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Autore: Giulz95    09/09/2011    1 recensioni
X-23. Ho messo "nuovo personaggio" perché non c'è la spunta per lei, e Logan perché... Beh, perché compare :D
Ho visto che ci sono pochissime FF con questo personaggio, e un po' mi spiace, perché è uno dei miei preferiti. Questa One Shot è un piccolo tributo alla nostra Laura Kinney e ai demoni della sua mente, che deve affrontare da sola.
Ascolta.
C'era una volta un principe che incontrò una giovane che viveva tra le ossa dei morti, una strana e pericolosa creatura che attirava a se tutte le tenebre. Dannata, ma adorabile. Nata con l'oscurità nel sangue. Lei non voleva essere trovata, e il principe, Ahinoi, non era un brav'uomo. Era cattivo anzi, perché era solo, spinto ad agire solo per soddisfare le sue passioni, e per le sue passioni intraprese un gioco. E prese la ragazza.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Logan/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ascolta. 
C'era una volta un principe che incontrò una giovane che viveva tra le ossa dei morti, una strana e pericolosa creatura che attirava a se tutte le tenebre. Dannata, ma adorabile. Nata con l'oscurità nel sangue. Lei non voleva essere trovata, e il principe, Ahinoi, non era un brav'uomo. Era cattivo anzi, perché era solo, spinto ad agire solo per soddisfare le sue passioni, e per le sue passioni intraprese un gioco. E prese la ragazza.
 
Tu. Ascolta. 
Sono nata dal ventre di una donna che avrebbe dovuto uccidermi, non sarei dovuta esistere. Non avrei dovuto emettere neanche un vagito. Volevano un maschio, volevano l'uomo che sarei potuta diventare. Un'altra arma, come lui. Ma hanno avuto me. L'arma migliore. E ora l'arma migliore sta per spegnersi, mancano pochi metri per cadere al suolo. 
 
Poco prima:

