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Autore: _Luna_    10/09/2011    6 recensioni
Mi appoggiai alla macchina mentre lui si abbassava per tentare di farla partire « Diciamo che adoro le piazzole, sono la mia passione nascosta »
« L’ho sempre sospettato » commentò lui, prima di sporcarsi la mano d’olio « Oh accidenti! » Mi feci spazio vicino a lui e dissi che c’avrei pensato io « A Yale ti insegnano anche a riparare le auto? »
« Spiritoso » Ovviamente no, non sapevo riconoscere la candela dal cilindro e tutto il resto « Ma cosa dico? Non la so aggiustare…»
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Possiamo sederci? » Sembrava così serio, davanti a me. Ma quella situazione è opprimente, strana, sbagliata. Ci eravamo rincorsi sempre, senza mai trovarci.
« No. Volevi parlare. Parliamo. Cosa volevi dirmi? » Non ammisi più complicazioni. Ero stata chiara, volevo una spiegazione per quella fuga che mi aveva tanto ferito. Volevo che mi dicesse per una volta tutta la verità, senza nascondermi niente o scappare come al suo solito. Doveva dirmi in faccia che se ne era andato perché non avevo voluto fare l’amore con lui. Lo preferivo di gran lunga al silenzio di quell’anno. Solo telefonate vuote e nient’altro. Non parlava mai. Ma era da Jess, dopotutto. Era da Jess non parlare dei problemi, dei guai, ma fuggire e basta, lasciarsi tutto alle spalle. Ed era da Jess anche essere meravigliosamente imprevedibile.
« Io ti amo »
 
 
Babette stava osservando le stelle assieme a Mory, vicino al falò, e parlavano dei loro numerosi gatti. Patty stava ridacchiando con un uomo abbastanza basso che prima parlava con Luke. Mamma stava girando per il festival e l’appuntamento era al falò. Forse mi stava aspettando, forse si era trattenuta con Lane o con Sookie. Ma tutto questo sconfinava nell’insignificante. Non sento più i rumori attorno a me. Non sento più l’odore della neve che tanto mi piace. Non vedo più niente attorno a me. Mi ripresi troppo tardi. Come al mio solito. Era già montato in macchina e nemmeno uno sguardo, nulla. Sbatto le palpebre. No, forse è stato tutto un sogno. Dopo un anno rieccolo nella mia vita per sconvolgerla, esattamente come ha sempre fatto. Forse già la sua esistenza è sconvolgente per chiunque gli stia attorno, ma ha un effetto speciale su di me.
Ha pronunciato quelle tre parole che mi aspettavo, che aspettavo di sentirle da molto tempo. Non aveva mai avuto il coraggio di dirle, e nemmeno io, perché sono dannatamente stupida. Forse stavo iniziando ad abituarmi alla nuova vita di Yale, senza lui. Senza il suo cinismo e il suo sarcasmo tagliente. Stavo per trovare un equilibrio. Ma quelle sei lettere avevano distrutto tutto nello stesso istante in cui erano state pronunciate. Possibile? Non sapevo cosa fare. Colui che le aveva dette era partito da dieci minuti e io stavo lì, come una stupida. Possibile? Perdevo ancora una volta l’occasione di stare con lui, di scambiare idee sui nostri scrittori preferiti, di esplorare New York in metropolitana, di sentire nuova musica e parlarne. Avrei potuto parlare con lui per ore di Hemingway, della Austen, dei Sacri Barbari e di tanti altri libri. Allora cosa aspettavo? Di perdere ancora una volta quell’occasione, di perderlo ancora. Perché questa volta sarebbe stata colpa mia. Mia, perché non avevo detto nulla. Mia perché l’avevo lasciato andare. No. Non mi importava come, ma mi sarebbe stato a sentire. C’era solo un piccolo particolare: ormai era sicuramente a più di dieci o quindici chilometri da Stars Hollow e le mie gambe non erano certo così veloci. Poi mi ricordai che per gli spostamenti terreni avevano inventato una cosa utilissima chiamata macchina. Come in un sogno, attraversai la folla attorno a me e finalmente la trovai. Ma mi avrebbe capita? Mi avrebbe aiutata? Si, dopotutto, mi voleva bene, anche se avrebbe salvato il dolce e non me.
