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Autore: Bluemoon Desire    11/09/2011    3 recensioni
Affrontare la perdita di una persona cara non è mai semplice...Ron Weasley lo sa bene...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era un bellissimo pomeriggio di Maggio.

Il sole era ben visibile all'orizzonte, stagliato

elegantemente in quel cielo turchese, con i suoi caldi raggi che illuminavano la radura circostante,

rendendo il paesaggio ancor più suggestivo e affascinante.


L'estate era ormai alle porte.


Riusciva quasi a percepirlo nell'aria.


Lui che era cresciuto in campagna aveva sempre avvertito quella particolare affinità con la Natura,

d'altronde, avendo sempre vissuto praticamente in simbiosi con essa, non se ne meravigliava più

di tanto. 


Con le mani affossate nelle tasche dei jeans, si avviò lungo lo stretto vialetto asfaltato che

conduceva al piccolo cimitero di Ottery St. Catchpole, nella contea di Devon, allocato in

un'immensa e tranquilla zona pianeggiante ai piedi di una collinetta. 


Erano due anni che non andava a trovarlo, esattamente dal giorno del funerale.


I giorni, i mesi, le stagioni, gli anni si erano susseguiti inesorabilmente, rincorrendosi ad una

velocità quasi sorprendente. Eppure gli sembrava ancora che fosse passato così poco tempo. 


Un lampo di luce verde...un istante breve come un battito di ciglia...


E tutto era stato cancellato.


Una manciata di secondi.


Tanto aveva impiegato il destino a strapparlo via da loro.


Il ricordo del suo ultimo sorriso continuava a tormentarlo, notte dopo notte, racchiuso nei suoi

peggiori incubi. 


Continuando a camminare, abbandonò la strada e si avviò attraverso il prato, tra le decine e

decine di lapidi marmoree che si stendevano nel cimitero.  


Immerso in quel silenzio e in quella tranquillità così irreali e inquietanti, si ritrovò a pensare che

quello non era affatto il posto adatto a Lui.


Lui che era sempre stato sorridente e piacevolmente "rumoroso", Lui che amava ridere e

scherzare...


Avrebbe certamente odiato quel "mortorio", probabilmente se in quel momento fosse stato lì con

lui, avrebbe tirato fuori una delle sue immancabili perle di sarcasmo, sostenendo di essere un

fantasma ancora troppo giovane per fossilizzarsi in mezzo a dei morti così noiosi. 


Si lasciò sfuggire involontariamente un leggero sorriso immaginando la scena nella sua mente.


Avanzò ancora di qualche metro poi si fermò davanti ad una piccola lapide di marmo bianco.


Si inginocchiò davanti ad essa, depositando sul terreno umido un grosso mazzo di Gigli freschi.


Sentì le lacrime pungergli gli occhi mentre il suo sguardo scorreva l'epigrafe dorata.

 

"Fred Weasley  1 Aprile 1978 - 2 Maggio 1998

Il tuo sorriso ci accompagnerà per sempre.

Fatto il misfatto"

 

< Ehi Freddie... >

Si asciugò le lacrime con il dorso della mano e si sforzò di sorridere davanti

alla foto del fratello. L'avevano scelta Ginny e sua madre. Era una fotografia piuttosto recente,

non l'aveva mai notato prima, probabilmente risaliva ad appena qualche mese prima della sua

morte. Ricordava di averla intravista in un vecchio album di fotografie che aveva spulciato di

nascosto la sera precedente nel soggiorno della Tana ma lì era diversa...accanto a lui c'era

George. Non c'era da meravigliarsi. Quei due erano sempre stati praticamente inseparabili. Se uno

dei due si martellava una mano, l'altro sentiva dolore. Erano uniti nel profondo, un legame che

neanche una distanza enorme come quella che li separava attualmente avrebbe mai potuto

spezzare. Il pensiero di George parve acuire ulteriormente il suo dolore. Se loro stavano soffrendo

in quel modo, non riusciva neppure ad immaginare che cose potesse provare lui. Fred era parte di

sè. Il suo gemello, il suo migliore amico. Come avrebbe mai potuto superare quel dolore se ogni

volta che si guardava nello specchio era Fred a restituirgli lo sguardo? Dopo la battaglia di

