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Autore: SilentWings    08/09/2011    2 recensioni
L'amore di una madre non si può descrivere a parole. Si vede ogni giorno nei piccoli,grandi gesti compiuti per i loro figli. E Portgas D.Rouge lo sa bene.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gold D. Roger, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Ecco a voi una piccola One shot su One Piece.
Essendomi appassionata al mondo del cosplay ed interpretando il personaggio di Rouge, ho spesso pensato a quali potessero essere i pensieri di questa giovane madre nei confronti del figlio che sta per nascere, e che conoscerà solo per pochi, drammatici attimi.
Da qui è nata l'idea per questa piccola fanfiction, umile e senza pretese. Spero comunque di far nascere in voi qualche emozione in queste poche righe. E se vi piace, non dimenticate di farmelo sapere. E'sempre un onore ricevere consigli e critiche, di qualunque genere. Accipicchia, ma che razza di introduzione ho scritto? Bando alle ciance, e buona lettura!


La brezza proveniente dal mare soffiava gentile tra l'erba, muovendo lievemente i petali dei fiori d'ibisco caratteristici di Baterilla.
Il rilassante rumore del mare risuonava nelle orecchie dei passanti e dei pescatori, che sul far del tramonto ormeggiavano le loro modeste imbarcazioni per godere qualche ora di pace assieme ad amici e familiari.
Il sole stava per calare, gettando gli ultimi bagliori rossi sulla superficie leggermente increspata dell'acqua.
Una giovane donna, seduta su una sedia a dondolo sotto il porticato di casa, se ne stava con gli occhi chiusi ed un'espressione rilassata sul viso, aspirando il dolce e confortante profumo dei frangipani che si mischiava con l'odore salmastro dell'oceano.
Tenendo una mano sul ventre ingrossato dalla gravidanza, canticchiava sommessamente una specie di ninnananna ritmica ed ipnotica.
Ad un tratto, una lieve smorfia di dolore contrasse i suoi bei lineamenti, per poi essere rimpiazzata immediatamente da un tenero sorriso.
-Ancora qualche mese, amore della mamma. Una volta che per noi sarà passato il pericolo, potrai vedere la luce.-
Portgas D.Rouge parlava spesso al bambino che portava in grembo. Quando il piccolo scalciava o si rigirava, lei faceva in modo di fargli capire che tutto stava andando per il meglio, canticchiando o parlandogli dolcemente.
In realtà, le cose non stavano andando bene per niente.
Negli ultimi mesi, innumerevoli erano state le donne incinte che erano state giustiziate dalla Marina, poiché erano sospettate di essere le potenziali madri del figlio di Gol D.Roger, il re dei pirati, che era stato condotto al patibolo poco più di un anno prima.
Non sapevano che in realtà, che la donna che portava un simile fardello era ancora a Baterilla.
Ormai portava avanti la gravidanza da quindici mesi, evitando così al suo piccolo e a sé stessa una fine precoce.
Sapeva che quel gesto disperato le sarebbe costato la vita, ma almeno avrebbe salvato quella del bambino.
Doveva resistere solo un altro po'.
Fino a quando, al sorgere del sole del primo giorno dell'anno, Rouge diede alla luce suo figlio. Un maschietto in piena salute, l'esatta miscellanea dell'aspetto del padre e della madre. Stremata dopo la notte di travaglio, la giovane strinse finalmente a sé il neonato.
Sorridendo tra le lacrime di gioia e di sollievo, sussurrò con un filo di voce -... Se fossi stato una femminuccia, ti saresti chiamata Anne... ma invece sei un bel bimbo... il tuo nome... il tuo nome sarà Ace... Gol D.Ace...-
La donna sospirò forte, incredula. Impossibile. Era sopravvissuta al parto.
Ad un certo punto, l'anziana levatrice che l'aveva aiutata, lanciò un grido di orrore e preoccupazione: sulla gonna del vestito della puerpera, una grossa macchia di un rosso vivido si stava allargando ogni istante di più. Lo stesso rosso dei fiori d'ibisco tanto cari a Rouge.
Tutt'un tratto, la donna dalle lentiggini e dai capelli dorati, impallidì e sentì il mondo diventare sempre più lontano. Ricadde senza forze sul cuscino, tra le grida angosciate della levatrice. -Rouge, mi senti? Tieni duro! Rouge!-
Attirato dalla confusione, il vice ammiraglio Monkey D.Garp, di ronda in quella zona, fece il suo ingresso nella stanza, trovandovi solo una vecchietta, un neonato e una giovane che giaceva in un lago di sangue.
Serio, Garp guardò la donna e chiese solamente -Era lei?-
Sotto shock, questa riuscì solamente ad annuire, tra le lacrime.
Il Marine alzò il bambino tra le braccia e lo guardò bene.
-Che grande sacrificio ha fatto per te tua madre. In onore al suo coraggio e al suo amore sconfinato, voglio lasciarti vivere. Dopotutto, non è il figlio che sceglie il padre.-
Così, con Ace ancora in braccio, l'uomo uscì nell'aria rosata dell'aurora.
A sera, solo una cosa era rimasta nel giardino della casa ormai silenziosa.
Una croce di legno che si ergeva sopra un cumulo di pietre.
E, sopra di esse, un fiore di ibisco rosso.
  
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