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Autore: LetTheFlamesBegin    09/09/2011    3 recensioni
Pioveva il giorno in cui ti ho incontrata.......
[...]
Le gocce d’acqua hanno portato la gioia nella mia vita, riempiendola di significato.
Una vita arida che è stata irrigata.
Prima classificata al contest "Draco e..." :)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nickname Autore: (Efp o Forum Efp, se diversi) LetTheFlamesBegin
Titolo della storia:When It Rains....
Generi:Romantico,Introspettivo
AvvertimentiOne-Shot
Coppia scelta: Draco e  Astoria
ndA:il titolo è tratto da una canzone dei Paramore. Spero di non aver combinato guai!

 

 

 

 

 

 

When it rains ..

_________________________________________________________________________________________

 

 

 

Pioveva il giorno in cui ti ho incontrata.

Le gocce che scendevano dal cielo parevano lacrime che non volevano saperne di fermarsi.

Forse se non avesse piovuto non ti avrei mai conosciuta, ma d’altronde la mia vita non avrebbe significato nulla.

Perciò posso solo ringraziare la pioggia che mi costrinse a entrare al Ghirigoro. Una volta entrato ti vidi lì, china su un libro. Le labbra mormoravano sottovoce parole sconosciute e i tuoi occhi erano fissi sulla carta, intenti a seguire le righe precise stampate nero su bianco.

Non ho potuto far altro che rimanere lì, con lo sguardo fisso su di te, come uno stupido, gocciolando ovunque. Non a caso l’anziana signora dietro il bancone mi lanciava occhiate di fuoco.

All’improvviso hai alzato lo sguardo dal libro e mi hai visto lì, in piedi davanti a te.  non avrei mai saputo prevedere lea tua reazione, ma di certo non mi sarei aspettato un tuo sorriso. E così eccoci lì, io in piedi e tu seduta, con un sorriso gigante stampato in faccia.

Non riuscivo a sopportarlo. Troppo abituato a odio  rabbia per anni ho distolto lo sguardo. Non capivo la tua gentilezza, non capivo come potessi sorridere ad un estraneo che ti fissava.

Finalmente la pioggia smise di scrosciare ed io me ne andai, lasciandomi in tuo sorriso alle spalle.

 

Sorriso che, per giorni, mi ha perseguitato senza lasciarmi tregua.

Senza quasi farmi dormire.

 

 

Pioveva il primo giorno in cui ti ho parlato.

Una pioggerella lieve bagnava Londra e, ovviamente, Diagon Alley, e ciò costringeva le persone a girare con un ombrello in mano. Era una fredda giornata di ottobre, la via era gremita di gente: il negozio di scherzi Weasley  si era ampliato e da lì a poco avrebbe dovuto aver luogo l’inaugurazione.

C’erano migliaia di ragazzini eccitati che spingevano la ressa. Per essere un Weasley aveva avuto parecchio successo.

Camminavo svogliatamente, guardandomi intorno. Ad un certo punto ti ho vista, ero sicuro fossi tu e non chiedermi il perché. Semplicemente ero convinto fossi la stessa persona che mi aveva imbambolato dentro il negozio di libri.

Questa volta eri intenta ad osservare le vetrine di Diagon Alley allestite per Halloween.

Li per lì volevo andarmene ancora, ma i sono reso conto che sarebbe stata una mossa codarda. E un Malfoy non può essere definito codardo.

 Mi sono avvicinato lentamente continuando a guardarmi intorno come se nulla fosse. Ti ho urtato leggermente, apposta per farti voltare. La tua testa si è girata di scatto, e hai sorriso.

“Buongiorno” hai detto con un tono di voce pieno di allegria.

“Buongiorno” ho cercato di nascondere lo stupore. Il perché sorridessi ad un estraneo era un mistero incomprensibile, per me.

“Mi pare di averla già vista da qualche parte…”

“Non penso” mi hanno sempre detto che sono un bravo attore.

D’altronde dovevo esserlo, stando malvolentieri al servizio del Signore Oscuro.

“Oh, beh, ‘età gioca brutti scherzi” hai riso. Il più bel suono che sia mai arrivato alle mie orecchie.”Piacere, Astoria Greensass” mi hai allungato la mano che, con riluttanza, ho stretto.

Greengrass.

Greengrass…”Daphne!” mi ero sfuggito un sussurro.

