Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Gio107    10/09/2011    2 recensioni
Allora, era una notte d'estate e feci un sogno bellissimo. Praticamente il sogno è questa storia che leggerete, arricchita, naturalmente!
Il protagonista è un meraviglioso ragazzo, Mirko, che lavora in un Circo e il cui destino si intreccerà con una ragazza, Karina, dispersa.
Non tutto andrà però come dovrebbe e il loro amore verrà continuamente messo alla prova.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi faccio spazio tra i rami e gli arbusti per arrivare alla fonte di quelle voci allegre e spensierate. Il mio bel vestitino giallo è tutto sporco di terra e strappato sul lato sinistro, poco male: era davvero scomodo. Mamma non ne sarà felice, a lei piaceva molto quell’abito. Chissà dov’è finita mamma, saranno ore che non la vedo. Devo essermi persa, sto cominciando a odiare questa vacanza del cavolo. Io non ci volevo venire in questo posto sperduto! Mi ci hanno costretto. Che poi ho dovuto lasciare tutte le mie amiche nella mia amatissima Parigi, e su questa montagna ignorata dal resto dell’umanità non c’è campo e non posso telefonare loro. E’ come stare in isolamento. E’ per caso una punizione?

Finalmente riesco a spostare un groviglio di erba e foglie e scorgo un tavolo da pic-nic ai cui lati sono sedute due o tre famiglie, accerchiate da un paio di camper. Tre ragazzi parlano per conto loro all’estremità destra del tavolino. Quello più a destra con i capelli biondi sembra il capo di quella piccola banda. Il moretto seduto al centro non ha per niente un’aria affidabile, mentre il rosso che siede a sinistra pende letteralmente dalle labbra degli altri due. Hanno tutti e tre un aspetto trasandato e sono piuttosto sporchi di fango sia sul viso sia sugli indumenti.
Mi faccio coraggio e oltrepasso il confine invisibile che mi separa da quelle famiglie apparentemente felici.
- Salve - Al mio saluto alzano tutti gli occhi. Questo silenzio è davvero imbarazzante. Decido comunque di continuare:- Mi sono persa e pensavo che potreste aiutarmi a …
-Ma certo!- un signore grassoccio e con dei folti baffi mi interrompe. –Vuoi sederti a mangiare qualcosa con noi?
Do uno sguardo al cibo e nonostante abbia fame, rifiuto. I tre ragazzini borbottano qualcosa tra di loro ridacchiando.
-Mirko, perché non ti presenti alla signorina? Magari le fai fare un giro per il laghetto lì dietro, così forse trova la strada di casa …
Il ragazzo biondo alza gli occhi su di me. E’ davvero carino, e sembra entusiasta della richiesta del padre.
-Non vorrai davvero farlo?- sento che gli dice il moretto.
-Lasciami fare.- risponde il biondo. –E’ pure carina.
Fingo di non aver sentito e mi lascio guidare da Mirko, che mi prende per mano.
Mi trascina dalle parti di un lago verdastro e salta su uno scoglio, costringendomi a seguirlo.
-Allora, come ti chiami?- mi chiede con un’espressione raggiante.
-Karina, sono qui in vacanza. Tu invece sei di qui?- avverto il rossore farsi spazio sulle mie guancie.
-Nah. Io mi sposto spesso. Non restiamo tanto tempo nello stesso posto, noi.
-Capisco … Quanti anni hai? Io tredici.
-Quattordici. Compiuti il mese scorso. Vieni, ti faccio vedere una cosa.
Mi lascio trascinare aldilà del lago, in una caverna.
-Ecco, questo è il mio rifugio. Ho un rifugio in ogni posto in cui vado. Sai, per non stare con i miei, e avvolte anche Luigi e Max rompono. Perciò, quando c’ho voglia di stare da solo vengo qui. Sei la seconda persona a cui lo mostro. Mi fido di te, anche se ti conosco da poco più di un minuto.
-Grazie. Anch’io mi fido di te, perciò ti seguo. Altrimenti non lo farei: potresti essere un maniaco o qualcosa di simile, che ne so io …
-Oh, ma io sono un maniaco …
La nostra risata echeggia in quella caverna in modo sinistro. E’ così bello quando ride. Potrei seguirlo ovunque, sento di potermi fidare di lui.
-Senti, quando sto con Max  e Luigi mi sa che ti devo prendere in giro. E’ questo che si aspettano da me, capisci? Io te l’ho detto, ecco, perché non voglio che tu pensi che stia solo fingendo di essere gentile con te. Io vorrei trattarti bene anche con loro, ma non credo sia possibile, capisci vero?
-Beh … sì, più o meno. Ti allontanerebbero se sei carino con me, vero?
