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Autore: MaCcO    11/09/2011    5 recensioni
La vita di Severus Piton è sempre stata complicata ma qualcosa, o meglio qualcuno, nell’anno fatidico dei G.U.F.O., la renderà ancora più contorta.
Cosa accade quando il tenebroso Severus Piton, cade vittima del nemico più potente? L'amore?
E che ruolo giocheranno nella sua vita Lily Evans e una nuova ragazza, preda del suo passato?
Il cuore gelido del giovane ragazzo si scioglierà grazie a quello puro di Lily, ma quali saranno le conseguenze?
Intanto nell'aria c'è un lieve profumo di pesco...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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SPAZIO AUTORE
 
Buongiorno, lettori! 
Tra qualche giorno per tutti noi inizia la scuola (assoluta tristezza T__T) e quindi bisogna ricominciare con il solito tram-tram!
Sveglia alle sette e pomeriggi e/o notte passati sui libri…ma sapete cosa? Due ragazzi, i qui presenti MaCcO e Raffaley94 hanno avuto una fantastica idea, perché non allietare (o almeno lo speriamo)  le nostre e le vostre giornate scrivendo una fan?
E’ praticamente un anno che entrambi non scrivevano nulla. Sapete com’è, capita di essere colpiti dal blocco dello scrittore, brutto periodo, pensate che MaCcO ha addirittura lasciato una storia in sospeso, che non pensa di continuare (è passato TROPPO tempo,chissà se qualcuno lo starà ancora aspettando...)
Siamo, in sostanza, due ragazzi diciassettenni, o quasi per quanto riguarda Raffaley, di quarto liceo praticamente normali, molto amici e molto appassionati alla saga di Harry Potter.
Ma tra tutti gli innumerevoli personaggi partoriti dalla geniale testa di zia Row,quello che ci ha particolarmente colpito è stato Severus Piton.
 
-E certo che a loro piace Piton, dopo che è morto tutti lo amano!-
-INVECE VI SBAGLIATE!-
 
MaCcO sbraita,con gli occhi sporgenti e la bava all’angolo delle bocca, mentre Raffaley cade dalla sedia per lo spavento.
Noi veneriamo Severus,chiamato da noi anche Sev o Sevvy o ancora Sevvino Patatino, da molto prima della sua morte (T.T)
Il sottile sarcasmo, la fine intelligenza, quel suo fare da perfetto...bastardo, hanno allietato le letture di 6 libri su 7. Poi ovviamente dal settimo libro,quando tutta la storia, la VERA storia è uscita fuori, abbiamo santificato la sua figura promuovendolo da Sevvino Patatino a San Piton, ma questa è un’altra storia.
Invece la storia che vogliamo raccontarvi noi, è un’altra.
Gli anni di Severus Piton a scuola. In particolare il quinto anno. Ci saranno vecchi personaggi (per esempio quegli stron- la madre di MaCcO emette un colpo di tosse- quei nobiluomini dei Malandrini e quella benedetta donna della Evans) ma anche personaggi nuovi, come Elizabeth Hall.
E’ una storia un po’ particolare, che non andrà a cambiare di una virgola la vera storia del Principe ideata dalla mamma bella, poi vedrete.
Sarà narrata in prima persona da Severus (abbiamo scelto la prima persona per rendere le descrizioni e la storia un po’ più...soggettive) ma ogni tanto ci sarà il punto di vista anche della co-protagonista di questa storia, ossia Elizabeth. Ovviamente tenderemo a specificarlo quando ci saranno cambi di punti di vista.
E’ una storia scritta a 4 mani,venti dita e circa 108 ossa. Ci alterneremo (scriveremo un capitolo ciascuno -ovviamente ci firmeremo ad ogni inizio capitolo- anche se i punti di vista di Elisabeth saranno sempre scritti Raffaely94)
Bhè...pensiamo di aver detto tutto e di avervi fatto anche una testa quadrata, quindi direi che possiamo iniziare. Armatevi  di pop-corn (o se vi fanno schifo come a Raffaley,strafogatevi d’altro) e iniziate la lettura.
Speriamo davvero di riuscire ad interessarvi.
 
