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Autore: janisrose    11/09/2011    4 recensioni
di solito il sorriso è portatore di gioia e serenità tra la gente... di solito.. Nami e Zoro ovviamente :)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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questa storia è formata da due capitoli separati tra loro, che assolutamente non coincidono tra loro e il secondo non è il continuo del primo, sono solo due capitoli di due persone che per me sono speciali e anche se sono molto simili tra loro raccontano secondo me quello che provano i protagonisti quando arriva il periodo più sofferente dell'anno per loro!


UNO STRANO FATTO!

La sua mente da un po' di tempo era completamente vuota, rilassata, si sentiva quasi in estasi e non sapeva neanche il perché, non era successo niente di particolare negli ultimi giorni eppure si sentiva così bene che quel giorno decise di regalare ad ogni membro della ciurma uno dei suoi adorati mandarini. Tutti rimasero sorpresi da quell'inaspettato gesto, così estraneo ma allo stesso tempo dolce e aspro come lei, nessuno se lo aspettava ma con il sorriso sulle labbra Nami andò personalmente da ogni singolo membro a porgerlo. Usopp non disse niente constatando che sarebbe arrivata da un momento all'altro la fine del mondo, Sanji cominciò con una delle sue tante recite dedicate alla bella navigatrice come ringraziamento decantando che solo la sua esistenza potesse rendere più bello il mondo, Chopper non sapendo come comportarsi ringraziò di cuore Nami per quella gentilezza ma non ci badò più di tanto, Robin la guardò sorpresa ma con un sorriso dolce la ringraziò pure lei, Rufy quasi saltandole addosso dalla felicità di poter gustare per una volta quei buonissimi frutti le diede un bacio sulla guancia, infine fu il turno di Zoro che a dormire come sempre sul ponte si perdette completamente il sorriso che Nami quel giorno aveva stampato sul viso, comunque la navigatrice ne lasciò uno in bilico sulla spalla sinistra mentre Zoro era ancora  sdraiato nel mondo dei sogni. Prima di tornare in camera Nami gli rivolse un ultimo sguardo sorridendo a quello strano ragazzo che indisturbato dal resto del mondo continuava lievemente a russare.
Un odore gli solleticò il naso riportandolo quasi alla realtà, i suoi sensi lo percepivano chiaramente come se quell'odore fosse in mezzo a mille altri odori, era distinguibile, era familiare, era intenso! Aprì un occhio e guardando di fronte a se' non notò niente di concreto, così girò prepotentemente da un lato facendo cadere rumorosamente qualcosa a fianco a se', il rimbombo gli arrivò alle orecchie così forte che aprì tutti e due gli occhi di scatto, un solitario mandarino stava lì vicino a se' e lo guardava intensamente. Stette in quella posizione ed a occhi aperti per un infinità di tempo, neanche lui sapeva quanto ne fosse passato, ma quel semplice fatto strano, non di tutti i giorni, lo sorprese molto.
Di solito Nami non dava i suoi tesori così in giro come se non fosse nulla, sicuramente qualcosa non quadrava, si alzò sedendosi e guardando l'intera Merry da poppa a prua, tutti sembravano entusiasti di quel fatto, tutti li mangiavano sereni e felici, tutti restavano fuori da quella storia e la navigatrice non c'era...
Riguardò il mandarino ancora per terra e alzando un sopracciglio lo prese rigirandoselo tra le mani, quel frutto così prezioso, così speciale per la navigatrice, così non adatto a uno come lui...
La cartina sotto di se' era ancora bianca e immacolata, mai usata, mai adoperata, mai disegnata, la sua passione, trasformare quel bianco in qualcosa di magnifico e straordinario a occhi estranei e curiosi, la cartina nautica di tutti i mari, la cartina del mondo, il suo sogno! Felice di stare in quel posto e avere sotto di se' il destino di qualche naufrago si sedette decisa prendendo in mano la penna e appoggiando il calamaio vicino a quel foglio di maestria, intinse la penna nello scuro inchiostro nero come la pece e sospirando profondamente cominciò a scrivere il suo nome alla fine della pagina.
