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Autore: RosaBuo    09/09/2011    3 recensioni
Holly, donna libera che torna in America a causa di sua nipote, Carrie!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve stelline del cielo.
Mi è venuta l'ispirazione per una One Shot, certo direte voi, perdi tempo a scrivere One Shot quando hai una FF da continuare e non aggiorni mai? Avete ragione, ma ho perso l'ispirazione per quella e ci tengo che venga bene. Vi giuro che la ritrovo, non lo so come, è un mistero, ma la ritrovo. Spero vi piaccia.
_Rosa

One Day Maybe We'll Meet Again

Non metteva piede su territorio americano da sedici anni, da quando sua sorella aveva dato alla luce Carrie.
Holly aveva sempre amato andare in giro, voleva scoprire e conoscere, voleva aiutare le persone. Le dicevano -tu ami troppo giocare. Era vero, aveva sempre amato giocare...troppo. Quel suo gioco l'aveva portata lontana, aveva visto il Mondo e aveva aiutato le persone, lì, in Africa, era riuscita, insieme ad altri, a tirar su una scuola e un ospedale e le cose andavano sempre meglio. C'era chi andava e chi veniva, ma lei restava sempre lì e quando si prendeva quei dieci giorni di pausa preferiva scoprire il mondo piuttosto che tornare a casa. Era stata cacciata di casa per le sue idee da due genitori troppo conformisti. Aveva solo diciotto anni. Era andata prima a Los Angeles, ma poi era riuscita a conoscere le persone giuste per partire in definitiva per l'Africa.

"Non partire, resta qui"
"Come? Dove vado?"
"Stai con me, mi inventerò qualcosa. Ho dei soldi..."
"Che finiranno presto"
"Non andare, io..."
"Tu?"
"Io...non riuscirò a fare quello che devo se tu vai via, non ti dispiace"
"Non non ti dirò che mi dispiace, un giorno forse ci rivedremo. Te lo prometto. Tu ci riuscirai perchè tu lo vuoi ..."
"No. No. A me servi tu. Se parti...se parti, te ne pentirai"
"No, micio!

"Ma io..."
"Ma tu?"

"Io...Chi mi chiamerà micio?"
"Non è un semplice soprannome che ti porterà lontano..."


Se solo lo avesse detto, forse lei non sarebbe mai partita...

"Holly", la voce di sua sorella la riportò alla realtà, si era persa in dei ricordi troppo brutti per essere ricordati, ma troppo belli per essere cancellati.
"Hey, eccoti, ti stavo, si bhe io ti stavo cercando. E' un pò cambiato qui dall'ultima volta, cos'era il '95?"
"Si era il '95..."
"Fatti abbracciare", le due sorelle si abbracciarono, "Non sei cambiata per niente Faith, sempre bella come una Dea. Diamine! Ma nel 95' già abitavi qui tu? Da quanto stai con quel tizio, mh?!"
"Quel tizio è mio marito e si chiama Paul, e ci siamo trasferiti qui nel '93"
"Si, Paul, tuo marito. Si"
"Non sei cresciuta, eh?"
"Hey bada a come parli, sorella maggiore"
"Andiamo che c'è qualcuno ansioso di conoscerti"
"Si, la causa del mio ritorno, cosa potrà mai fare quella ragazzina da costringerti a chiamare i pezzi grossi?"
"E' uguale a te..."
"Dovresti esserne fiera, farà strada"
"Il fatto è che lei ha quella musica, quel dannato rumore che le mette strane idee"
"La La La, sembra di sentire la mamma, a proposito come sta?"
"Bene, ecco io..."
"Se le hai detto che sono qui giuro che salgo sul primo aereo per il Giappone"
"No, non lo sa, solo che magari..."
"Non se ne parla, per quanto mi riguarda tu sei mia sorella ma quelli non sono i miei genitori", Faith rimase in silenzio e andarono verso l'uscita dell'aereoporto dove Carrie e Paul aspettavano in macchina,
"Aspetta, Faith, aspetta. Ho fame, devo prendere qualcosa", prese cibi vari al bar dell'aereoporto e cominciò a mangiare, "Vuoi della Coca-Cola?"
"No, andiamo"
"Andiamo...", si trascinò verso la macchina e Paul uscì sfoggiando un bel sorriso, "Poi me lo dici come hai fatto a sposare un figo del genere! ...Cognato!", si abbracciarono e Paul caricò le valigie in macchina. Holly respirò l'aria di Los Angeles, in fondo quella città le era mancata, anche se c'era stata solo un annetto, dopo essersi diplomata a Washington si trasferì lì. Più che trasferirsi, scappò lì.
"E tu devi essere...", la donna esitò guardando finalmente sua nipote, "...me stessa!", finì per dire. Faith replicò,
"Te l'ho detto che è uguale a te", la ragazzina rimase in silenzio e Holly entrò nell'abitacolo,
"Ciao!"
"Ciao zia!"
"Wow, mi sento vecchia"
"Come ti pare!!"
"Dio, è uguale a me, guarda gli occhi, oddio anche le mani, Faith!!"
"La vedo tutti i giorni ti pare che non lo so quanto ti somiglia"
"Ok, ci divertiremo io e te, ragazzina, che musica ti piace?"
"Mi piacciono i Nirvana"
"Grunge anni '90. Io c'ero, ho un disco autografato da Kurt Cobain, è a casa di tua nonna se non ha but..."
"Tutte le tue cose le ho io a casa, tutte!"
"Davvero?"
"Si, anche il tuo diploma e gli annuari, le tue foto e tutto quello che ti apparteneva, dai vestiti alle lenzuola"
"Ecco perchè la maglia che hai addosso mi è familiare"
"Si, era nel tuo armadio a casa di nonna"

