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Autore: Heiwa    11/09/2011    0 recensioni
Premetto che questa è la mia prima fan fiction, spero vivamente vi piaccia.
Non è facile ricostruirsi una vita lontano dalla città che è stata casa tua negli ultimi 18 anni, ci vuole del coraggio.
Il personaggio principale è un po' complesso, lo scoprirà man mano.
^^
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il mio compleanno, era un fredda mattina di febbraio, quando ricevetti la notizia.

Mi ero svegliata con il sorriso sulle le labbra, beh, alla fine era il mio diciottesimo compleanno, non potevo non essere felice.

Feci colazione con mio fratello Robert tornato a casa dal college per l' anniversario di nascita della sottoscritta. Sembrava scorrere tutto tranquillo.

Per l' ora di pranzo io e Rob ci sedemmo in salotto, per una "riunione di famiglia", compresi i gemelli Meg e Rich.

Iniziò a parlare mia madre, Susan, quando il discorso lo prendeva in mano mia madre non era un buon segno.

Iniziò con il dire sempre le solite cose: "Io e vostro padre vogliamo solo il vostro bene e blablabla".

Pensavo a fatti miei quando una parola catturò la mia attenzione: "TRASFERIMENTO", non potevo aver capito bene, non era possibile!

Mi alzai in piedi all' improvviso, iniziai a dire ai miei genitori che io non avevo intenzione di spostarmi da Fordsale.

Fordsale è una di quelle classiche cittadine americane dove tutti si conoscono, in mezzo al nulla, non è esattamente il parco dei divertimenti per una diciottenne, ma io l' amavo,

c'era Catie, la mia migliore amica, Tim il mio ragazzo, era la mia compagnia di amici, e non volevo lasciarla per niente al mondo.

Partimmo poco dopo una settimana, destinazione? New York, la GRANDE MELA.

In quella città ero sola, oltre ai gemelli di 7 anni e ai miei, che avrei preferito non ci fossero, Rob era tornato al college, quindi dovevo iniziare la mia vita da capo.

Arrivammo di sabato mattina, ciò voleva dire che avevo tempo un paio di giorni per conoscere qualcuno e ambietarmi un po'.

La nostra nuova casa era praticamente in centro, almeno c'era una nota di dolcezza in quel trasferimento, che io odiavo ogni minuto di più.

Era effettivamente un bel' appartamento, credo che il nome esatto sia loft, mi piaceva, era molto luminoso e molto grande, camera mia aveva una vetrata che prendeva tutta la parete, e si affacciva sul' Empire State Building, era una vista dannatamente bella, rimasi a contemplare il panorama per almeno un' oretta, quando mi decisi di andare a fare una passeggiata.

Uscii velocemente da casa dicendo ai miei che sarei tornata per cena, presi l' ascensore dal quindicesimo al secondo piano e scesi un paio di rampe di scale, mi ritrovai quindi per strada, in mezzo a milioni di persone.

Ero abituata alla tranquillità e il caos, la confusione mi spaventavano ma nel contempo mi affascinavano.

Girovagai un po' passai davanti a Times Square, Wall street, mi resi conto che quella è una città veramente fantastica, decisi di andare a fare un giro per Central Park.

Passeggiavo ormai da un paio d'ore, decisi così di sedermi su una panchina che costeggiava un laghetto.

Poco distanti da me c'erano dei ragazzi che giocavano a basket, le anatre nel lago starnazzavano, tutto sembrava normale. Tirai fuori il mio Ipod dalla borsa, e misi I'm yours - Jason Mraz.

Era la canzone mia e di Tim, mi mancava tanto e ascoltare quella canzone era il modo più semplice per sentirlo vicino.

Incrociai le gambe sulla panchina e iniziai canticchiare, socchiusi gli occhi e dopo pochi secondi, sentii un forte brivido percorrermi lungo la schiena, seguito dalla sensazione di essere osservata.

Tolsi le cuffie e mi girai di scatto, ed ecco che lo vidi, il ragazzo con il viso più dolce che avessi mai visto, mi alzai in piedi pensando che non mi avesse sentito cantare, e rossissima dal' imparazzo.

-Piacere Harry. disse e prima che io potessi rispondere continuò. -Ti ho sentita canticchiare sai? I'm yours è una delle mie canzoni preferite, la prossima volta però non alzare troppo la voce quando canti in un parco, hai spaventato le anatre. Spuntò sul suo viso il sorriso più bello che avessi mai visto. 

Stavo per presentarmi quando ormai era a due o tre metri di distanza e l' entusiasmo di aver conosciuto una persona era ormai svanito.

Lo guardai andare via con le mani nelle tasche del suo cappotto nero.

 

Harry.

 

Quel nome mi accompagnò per la notte, il pomeriggio del giorno seguente decisi di tornare a Central Park, con la speranza di incrociare di nuovo quegli occhi bellissimi, ma non fu così.

Tornai a casa un po' avvilita, non cenai, posai la testa sul cuscino rivolta a guardare la vista che si godeva dalla finestra di camera mia, caddi in un sonno profondo, il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola.




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Ecco il primo capitolo, l' ho tirato giù non pensando di caricarlo, ma alla fine mi sono decisa.
Spero vi piaccia, recensite pleaase :D

con affetto, Heiwa.

  
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