"Nami" quella voce così a volte rilassante, così seria e da lui quella volta la spaventò a morte facendo una strana linea alla fine del suo nome sul foglio. Guardò l'orribile piega che il suo bel nome aveva fatto e stringendo forte la penna nella mano fissò furiosa lo spadaccino incredulo a fianco a se'
"ma dico io ti si è rivolto il cervello! perché non bussi alla porta razza di troglodita!" il ragazzo vedendola così arrabbiata rimase zitto per un po' osservandola semplicemente, poi notando a che cosa stava lavorando capì immediatamente
"stavi facendo una cartina?" chiese quasi ingenuamente guardando prima il foglio bianco poi la ragazza ancora con il viso arrabbiato di fronte a lui
"si... razza di stupido! cosa vuoi?!" chiese urlandogli quelle parole in faccia, Zoro ricordandosi perché era andato da lei in un impeto di imbarazzo non rispose all'istante facendo ancora più saltare i nervi alla povera Nami. Vide dopo un po' che tutti e due stavano zitti qualcosa tra le mani dello spadaccino e non curandosene gli prese la grande mano tra le sue, Zoro arrossì di colpo sentendo come quelle piccole mani in confronto alle sue fossero così morbide e lisce.
"cos'hai in mano?" chiese cercando di aprire quelle forti dita che ora tenevano stretto il mandarino, Zoro invece dal canto suo si era come bloccato al contatto con lei, cosa che non era mai successo a parte in occasioni speciali come nelle battaglie quando lui la salvava.
"allora vuoi aprire questa cassaforte si o no!" chiese esasperata riportandolo alla realtà, la mano si aprì automaticamente rivelando il mandarino da lui gelosamente nascosto completamente schiacciato. Tutti e due a quel punto rimasero a bocca aperta per poi urlare contemporaneamente accusando l'altro
"guarda cosa hai fatto scimmione che non sei altro!"
"cosa io?!?! sei tu che mi fai sempre prendere paura razza di mocciosa!"
"e adesso che centro io?! sei tu che sei venuto qui dentro!! e poi perché non l'hai mangiato?!"
"ecco! spiegami... perché hai voluto dare i tuoi mandarini a noi?!?!" Nami  a quel punto sgranò gli occhi, ma non rinunciando alla sfida lanciatole dallo spadaccino riprese a parlare
"è stato solo un gesto di puro affetto! se non riesci a capire questo semplice motivo allora hai qualcosa che non va caro mio!"
"non è vero Nami tu non dai mai i tuoi mandarini a noi gratis, è un fatto ovvio! lo sa' chiunque! perché proprio oggi li hai voluti dare a noi!!" richiese alla fine, sapeva che qualcosa non andava, lo sentiva nell'aria e nella voce della ragazza, era lieve, più lieve del solito. La ragazza invece non capiva assolutamente di cosa parlasse lo spadaccino, era una giornata come tutte le altre, era semplice come il giorno prima e quello prima e quello prima ancora, non succedeva niente di strano in quel periodo!
"tu stai vaneggiando!" esclamò decisa incrociando le braccia al petto, tutto stava nel recitare bene! Lo spadaccino sbuffando deciso alla fine se ne andò dalla stanza urlandole dietro
"va bene tieniti sempre tutto dentro non me ne frega niente! sei solo una stupida mocciosa!" quanto era vero.. quanto in quel momento sentendo la furia del compagno tutta riversa su di lei si sentiva una bambina in tutti i sensi, paura di soffrire se diceva anche solo una parola paura di essere lasciata in disparte per i suoi capricci! Quella felicità che solo all'apparenza riusciva ad esternare invece era solo paura degli altri, d quello che potrebbero pensare, perché in quel periodo era morta sua madre, in quel periodo la sua vita era stata portata via da Arlong, la sua giovinezza e spensieratezza! Voleva essere felice per invece nascondere l'angoscia che la attanagliava da un po' di giorni, e nessuno se ne era accorto, nessuno a parte quell'idiota senza nessun orientamento! Quel burbero spadaccino che a volte la attraeva, la faceva sentire donna facendola provare emozioni che solo con lui riuscivano ad emergere da dentro di lei. Una lacrime le rigò il volto e Nami la lasciò cadere solitaria come la luna nel cielo buio e senza stelle, lui aveva ragione e lo sapeva nel profondo del cuore, in quel momento voleva correre da lui e urlargli davanti al suo viso cosa provava, come si sentiva!