PS
I periodi di pubblicazioni non saranno troppo lunghi, più o meno una settimana, dateci del tempo xD (E’ tempo di scuola anche per noi! xD)
 
Buona lettura =)
 


PROV Severus
 
MaCcO
 
 
1 Settembre
 
Era una bestia immensa. Ad un suo ruggito, la terra mi tremava sotto i piedi. Quando agitava la lunga coda, fulmini squarciavano il cielo. Le zanne, come lame alla ricerca costante di sangue, erano tinte di rosso. Mi guardava, avida del mio sangue...ne ero certo.
Ero pietrificato dalla paura. Attorno a me c’erano solo cadaveri, tutti sconosciuti eccetto quello di una ragazza a me ben nota.
Infondo si trattava della mia migliore amica.
Era distesa, con i capelli rosso fiamma sparsi al suolo. Lily Evans era lì, morta, e io non sapevo assolutamente cosa fare.
La bestia ruggì e, nonostante fosse molto distante da me, il suo alito putrido mi colpì come uno schiaffo.
Non riuscivo a muovermi, e non avevo la bacchetta con me.
Un lampo viola arrivò dalle mie spalle, diritto verso quella bestia abnorme.
Tutto avvenne in un attimo, ma a me sembrò un’eternità. Quel mostro demoniaco, zoppicando faticosamente a causa di una probabile zampa spezzata, tendeva il collo ormai senza forza verso di me e quando la gigantesca coda, la sua temibile arma, ricadde al suolo con un tonfo e si alzò un polverone ed infine si affievolì, con la stessa velocità con cui si generò, così potei vedere l’immenso corpo della bestia disteso al suolo, con la lingua penzoloni.
Ciò che mi sorprese di più, oltre a quell’enorme e ormai inerme corpo,era un’ombra umana accanto al quel terribile cadavere.
Era James Potter.
Quando si girò verso di me, aveva una luce omicida negli occhi.
Quel Potter era perfetto come sempre, capelli bruni e fisico slanciato.
Mi faceva vomitare.
Stava alzando la bacchetta proprio contro di me e non potevo difendermi.
-Addio, Mocciosus -
Un lampo verde mi travolse in pieno e morii prima di toccare il pavimento.
Quando mi svegliai di soprassalto, giacevo di schiena col respiro affannoso come chi ha appena corso a lungo.
Quel sogno era estremamente vivido e mi nascosi istintivamente il viso tra le mani.
Ero tutto sudato, sentivo gocce di sudore che mi scendevano dietro la schiena e altre lungo le braccia.
Quel maledetto Potter mi perseguitava anche nei sogni.
Poiché la mia piccola camera da letto era fiocamente illuminata dal sole, capii che era ora di alzarmi.
Cercai di ricordare cosa stavo sognando: c’erano un enorme bestia amorfa...Potter...Lily Evans morta...
Chiusi gli occhi con forza, cercando di trattenere quei ricordi, ma era come trattenere la sabbia tra le dita sotto un vento impetuoso. Così lasciai perdere.