"Stai ancora con quell'inglese, tu?"
"Simon? Non lo vedo da otto anni ormai, Faith"
"Speravo l'avessi sposato..."
"Quello lì? Ti prego, il suo cognome era Wood"
"E quindi?"
"E quindi?! Come la vedi Holly Wood? No, grazie, Faith, ma aspetto il mio uomo dal cognome normale"

Arrivarono a casa e Holly si rinfrescò con una lunga doccia e si schiarì i pensieri. Non sarebbe stato facile far rigare diritto la ragazzina, lo sapeva, lei aveva trentanove anni e ancora nessuno era riuscito a farla rigare diritto, figuriamoci se lei sarebbe riuscita a fare qualcosa per la sua sosia in miniatura. Che poi non aveva idea di cosa potesse fare quella ragazzina, al 90% era sicura che fossero solo paranoie di sua sorella Faith. Sperava solo che non stesse commettendo gli stessi errori che aveva commesso lei. La musica, le idee, quelle erano tutte cose belle, ma quando ti fai prendere troppo la mano cadi in vortici assurdi e lei lo sapeva bene.

"Toc toc, si può? Che fai?"
"Zia, chiudi la porta"
"C'è un ragazzo?"
"No"
"A bhe, su questo non sei come me..."
"Portavi i ragazzi di nascosto a casa?"
"No, cioè..io...si"
"Alla mia età?"
"Si più o meno ho cominciato alla tua età, ma parliamo di te, sii sincera, io e te dobbiamo essere amiche ok? Io non dirò nulla di quello che tu fai a tua madre, i patti sono questi, io sono venuta qui, ma lei non deve stressarmi. Tu parli con me e io parlo con te"
"Vabene, ma toglile dalla testa l'idea che io faccia uso di qualche sostanza idiota, diamine, non sono deficente, non mi drogo e non lo farò mai, a scuola un ragazzo è quasi morto per usare quella roba"
"Grazie Signore", Holly si posò una mano sul cuore, "Era questo quello che mi preoccupava, vieni, siediti. Ascoltami, se vuoi fare l'amore, fallo, non c'è cosa più bella al Mondo, se vuoi divertirti, ok, se vuoi anche passare qualche serata sboccata bevendo con gli amici fallo, lo ha fatto anche tua madre, vai alle feste, vivi, vai ai concerti..."
"Ecco, dillo a quella...a tua sorella, lei non mi lascia andare ai concerti, dice che sono indemoniati, che hanno il diavolo dentro. Odia la mia musica"
"Cosa ascolti? Oltre i Nirvana dico, e i dischi che, come vedo hai rubato dalla mia vecchia camera"
"Quelli lì mi hanno insegnato ad ascoltare la buona musica, seno ora sarei una ragazzina deficente che ascolterebbe Justin Bieber e Hanna Montana"
"Chi?"
"Ecco!", risero insieme, la risata di Carrie era un misto di ansia e sollievo, sua zia la capiva, ma c'era qualcosa che continuava a turbarla.
"Che stavi facendo? Fa un pò vedere", la donna spostò il pc portatile che la ragazza aveva poggiato sul letto e lesse qualcosa,