Si risedette sulla sedia invece vinta dall'orgoglio, e osservando di nuovo l'immacolato foglio bianco, solo il suo nome insieme ad una linea ricurva, Zoro doveva sempre mettere piede nella sua vita, Zoro doveva sempre ficcare il naso, digrignò i denti furiosa e strinse la sottile gonna viola scuro sotto le sue mani, perché non pensava mai ai fatti suoi quel dannato?!?! No... non poteva dargliela vinta ancora una volta!!! Si alzò e a passo di marcia se ne andò dalla stanza dirigendosi al solo posto dove lui si allenava continuamente, a poppa sotto i suoi mandarini.
Quando uscì dalla stanza una valanga di ringraziamenti la invase, tutti i componenti della ciurma a ogni suo passo la ringraziavano di cuore per quel suo gesto, non era giusto! una colpa dirompente si formò alla base del suo stomaco, con tutte quelle risate e quei sorrisi bellissimi che la circondavano, e si sentiva così solo per uno stupido spadaccino che l'aveva capita fino in fondo solo da quel gesto! Al suo arrivo al campo di mandarini, ne guardò uno particolarmente e arrabbiata più che mai lo staccò furiosa con un gesto secco. Ma quando arrivò dove lui faceva di solito gli allenamenti vide il niente più totale, ne i suoi pesi, ne la sua figura. Restò li imbambolata per un periodo di tempo indefinito, dove poteva essere quell'idiota se non ad allenarsi?!?!
"Nami!" una voce la fece trasalire, Rufy le era piombato davanti senza che lei se ne accorgesse e ora le sorrideva cordialmente. La navigatrice gli diede un pugno sulla testa per quella fantastica trovata
"Rufy sei sempre il solito!" disse esasperata guardando il capitano accasciarsi a terra per quella botta inaspettata, Rufy tenendosi tra le mani la parte lesa del capo la guardò di rimando
"ma che ho fatto?!" poi notando cosa aveva in mano la navigatrice chiese sorridente
"si può mangiare quel mandarino?" chiese ingenuamente guardandolo famelico, Nami lo ritrasse a se' all'istante come per proteggerlo da quella bocca famelica. Rufy ne fu sorpreso
"lo mangi tu?" chiese inclinando la testa da un lato e facendo la faccia triste
"no, è per Zoro" disse flebilmente, il capitano ritornò col sorriso per poi esclamare felicissimo
"va bene!"
"sai dov'è?" chiese speranzosa Nami nel sapere dove si fosse cacciato
"si è in cucina!" anche Nami a quel punto rilassandosi sorrise e si dirigendosi subito dopo verso la sua meta ringraziò il capitano. Aprì di scatto la porta vedendolo con una bottiglia di, sicuramente sakè, in mano che la beveva avidamente. Lo guardò attentamente, era concentrato nel bere quel liquido che ne era sicura era alcolico al massimo ma lui non sembrava avere segni di essere ubriaco. Non c'era nessuno a parte lui in quella stanza e una lampadina gli si accese in testa alla navigatrice in un baleno, doveva assolutamente fargliela pagare, e visto che lui era così dannatamente loquace quando si parlava di lei, Nami gli avrebbe riservato qualcosa di speciale soltanto per lui. Furtiva e silenziosa come una ladra (che originalità.. n.d.zoro-sta zitto razza di rincretinito! n.d.a.) si avvicinò senza farsi sentire dallo spadaccino dietro alle sue spalle e con una mossa da vera esperta lo fece rigirare e sdraiare sul tavolo della cucina. Zoro che nel frattempo, forse troppo intento a bere forse troppo preoccupato a ripensare a quello che aveva detto alla navigatrice, non si era accorto di niente vedere così Nami a cavalcioni su di lui e posizionata tra le sue gambe a primo impatto ne rimase quasi ammutolito dal suo strano comportamento e stette zitto. Nami invece dal canto suo ghignando per quell'espressione così confusa del compagno si avvicinò ancora di più al volto del ragazzo ora diventato completamente rosso.