Aprii l’armadio e mi guardai allo specchio: mi restituì lo sguardo un ragazzo smilzo, di quindici anni. Lunghi capelli neri che incorniciavano un volto estremamente pallido. Ero magro, troppo magro, e nessun cenno a peli adolescenziali sul volto.
Uno spettacolo, insomma.
Mi misi nuovamente le mani sul viso, cercando un’ultima volta di ricordare qualcosa...ma niente.
Mandando al diavolo me e i miei incubi, cercai di capire come mai la camera da letto era completamente in disordine: un grosso baule aperto ai piedi del letto, libri e pergamene ammucchiati in un angolo. L’enorme gabbia di Aster, il mio gufo, che occupava i 3\4 della già ridotta grandezza della scrivania.
Sorrisi, ricordando immediatamente che oggi era il primo settembre, di lì a qualche ora avrei frequentato il mio quinto anno ad Hogwarts.
- Severus, sei già sveglio?- mia madre arrivò in camera.
Era una donna nella norma, molto somigliante a me secondo alcuni, aveva dei lineamenti duri e marcati, un viso spigoloso ma un tono di voce decisamente dolce, quando parlava.
Era una donna di estrema forza. Aveva dovuto sopportare per tredici anni quell’idiota che io non riconosco neanche più padre. Ricordavo, molto dolorosamente, le urla, i litigi, i colpi al cuore quando Tobias la offendeva.
La offendeva e la picchiava perchéstrega.
Da quando si erano lasciati che vedevo finalmente mia madre sorridere un po’.
-Si...mi sono svegliato abbastanza presto,stamattina-ammisi, focalizzando l’attenzione sull’aria estremamente stanca della mamma.
-Anche io ero come te, alla tua età - continuò lei, sorridendo - La sera prima del mio ritorno ad Hogwarts non riuscivo mai a dormire-
Sorrisi, non trovando necessario dirle che non centrava nulla l’eccitazione sul mio essere mattutino ma che questa volta era tutta colpa di San Potter
-Ho incontrato Anne Evans, al mercato stamattina...c’era anche la figlia, quella tua amica così graziosa...- disse mia madre, con aria pensierosa, mentre si dirigeva a rifarmi il letto.
Lo ammetto, ho quindici anni e non ho la più pallida idea di come se ne faccia uno.
-Lily?-domandai, cercando di essere più neutrale possibile.
-Sisi,proprio lei!- esclamò mia madre - Mi dimentico sempre il suo nome...era così eccitata, quella cara ragazza! Ed è anche carina...non trovi?-
-Oh...ehm...si- bofonchiai, sperando di non tradirmi con il rosso delle guance, mentre con eccessiva non calanche, sistemavo le mie pergamene piene di compiti estivi nel baule.
-Comunque la colazione è pronta Sevvy...sistemati il baule e vieni in cucina-
-Mamma?-
-Si?-
-Non chiamarmi Sevvy-
*
Quelle prime ore mattutine volarono davvero in fretta e quando vidi la stazione di King’s Cross e mia madre farsi sempre più lontane, mentre quest’ultima continuava a salutarmi sorridente, mi accorsi stranamente di quanto potessi già sentirne la mancanza.
 