“Daphne è mia sorella. La conosce?”

“Si, o meglio…la conoscevo”

“Beh, mi scusi ma devo andare, ora, si è fatto tardi”.

Hai fatto un passo in avanti. Poi qualcosa ti ha bloccata.

“Che stupida, non le ho chiesto neppure il suo nome! Come si chiama?”

“Io..io..io sono Draco Malfoy, piacere”.

Hai guardato l’orologio e, sorridendomi, sei scappata via.

 

Sono passati i mesi da quell’incontro.

Mesi in cui ti spiavo dai cespugli sotto casa tua e ti osservavo vivere.

Poi ho preso il coraggio a due mani e ti ho suonato, un giorno.

Troppo codardo per parlarti ti ho lasciato un bigliettino con un appuntamento da Madama Rosmerta.

E tu hai accettato.

Pioveva il primo giorno in cui ti ho aperto il mio cuore.

Eravamo entrambi bagnati, reduci da una corsa sfrenata sotto e gocce insistenti.

Ci siamo buttati sulle sedie, sfiancati e infreddoliti.

Abbiamo bevuto una diavoleria Babbana che chiamano cappuccino. Ti fissavo da sopra la mia tazza, non capacitandomi di come potessi essere lì, di fronte a me. Il calendario segnava il 30 dicembre, le strade erano addobbate di luci colorate intermittenti. Rimanevi a osservarle, fascinata, mente io osservavo te.

Ci conoscevamo da poco, ma ti amavo. Ti amavo come non credo possibile un cuore potesse amare.

Ed ero pronto a dirtelo.

“A-astoria?”

I tuoi occhi si spostarono su di me.

“Si, Draco?”

“Ecco io..io..ti devo una cosa”

“Parla pure, ti ascolto” hai messo la tua mano sulla mia. Ho dovuto combattere l’istinto di ritrarla bruscamente.

“Io…io..io ti amo” non ero abituato ad usare giri inutili di parole. Era una perdita di tempo stupida.

“Oh…” me l’ero aspettato. Nessuno può amare un Malfoy.

Sorridesti.”Anche io”.

Il sole filtrò dalle finestre.

 

 

 

 

 

 

Pioveva il giorno del nostro matrimonio.

Le goccioline di pioggia scendevano incessantemente, senza lasciarci tregua.

Pioveva e ciò era un buon segnale.

D’altronde ogni giorno di pioggia mi ricordava il Ghirigoro e quanto ti amassi.

Gli invitati erano muniti di ombrello, mentre noi ci siamo bagnati, facendoci sfiorare dalla pioggia.

Eri bellissima nel tuo abito bianco ed ho capito che eri tu la persona giusta. Quella che volevo davvero accanto per tutta la vita.

I miei genitori non c’erano. Due posti vuoti poco lontano dall’altare.

Posti che, per fortuna, sono rimasti vuoti per tutta la cerimonia come lo sono rimasti per tutta la mia vita.

Ricordo che abbiamo ballato sotto la pioggia fino a sera.

Io.

Te.

Le goccioline d’acqua che scorrevano sul viso.

 

 

 

 

 

Non ho mai davvero capito quanto la pioggia significasse per me.

Pioveva perfino il giorno in cui è nato Scorpius, il nostro raggio di sole.

Le gocce d’acqua hanno portato la gioia nella mia vita, riempiendola di significato.

Una vita arida che è stata irrigata.

Non mi sorprende, perciò, che tu te ne sia andata mentre pioveva, con la mano stretta alla mia e lo sguardo fisso sulla pioggia.

Piove anche oggi, il rumore delle gocce mi riempie la testa, ed è come se tu fossi ancora qui con me.

Ti amo, Astoria, ti amo come le gocce di pioggia. 

 

 

 

 

 

 

 

Adesso ci tengo a precisare alcune cose: so di per certo che molto probabilmente Draco e Astoria si saranno incrociati ad Hogwarts ma in fondo lui non ha mai dato importanza a nessuno, nemmeno a Goyle o Tiger perciò, perché perdere tempo a ricordarsi della sorella di una con cui aveva  poco o niente a che fare?

Ed, inolte, penso che Astoria con il tempo sia cambiata, sia diventata una donna.

Ecco perché ho voluto far si che Draco non la riconoscesse.

Per il resto incrocio le dita per il contest! 

 

Let!=)

   
 
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