Il cuore di entrambi cominciò a battere forte, quasi come se scoppiasse all'interno del petto.
Solo dopo un determinato periodo di tempo Zoro ebbe la forza di esprimere a parole quello che pensava, cominciando ad urlare all'impazzata in faccia alla navigatrice sempre con il sorriso diabolico stampato sul volto.
"ma che diavolo ti prende ora!?!"
"mi chiedo una cosa.." disse ignorando completamente l'occhiata di fuoco del ragazzo sotto di se, facendo una piccola pausa tra le due frasi come ad intenderle meglio, ricominciò
"perché tu capisci sempre quello che provo?!"
"solo uno stupido non capirebbe che qualcosa non va in te oggi!"
"allora su questa nave sono tutti stupidi!"
"..."
"quindi per ricambiare questo favore, visto che ti accorgi sempre di me... anche ad Arlong Park, quando ero nella banda di Arlong, tu non ti sei fatto scrupoli davanti agli uomini-pesce e mi hai detto in faccia quello che pensavi!"
"senti Nami..."
"voglio dimostrarti quello che penso di te quando sei così apprensivo nei miei confronti!" e dicendo questo sempre fissando il suo sguardo nei profondi occhi nero-pece di Zoro risoluta più che mai si tolse con facilità la maglietta bianca e rossa che indossava quel giorno, in meno di un minuto Zoro si ritrovò due splendide meraviglie ad invadergli la vista. Non capiva perché Nami si comportasse in quel modo, non capiva come una persona potesse donarsi a chiunque con tanta facilità! La ragazza aveva cominciato a levargli la maglia bianca che portava addosso rivelandole il petto completamente nudo e la lunga cicatrice che si stagliava su di lui. Rimase incantata a guardarla e in un baleno la visione di lui mentre sfidava Arlong e quest'ultimo che gli strappava le bende dal corpo infettandolo di sangue la fece tremare ancora una volta quel giorno, la toccò lievemente come se avesse paura di fargli ancora del male a quel corpo così pieno di ferite, così diverso dal suo. Con un nuovo impeto di agitazione cominciò a trafficare con la lampo dei pantaloni di Zoro cercando in più modi di tirarla giù, non sapeva neanche lei cosa le prendesse non sapeva perché stesse cercando proprio da Zoro quello che non aveva mai avuto con nessun altro ragazzo, anzi... forse lo sapeva... ma non volve pensarci ora!
Zoro quando ebbe capito dove lei voleva andare a parare con i sudorini alla fronte cercò di fermarla, prendendole le braccia prima che riuscisse nel suo intento.
"Nami stupida! la vuoi smettere! torna in te!" le urlò in faccia alzandosi appena col busto e Nami a quel punto guardandolo interamente e capendo fin dove aveva intenzione di arrivare si bloccò di colpo restando in silenzio, gli occhi diventarono lucidi e il respiro le si fermò in gola lasciandola solo con un dolore immenso all'altezza del petto.
"Zoro.." disse flebilmente fra le lacrime che uscivano prepotentemente bagnando il petto nudo dello spadaccino, il ragazzo sbarrò gli occhi vedendola così smarrita e sola, lasciandole le braccia la abbracciò calorosamente lasciando che si sfogasse completamente. Non avrebbe mai voluto che Nami piangesse, non voleva che fosse triste un'altra volta dopo tutto quello che aveva passato, e adesso che lei era li accanto a lui che si sfogava con lui un po' di quella amarezza sparì riuscendo a farlo stare meglio perché lei era accanto a lui e lui avrebbe fatto qualunque cosa pur di proteggerla.