La notte è calda, e la città puzza di sudore. È come una gabbia in cui vive il nemico, la preda. È sempre la stessa storia. 
-L'odore è ancora forte.-  Wolverine. Logan. La cosa più simile ad un padre che abbia mai avuto, se non fossi il suo clone. 
-Buon vecchio naso.- Jubilation Lee. Ex x-man, pupilla di Logan. Ho letto il suo dossier.
-Non dovresti essere qui.- È inutile.
-Me lo dici sempre.- Scostante. Imprevedibile.
-Credi che mi serva il tuo aiuto?- Salvo che per lui. Sempre lui.
-Sempre.-
Non ha il suo sangue, non è sua figlia, ma è sua amica, mentre io non lo sarò mai. Non importa.
-Eccoti dei nomi e delle foto. Sono tutti ex mutanti. Visitatori regolari del centro per depotenziati in cui lavoro.-
-Sono morti?-
-Alcuni sono solo... Spariti. La polizia sta indagando, ma sai come vanno queste cose. Perciò ti ho chiamato, da sola non ho scopetro molto.-
-Sono venuti anche da te?-
-Perché?-
-...-
-Okay. Sì. E se ne sono andati. Non ero importante.-
-Eri stupida.-
-Come scusa?- I loro occhi su di me.
-Sei stupida. Come tutti gli altri. Non ci si raduna tutti in un posto dove possono identificarti come ex mutante. È da stupidi.-
-Okay. Dicevi che senti un odore.- È offesa.
-Su questi manifestini. Forse non è dei cattivi che stai cercando, ma è una traccia. X, hai qualcosa?- I suoi occhi di nuovo sulla mia schiena. Qualcosa. 
-Oh.- Qualcosa di inaspettato.
-X?- La sua mano sulla mia spalla. -Laura.- I miei passi che si allontanano verso l'obbiettivo.
-Cavoli, è proprio il tuo clone. Non la segui?- Voci inutili che vanno sfumandosi dietro i miei passi. 
-No. Lasciala andare. Lei dà la caccia ai suoi demoni, noi seguiamo i tuoi.-
Sì, lasciami andare. Conosci questo sguardo, l'hai visto fin troppe volte allo specchio. So cosa sto facendo. Sono sempre andata a caccia, Anche in laboratorio, nella gabbia. Impari tante cose quando sei in gabbia. Ricordo, ricordo. Guardi le scimmie vestite di bianco, ascolti i loro battiti accellerare quando devono nutrirti e pulirti, fare dei test su di te, finché la paura diventa un gioco, l'unico gioco che ti è concesso, perché loro vogliono una bambolina di ceramica, vuota e obbediente. Perciò ascolti quei battiti tuonare e immagini cosa fare. Quando poi capisci che da te vogliono il sangue, fai quello che devi, e uccidi le scimmie vestite di bianco. Le sventri con i tuoi artigli perché devi, perché vuoi farlo, e quelli che pagavano le scimmie, ora cadaveri putrescenti, vengono a ringraziarti, ma rimangono fuori dalla gabbia, e oltre le sbarre puoi vedere i loro sorrisi malati che ti guardano come se tu fossi solo un'altra scimmia. Ma tu non sei una scimmia. Nè una cavia, nè una pedina da usare. Tu sei la tigre, sei lo squalo, sei la creature nascosta nelle tenebre. Un mostro che dorme nel corpo di una bambina, e loro dovrebbero avere paura di te. Alla fine, ce l'hanno, ma è troppo tardi per cancellare l'errore. Poi tutto si è confuso, mi sono persa. Persa in questa città, in questa strada, dove vendevo il mio corpo a uomini che amano il dolore. Sono stata progettata per essere usata, dai militari, dal governo... Essere usata per il sesso non era poi così diverso, ho solo cambiato sfruttatori. Ma poi è successo qualcosa, qualcuno mi ha aiutata e io mi sono svegliata, almeno un po'. Un po' di più. Ma continuo ad essere usata, per uccidere. Usata per dare morte, anche per gli x-men, a volte non servo che a questo. Ma ho una scelta: potrei andarmene se sapessi fare qualcos'altro, o se conoscessi qualcun altro. Una fiamma cresce su quel tetto. Il suo fumo sale fino al cielo e viene inghiottito dal buio pesante della notte. Eccoli laggiù. Io sono stata una di loro. Li osservo, ascolto da lontano quello che dicono, ma dovrei andarmene perché per loro sono un pericolo.
-Che razza di vita.- 
-Siamo dei senzatetto, Kiden. Sempre ricercati dalla polizia, l'unica persona adulta che conosciamo ci odia...-
-E siamo senza un soldo.-
-Già, siamo al verde.-
-Oh bè. Almeno abbiamo del cibo.-
-Che hai rubato.-
-E che tu mangi.-
-Il fatto è che non possiamo andare avanti così, ci prenderanno prima o poi, dobbiamo lasciare la città.-
-Per andare a Las Vegas?-
-È grande. E c'è un sacco di lavoro.-
-Oh sì, saresti una showgirl fantastica, Bobby, con quelle gambe...-
-Kiden, non scherzare.-
-Non scherzo. Ha delle belle gambe.-
-Non costringetemi a scegliere fra voi e il mio fratellino, non può andare avanti a vivere così, non se lo merita.-
-Neanche noi.-
-E perciò dobbiamo scappare? Questa città è casa nostra.-
-Mio fratello è la mia casa. Tutti noi insieme siamo una casa, non abbiamo bisogno di questa città. Ma a me non basta solo sopravvivere, è inutile discutere Kiden, anche tu desideri una vita migliore?-
-Ehi, ma che succede?- Voci allarmate. Battiti che manifestano la paura. Una luce verde sale insieme al fumo, disegnando nell'aria strani segni che in poco tempo mi avvolgono, illuminandomi il viso.
-Dios. Bobby, che sta facendo tuo fratello?-
-Qualcuno ci sta guardando, Kiden.-
-Vado. Chi è la regina del tempo? Io, grazie.- Passi che si avvicinano, parole dette a raffica per riempire il silenzio spettrale. -Ehilà, malvagio guardone. Ti ho trovato.- Vicino. Sempre più vicino. -Ora...- Kiden Nixon. Bionda. Magra, troppo magra. Amica. -Oh, Dio.- Si avvicina, io mi alzo. -Laura?- Mi abbraccia. Il suo cuore pulsa all'impazzata contro il mio petto, ma non ha paura. No, è solo felice di rivedermi. -Ti ricordi di me?-
-Mi ricordo.- 
Mi ricordo fin quando non mi fà male, mi ricordo che con loro sono stata al sicuro per la prima volta. Non volevano nulla da me, volevano solo aiutarmi, non gli importava che fossi un'arma, gli importava che fossi una di loro. Persa. Sola.
-È come ai vecchi tempi.- I vecchi tempi. Ma non come la prima volta. Quando Kiden mi trovò ero mezza nuda, ricoperta di sangue. Seviziata. È una parte della mia vita che non amo ricordare. 
-Non ti vedevamo da più di un anno, te ne sei andata senza salutare.-
-Il che va anche bene...-
-Invece no.-
-...Ora che sei tornata.-
-Ma dove sei stata tutto questo tempo? Ti abbiamo cercato ovunque, se non lo sai.-
-Mi avete... Cercata?-
-Sei sparita, eravamo preoccupati.-
-Preoccupati...-
-Perché sei nostra amica.-
 
