioso..-

E non può fare a meno di sorridere quando un raggio di sole gli solletica il viso.

Poi si alza, volta le spalle al suo migliore amico e torna ad allenare i suoi allievi, così uguali a loro.

 

Quando Kakashi guarda Sakura, rivede Rin. Guarda Sasuke e capisce che lui e il moro sono uguali. Infine guarda Naruto. E' la copia di Obito.

Anche le relazioni tra i tre sono le stesse. Obito era innamorato di Rin. Rin era innamorata di Kakashi. Kakashi era innamorato di Obito.

Naruto è innamorato di Sakura. Sakura è innamorata di Sasuke. Sasuke è innamorato di...Naruto? Beh, forse non sono proprio uguali, si dice osservando i suoi allievi.

E ride, quando vede Naruto saltare al collo dell'Uchiha per strangolarlo. E si tira su il coprifronte quando Sasuke tira uno schiaffo in faccia a Naruto. -Proprio come noi, eh Obito?- sussurra sorridendo.

Ma poi -Kakashi-sensei! Quel coglione di Sasuke mi ha tirato uno schiaffo!- gli urla Naruto. Quando Sasuke gliene tira un altro, dicendo: -Non fare la femminuccia e comportati da uomo, Usuratonkachi!-, Kakashi capisce che è ora di andare.

E mentre cerca di separare i due compagni di squadra che rischiano di ammazzarsi, l'unica cosa che pensa è “L'unica verità sono le parole sempre taciute...ti amo Obito.

  
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