"Los Angeles, July 28... Cos'è la data di un concerto? Fa un pò vedere, da qua, ooh", la ragazza stava cercando invano di togliere il pc di mano a sua zia,
"No! Niente!!"
"E' un concerto, ci vai?"
"Si, ma mamma non lo sa, e io non ho ancora i biglietti, li comprerò lì da qualcuno"
"Andiamo, ti compro il biglietto e vengo con te"
"I biglietti sono finiti, è sold-out da un pezzo"
"E questi Golden Ticket, che mi sai dire?"
"Che costano troppo per me"
"Per me no, su, quale vuoi, questo qui mi sembra abbastanza appetibile, che ne dici?", Holly girò il pc verso sua nipote indicando ciò che le stava per comprare, "Biglietto per lo show, poster e t-shirt, incontri la band e vedi il concerto dal palco, bello no?!"
"Zia, costa 400 dollari"
"Quindi?"
"Lo compreresti per me?"
"Lo comprerei per te, su, dove si compra?"
"Online"
"Che cosa stiamo aspettando allora?", comprarono il GT e la ragazza non credeva ai suoi occhi, abbracciò sua zia e la ringraziò in tutti i modi possibili, "Ora vado a dirlo a tua madre, le dico che vengo con te...ti accompagno e poi sarò lì all'uscita, ok?"
"Ok!"
"Ma prima fammi sentire di chi stiamo parlando...", Carrie prese un cd e lo inserì nel pc, partì la riproduzione casuale, Holly ascoltò,

I don't remember the moment I tried to forget
I lost myself is it better, not sad
Now I'm closer to the edge
It was a thousand to one
and a million to two
Time to go down in flames
and I'm taking you
closer to the edge
No, I'm not saying
I'm sorry
One day maybe we'll meet again

No, I'm not saying
I'm sorry
One day maybe we'll meet again
No. No. No. No.


"E' bella, lui ha una gran voce"
"Si ce l'ha, ha la tua età sai?"
"Ha trentanove anni?"
"Si e il batterista quarantuno, il chitarrista invece sta per farne trentadue"
"Sono carini? Magari mi trovi un marito"
"Oddio zia, si, sposa uno di loro, te li faccio vedere aspetta..."
"No, devo andare da tua madre, me li farai vedere poi, ok?"
"Si, grazie zia"

"Porto tua figlia ad un concerto giovedì"
"Tu sei impazzita"
"Donna, fammi fare, non sarà nella bolgia, le ho preso il biglietto vip"
"Cosa?"
"Si, qualche dollaro in più e incontrerà la band e vedrà il concerto dal lato del palco, sarà al sicuro"
"Vabene, vai con lei?"
"Certo capitano"
"Quelli sono indemoniati, poi vedrai"

Arrivò finalmente il 28 Luglio e Holly svegliò Carrie cantando Somethin' Else dei Sex Pistols, Carrie si mise seduta in mezzo al letto,
"Somethin' else, Sex Pistols, 1979, il disco era, mh, The Great Rock 'n' Roll Swindle"
"Wow, io avevo otto anni nel 1979, came diavolo...?"
"Tu avevi il disco, è lì..."
"Si, quel disco lo ascoltavo con un amico"

"Ti piacciono i Sex Pistols?"
"Non so chi siano"
"Sacrilegio, lo vedi che oltre ad essere antipatica non sai nulla? Vieni qui che ti faccio ascoltare qualcosa..."

