Bravissimo Otouto!

Scrivere tutte queste fluff mi farà venire il diabete>_>   Vabbè scritta di getto in meno di 10 minuti ma, vedendo questo bellissimo disegno, l'ispirazione è arrivata da sola*-* . Per il resto spero vi piaccia^^ Fatemi sapere cosa ne pensate;)

 Elisa.

-390 parole-

Dopo l’ennesima caduta il piccolo Sasuke si arrese. In fondo perché mai un bambino di appena 1 anno avrebbe dovuto saper camminare perfettamente? Non doveva dimostrare nulla a nessuno quindi, viso imbronciato e braccia conserte, l’Uchiha minore decise di rimanere fermo sul pavimento gelido fino a quando qualcuno non fosse venuto a prenderlo in braccio e portato nella sua grande e rassicurante culla. Sfortunatamente per lui, l’unica persona che avrebbe potuto compiere tale gesto, gli si trovava di fronte, totalmente immerso nello studio e senza dare alcun segno di vita. Sasuke squadrava il suo Nii-san da capo a piedi convinto che in questo modo sarebbe riuscito a guadagnarsi l’attenzione del maggiore. Vedendo però che Itachi continuava imperterrito il suo lavoro, il piccolo di casa sbattè i suoi piedini più forte che poté, ed inizio una lunga e snervante litania formata da grugniti e borbottii vari. Dal canto suo Itachi, per quanto fosse colmo di pazienza, dopo 20 minuti passati a leggere le tattiche di difesa in battaglia con sottofondo il pianto isterico del suo otouto, chiuse il libro e si voltò. Sasuke s’ immobilizzò all’istante, assumendo un’espressione tra lo spaventato e il sorpreso. Certo era contento che il suo Nii-san si fosse finalmente accorto di lui, ma il viso del maggiore restava comunque terribilmente pauroso.

Insomma, mi spieghi per quale motivo stai frignando?

La risposta non poteva certo arrivare tuttavia Itachi, guadagnò un sorriso enorme da parte del più piccolo che tentò nuovamente di alzarsi in piedi. Sasuke fece due passetti piccoli piccoli, lasciando alquanto basito Itachi, che già si chiedeva cosa raccontare alla madre. Non lo avrebbe mai perdonato per essere stato lui il primo a vedere Sasuke camminare, era un diritto che spettava solo a lei.

Un altro passo, un altro ancora. Piede dopo piede il minore degli Uchiha cinse le gambe del fratello saltellando e ridendo, contento per aver finalmente portato a termine la sua missione. Itachi prese in braccio il fratellino donandogli un leggero bacio sulla piccola e paffuta guancia.

E bravo il mio Otouto! Adesso sai cosa facciamo? Festeggiamo! Andiamo a comprarti un gigantesco lecca-lecca che ne dici?

Per tutta risposta Sasuke battè le mani gioioso pregustandosi il suo dolciume preferito. Si era ormai dimenticato di voler tornare nella sua culla… Le braccia del suo Nii-san infatti erano di gran lunga più grandi e rassicuranti.