Qualcuno mi strinse la mano.
-Sev, se non metti immediatamente la testa dentro ti beccherai un raffreddore!-
-Oh Lily, la smetti di farmi da balia?-
Ovviamente volevo scherzare, ma gli occhi della ragazza si illuminarono improvvisamente di una luce strana, come spaventati.
-Andiamo a scegliere un vagone?-continuai, facendo finta di niente e sorridendo più del necessario.
Non volevo essere burbero con lei, ma ogni tanto sbottavo più del necessario. Stress da quinto anno non ancora iniziato?
Lei mi sorrise di ricambio e, ignorando il cuore che stava facendo un rumore assordante a furia di battere, la seguii per lo stretto corridoio del treno.
Arrivammo all’ultimo scompartimento, quasi verso la coda del treno.
-Questo dovrebbe essere vuoto, Sev. Ho bisogno di parlarti...-
Ma quando aprimmo la porta, vi trovammo dentro le tre persone che più odiavo ad Hogwarts.
San Potter, accompagnato dal fedele Sirius Black serviti e riveriti da quel vermiciattolo di Peter Minus.
Non che mi stesse antipatico in sé per sé quel Minus, ma il solo fatto che facesse parte del gruppetto miracoloso mi dava il voltastomaco.
-Oh guarda guarda - sibillò Black, rivolgendomi un’occhiata cattiva -Mocciosus con la sua amichetta...Lola, dico bene?-
-Dai Evans, unisciti a noi e lascia perdere quello là!-latrò Potter, indicandole un posto accanto al suo, con gli occhi che gli si illuminarono alla vista di Lily.
Mi incominciò a ribollire il sangue nelle vene.
-Gentile e delicato come la tuo solito eh, Potter?-ribatté la mia amica,diventando più rossa dei suoi capelli - Ma Lola dovrà rifiutare l’invito, scusa-
James Potter mi guardò torvo.
-Non so come fa ad esserti simpatico questo poveraccio tutto-libri - disse, squadrandomi dalla testa ai piedi con disgusto.
Gli ricambiai lo stesso sguardo carico di sfida e di odio.
-Preferisci come sempre i muscoli al cervello a quanto vedo - gli dissi, sprezzante - Non mi sorprende...basta guardare i tuoi voti in pozione. Per quanto non ti bocciavano in questa materia?-
Toccai un nervo scoperto.
Potter si alzò come una furia ma non ebbi il tempo di alzare la bacchetta che quel vigliacco di Black mi disarmò.
Avevo Potter a cinque centimetri da me, con la sua arma alla gola.
-Uno: Lumacorno è un idiota e non mi sopporta, tutti lo sanno! Due: rimangiati ogni singola parola, bastardo - mi sussurrò lui, con rabbia.
Vidi Lily fare un movimento fulmineo.
- Evans non ti azzardare a prendere la bacchetta: non ci penserei due volte a schiantarti-
-Che succede qua?- una voce allarmata alle mie spalle mi fece tremare -James, posa la bacchetta!-
-Sennò cosa fai? - rispose Potter sorridendo, mentre effettivamente riponeva la bacchetta in tasca - Mi togli punti, neo prefetuccio Remus?-
-A farlo potrei anche farlo...ma non mi va. E poi mi hai ubbidito subito...-
Quando mi voltai, spaventato, Remus Lupin era dietro di me con sguardo sereno.
Fantastico, il gruppetto dei migliori amici era al completo.
-Stava solo insegnando le buone maniere a Mocciosus...mi sa che sono le uniche cose che non ha imparato a memoria per un compito - disse Black, altero, che per tutta la discussione non si era alzato dal suo posto.
Lily mi afferrò la mano e mi tirò verso di lei facendomi dare, non volendo, uno spintone a Lupin e un calcio a qualcosa per terra, probabilmente ad un libro.
Non mi girai per chiedere scusa.
*
- Ma cosa ti è preso? - urlò Lily,qualche minuto dopo, in uno scompartimento che avevamo trovato completamente libero - Vuoi iniziare col piede sbagliato anche quest’anno? -
Il petto le si alzava e le si abbassava, mettendo in risalto un seno che non aveva l’anno prima.
- Hanno iniziato loro, come hai potuto ben vedere - ribattei, di ripicca colorandomi le guance di rosso - Mi vendicherò -
- Sev -disse Lily, prendendomi le mani - La vendetta non serve a niente...ce lo spiega Shakespare nell’Amleto - e mi porse la mia bacchetta cadutami a causa di Black.
-Tu e la tua letteratura babbana...- Sorrisi, giocherellando con la stecca -Ma...ecco...cosa volevi dirmi, prima di essere interrotti dal quartetto della disgrazia?-
Sorrisi per la mia battuta ma le guance le si infuocarono.
Il cuore mi incomincio a battere all’impazzata.
Possibile che...no, ma andiamo!
