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Autore: telesette    09/09/2011    0 recensioni
[The House of the Dead]
Da alcuni estratti del Dr. Roy Curien, ecco dunque come ha avuto origine l'immane tragedia di quel 18 dicembre 1998...
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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The House of the Dead è il primo episodio di una serie di sparatutto in prima persona con light-gun. Uscito nel 1996 in concomitanza con un'altra serie horror, "Resident Evil", con cui ha diversi punti in comune.

Introduzione:
Il 18 dicembre 1998 l'agente dell'AMS Thomas Rogan riceve dalla fidanzata Sophie Richards una telefonata d'emergenza: la donna lavora per un'azienda chiamata DBR assieme ad uno scienziato di nome Roy Curien in un'enorme villa adibita a laboratorio, ma costui ha creato misteriosamente un'orda di zombie che ha invaso l'intero edificio: con essi si propone di uccidere Sophie e tutti gli altri assistenti per poi procedere alla conquista dell'intero pianeta. Rogan si dirige subito sul posto con il collega e amico G, e insieme si fanno strada tra le centinaia di non-morti (non solo umani: ci sono anche cani, scimmie, rane, pipistrelli e ragni, ai quali vanno aggiunti alcuni gruppi di larve di insetto che hanno assunto notevoli proporzioni in seguito agli esperimenti cui sono state sottoposte) fino a raggiungere Curien, nascostosi in un locale sotterraneo; questi decide di attivare la sua creatura più potente per cercare di eliminare i due agenti: il Mago (Magician in lingua originale). Ma il Mago, evidentemente difettoso, si ribella al suo creatore uccidendolo, dopodiché attacca Rogan e G, che riescono a distruggerlo.

Oltre la Morte

Documento rinvenuto tra le macerie di Villa Curien, il 19 dicembre 1998…

Dal Diario del Dr. Roy Curien:

13 febbraio 1998
Le condizioni del mio piccolo Daniel non accennano a migliorare, sono anni ormai che la malattia lo sta divorando eppure ancora non riesco a trovare una cura. Nonostante sia un medico famoso, anch’io mi ritrovo del tutto impotente davanti a questa situazione; ho passato un’intera vita dietro ai miei studi, cercando con ogni mezzo di guarire mio figlio, e tuttavia non sono ancora arrivato a niente. Posso ritardarla, ingannarla per qualche tempo, posso illudermi di arginarla e di contenerla… ma alla fine ogni medico accetta con rassegnazione che non c’è nulla da fare contro di lei, la Nera Mietitrice va contro ogni regola e limitazione umana, non c’è modo di sconfiggerla. Tutto quello che posso fare è sedermi accanto a Daniel, giorno dopo giorno, e tenergli la mano mentre lei continua imperterrita a cercare di portarmelo via; lo osservo immobile, con indosso la maschera dell’ossigeno e il respiro che muove appena il suo petto, e non posso far altro che aspettare, aspettare… Darei qualunque cosa per combatterla, per trovare le armi che mi permettano di affrontarla, qualunque cosa per impedirle di strapparmi via Daniel ma non ho niente! Sono un uomo, come tutti gli altri, e come gli altri sono debole e indifeso davanti a lei; mi odio per questo, vorrei farla finita qui adesso, ma se lo facessi le concederei solo un’altra facile vittoria. No, succeda quel che succeda, ma dovrà faticare per avermi così come dovrà faticare per avere Daniel… E quando arriverà il momento, quando io e lei ci troveremo faccia a faccia, sarò io, Roy Curien, a guardare negli occhi la Morte!

22 aprile 1998
Quando la DBR mi ha contattato, per chiedermi di guidare la loro squadra di ricerca medica, confesso che avevo subito pensato di rifiutare. Da tre settimane Daniel è entrato in coma profondo e nemmeno la mia voce riesce a destarlo da questo sonno che assomiglia così tanto alla morte. Eppure, leggendo distrattamente quello che l’azienda aveva in mente di fare, un fulmine mi ha attraversato il cervello: “modifiche del D.N.A. messaggero”; “capacità di rigenerazione della materia organica”; “una coltura di nuovi geni creati in laboratorio”… Senza volerlo, la DBR mi ha appena mostrato la chiave di ciò che stavo cercando. Avevo quasi perso ogni speranza, e attendevo passivamente l’avvicinarsi della morte sapendo di non poterla fermare, ma adesso mi si presenta l’occasione di forgiare le armi che tanto desideravo. E’ tutto qui, dentro a queste minuscole provette di vetro, e attende solo di venire fuori per affrontare la sua nemica naturale…