-Esatto, proprio così! Sei una tipa intelligente, Karina!
Sorrido. –Grazie.
-Dici troppo spesso ‘grazie’ però.
-Oh, non lo faccio apposta. Mi esce spontaneo.
-Ma non ti preoccupare, va bene così.
-Graz … Maledizione! E’ più forte di me!
Ridiamo di nuovo. Non pensavo di potermi sentire così leggera con un ragazzo. In genere sono sempre ansiosa e preoccupata di fare qualcosa di sbagliato.
Ci guardiamo negli occhi. I miei grandi occhi color nocciola con le ciglia lunghe fissi nei suoi piccoli occhi azzurri.
-Hai degli occhi bellissimi, Mirko, lo sai?
Arrossisce. – Hanno un colore particolare, ma non ne vado poi tanto pazzo. Mi piacciono gli occhi marroni, proprio come i tuoi.
E’ il mio turno di arrossire. Non voglio più tornare a casa, sto così bene qui.
E’ così strano. Mi sembra di conoscere Mirko da sempre. Eppure l’ho incontrato per la prima volta dieci minuti fa. Mi sa che dovrei dire a quelle farfalle di starsene buone nel mio stomaco: non è una discoteca, perché si agitano così?
Mirko mi prende la mano e la stringe forte, poi si alza in piedi  e mi guida verso il fondo della caverna.
-Qui ci sono i miei tesori- mi spiega. In un angolo sono sparse conchiglie, libri, qualche fotografia e un quaderno. –Sono cose che ho accumulato con il passare del tempo e dei viaggi. Ogni oggetto ha la sua storia. Questa fotografia, per esempio, l’ho trovata per terra in una stazione. Se la giri, puoi leggere  la data e il nome della persona che l’ha persa. Sono andato in giro per giorni a cercare la proprietaria.-
Guardo la foto: una bambina sui sei anni, dai riccioli biondi e con un bel vestitino rosa, abbraccia una donna, probabilmente la madre, vestita con maglia e pantaloni neri. Dietro di loro, un magnifico cottage attirava l’attenzione, poiché un bel cavallo marrone si sporgeva da una delle finestre in alto.
-Non capisco che senso ha questa foto. Sembra così surreale.
-Lo è infatti. Credo sia un fotomontaggio. E’ stata proprio la stranezza di questo scatto che mi ha colpito. Non ho mai trovato l’autrice.- sospira - E’ un gran peccato, avrei potuto farmelo spiegare.
-Questo quaderno invece? Qual è la sua storia?
Mirko apparve visibilmente imbarazzato. –Se non vuoi parlarne, stai tranquillo.- lo rassicurai con un gran sorriso.
-No, no. Ero nei pressi di Berlino e ho trovato cinque euro per terra. Li ho raccolti e mi sono diretto verso la prima cartolibreria che ho trovato. Ho comprato questo quaderno perché all’epoca morivo dalla voglia di tenere un diario.
-Sono stata a Berlino due anni fa. Non mi è piaciuto tanto però. La cosa bella è che c’era il circo, come mi sono divertita!
-Ora che mi ci fai pensare, anch’io ho comprato questo quaderno a Berlino due anni fa…
-Posso leggere che c’è scritto?
-Ecco… oh, va bene! Leggi pure.
Caro Diario,
oggi a Berlino abbiamo lavorato bene. Il pubblico si è rivelato entusiasta e anch’io mi sono molto divertito.
Seduta in prima fila c’era una bambina molto graziosa. Avrà avuto undici anni e applaudiva stupita ed emozionata dopo ogni numero. Dopo la mia esibizione si è addirittura alzata in piedi ed io sono diventato tutto rosso. Dev’essere figlia di qualcuno di importante perché indossava vestiti molto eleganti, e perfino i guanti! Io li trovo ridicoli, però. Io è per questo che ho comprato questo diario, per parlarti di lei, perché Luigi, Max e gli altri mi prenderebbero solo in giro se gli dicessi che mi piace questa qui.