Hey, look at that
Just wait and see
Worked hard and saved my dough
I buy that car and then
I roll up with joe
Get me that girl and we go ridin' around
We look real sharp with the wide top down
I keep on dreamin' and thinkin' to myself
When it all comes true, man,
that's something else

"Mi piace, i Sex Pistols fanno schifo ma quest'album è bello"
"Non li conosci gli altri, tieni, ti regalo il disco così ti ricorderai del fratello antipatico del tuo fidanzato"
"Non è il mio fidanzato"
"Si, e perchè dormi qui da una settimana?"
"Perchè...non è il mio fidanzato, fatti gli affari tuoi"

"Zia!"
"Si, eccomi, si"
"A cosa pensavi?"
"Niente, alla prima volta che ascoltai quella canzone..."
"Racconta..."
"Un'altra volta, magari", erano già le 12.20 quando uscirono di casa, decisero di andare a mangiare qualcosa e di fare un giro per poi recarsi nel posto in cui si sarebbe svolto il concerto per le 7.00, orario in cui era previsto l'incontro.
"Allora, questa band come si chiama?"
"Ah si, Thirty Seconds To Mars, vedi questi sono i loro simboli, questa maglia l'ho disegnata io, questi sono i Glyphics, questa è Mithra, questa la Triade, la rosa rossa, la Trinity e poi c'è la freccia del Provehito In Altum"
"Lanciati verso l'alto"
"Come lo sai?"
"E' latino, stupida. Senti è per tutti quei cosi lì che tua madre dice che hanno il demonio dentro questi tizi?"
"Te lo ha detto, hai visto?"
"Si, era quasi impazzita, sbraitava, la conosci no?!"
"Ma perchè non sei tu mia madre?"
"Perchè se fossi stata tua madre ora qui ci sarebbe stata Faith", la ragazza esitò toccando il bordo del bicchiere di Coca-Cola che aveva fra le mani,
"Dici che a trentanove anni sarò bella come te, zia?"
"Io non sono bella e comunque sarai uguale a me...sei la mia fotocopia, tesoro"

Si avviarono al posto del concerto e ritirarono il pass insieme. Carrie quasi piangeva e ringraziò e abbracciò sua zia mille e più volte,
"Su, ora vai, e non piagere. Trovami un marito, il più carino mi raccomando"
"Vabene, ci rivediamo qui?", Carrie si avviò saltellando e sorridendo,
"Non mi muovo"

Carrie andò verso il suo sogno. Entrò in una saletta e dopo poco arrivarono loro, i Thirty Seconds To Mars. Si nascose quasi d'istinto, non voleva correre il rischio di essere vista mentre stava per piangere. Qualcuno si avvicinò per gli autografi, lei andò da Tomo, l'unico libero e riuscì a scambiarci qualche parola, daltronde era il suo preferito, il bassista, lui le sorrise più volte e la ringraziò per tutte le cose che gli stava dicendo, passò poi a Shannon che la guardò in modo strano,
"Hai gli stessi occhi di mio fratello, ragazzina"
"No, non credo"
"Si, guardalo. Sono azzurri come i suoi"
"Bhe, nella mia famiglia hanno quasi tutti gli occhi azzurri o verdi"
"Aaah allora ecco svelato il mistero"
"Eh si"
"Sei carina, mi ricordi qualcuno, bella maglietta"
"Me l'hanno regalata"
"Bellissima"
"Grazie"
Arrivò il momento di Jared e Carrie ebbe paura di guardarlo negli occhi, non sapeva perchè, ma quell'uomo le metteva timore ed averlo a pochi centimetri di distanza non la faceva sentire a suo agio. Lui la guardò e lei sentì i suoi occhi addosso, si fermò. Carrie cominciò a chiedersi quando si sarebbe deciso a firmare quel benedetto cd e a mandarla via, si morse le labbra e tamburellò con le mani sul tavolo dietro il quale erano seduti loro. Era nervosa.
"Holly...", sussurò lui, Carrie alzò lo sguardo,
"Cosa?"
"Niente, tu...", il cantante guardò la ragazzina fisso negli occhi, poi scosse la testa come per allontanare qualcosa e scrisse qualche parola su disco, "Ti chiami?"
"Carrie"
"E' stato un piacere, Carrie", le porse la mano, "Scusami se ti ho messa in imbarazzo in qualche modo, ma mi ricordi qualcuno, qualcuno che non vedo da anni", Holly gli strinse la mano guardandolo in modo strano,
"Holly?"
"Si ti ho chiamata così poco fa, scusami"
"Non fa nulla, è bello somigliare a qualcuno che conosci"
"Conoscevo, si..."

