Here I am

Sono qui, ad asciugare quelle lacrime.

*

Eccolo lì, il mio ometto.

Ormai sei grande, lo sei fin troppo.Troppo, perchè io possa darti una pacca sulla spalla, e congratularmi con te. Per la tua bellissima moglie, per i tuoi favolosi figli.

“Sono fiero di te, Harry. Tu mi rendi felice ogni giorno.”

Non posso, a quanto pare. Non posso neanche immaginarlo, lontanamente.

Sfiorarti con un dito, abbracciarti; salutarti, congratularmi con te. Per me tutto questo , è un sogno.

Un miraggio, troppo surreale. Palesemente irraggiungibile. Come lo sei te. Come potresti essere.

Tu non hai idea, Harry, di come sia straziante. Ma non devi pensarci, figliolo.

Ti vedo, lo sai? Ti guardo ogni giorno, come tua madre guardava James da lontano, ai tempi della scuola; come Severus guardava Lily da quei medesimi tempi.

Bei tempi, ma non abbastanza, per me. Ero un fallimento, come lo sono adesso.

Come tu non sarai mai.

Ero vuoto, Harry. Ero una statua di cera, lo sono sempre stato. Ero perfetto,o almeno, la patina liscia che mi costituiva, lo era. Cos'ero io? Nulla. Un perfetto estraneo, persino per me. Non mi conoscevo, nessuno mi conosceva.

Ero tutto ciò che tu non sei mai stato, e questo, Harry, deve renderti fiero.

Devi camminare a testa alta, Harry, e pensare: “non devo divenire come quel fallito del mio padrino”.

Hai trovato l' amore, Harry. Mentre io non l'ho neanche mai cercato. Cos'era per me quel bizzarro sentimento? Bella domanda. Davvero una bella domanda.

Zero.

Una inconsistente fiamma, che avrebbe potuto sciogliere facilmente questa statua di cera. Non lo volevo, Harry.

Non volevo il mio crollo. L'ascesa del vero Sirius Black, mi avrebbe rovinato. Non lo conoscevo, ma sentivo dire fosse davvero.. diverso.

Ma non parliamo di me. Non ne vale la pena, te lo assicuro.

Allora, figlioccio, come va da quelle parti? Deve essere bello; respirare l'aria mattutina, e poter ammirare il proprio giardino fiorito, che tua moglie cura ogni giorno con tutto l'amore che una donna può riporre in un bocciolo di rosa bianca.

Così pura. Così fresca.

Così lontana da ciò che io sono. Ciò che io ero.

Tu, Harry. Tu mi rendi fiero, ogni giorno. Ogni tuo respiro, rende il tuo insulso padrino fiero. Ogni tuo sorriso, rende il tuo presuntuoso padrino fiero. Ogni briciolo di fiducia che riponi nelle persone, rende il tuo insicuro padrino fiero. Ogni goccia di amore che versi sulle labbra di Ginnie, rende il tuo vuoto padrino, così fiero.

Harry, sei la mia felicità, ma questo già dovresti saperlo.

E scusa, se non te l'ho mai detto così chiaramente, prima di essermene andato. Non sono degno del titolo che detengo. Cosa sono io, per essere considerato il padrino di Harry Potter?

Un criminale, morto da latitante. Morto vuoto.

Tutto ciò che tu non devi diventare, Harry!

Tieniti stretto tua moglie.

Tieniti stretto i tuoi figli.

Tieniti stretto i tuoi amici.

Tieniti stretto la tua casa.

Ma soprattutto.

Tieniti stretto i tuoi ricordi.

Se ti dovessi mancare, un giorno, non avrai bisogno di una mia foto. Non avrai bisogno di un ritaglio di giornale;

basterà chiudere gli occhi, Harry, e pensare alla mia voce, spezzata dalle mille sofferenze. Basterà pensare ai miei occhi, spenti dal buio di Azkaban. Basterà pensare alle mie mani sfregiate, stringere le tue, giovani. Troppo giovani per essere rovinate da un individuo come me.

Da un animale.

Da una bestia.

Da Sirius Black.

Da quel fallito.

Sono fiero di te, Harry.

Ti voglio bene, persino ora.

Sirius Black.

*

ViXi.