Se un giorno vi capiterà di
fare una passeggiata per le strade di Winchester, sicuramente vi imbatterete in
una grande costruzione dall’aria vagamente antica, circondata da un muro di
mattoni chiuso da una lungo cancello con sbarre di ferro. Non sembra spiccare
molto, si potrebbe confondere con gli altri condomini presenti nella zona, ma
una targa in pietra mostra che quel posto non è un comune condominio.
Orphanage Wammy’s House.
Tre semplici parole svelano
la vera identità di quelle quattro mura. Si trattasse almeno di un comune
orfanotrofio. Si potrebbe anche accettare. Invece, all’insaputa di quasi tutto
il mondo, in quella costruzione vengono allevati e addestrati i successori di L, il più grande detective del mondo.
All’interno di questo
orfanotrofio i ragazzi usano soprannomi, i veri nomi che hanno segnato fino ad
allora le loro vite vengono banditi per sempre. Ai bambini chiusi in questo
luogo vengono negate l’infanzia e l’innocenza, torchiati fin da subito per
sviluppare al massimo quell’intelligenza che gli insegnanti reputano tanto
importanti.
Ogni mese, dopo ogni test,
vengono affisse le graduatorie con i risultati, classificando i ragazzini e
riducendoli a piccoli nomi d’inchiostro.
Da sempre l’attenzione è
focalizzata sui primi tre ragazzi in classifica: Near, Mello e Matt. Anzi, già
Matt è meno influente, diciamo Near e Mello. L’insuperabile primo e l’eterno
secondo.
Tutti sanno del conflitto
nato tra le migliori menti dell’istituto.
Ma le loro conoscenze si
fermano qui.
Lasciatemi spiegare meglio:
conoscete Mello, Matt e Near... Magari qualcuno di voi perfino Linda, anche se
ha avuto una sola fugace apparizione. E poi? Chi altro? Riuscite a far
riaffiorare dalle vostre menti il nome di un altro orfano della Wammy’s?
No? Lo immaginavo.
Nessuno che si ricordi degli
altri ventidue ragazzi che vivono lì.
Ora vi starete sicuramente
chiedendo: “E tu chi saresti per parlare così?”
Sono una lettera, come gli
altri. Sono solo uno dei volti anonimi della Wammy’s House.
Provate a pensarci per un
attimo. Noi apprendiamo fin dalla più tenera età che L è il nostro obbiettivo.
Dobbiamo concentrarci nello studio per essere i migliori e poter diventare i
suoi successori. Studio ed apprendimento, nient’altro.
Per noi L è tutto. Ma non lo
saremo mai. Non potremo mai superare Mello e Near.
Allora per cosa viviamo?
Rispondetemi.
Cosa succederà a tutti noi
quando L sceglierà il suo successore? A cosa saranno serviti tutti questi anni
di studio? Vivremo per sempre con la consapevolezza che, anche dopo tutto
questo lavoro, qualcuno ci ha reputato non
abbastanza.
Ma forse...
Ma forse possiamo ancora
nutrire una flebile speranza. Magari con un piccolo miracolo...
-Ragazzi, ho un annuncio da
farvi.-
Oh no...
- Near è il nuovo L.-
...Merda.
Ma certo.
Non c’è stato posto per noi nella storia
fin dall’inizio.
Noi siamo semplicemente “altri”.