Quando ho finito col circo, stasera, sono subito uscito in strada e l’ho vista che se ne andava mano nella mano con un altro bambino, e ci sono rimasto male. Poi però, a casa, ho chiuso gli occhi e ho immaginato che quel bambino ero io. Che ero io a stringere la sua piccola manina guantata, e magari le davo pure un bacino sulla guancia, se lei lo voleva. Ho pensato a un sacco di nomi che potrebbe avere: Adele, Beatrice, Sara, Rossella, Violetta … ma poi ho deciso che si chiama Bella, oppure Karina, comunque un nome che faccia capire agli altri quanto è attraente. Ho anche pensato che forse un giorno mi avrebbe permesso di accarezzare i suoi lunghi capelli marroni. I suoi sono puliti, non come quelli di Valeria.  I capelli di Valeria sono neri e appiccicosi, che ti viene da vomitare solo a vederli. Quelli di Bella invece sono perfetti, tutta lei è perfetta! Anche il suo abitino celeste è perfetto. Quel colore poi ci sta bene con i miei occhi, per questo ora mi piacciono i miei occhi, perché si intonano al suo vestito. Io non lo so, ma ho sentito parlare di amore a prima vista. E’ questo l’amore?  Perché se è questo non è tanto bello: mi sento tutto scemo e tipo addormentato, e c’ho tipo un sorriso da ebete quando penso a Bella/Karina.
Io ora devo andare a dormire che domani c’ho tre spettacoli da fare, però voglio scriverti ancora di Bella, e voglio che lei venga a tutti gli spettacoli che faccio, perché quando c’è lei io faccio tutto meglio.
                                                                                                                                                                                                     Mirko

-Ti ponevi domande interessanti già allora.
-Cosa? Ah, oh sì, è vero. Sono … un ragazzo profondo, credo.
-Ahahahahah, sì, sì lo sei!
Mirko si porta una mano dietro la nuca, alzando il gomito, con fare imbarazzato.
-Ora andiamo che c’aspettano … hai riconosciuto qualche strada? Niente di familiare?
-No, no. Non ho mai visto questo posto prima d’ora…
-Vabbè, allora andiamo Karina. Noi restiamo qui altri due giorni e poi andiamo verso Praga, perciò se non trovi i tuoi entro quarantott’ore, o resti qui, sola e abbandonata, oppure vieni con me … volevo dire noi, scusa.
-Ah, va bene. Ora però andiamo, ok? Così mi presenti tutti quanti.
-Certo, seguimi!
Mi tende la mano e mi aiuta a superare gli scogli per tornare sulla riva. Dopo qualche minuto, ci ritroviamo di nuovo davanti al tavolo da picnic; gli adulti stanno sgombrando la tavola, mentre Max e Luigi si trovano in uno dei camper. Mirko mi tira per la mano e si ferma davanti al signore baffuto.
-Questo è mio zio, Andrea. E’ il direttore del circo, sceglie lui i numeri che facciamo noi tutti.
-Avete un circo? – chiedo estasiata.
-Sì! Non te l’ho detto? Bè, comunque lei invece e Miriam, mia zia.
Miriam è una donna dai capelli biondi raccolti in una coda e la sua figura filiforme è racchiusa in dei pantacollant fucsia.
- Piacere. – mi dice Miriam, porgendomi la mano destra.
Rispondo con un sorriso.
-Loro sono Rita, Valeria e Mino.
Stringo la mano a tutti e tre, uno dopo l’altro.  Rita è rossa e piuttosto cicciottella, Valeria ha dei capelli neri che trasudano sporcizia ovunque e Mino è snello e alto con dei folti capelli neri e ricci.
-Credo non ci sia più nessuno …
-Aspetta … lui chi è?
Un ragazzo molto grasso, di circa nove anni mi fissa, seminascosto da un’enorme barretta di cioccolato.  E’ sporco di marrone sul mento e sulle guance, e anche le dita sembrano piuttosto sudice.
Mirko fa una smorfia, poi mi dice che quel bambino si chiama Paul ed è suo cugino.
-Un odioso prepotente! Ecco cos’è!
Mi mostra un livido dietro il collo.
-Questo me l’ha fatto zio Andrea! E sai perché? Perché non avevo ceduto la mia minuscola torta di compleanno a Paul!
-Ma è terribile! Mirko, queste persone andrebbero denunciate …
-Zitta tu! Non ne sai niente! Sono affari miei, non avrei dovuto dirtelo.
-Ma che cosa sta succedendo?
Le lacrime mi annebbiano la vista.
-Perché ti comporti così? Mirko?
Si copre il viso con le mani, sospira.
-Karina, senti, scusami. Ti ho trattato male, è vero, hai ragione. Ma qui non si denuncia un cavolo. Tieni la polizia lontana anche dai tuoi pensieri, capito?
Annuisco.
-Bene, e … ho dimenticato di presentarti una persona.
Sorride in direzione di una bellissima ragazza dai lunghi capelli marroni e gli occhi nocciola.
-Lei è Bella. E’ la ragazza di cui parlavo in quel quaderno che hai letto. L’ho incontrata due mesi fa, anche a lei ho fatto leggere il diario, e, beh, mi ha detto che era proprio lei la Bella di cui parlavo.
Stiamo insieme da quando ci siamo incontrati.