Aiuto offerto senza secondi fini, ma è ancora sola. Siamo tutti soli, anche io. Io che ascolto tutte le menti del mondo, tutte che piangono, amano, urlano e muiono. Non tacciono mai. Oh, Dio, come vorrei un po' di pace. Lei è in pace. Dannata, ma adorabile. Quale aiuto può darmi?
 
-Ehi, Laura. Non è che... Cioè, non sarai tornata a battere, come quando ti ho conosciuta, vero?-
-No. Niente sesso per soldi.-
-E allora dove sei stata? E perché sei venuta a cercarci adesso?-
-Non vi fidate di me.-
-È passato del tempo, e sono successe tante cose brutte.-
-Spiegati.-
-Ci vorrebbe troppo, ma siamo qui. Vivi.-
-Vivi... Importa solo questo.-
-Laura, tu... Stai male.-
-Qualcosa non va. È sbagliato.-
 
Dannata, ma adorabile Laura. La mia Laura. Bentornata.
 
No. Tu non sei reale.

Ma abbastanza reale. I sogni sono l'unica realtà importante, Laura. I sogni ci tengono in vita. Senza fingere, senza ripensamente. La tua mente è così pulita...
 
Basta parlare.

Se vuoi. O no?
 
Che cosa vuoi?

Non ti piacerebbe sapere chi sono?
 
Sei come tutti gli altri. Manipolatori e portatori di dolore.

Non io. Non ancora.
 
Okay. Il tuo nome.

Alcuni mi chiamano maestro di gioco.
 
Ma tu come ti chiami?

Non so più il mio nome, l'ho perso da qualche parte. È facile che possa accadere, e tu sai cosa vuol dire perdere pezzi di se stessi, qua e là. Io sento tutti, Laura. Sette miliardi di cervelli e non posso spegnerli. Posso solo concentrarmi su qualcuno. Se mi concentro posso stare in pace. Perfino dormire un po'. Ora mi concentro su di te. Su di te e su nessun altro. Seguo la tua vita già da tanto, tantissimo tempo. Dammi... La pace. Posso darti in cambio il mondo intero.
 
No.

