Fandom: Suits.
Pairing: Harvey/Mike.
Rating: R.
Genere: Comico (?), Nerd,
Erotico (?).
Warning: Flash-fic, Slash.
Words: 492 (fiumidiparole).
Summary: Una festa in maschera con
risvolti inaspettati.
Note: Scritta per questo
prompt lanciato da neera_pendragon
su kinkmemeita.
Riferimenti a personaggi di vari film e
romanzi. Mia prima fic su questo fandom /o
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci
guadagno nulla ù_ù
Idee
Brillanti e NON
Non era programmato, d’accordo? E Harvey
ci teneva a sottolinearlo, perché lui non faceva queste cose da liceale
squittente, chiaro?
La brillante idea era stata di Donna,
ovviamente, e lui aveva accettato di partecipare perché… be’, quella ragazza
era un demonio – una volta era riuscita perfino a vincere una scommessa contro
di lui! – e Harvey non ci teneva ad avercela contro, sul serio. E forse – solo forse – un po’ ci teneva a lei; era in
gamba, diamine. Inoltre, Harvey sapeva che sarebbe stato un schianto vestito da
Capitano Kirk – si era fatto
confezionare quel costume su misura, lui.
E fin qui tutto bene. La festa in maschera organizzata dalla sua segretaria era
un successo, Donna – ricoperta di regali dalla testa ai piedi e, no, nessuno aveva osato chiederle quanti
anni compisse – era la più affascinante Galadriel che si vedesse dall’avvento
della trilogia di Peter Jackson ed il locale che aveva scelto era il più in del momento.
Il disastro, come al solito, era avvenuto all’arrivo – in ritardo – del suo associato, Mike Ross. Harvey era riuscito a
pensare ad un centinaio di modi di ucciderlo – ed almeno ad un migliaio di
rovinarlo e fargli pentire di essere nato – nei primi trenta secondi in cui il
ragazzo si fermò sulla cornice della porta, vestito con un commercialissimo costume
da Spock che probabilmente teneva nell’armadio dall’Halloween di dieci anni
prima.
«Carini» gli sussurrò Louis all’orecchio e, Dio, solo vederlo vestito da
Sherlock Holmes – Sherlock Holmes,
sul serio – gli faceva sanguinare gli occhi. «La prossima volta da cosa vi
vestirete, da Ian Solo e la Principessa Leila?»
«Sono abiti da Star Trek, Louis, non
da Star Wars» rispose Harvey in tono
annoiato. «E Sherlock Holmes, l’ultima volta che ho letto i libri di Sir Doyle,
era magro».
«Sono certo che la gonna ti starà benissimo» sogghignò il collega, prima di
allontanarsi.
Lui lo ignorò e non scollò per un solo istante lo sguardo truce dal proprio
associato, che intanto si stava facendo largo tra la folla ridacchiante dei
dipendenti del loro studio, per raggiungerlo.
«Questa sì che è una bella coincidenza». Mike gli rivolse uno dei suoi soliti
sorrisi innocenti, tutto occhioni blu e virgole agli angoli della bocca, e
Harvey avrebbe voluto fargli notare che uno Spock biondo non si poteva proprio
guardare, ma le orecchie a punta che spuntavano da quei capelli lo stavano
distraendo in modo davvero… sconveniente.
«Ehi, tutto bene?» il suo associato ebbe la faccia tosta di sventolargli una
mano davanti al viso e lui – se possibile – si accigliò ancora di più.
Come fosse finito, da lì ad un’ora, a strascinarlo nel proprio appartamento e a
strappargli di dosso quel costume di fattura innominabile per scoparlo sul
pavimento, Harvey non avrebbe saputo dirlo. Sapeva solo che c’entrava tanto
alcool e quelle stupide orecchie, che gli permise di togliere solo la mattina dopo.
E solo per chiuderle a chiave nel cassetto della sua scrivania.
FINE.