Nami dal canto suo dopo il potente rimprovero di Zoro e tutta quella angoscia che l'aveva preso negli ultimi minuti sparì completamente lasciando solo il ragazzo davanti a se' il quale capì che la comprendeva con tutto se stesso e lei con le sue lacrime vere e senza macchia davanti a lui.
"non volevo che lei se ne andasse così! volevo che restasse a vedere la cartina che disegnerò del mondo!" cominciò a dire stringendo le mani calde dello spadaccino che ora la guardava comprendendo a pieno il suo stato d'animo.
"volevo dedicargliela appena l'avrei finita e invece non posso perché lei non c'è più!" urlò con tutta se stessa sperando che forse lei da quel lontano paradiso dove fosse l'avrebbe comunque sentita, Zoro digrignò i denti.
"perché non l'ho ucciso io Arlong! Perché non ho ucciso IO il figlio di puttana che ha ucciso mia madre!!" il ragazzo la strinse più forte a se' forse per non perderla, forse per farla sentire al sicuro, forse per tutte e due.
"Nami tu non devi uccidere mai nessuno, non devi mai commettere alcun delitto! e poi il tuo sogno glielo puoi dedicare anche se lei non c'è più!" le disse alzandole il volto con una mano per guardarla negli occhi, lui le sorrise dolcemente e in quel momento il cuore di Nami ebbe un sussulto.
"lei è sempre qui!" disse posandole senza alcuna malizia la mano che poco prima teneva il suo viso sul petto all'altezza del cuore, il suo tocco era leggero e anche se sfiorava il suo seno lui non cambiava la sua espressione anzi manteneva per lei tutto il suo rispetto. Ora i loro sguardi erano incrociati l'uno sull'altro, gli occhi grandi e profondi di Nami inghiottirono quelli altrettanto neri e profondi di Zoro che non facendo a meno di arrossire pian piano si avvicinò a lei col volto. Non sapeva perché era lui questa volta a volere un contatto con lei, ma sapeva soltanto che lo voleva, lui voleva baciarla! E Nami non faceva che stare vicino a lui incatenata alla sua presa e al suo sguardo, inerme da quel contatto.
I visi erano sempre più vicini e ognuno di loro poté sentire chiaramente il respiro dell'altro a pochi centimetri dalla pelle...
"vedi Chopper questa è la cucina, spero che qui ti troverai molto ben... ah Zoro e Nami!" esclamò un Rufy tutto sgargiante entrando in cucina con un Chopper tutto spaventato dalla scena che gli si parava davanti. Il capitano assolutamente tranquillo di vedere il suo spadaccino con una mano posata su un seno della sua navigatrice li guardava senza espressione sul volto anzi era come se fosse quasi inebetito. I due intanto non si erano minimamente mossi da quella posizione e rossi in volto guardavano sconvolti la piccola renna che con il sangue dal naso li guardava semi nascosta dalla porta d'entrata.
"oh be' se avevate da fare potevate chiudervi la porta a chiave!" disse mettendosi un dito nel naso Rufy guardando i due diretti interessati che sbiancarono immediatamente a quella affermazione. Nami con uno schiaffo tolse la mano dello spadaccino dal suo petto e cominciando a dargli i pugni a più non posso si sbollì anche di quella rabbia che ancora celava nel suo cuore, mentre il capitano parlava al dottore appena entrato nella ciurma.
"quelli che hai appena visto erano Zoro e Nami che già conosci, litigano sempre ma si vogliono bene in fondo.." disse il capitano un po' preoccupato per la sorte ora vacillante dello spadaccino che tra i calci e i pugni di Nami vedeva molto difficile che vivesse ancora.
Quel giorno che era cominciato per tutti soprattutto per Nami molto bene finì d'altronde molto bene ma con una nota sottile di differenza!


N.B.: quella lampo alla fine è stata aperta per tutto il tempo... V_V


  
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