Lo guardava da lontano in attesa di non sapeva bene cosa.

Se quell'idiota di Ronald non la voleva, perfetto, lei avrebbe cercato un'altro, anche se non era molto sicura.

Cosa aveva quell'oca, asina, idiota, gargoyle del cavolo, che lei non aveva?

Era intelligente, era modestamente carina e non abbastanza per un Ronald Weasley troppo impegnato a risucchiare Lavanda Brown in uno dei loro baci morbosi.

Stava spesso in biblioteca, più del normale.

E ogni tanto lo vedeva. Lo guardava in attesa di qualche miracolo che lo potesse far avvicinare a lei.

Si spostò una ciocca di capelli dietro ad un orecchio e lo osservò alzarsi e uscire con Lavanda, di corsa, innervosendo Madama Pince e scaturendo in lei una rabbia che avrebbe potuto dare sfogo a una delle migliori scenate che avrebbe potuto fare.

Fissò per qualche minuto fuori dalla finestra e si lasciò scappare un sospiro.

"Hermione"Harry si avvicinò silenziosamente, cercando di non infastidire, più di come era Madama Pince, la bibbliotecaria.

"Harry"salutò lei ritornando con la testa sulla pergamena dove stava facendo una traduzione di Antiche Rune.

"Mi serve una mano"Hermione alzò lo sguardo per puntarlo in quello del ragazzo.

"Mi stupirei se fosse il contrario"disse lei gelida.

"Che hai? Mi aiuti o no?"borbottò lui.

"Nulla. Harry, ti avviso, se riguarda Malfoy, non voglio averci niente a che fare, mi sono spiegata?"

Harry alzò gli occhi esasperato e uscì dalla biblioteca borbottando imprecazioni.

Lui e quelle sue manie su Malfoy. Non poteva essere lui. Questo lei lo sapeva bene.

Si decise ad uscire dalla biblioteca qualche traduzione e ora dopo.

Durante la cena si sedette vicino a lei Ginny, con occhi gonfi e guance bagnate.

"Avete dinuovo litigato, tu e Dean?"domandò Hermione.

Ginny annuì giocando con il roast-beef che aveva nel piatto.

Una volta nella Sala Comune, salutò Harry e filò dritta nel dormitorio femminile, dove anima viva faceva capolino da qualche parte.

Si avvicinò al quadro che troneggiava sulla parete difronte al suo letto.*

"Cruenta viam".

"Usufruisci pure del mio passaggio e delle mie stanze o lussuriosa ragazza"disse la donna che vi era raffigurata sopra con un bustino e un vestito da burlesque.

Seguì il passaggio segreto, che ormai conosceva bene, fino allaStanza dalle Pareti d'Avorio.

Il grande letto si espandeva al centro della stanza, a baldacchino, con vaporose tende rosse a circondarlo.

Sentì che la porta della stanza si stava aprendo. Con in pugno la bacchetta si avvicinò alla porta.

"M-Malfoy?"domandò lei.

Il ragazzo fece un mugugno e lei aprì la porta, facendolo accomodare.

"Accidenti a te mezzosangue"ringhiò Draco Malfoy.

"Che ho fatto?"domandò lei sulla difensiva.

"Ti ho detto di lasciarmi un indizio sulla porta ogni volta che ci sei tu."

"Malfoy, sappiamo solo noi e noi soltanto di questo posto, quindi non lamentarti".

Le candele che galleggiavano per la stanza si spensero, lasciandoli con la luce soffusa del caminetto.

Qualche istante dopo, le divise erano per terra. I loro corpi intrecciati a soddisfare le loro esigenze. Sfogare la frustrazione di uno nel dolore per il rifiuto nell'altra. Pelle contro pelle, tra baci e carezze. E poco dopo, il ritorno di Hermione nel dormitorio femminile. L'incantesimo di ostacolo, ormai aveva finito il suo effetto.









*N.B. Il quadro "La regina del burlesque"-così l'ho chiamato io- è una mia invenzione, così come il passaggio che vi è situato dietro e la stanza dalle Pareti d'Avorio. Non appare sulla Mappa del Malandrino, perchè appare solo alle ragazze che ne vogliono usufruire. Collega il dormitorio femminile dei Grifondoro a quello maschile dei Serpeverde. Comprendo che è una cosa un pò inverosimile, ma fa nulla, mi piaceva quest'idea. -"Cruenta viam" vuol dire "La via del sangue macchiato", non centra molto con l'idea del quadro, ma non so perchè, l'ho ricollegato al Barone Sanguinario. (Ho usato il traduttore google, quindi perdonate la mia scarsa conoscenza del latino.)