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Autore: Rogue Girls    10/09/2011    3 recensioni
Una ragazza osserva triste l'uomo che un tempo aveva amato e che era diventato suo amico passeggiare con la fidanzata che lei non conosce, nonostante l'intimità che i due dovrebbero avere.
E una nuova conoscenza, del tutto inaspettata, le farà passare la tristezza e la rabbia per quella mancanza di fiducia.
[Cast di The Mentalist: Simon Baker/Altro personaggio]
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclamer: Fatti e persone quivi citate, oltre a NON essere tirate in ballo a scopo di lucro, compiono azioni totalmente frutto di fantasia, create solo per il puro divertimento e non per diffamazione o altro. 




Grazie, professore.




Non riusciva a crederci. Erano passati sette anni da quando si erano conosciuti al primo anno di scuola. I primi due anni era semplicemente il professore d'italiano, poi erano rimasti in contatto creando una sorta di amicizia. Finché non si era diplomata. A quel punto, ormai liberi del ruolo professore-studentessa, avevano iniziato ad uscire fino a che quell'amicizia non di era fatta più salda. Avevano poco più di quindici anni di differenza ma riuscivano a ragionare come se la distanza fosse di uno, due anni al massimo. Ormai non pensava più a lui in quel senso.

Allora perché era così arrabbiata con lui? Perché, nonostante quell'amicizia sembrasse così forte, lui non le aveva detto della sua donna. Li aveva dovuti vedere per caso. Avrebbe volentieri spaccato qualcosa ma lì al parco, oltre ad alberi e panchine, non c'era molto da distruggere.

- E potrebbero denunciarti. Sono certo che qui in Italia c'è una legge che vieta di devastare i parchi.

Greta alzò lo sguardo su un tipo biondo dagli occhi azzurri che sembrava rendere divino il tre pezzi che indossava. O forse era il gilet che aveva l'effetto contrario. Amava i gilet. Ma non le erano mai piaciuti i biondi.

- Come, scusi?

- Distruggere il parco. Non è una buona idea. Simon Baker.
Sbagliava forse o si trattava di quell'attore famoso di cui aveva visto una pubblicità tempo prima? Se era così, era stata davvero fortunata ad incontrarlo...

- Grazia Marlazzi. - afferrò la mano che il tipo le porgeva con un tuffo al cuore ostentando nonchalance. Un omonimo biondo, con gli occhi azzurri e con quella leggera cadenza che avevano gli americani nel parlare italiano? Impossibile.

- Se mi hai riconosciuto, sapp che non sono più sposato. Quella parte della mia vita, purtroppo per i miei figli, è finita. Sono stato tradito ma, ahimè, che ci vuoi fare? Così è l'amore... A proposito, allora, chi è il fortunato uomo che ti ha fatta arrabbiare?

- Fortunato?

- Lo ami.

- No. Lo ammiro. Sono due cose diverse. È il mio vecchio professore delle superiori.

- Permettimi di aiutarti.

- Non voglio essere psicanalizzata.

- In realtà pensavo ad altro. - doveva aver colto la sua espressione maliziosa perché proseguì – sai, quella pratica comune chiamata svago.

Accettò volentieri la proposta e trascorse il pomeriggio con un uomo che credeva frutto di invenzione.

La sera la accompagnò a casa, nell'appartamento che aveva affittato per non dover più vivere con i genitori.

- Magari potremmo rivederci.

- Magari.

La voce le era uscita troppo simile ad un sospiro, mentre lui le poggiava un bacio sulla guancia e di seguito altri, fino ad arrivare alle sue labbra, già dischiuse e pronte ad approfondire quel contatto.

- Magari potresti rimanere. - soffiò sulle sue labbra cercando le chiavi di casa.

- Magari. - Le fece il verso lui, la voce roca. Gli faceva quest'effetto un semplice bacio?

Aprì la porta trascinandolo con sé all'interno, verso la camera, mentre gli abiti cadevano dietro di loro. Con un gesto rapido la sollevò mentre le sue gambe nude si allacciavano intorno ai suoi fianchi. Lentamente la adagiò sul letto, scendendo con le labbra verso l'incavo del suo collo, percorrendo con le dita la sua pelle. Erano le sue mani ad essere bollenti o era lei che stava andando a fuoco?

Con un movimento lento e voluttuoso del bacino lo accolse dentro di sé, per poi perdere la concezione di tempo e spazio.

Quando, infine, si separarono lui prese ad accarezzarle lentamente la schiena, scendendo sempre più giù, seguendo la linea disegnata dalla spina dorsale. Ogni carezza scatenava un brivido.

- Sei davvero reale?

Lui rise, un suono chiaro e limpido che sembrava provenire dal petto. Le diede un pizzico sul sedere.

- Non è un sogno. Ma questo mi fa pensare che ne hai fatti parecchi di questo tipo.

- Puoi giurarci.

Rispose, tornando a cercare le sue labbra e ringraziando la sconosciuta che si portava a letto il suo prof. Senza di lei di sicuro tutto questo non sarebbe successo.




Dice l'autrice:


Una storiella che più che una storia è una fantasia che sarebbe dovuta rimanere privata. Per pubblicarla, però, ho deciso di cambiare il nome, in modo che sia meno... personale. Comunque sia, spero possa piacervi!
Un bacio a tutti!! -Chibi
  
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