IL CORAGGIO DI URLARE
Che la voce dei giusti, non quella dell’odio.
E la voglia di dire, che non è opportunismo.
E saremo di nuovo, insieme a lottare,
chi cambia nel nome, ma ancora ci resta.
Che di dire di questo ci sta da una vita.
Che se temi di vivere non vivi per niente.
E qui conta chi dice, non conta chi sa.
Che di sangue innocente per strada ce n’è
E di sogni rinchiusi in quei grossi bauli.
E di notti passate a tremare.
Ed il vento ne porta di posti lontani,
ma è qui che lo lasci il cuore se vai.
È una terra di fuoco, di lotte, di spari
E di giorni di festa, adii, processioni.
E lo ami il Paese, nel male e nel bene
Con quei splendidi borghi, coi monti e col mare.
A volte non vedi, se temi a guardare.
A volte non senti, se temi a sperare.
È una perla nel male, ma c’è troppa violenza
e denaro che compra anche il cuore dei preti.
E si parla di onore, di pace, di gloria,
ma io quello che vedo è soltanto lo schifo.
Di quello che vive la vita degli altri,
di quello che blocca il respiro ai bambini,
che non esci di casa senz’armi.
Bloccati nel buio, costretti a guardare.
Nell’inferno di fango che ci siamo creati.
È la guerra al dolore che dovremmo bloccare,
ma nessuno ha il coraggio, il coraggio di urlare.
E bloccare i potenti, e bloccare il destino.
E aprire all’amore un nuovo cammino.