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Autore: Mirokia    11/09/2011    5 recensioni
-Se non vuoi che la chiami, devi tornare a studiare. Concentrati.- disse Kurt toccando il braccio di Dave con la gomma della matita.
-Mi spieghi come faccio a concentrarmi quando il fottuto Morfeo mi chiede di buttarmi tra le sue braccia?- sbottò Dave, la testa che iniziava a fargli male.
-Piano con le fantasie gay, eh.- disse Kurt, e l’altro lo guardò stortissimo.
-Ma che diavolo…? Hummel, soffocati con un panino dietetico, ti prego.- fece quello esasperato, e per poco non si mise a russare lì sulla scrivania.

[ e va bene, sì, Kurtofsky, come sempre. ]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Morfeo

 

 

 

 

 

 

 

-Ho sonno.-

Lo disse senza più nasconderlo. Non vedeva l’ora di dirlo, in realtà. Anche se era stata dura quasi quanto fare coming-out.

-Lo vedo.- ribattè l’altro picchiettando la penna sul quaderno. –Ma cerca di stare sveglio e concentrarti sui compiti di spagnol…-

-Per favore. Ho sonno.- ripetè il primo nascondendosi la testa tra le mani e chiudendo finalmente gli occhi che bruciavano.

-Non è un mio problema se hai sonno, Karofsky.- fece Kurt con tono piuttosto duro e gli occhi fissi sui compiti. –E non è un problema mio se stai sveglio fino alle quattro di mattina.-

-Come fai a…?-

-Facebook non mente.- lo anticipò Kurt, e si mise una matita sull’orecchio. Dave grugnì e si voltò infastidito dall’altro lato, gli occhi che avevano sempre voglia di chiudersi. –Non dovresti andare a letto così tardi.- aggiunse il soprano.

-Secondo te cos’è che non mi fa dormire, eh?- fece Karofsky, e Kurt alzò un sopracciglio.

-Ehm, Facebook? Twitter?-

Dave scosse la testa e la sentì più pesante del solito. -Ma ammazzati col gas, fatina.- rispose semplicemente, in bocca un gusto amaro.

-Non è carino da parte tua parlarmi in questo modo.- disse Kurt, anche piuttosto pacato per aver appena ricevuto un invito a suicidarsi. –Potrei anche telefonare alla Sylvester, e…-

-No, fermo, senti, mi dispiace, ok?, ma non chiamare quella pazza.- disse subito Dave agitando le mani. Era infatti stata idea di Sue Sylvester far riconciliare Kurt e Dave in modo che a scuola non si presentassero più i soliti stupidi problemi di bullismo eccetera eccetera. E quale modo migliore esisteva di chiudere due persone nella stessa stanza a fare i compiti? E così la dolce Sue aveva stabilito che il lunedì e il mercoledì i due si sarebbero dovuti vedere a casa di Kurt per studiare. La Sylvester aveva dovuto intraprendere una vera e propria campagna per convincere Burt Hummel a far oltrepassare a David la soglia di casa sua.

-Stia tranquillo signor Hummel, che diamine! Porcellana mi chiamerà, qualora ci siano problemi. Giusto, Porcellana?- aveva chiesto senza neanche guardare Kurt. E quello aveva annuito mesto. D’altronde, cos’altro poteva fare?

-Se non vuoi che la chiami, devi tornare a studiare. Concentrati.- disse Kurt toccando il braccio di Dave con la gomma della matita.

-Mi spieghi come faccio a concentrarmi quando il fottuto Morfeo mi chiede di buttarmi tra le sue braccia?- sbottò Dave, la testa che iniziava a fargli male.

-Piano con le fantasie gay, eh.- disse Kurt, e l’altro lo guardò stortissimo.

-Ma che diavolo…? Hummel, soffocati con un panino dietetico, ti prego.- fece quello esasperato, e per poco non si mise a russare lì sulla scrivania.