Non credevo che Lily volesse dichiararsi...sarebbe stata la notizia più bella di tutta la mia vita, ma ero decisamente razionale e oggettivo da capire le scarsissime percentuali di probabilità che avevo con Lily Evans, tante quante ne aveva Potter di prendere un G.U.F.O in Pozioni quell’anno.
E poi, avevo anch’io uno specchio a casa.
-Allora?-insistei, cercando di apparire più rilassato possibile.
Lily sorrise nervosa, posando lo sguardo fuori dal finestrino...il paesaggio si stava facendo sempre più brullo: saremo arrivati ad Hogwarts di lì a un’oretta.
- Mi...mi è passata di mente - disse, sorridendo mestamente.
I secondi passavano lenti, scanditi dal rumore del treno.
-Che cosa stupida quegli amori...ciechi - sussurrò, con rabbia.
Io mi limitai a guardarla attentamente ma avrei pagato tutto l’oro del mondo per avere la possibilità di leggerle nella mente, per capire cosa stava realmente pensando.
- Già - sussurrai di rimando,spostando anche io lo sguardo sul paesaggio londinese.
Non ci erano mai stati silenzi tra noi, in ben sette anni di amicizia...ma come mai adesso non riuscivamo più a parlare? L’agitazione, la vergogna stavano costruendo un muro tra me e Lily che, temevo, ci avrebbe divisi per sempre.
- Sai cosa? - le dissi, interrompendo quel silenzio imbarazzante - L'amore non è cieco. E' decisamente ritardato -
Lei rise, e in cuor mio giuravo che con quest’arma avremmo abbattuto tutti i muri che potevano nascere tra noi.
Qualcuno, improvvisamente, bussò alla porta del nostro scompartimento: era una ragazza con folti capelli castani e due occhi azzurri. Indossava già la divisa della scuola, ma non aveva alcuno stemma sul petto che ne identificasse la Casa e sembrava preoccupata.
- Excusez-moi, avete per caso visto un libro scolastico sul treno? Si tratta di “Storia di Hogwarts” avevo intenzione di leggerlo in treno...ma lo zainetto dove lo avevo messo si è forato e mi sono accorta troppo tardi di averlo perso...sto andando in scompartimento in scompartimento, ma niente!- Tutto questo lo aveva detto senza riprendere fiato.
Lily fece spallucce con aria di non sapere nulla, mentre io mi limitai ad osservare quella ragazza sulla porta.
Era davvero carina, ma aveva un non-so-che capace di mettermi in soggezione.
-Mi sa che scriverò al Ghirigoro e mi farò spedire una copia di seconda mano...-disse lei, rassegnata, mentre stava per uscire.
-Se non erro, la biblioteca dovrebbe averne qualche copia-dissi, curando bene di non guardarla negli occhi.
-Avete una biblioteca?- domandò quella ragazza, sorpresa.
Lily la guardò curiosa.
-Si...ma scusa, non l'hai mai vista?- domandai, di impulso.
-Oh...-d isse la sconosciuta, come ricordandosi di qualcosa-Io non ho mai frequentato Hogwarts...vengo da Beauxbatons. Mi chiamo Elizabeth Hall-
-Sei francese? Se non erro, Beauxbatons è una scuola di magia della Francia - domandò Lily, invitandola a sedere accanto a lei con un gesto della mano.
-No, sono di origini inglesi. Ho vissuto in Francia solo per motivi di lavoro di mio padre...-
-Comunque io sono Lily Evans e lui è il mio migliore amico...Sev Piton- esclamò la mia amica, porgendole la mano.
- Severus - la corressi io, sorridendo alla nuova ragazza.
Una voce risuonò per tutto il treno -Tra cinque minuti arriveremo ad Hogwarts. Siete pregati di lasciare il bagaglio in treno; verrà portato negli edifici della scuola separatamente-
-Oh...- Elizabeth alzò lo sguardo verso il corridoio-Io devo andare...ci vediamo a scuola, Sev e Lily-
E mi sorrise.
Quando il treno si fermò e io e Lily uscimmo dallo scompartimento, mi ricordai di una cosa.
-Ehm...Lily, mi aspetti fuori? Forse se sono fortunato, so dove si trova il libro di quella Hall-
*
Proprio come pensavo. Il libro di Elizabeth Hall si trovava di fronte allo scompartimento dove stava il quartetto miracoloso. Lo avevo accidentalmente calciato prima, quando Lily mi tirò fuori da una probabile, ennesima, lite con Potter.
Chissà se quelli centravano qualcosa con la sacca forata di Elizabeth.
Afferrai il libro di colpo e mi precipitai fuori dall’Espresso.
Lily mi aspettava con un gran sorriso sulle labbra: un nuovo anno da passare era il regalo più bello che potessero farmi.

  
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