Di' ancora no. Continua a durlo finché avrai fiato. Dillo a me, dillo a te stessa, dillo al mondo intero, ma tu non sarai mai padrona di te stessa. Qualunque cosa tu faccia, ci sarà sempre qualcuno che tenterà di arruolarti e controllarti. E tu lo lascerai fare, perché sei fatta così. Nata schiava, sarai sempre una schiava. Se le catene scivolano, tu le rimetterai qui, nella tua mente. Prima gli uomini che ti hanno creata, poi il pappone, quindi gli x-men. Ora io. Non sei mai uscita dalla gabbia, non lo farai mai.
 
Perché mi dici tutto questo?

Perché anch'io sono in gabbia. 
 
Allora finiscila. Sai come fare. 

Lo so, ma, a differenza di te, credo nella vita, non importa quanto mi faccia male.
 
Ti sbagli.

Mai.
 
Ti sbagli.

Dolce Laura...
 
Credo nella vita. Io ci credo. Combatto e sanguino per gli altri, per permettere loro di vivere. Vivo affinché gli altri possano vivere. Credo nella vita.

Ah sì? O sei solo programmata per fingere di crederci? Cos'è reale, piccola Laura? Lo sai? Ha importanza?
 
Sì.

Potrei tenerti qui per sempre, Laura. Potrei darti  tutto. Potresti essere qualunque cosa.
 
Voglio solo... essere libera.

No. Non è questo che vuoi davvero. Ma posso darti anche questo. Posso darti l'amore.
 
No.

Ah. Per restare sano ho scelto molte persone nel corso degli anni. Uomini, donne, bamini... Ma la tua mente è diversa da tutte le altre. Il tuo dolore è diverso. E non voglio lasciarti andare. Ma... non voglio neanche tenerti qui, se è questo che desideri.
 
Devo pagare un prezzo.

Non ora. E fino ad allora, non sarai mal sola. Io ti guarderò, sarò lì con te, dentro le sbarre della gabbia.
 
-Laura. Cosa c'è, stai male?- Torno alla realtà. O al sogno. Lo faccio perché sento la mano di Kiden sulla spalla.
-Vattene.-
-Laura, ferma!-
-Lasciala andare.-
-No! Questa volta no!-
-Le serve aiuto.-
Sì, ma tutto crolla sempre a pezzi.
-Laura, aspetta!-
-Torna qui!-
La città è come una gabbia e il nemico vive in una... No. No, qui non ci sono gabbie, non più. Non mi lascerò andare, mai. Il maestro di gioco si sbagliava, sono più forte delle sbarre. Nulla può trattenermi. Correrò più veloce, lotterò molto più a lungo. Posso essere tutto, fare tutto. La scelta è mia, anche se il cuore mi si spezza, sopporterò il dolore.
-Laura!-
Lo sosterrò.
-No! Non saltare!-
Pur di essere libera.
Ahi. Fà male. Sono morta, di nuovo. Apro gli occhi. Sono morta, ma sono viva comunque, dopo pochi minuti, il tempo per permettere al fattore rigenerante di agire. Ma fà male lo stesso, quando muoio. 
-Ho fermato il tempo, ma fermare il tempo on ha fermato la caduta e... ho perso il controllo prima di trovare qualcosa di soffice su cui farti atterrare.-
-Grazie... Per... Aver tentato.-
-No. Non muoverti, non ringrazirmi.-
-Starò bene, vivrò.-
-Lo so.-
 
Pinocchio, un burattino che poi diventò un ragazzo vero.
-Hai visto... Cosa ho fatto?-
-Ho visto abbastanza. Non è col dolore che attenuerai i tuoi sentimenti.-
-Ma aiuta.-
Non sono vera. Non ancora.
-Dio, Laura, che cosa stavi facendo? Cosa ti ho fatto?-
Nulla, Logan. Non hai fatto nulla. Sono nata in una gabbia, cresciuta in una gabbia, e sono qui perché non so come si fà a vivere fuori da essa, ma imparerò.
-Vieni, piccola.-
Posso avere quello che voglio. Posso cambiare. Vedrete.
  
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