Il cielo era grigio e le nere nuvole incombenti sembravano voler intrappolare tutto ciò che era presente sotto di loro, come una pesante coperta scura.
La candida neve scendeva lenta quel giorno sulla città di Berlino.
Da quel mare  bianco e freddo si ergeva un imponente muro di cemento.
In lontananza una figura si avvicinava ad esso.
L’ uomo camminava in corrispondenza del muro segnando, con la mano  inguantata, una linea immaginaria che divideva a metà  la muraglia.
Ad un certo punto si bloccò,  appoggiando la fronte contro la fredda parete.
Gli occhi erano chiusi ed il respiro quasi impercettibile.
Alla mente tornarono vecchi ricordi del passato che, nonostate rappresentassero momenti  di gioia, sembravano bruciarlo all’ interno, come delle fiamme che circondavano il cuore e si estendevano lentamente.
Bensì esse erano delle fiamme ghiacciate, come quell’ inverno del 1961.

<< Bruder...Perchè è successo proprio a noi...  >>

Le parole che uscirono dalle labbra dell’ uomo erano piene di dolore, tristezza e senso di impotenza.
Non voleva quel muro, eppure non poteva fare nulla per abbatterlo.

<< Ludwig? Ludwig sei tu?  >>

Si udì una voce provenire dall’ altra estremità della barriera.
A quel punto l’ uomo spalancò gli occhi incredulo.
Era lui.
Era davvero suo fratello!

<< Gilbert! Riesci a sentirmi? >>


<< Ja! Non ci posso credere! Bruder, allora stai bene! Non ti hanno fatto nulla! Non sai quanto sono felice di sapere che stai bene!  >>


<< Lo stesso vale per me! Quando ci hanno divisi è stato il giorno più brutto della mia vita! Ma vedrai, ti prometto che presto staremo nuovamente insime! Ja!  >>

La risposta che Ludwig ricevette non fu positiva, fu solo un silenzio che non gli piacque affatto.

<< Bruder? Che ti succede? Perchè non mi rispondi?  >>

<< Non sono sicuro...che potremmo rivederci... >>

<< Perchè dici questo Gilbert?  >>


<< Berlino è stata divisa e con lei anche noi...ed io non credo che potrò  sopravvivere fino alla caduta del muro... >>

<< Nein...Nein! Tu sei forte Bruder! Puoi farcela!  >>

Un breve silenzio calò nuovamente tra i due.

<< Ludwig...  >>

<< J-ja..?  >>

<< Io ti ho insegnato tutto ciò che sapevo. Ti ho accompagnato lungo il tuo cammino. Ora è tempo che tu percorra la tua strada da solo. E ricordati che sei una grande Nazione.  >>

<< è ora di andare Prussiya.  >>

La voce che Ludwig sentiva era un’ altra.
Una che, purtroppo, conosceva bene.

<< No Gilbert! Non andare! Non lo seguire! Ti prego!  >>

Ludwig cominciò a battere, con la mano chiusa a pugno, contro il muro.

<< Forza Prussiya.  >>

<< Ja.  >>

Il prussiano si voltò, cominciando a seguire il russo.

<<  Auf wiedersehen  Bruder. Ti voglio bene  >>

Ludwig cadde a terra, il viso rigato dalle lacrime e i pugni stretti.
Aveva perso suo fratello, l’ unica persona che aveva sempre amato e l’ unica per cui valeva la pena vivere