Hogwarts e il funerale di Fred, ci erano voluti molti mesi prima che tutti loro tornassero alla vita

normale o perlomeno ad una routine che fosse il più possibile vicina alla normalità. Ogni cosa

continuava a parlarli di Fred, dei suoi indimenticabili scherzi, della sua risata che ogni mattina

echeggiava tra le pareti di casa, del suo sarcasmo pungente ma delizioso...ogni angolo della casa

racchiudeva ricordi che lo riguardavano. Con il passare del tempo avevano imparato a convivere

con il dolore provocato da quei ricordi, cercando di assimilare la dolcezza e l'amore racchiuso in

quelle memorie, nella speranza di lenire per quanto possibile il dolore per la sua assenza*


< La mamma ti saluta e si scusa per non essere venuta a trovarti...> 

Riprese, con la voce rotta di pianto e gli occhi pieni di lacrime.

<...sai, a casa sono tutti in fran fermento per il matrimonio di

Charlie...già hai capito bene, fratellone...il burbero allevatore di draghi ha finalmente trovato la

sua anima gemella e a quanto pare anche lei ama le creature gigantesche>

Sorrise lievemente guardando la foto di Fred

< Ci manchi terribilmente Freddie...soprattutto a George...sai, fa finta

di star bene per non far preoccupare mamma e papà, ma spesso di notte lo sento parlare da

solo...anche se so che in realtà sta parlando con te... >

Sentì le lacrime scorrergli lungo le guance e si concesse una breve pausa prima di riprendere a

parlare.


< ...non so nemmeno se ascolterai davvero queste parole ma ho bisogno di chiederti una

cosa...sta vicino a Georgie... non ce la farà mai ad andare avanti senza di te, non se tu non gli dai

una mano! Ha bisogno di sentire che vegli ancora su di lui per riuscire a trovare la forza di andare

avanti e di costruirsi una vita senza di te...immagino che mi daresti del matto se mi vedessi in

questo momento e francamente non potrei biasimarti, ma spero davvero che la mamma abbia

ragione, che tu possa ascoltare le mie parole e aiutarci... >

Avvicinò la mano alla fotografia carezzando dolcemente il viso di suo fratello. 

<...ora devo proprio andare, altrimenti mamma penserà che mi hanno rapito i giganti o qualcosa del

genere, sai come diventa melodrammatica in questi casi! > 

Fece per alzarsi, quando gli venne in mente di aver dimenticato una cosa importante.

<...Oh giusto...>

Estrasse dalla tasca della giacca un sacchetto di stoffa di color rosso rubino e lo appoggiò ai piedi

della lapide, sopra il mazzo di fiori. 


<...Questo per è te...si tratta delle Caramelle Gomma Bang...sono un nuovo prodotto dei Tiri

Vispi e va molto di moda ad Hogwarts, con immensa gioia di Gazza...puoi immaginarlo! Le

mastichi per qualche secondo e poi le sputi addosso a qualcuno o per terra ed esplodono come

fossero dei veri mortaretti! George pensava che avresti apprezzato...>
 

Lanciò un'ultima occhiata alla foto di Fred poi si alzò in piedi.


< Tornerò a trovarti presto, fratellone...stavolta è una promessa! > 

Sfiorò ancora una volta con le dita la superficie marmorea della lapide, poi gettandosi la giacca

sulle spalle si avviò nuovamente verso l'uscita del cimitero. Verità o illusione, sentiva il cuore più

leggero. Come se parlare con Fred lo avesse aiutato a sfogare parte dei suoi tormenti interiori.

Non poteva averne la certezza assoluta, ma qualcosa gli suggeriva che quella notte dopo due anni

di incubi avrebbe finalmente dormito sogni tranquilli.

 

   
 
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