La ragazza se ne andò, Jared continuò a guardarla e poi si girò di scatto verso suo fratello, non ebbe il tempo di dire una parola che Shannon lo zittì,
"Si, Jay, si, è uguale a lei, quindi?"
"Shannon, era lei. Hai visto no?! Lo stesso sguardo, gli occhi uguali ai miei, le mani, era lei"
"Si, era lei, ti ricordo che ora Holly dovrà avere, mh, fammi pensare, oh si, la tua età, idiota"
"E' sua figlia, si è sposata..."
"E' andata in Africa, avrebbe dovuto avere la pelle un tantino più scura, come la pensi?"
"Zitto"
"Dai preparati che fra poco si va in scena"
"Si, vado..."
Jared riuscì a pensare solo al suo passato durante il concerto. Gli capitava di scrutare fra i presenti al lato del palco due lampi azzurri e faceva di tutto per non pensarci, non gli era mai stato così difficile stare sul palco. Finì il concerto ed era sollevato, corse nei camerini e si lasciò andare su uno dei divani che erano lì,
"Dai, fratello, smettila..."
"Shannon non ci riesco, i ricordi sono in fila, stanno tornando e non mi mollano, mi tormentano. Sto andando in paranoia"
"Ma smettila", non rispose, per una volta Shannon ebbe l'ultima parola su suo fratello Jared che rimase lì a fissare il vuoto con gli occhi lucidi, dopo un pò si rianimò,
"E se fosse davvero sua madre?"
"Sarebbe sposata, non trovi? Vai a Washington, vai da sua sorella, ti saprà dire dov'è!"
"Quella strega non mi ha mai sopportato, diceva che era un cattivo elemento e che mettevo strane idee nella testa di Holly..."
"Era Holly a mettere strane idee nella tua testa"
"Vedi dove siamo arrivati con quelle idee", Shannon guardò suo fratello,
"Non lo rivedrai se continuerai a sperare, abbiamo una visibilità a livello mondiale da quanto? Dieci anni? E tu fai anche cinema, non credi che sarebbe più facile che ti cercasse lei?" , Shannon aveva ragione, era logico e Jared non gli dava torto, ma lei era nei rifugi e nelle tendopoli in Africa cosa poteva saperne dei Thirty Seconds To Mars o di qualsiasi altra diavoleria lui avrebbe interpretato al cinema?!

Carrie corse all'uscita e dopo un pò trovò sua zia che l'accolse con un sorriso,
"Com'è andata?", la tirò lontano da orecchie indiscrete,
"Ero al meet ed è stato tutto fantastico quando ad un tratto il cantante del gruppo, lui, mi ha chiamata Holly, zia, mi ha chiamata col tuo nome, dicendo che gli ricordo qualcuno che non vede da tanti anni, zia", la ragazza era in preda al panico e si guardava intorno,
"Aspetta, calmati, oddio Carrie, calmati ti prego, mi stai spaventando, spiegati meglio..."
"No, zia, come faccio a calmarmi? Mi ha chiamata Holly, Jared Leto mi ha chiamata Holly!"
"Chi? Ti ha chiamato Holly, chi?"
"Jared Leto, zia"

"Ciao"
"Che vuoi?"
"Ciao anche te, come stai?"
"Fai il sarcastico? Che vuoi, sei nuovo? C'è l'ufficio informazioni lì, vai"
"Ci sono già stato, volevo solo dirti che mi piace la tua maglietta..."
"Conosci i Guns N Roses? Ce l'hai l'album, è uscito qualche mese fa?"
"Si, mi piacciono e si, ce l'ho..."
"Quanti anni hai? Da dove vieni?"
"Dalla Louisiana, ho sedici anni"
"Allora sei nel mio stesso corso, credo che se non vuoi fare tardi il primo giorno faresti bene a seguirmi in aula, andiamo, io sono Holly, Holly Smith"
"Ah quindi ce l'hai un nome, io sono Jared, Jared Leto"

"Sembri un gatto lo sai? Ti chiamerò micio, si"