-Sto alzando la cornetta…!- lo minacciò Kurt, e l’altro si svegliò all’improvviso per bloccargli il braccio.

-E va bene, studiamo!- esclamò Dave.  -Ma visto che questa è tutta parte teorica, non potremmo leggerla stesi sul letto?-

Kurt inghiottì e fece una faccia stranita.

-Scusa, che genere di proposta sarebbe questa?- chiese quello, ma Dave lo ascoltava appena perché stava pensando soltanto al momento in cui avrebbe avuto un morbido cuscino sotto alla testa.

-Non è nessuna fottuta proposta, voglio solo stendermi!- esclamò infatti.

-Hai detto ‘stesi’, il che implica anche la mia presenza.-

-Senti, posso stendermi anche da solo con te che mi leggi una favol…cioè, volevo dire, che mi leggi Spagnolo seduto sulla sedia.- disse pazientemente Dave, ma già faceva fatica a parlare. Se non dormiva, diventava più intrattabile del solito.

-Come a una seduta psichiatrica?- chiese Kurt con la penna in bocca, e Dave annuì stancamente. –Ma neanche per sogno. Stendiamoci, se vuoi, basta che studi.- decise per poi svettare in piedi e recuperare il quaderno di grammatica spagnola. Dopo aver ottenuto il permesso, Dave, trionfante, si lasciò rotolare sul letto sfarzoso di Kurt –certo, tutti quei pizzi gli facevano un attimo ribrezzo, ma in quel momento quasi non ci pensava- preparandosi ad una lunga dormita. Chi se ne importa se era sul letto di Kurt, con Burt o Finn che potevano entrare da un momento all’altro. Lui doveva dormire.

Sentì Kurt che gli si stese di fianco, col quaderno di spagnolo aperto davanti. Si schiarì la voce e diede una gomitata a Dave.

-Ci sei? Mi ascolti?-

-Certo, fatina, certo.- disse, e gli fece vedere che aveva gli occhi aperti e che era pronto ad ascoltarlo. Ma appena quello rivolse gli occhi al quaderno, Dave chiuse i suoi e già sentiva di star cadendo nel mondo di Morfeo.

Kurt aveva appena finito di leggere il primo capitolo –il che era praticamente niente- quando Dave, ormai quasi del tutto nel mondo dei sogni, allungò una mano sull’addome dell’altro e la fece scorrere fino a raggiungergli il fianco. Poi s’accoccolò con la testa sulla spalla di Kurt e con una gamba cercò quella del soprano, quasi stesse abbracciando un orsacchiotto gigante. Lo strinse a sé e gli respirò sul collo, che per poco non si metteva a baciare nel sonno. Aveva sul volto un sorriso strano, forse sognava qualcosa di bello.

-Mmm, Morfeo…- mugugnò nel sonno, mentre Kurt, completamente pietrificato, già stava escogitando un modo per uscire da quella situazione del tutto insensata.

 

 

 

§

 

 

 

Questa m’è venuta in mente così velocemente che l’ho scritta in mezz’ora.

Spero davvero ci sia ancora gente a cui piace il Kurtofsky, altrimenti andrò in rovina ç__ç *si immagina in pensione*

Ah sì, è stato un disegno di non so chi a ispirarmi. C’è tipo Kurt steso sul letto col pc sulle gambe e Dave addormentato che lo abbraccia, ma nemmeno me lo ricordo bene.

Lo so che è banale il tema dei compiti a casa ma, oh, a me viene un sonno bestiale quando faccio i compiti, parola.

Ah, dalla frase all’inizio sembra che Dave abbia fatto coming-out, ma non è così, ok? Ok.

 

E va beh, spero che a qualcuno sia piaciuto, tanti abbracci assonnati, vado anche io a tuffarmi tra le braccia di Morfeo.

Che bell’uomo Morfeo…

 

 

Mirokia

   
 
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