« Mamma…mamma mi servono le chiavi »
« Che chiavi? Di casa? Chiavi inglesi? Chi…» la sua ironia in quel momento mi stava facendo perdere tempo, ma altrimenti non sarebbe stata Lorelai.
« No mamma, le chiavi della macchina » lo dissi forse con troppa allegria tanto che mi guardò negli occhi chiedendomi se avessi bevuto il ponch. Non riuscii a trattenere una risatina forse un po’ isterica per l’ansia del momento « Sto bene, mamma. Ma ti prego, dammi le chiavi » rovistò nella borsa sempre piena di schifezze e di trucchi finchè le trovò.
« Ma dove corri così in fretta? Sembra che ti stia inseguendo Emily perché hai versato del burro sul tappeto! E questa è una storia vera!  »
Prima di dileguarmi per correre a casa riuscii a dirle « Devo fare una cosa che avrei già dovuto fare tempo fa! » Il percorso dalla piazza fino a casa non mi era mai sembrato talmente lungo, talmente lento ma forse era una mia impressione. Come potevo fare ora? Che strada prendere? Era andato verso la statale… sarebbe tornato da suo padre…? O dove sarebbe andato? Più pensavo più vedevo falle nel piano e tutto mi sembrava stupido e senza senso. Afferrai il cellulare e cercai tra le ultime chiamate.
« Luke! Passami Luke! » non diedi il tempo a mia madre di dire altro e non so perché ma sapevo che li avrei trovati assieme « Dov’è andato? Dove? » 
« Rory? Ma…se ne è andato…che vuoi dir…»
« Per favore, dimmi dove! » le mie speranze furono demolite quando disse che non lo sapeva ma… sua madre! Mi spiegò che lei probabilmente sapeva dove era andato e in quel momento Liz si trovava a casa sua. Gli chiusi il telefono in faccia e ingranai la prima. In meno di cinque minuti ero già sulle scale dell’appartamento. Spalancai la porta forse con troppa furia e vi trovai un uomo basso e una donna che ipotizzai essere la madre di Jess « Scusate…io…» erano in piedi esattamente dove io e Jess ci stavamo per baciare la prima volta. Coincidenza? « Sto cercando…si, sto cercando Jess » in effetti, se fossi stata una madre, non avrei mai detto ad una ragazza che in quel momento sembrava ubriaca e folle dove fosse mio figlio. Ma lei non andò per il sottile e mi disse che stava tornando da suo padre, a Venice Beach. Scesi di corsa le scale, ringraziando il cielo che esistesse una sola statale da prendere per andare verso ovest. Incrociai lo sguardo di mia madre che mi guardava, preoccupata, ma non vi badai. Avevo qualcosa di importante da fare. Imboccai la statale forse ad una velocità non molto uguale a quella che indicavano i cartelli e con lo sguardo analizzavo tutte le macchine accanto a me. Nessuna corrispondeva a quel catorcio che guidava Jess e la paura di non trovarlo cresceva sempre più. Senza troppe speranze guardai l’orologio. Era partito da mezz’ora, io da un quarto d’ora. Vero era che la jeep di mia madre andava più veloce del rottame ma la fortuna non era mai stata dalla nostra parte. Il cellulare mi riscosse dai miei pensieri e riconobbi il numero di mia madre « Tesoro…cosa stai…»
« Lo amo mamma » 
« Chi? » 
« Jess! » urlai al telefono.