Sento un esplosione nel petto. Immagino il mio cuore entrare in frantumi e lanciare cocci ovunque, mettendo in disordine tutta la gabbia toracica. Sento il cervello dire “Te l’avevo detto. Non ci avrai sperato davvero?” . Sento i polmoni rinsecchirsi, fino a scomparire. Sento le gambe diventare flosce. Sento gli occhi bruciare.
Bella si avvicina, mi guarda e mi saluta. Cazzo, è pure bella.
Mirko sembra non essere in grado di staccarle gli occhi di dosso. Allunga un braccio intorno alla sua vita e la tira a sé, facendola sedere sulle sue ginocchia.
“Ci dovrei essere io, su quelle gambe”, è il mio primo pensiero. Poi però me ne vergogno “No, scherzavo, in realtà non me ne frega nulla …”.
Bella sussurra qualcosa all’orecchio di Mirko. Percepisco una cosa tipo “Credo sia il momento giusto … sono passati due mesi ormai … “. Mirko annuisce senza sosta, la guarda sorridendo e la bacia.
Staccano subito le labbra.
-Mirko … io … è il nostro primo bacio … non ci credo!
Bella è raggiante; lo guarda fisso negli occhi, poi gli afferra la nuca, lo attira a sé e si baciano di nuovo, in modo più passionale. Non si staccano più. Sembrano presi da una foga amorosa, lui la stringe fortissimo. Vedo le mani di Mirko scendere lentamente fino a sfiorarle il lato B. Lei però si stacca: - Ora non esagerare.
Mirko arrossisce, mi guarda e fa: - Scusa, è il nostro primo bacio. Potresti andare da Luigi e Max?
Annuisco, e mi avvio verso i camper. Lo zio Andrea sta per entrare nel camper sulla destra. Nn c’è più nessuno intorno ai tavoli.
-Scusi!- non mi sente. – Mi scusi, signor Andrea!
Si gira. Gli enormi baffi sporchi di sugo. –Sì?
-Ecco, mi chiedevo dove fossero Max e Luigi, Mirko mi ha detto di presentarmi anche a loro.
-Lui dov’è?
-Oh, ecco, lui sta con Bella…
-Ah, ecco! Quel furbacchione! Max e Luigi dici? Di qua, vieni cara.
Mi fa strada zoppicando verso il camper più a sinistra, il più piccolo.
-Dovrebbero stare qui, controlla. Clara, giusto?
-Karina.
-Ah, Karina, Karina … come la tipa del romanzo di Tolstoj?
-No, quella è Karenina, Anna Karenina.
-Sì, giusto, giusto. Io ora vado. Tu divertiti con quei due.
-Certo, grazie.
Busso alla porta del camper. Nessuna risposta. Busso più forte. Il ragazzo moro apre la porta. Ha tutta l’aria di essersi appena svegliato, e  per di più, è in mutande.
-Tu devi essere Luigi …
-No, io sono Max.
-Bei boxer.
Arrossisce e chiude la porta. Dopo qualche secondo la riapre, indossando dei jeans.
-Tu invece sei … ?
-Karina.
-Ah, Karina. La dispersa.
Sorride. Sorrido anch’io.
-Mirko ti ha abbandonata? Sì, me lo aspettavo. Fa sempre così con le ragazze …
-Che cosa vuoi dire?
-No, niente, lascia perdere. Entri?

Il camper è arredato piuttosto bene. Il letto è disfatto, e Luigi è stravaccato su una poltrona, sempre in mutande.
-Guarda chi c’è!- esclama Max. Luigi alza lo sguardo, mi vede, si alza velocemente e entra in un’altra stanza. Ne esce poco dopo indossando dei pantaloni neri. Sia Max che Luigi sono davvero attraenti.
-Sei venuta a farci visita! Pensavano che Mirko ti avesse rubato e che non avremmo mai avuto l’onore di incontrarti.
Ridacchio. –Ebbene sì, sono venuta. Abitate qui?
-Sì, questo è il nostro regno! Solo noi, Mirko e Bella!
-Ah, Bella …
-L’hai già conosciuta? Ragazza d’oro! Peccato che è già impegnata, se no ci avrei fatto un pensierino …
Luigi gli lancia un cuscino in faccia.
-Beh, sarete lieti di sapere che si sono finalmente dati il loro primo bacio.
-Non ci credo!
-Proprio così!
-Max, hai sentito? Mirko e Bella!
-Oh, finalmente! Perché sei qui?
-Mi ha mandato Mirko.
-Ah, voleva privacy. Ma tu che ci facevi con loro?
-Io stavo già con Mirko quando è arrivata Bella.
-Sarà stata gelosa…
-Di me?
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Gio107