"ZIA!"
"Dobbiamo tornare subito lì dentro, Carrie"
"Zia, tu lo conosci, zia?"
"Non li hai mai guardati i miei annuari? Non hai visto le sue foto?"
"Oddio, no"
"E l'amico con cui ascoltavo i Sex Pistols, ricordi?"
"Si"
"E' suo fratello"
"Shannon, Shannon Leto, il batterista, oddio li conosci"
"Cammina più veloce, Carrie"
"Zia non ti faranno entrare..."
"Oh vedrai se mi faranno entrare, ovvio che mi faranno entrare, tua madre ti ha mai raccontato di quando me ne sono andata di casa?"
"Si con due elementi poco raccomandabili che ti hanno portata a Los Angel...erano loro?! Tu sei venuta qui con loro. Tu era fidanzata con Jared Le..."
"No! Lo amavo, si"
"Oddio, mi sentirò male fra qualche minuto"
"Stai su e stai calma. Hey tu..", Holly alzo la voce attirando l'attenzione di uno dei buttafuori lì davanti, c'erano ragazzi e ragazze impazzite che urlavano, si fece spazio e salì su un muretto, li zittì tutti e poi parlò con l'uomo della sicurezza, "Devi farmi entrare"
"Non può passare, signora"
"No, forse non hai capito la gravità della cosa, devi farmi passare"
"Non può passare!"
"Senti, facciamo così, tu entra dentro, vai da Jared Leto e chiamalo micio. Fallo!"
"La prego, signora"
"Oppure vai da Shannon e digli che i Sex Pistols fanno schifo, ma che il primo album è bello", l'uomo della sicurezza venne chiamato all'interno mentre un altro prese il suo posto. Entrò e vide Shannon,
"Hey"
"John, c'è tanta gente?"
"Si, li stiamo mandando via, comunque uscirete dall'altro lato "
"Ok"
"Senti Shannon, cosa pensi dei Sex Pistols?"
"Che sono il mio gruppo preferito"
"Qualcuno qui fuori crede che facciano schifo, ma dice che il primo album è bello"
"Si, è bello, si", il batterista si allontanò senza dar peso alle parole di John, "Il primo album dei Sex Pistols, che storia! Chissà che fine avrà fatto il mio disc...oddio, Jared!!"
"Che c'è?"
"Holly"
"Cosa?", John si avvicinò a loro e si intromise,
"La donna che mi ha detto dei Sex Pistols e di chiamarti, aspetta Jay, come ha detto di chiamarti?!"
"Micio", dissero entrambi,
"Si, esatto", Jared si avviò verso la porta correndo, ma Shannon riuscì a trattenerlo un attimo prima che potesse aprirla,
"Se apri entreranno tutti dentro"
"Che entrino, c'è Holly qui fuori, John?! Portala qui!!", John andò fuori e trascinò via Holly contro il suo volere, la portò all'entrata secondaria e le disse che sarebbe entrata da lì, lui avrebbe trattenuto Carrie fuori e si sarebbe assicurato che non le fosse successo nulla,
"Noi aspettiamo qui, tanto usciranno tra un pò, li vedrai e non ci sarà il casino che c'è di là"
"Ok", si girò verso sua zia, "zia...", non riuscì a dire altro guardando gli occhi di sua zia pieni di paura e speranza, lei lo amava.
Entrò in quella saletta e quasi diventò ceca a causa delle luci bianche che investirono i suoi occhi delicati, chiuse le palpebre un paio di volte prima di abituarsi a quel chiarore, sentì qualcosa,
"Noo, fammi uscire, Shannon, c'è Holly lì fuori", il suo cuore si fermò, il suo nome pronunciato da lui...
"Devi restare qui e devi calmar...", Shannon guardò oltre le spalle di Jared,
"Che c'è?", il cantante si girò, era sconvolto, la vide e Shannon lasciò finalmente la presa,
"Amore mio", in uno scatto felino fu vicino a lei, si guardarono, si sfiorarono le mani, continuarono a guardarsi e lei gli toccò i capelli per poi accarezzargli il collo e pizzicargli il lobo dell'orecchio sinistro. Quanto le era mancato farlo e quanto era mancata a Jared quella carezza?! La donna fece scivolare una lacrima che Jared prontamente asciugò, prese il suo volto fra le mani,
"Sei qui, mi sei mancata", la baciò,
"Anche tu, vecchio gatto", lui sorrise fra le lacrime e la strinse,
"Ti amo", le sussurrò,
"Ce ne hai messo di tempo per dirlo"
"Vent'anni...avrei dovuto dirtelo allora, non saresti partita"

"No, non lo avrei fatto", Jared cominciò a canticchiare qualcosa a bassa voce stringendo l'amore della sua vita fra le braccia,
"One day maybe we'll meet again... hai mantenuto la promessa!!"

 

  
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