Fare la finta tonta era una tattica che mia madre usava spesso « Cosa ha fatto? »
« Niente! » 
« E allora perché lo hai nominato? »
« Perché lo amo! »
« Chi? » 
Un po’ spazientita dal suo comportamento, urlai talmente tanto che tutta la piazza dov’era mia madre mi aveva sentita « Io amo Jess Mariano! »
« Ancora quel maledetto ponch! » 
Se l’avessi avuta davanti a me l’avrei strozzata « Mamma, non sono ubriaca, sono sanissima e sto bene, ora vuoi farmi prendere una multa perché sto parlando al cellulare? » 
« Non sia mai che la mia piccola incensurata Rory venga multata! » 
Appena avevo pronunciato la parola multa vidi vicino ad una piazzola lampeggiava la sirena della polizia, che era intenta a parlare con… Jess! Misi la freccia a destra e parcheggiai. Intanto i poliziotti se ne andarono ridacchiando di lui che intanto aveva mollato un calcio alla macchina. Scesi e per un momento esitai. No, Rory. Calma. Avevo fatto per la prima volta un’azione avventata e non dovevo fermarmi lì « Qualche problema? » Era di spalle, mezzo piegato verso la macchina; si mise dritto e tese le orecchie. Forse credeva di non aver sentito bene, ero solo un illusione. Si voltò verso di me e chiese « Rory? » 
« No, il postino » chi credeva che fossi? « Come mai in panne? » 
Trattenne a stento una risata sarcastica « Diciamo che Gipsy si è presa quattrocentocinquanta dollari per non fare nulla »
« Quindi sta perdendo colpi...»
« Si, la mia auto invece sta perdendo pezzi » si accorse che non eravamo più a Stars Hollow a battibeccare e domandò « Cosa ci fai qui? »
Mi appoggiai alla macchina mentre lui si abbassava per tentare di farla partire « Diciamo che adoro le piazzole, sono la mia passione nascosta »
« L’ho sempre sospettato » commentò lui, prima di sporcarsi la mano d’olio « Oh accidenti! » Mi feci spazio vicino a lui e dissi che c’avrei pensato io « A Yale ti insegnano anche a riparare le auto? » 
« Spiritoso » Ovviamente no, non sapevo riconoscere la candela dal cilindro e tutto il resto « Ma cosa dico? Non la so aggiustare…»
Tolse le mie mani dal motore e domandò « Rory. Perché sei qui? » 
« Perché adoro le piazzole, te l’ho detto. »
Inarcò un sopracciglio come solo lui sapeva fare, un po’ per disapprovazione un po’ per avere l’aria saccente « Avanti, perché sei qui? » Possibile? Era davvero così difficile? Balbettai qualcosa senza che si distinguesse alcun suono e decisi che esprimermi a parole era troppo difficile. Mi avvicinai e ripagai le mie labbra dell’attesa di un lungo anno. Fu uno dei baci più dolci che mai potessimo darci, dopo tanto tempo separati.
« Sai, stanno iniziando a piacere anche a me le piazzole » disse tra un bacio e l’altro.
Risi con sincerità e mi lasciai accarezzare dalle sue labbra sul collo « Non credevo che dirlo fosse così… difficile… Jess. Ti amo e non voglio che tu te ne vada. Torna con me »
« Io…ora non ridere. Ho un lavoro…non è granché…ma…
« Cosa fai…dove?
« Philadelphia… in una stamperia e non è un granchè… stavo andando da Jimmy per prendere le mie cose  » 
« Si, Philadelphia non è lontana se non ci andiamo con il tuo catorcio »
Accarezzò la macchina « Shh, ti sente » 
« Ti amo »
E continuammo a baciarci, finalmente insieme e senza problemi attorno a noi.


Nota autrice
Ok, questa è una One-shot su Rory e Jess e non mi convince molto. Fatemi sapere cosa ne pensate con tanti commenti! Presto scriverò un'altra fanfiction con più capitoli sempre su Rory e Jess, a presto!

   
 
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