27 giugno 1998
Dopo due mesi di esperimenti, i primi test si sono rivelati un completo disastro. Ho iniettato la versione modificata del Gene D.E.A.T.H. ( Defense Eternal Autonomous The Human ) su almeno cinquanta soggetti diversi, ma la mutazione agisce in modo del tutto inadeguato alle mie aspettative: gli animali affetti da malattie mortali, invece di guarire peggiorano; quelli sani sviluppano delle inversioni letali nella struttura degli anticorpi, facendo sì che le stesse difese immunitarie si rivoltino contro le cellule per infettarne il citoplasma; in pratica stiamo coltivando una sorta di arma batteriologica, utile per l’esercito forse ma non per me… Dannazione! Dovevo trovare un modo per contrastare la morte e invece ho solo trovato il sistema di agevolarla. Eppure la soluzione è qui, nella struttura di questi geni ne sono sicuro, devo solo capire come. Forse sto sbagliando tutto, forse il mio errore sta nel lasciarmi prendere da sciocchi scrupoli che mi impediscono di vedere lo scopo ultimo; non è modificando scimmie, rane o larve di insetto che troverò la soluzione compatibile con il mio progetto finale; credo sia arrivato il momento di procedere con la fase successiva, d’ora in poi sperimenteremo il gene su delle cavie umane!

15 agosto 1998
Grazie a quello sciocco di Goldman, il presidente della DBR, sono riuscito a ottenere che la squadra di ricerca venga trasferita nella mia villa. I medici sono all’oscuro di cosa ho nascosto nei sotterranei: decine e decine di cadaveri prelevati di nascosto dal cimitero vicino… Se riesco a potenziare il gene D.E.A.T.H., in modo tale da riconvertire il processo di decomposizione di questi corpi ammuffiti, il virus di Ebola diventerà più innocuo di un raffreddore. Al momento devo tenere la cosa nascosta, sono troppo vicino alla meta, non posso permettere che qualcuno si metta in testa di ostacolarmi.
Fortunatamente i collaboratori che mi sono stati assegnati non rappresentano alcun problema. L’assistente del laboratorio di ricerca e sviluppo, la dottoressa Richards, è quasi più ingenua di quei buoni a nulla dei suoi colleghi ma potrebbe anche tornarmi utile…

4 novembre 1998
Ci siamo!
Dopo mesi di pazienti innesti e sviluppi, sono riuscito a convertire gli effetti del gene e ad isolare il cromosoma ricombinante sia con le ultime cavie utilizzate che con quelle scartate dai tentativi precedenti. Le larve hanno moltiplicato il loro volume del 520% e le scimmie nelle gabbie hanno sviluppato una tale capacità di rigenerazione che perfino i loro arti staccati continuano ad agitarsi in preda alle convulsioni. Ho monitorato gli effetti nei sotterranei del laboratorio e ho riscontrato un recupero parziale del 70% in tutti i cadaveri cui ho iniettato il siero ricombinante. La velocità con cui il gene accelera il processo di riparazione della materia organica è prodigioso… Devo ancora verificare alcuni dettagli ma sono più che sicuro di avere in mano la chiave dell’immortalità e la salvezza di Daniel. Sto ancora selezionando e campionando i geni puri per verificarne l’effetto sulla dottoressa Richards; se tutto va come spero, e il siero otterrà l’effetto desiderato, potrò riconvertire la malattia di Daniel e svegliarlo finalmente dal coma; è questione di poco ormai.

18 dicembre 1998
L’esperimento è andato oltre le mie più rosee aspettative…
Non solo i cadaveri rinchiusi nelle cantine hanno ripreso a muoversi e a camminare, alcuni hanno sviluppato perfino una simbiosi con altri organismi dando vita a delle specie assolutamente nuove: un incremento muscolare del 200% e la capacità di supportare un rivestimento metallico pari a cinque o sei volte il peso corporeo; un pipistrello ricombinato con un umanoide, capace di comunicare con altri pipistrelli e di muoversi a velocità inimmaginabili… Ora ne sono convinto, questa data segna l’inizio di una nuova era per il pianeta. Non ci saranno più malattie, infezioni, niente più vittime del fato; il genere umano ha finalmente sconfitto ciò di cui ha sempre avuto paura; ora che anche la mia ultima creatura sta per venire alla luce, posso mettermi comodo e assistere alla nascita del nuovo mondo, un mondo dove la morte non esiste!

Fine

   
 
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