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Autore: Little Shade    11/09/2011    3 recensioni
è una storia introspettiva, nella quale Sasuke e Naruto, come se scrivessero un diario, parlano degli avvenimenti che accadono tra di loro.
[...]“Se vuoi capirti meglio o parli con te stesso, oppure scrivi”
“Ma ci vuole la presentazione se scrivo?”
“Ma no! Fai finta di parlare con un vecchio amico!”[...]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto
Oh, ciao ‘Nii-san! Da quanto tempo!
-Posso ben dirlo! Mi hai spento totalmente per tutta la serata! Com’è andata?-
Perdonami. La serata è andata benissimo, ho persino capito qualcosa di matematica!
-Smettila di girarci intorno, ragazzino, e vai dritto al punto! Ha sorriso?-
Non mi ha sorriso.
-Non dovevi esaltarti troppo questo pomeriggio! Te l’avevo detto o no “Il più grande”*¹?-
Hey, aspetta! Fammi finire la frase: non mi ha sorriso, ma lo farà. Me l’ha detto.
 
Sasuke
Buio. Ecco cosa c’è ora nella mia mente: il buio totale.
Mi sento strano, troppo felice, troppo! Sarà questo il vero effetto dell’amore?
 
 
Alle 6, puntuale come un orologio svizzero –ma quando mai?-, Naruto si era presentato a Villa Uchiha. Sasuke, appena aperta la porta, era rimasto per ben due minuti a fissarlo inebetito. Il biondino indossava una maglietta aderente di un improbabile arancione che, tuttavia, gli stava davvero bene, e un paio di jeans neri, stretti, grazie ai quali, dopo che il cervello del bel Uchiha era tornato a funzionare e aveva recuperato un po’ di educazione facendo accomodare Naruto, aveva potuto godere di una discreta vista. A Sasuke non era mai capitato di vedere Naruto in abiti tanto seducenti, a scuola andava sul classico indossando felpe e jeans, sebbene non stretti come i sopracitati, ma al moro vederlo in quel modo anche a scuola non sarebbe dispiaciuto. Secondo Sasuke, Naruto non si era reso affatto conto di quanto potesse risultare affascinante in quel momento e che a casa sua nessuno poteva trattenerlo dal saltargli addosso.

Quel pomeriggio Naruto aveva smesso di essere il perfetto compagno di banco ed era tornato il solito uragano biondo, e non si sa per quale miracolo la casa dell’Uchiha fosse ancora intatta, perché grazie alla sua inesauribile curiosità il biondo aveva visto e toccato ogni singolo centimetro dell’abitazione, rischiando di essere aggredito da Sasuke ma, certamente, non per lo stesso motivo di prima. Fortunatamente per il piccolo Uchiha niente d’imbarazzante era spuntato fuori.
Quando il tour di Villa Uchiha terminò andarono finalmente nella camera del moro per iniziare quelle benedette ripetizioni di matematica. Il ragazzo, improvvisatosi professore, diede a Naruto semplici esercizi, già svolti in classe con il prof., ma il biondo continuava ad avere difficoltà nel risolverli così il moro dovette rispiegagli tutta la teoria e aiutarlo con la pratica.
Naruto era in crisi, si sentiva diviso tra fare il buono e ascoltare l’Uchiha o fare qualcosa per farlo sorridere, fatto che lo rendeva inquieto, tanto da costringerlo a muoversi ripetutamente e a torturare con i denti la sua povera matita. Questo comportamento, ovviamente, non sfuggì al moro che lo fulminò con lo sguardo dandogli il tacito ordine di continuare l’esercizio senza troppe distrazioni e i biondino, a quel gesto, decise che avrebbe pensato al suo piano, non ancora escogitato, durante la pausa.
 
“Evviva!Sono un genio! Io gli faccio un baffo ad Einstein!” Aveva proclamato Naruto.
“Tzè. Dobe! Guarda che sei riuscito a svolgere solo un esercizio” Lo aveva ammonito Sasuke.
“Sì, ma era uno di quelli difficili e l’ho svolto senza il tuo aiuto!” Aveva ribattuto con un tono che non riusciva proprio a nascondere quella tipica euforia che ti coglie quando riesci in un esercizio di matematica.
“Mh.” Fu la risposta del moro, ma Naruto sapeva che anche lui ne era soddisfatto.
 
All’arrivo della pausa Naruto non aveva ancora un piano, quindi decise di andare sul classico. Lui amava gli artisti circensi, specialmente i clown e, per vederli, era anche andato parecchie volte al circo con suo padre. Così iniziò ad imitare uno sketch  che gli era piaciuto particolarmente. Il moro nel vedere il ragazzo in un atteggiamento alquanto strano inarcò un sopracciglio e disse:
“Sappiamo già che sei un pagliaccio, quindi smettila di fare cretinate e tenta invece di comportarti seriamente!”.
Tuttavia Naruto non si diede per vinto e  provò tutti i modi che conosceva per far ridere l’Uchiha: con le smorfie, con le barzellette, facendo lo sbadato e cadendo come nulla. Ad ogni tentativo del ragazzo la vena sulla tempia di Sasuke si gonfiava e iniziava a pulsare sempre più e quando il biondino si avvicinò a lui per tentare con la tattica del solletico si alzò dal suo posto con unaura a dir poco minacciosa.
“Ti si sono fusi quegli ultimi neuroni rimasti dall’euforia di essere riuscito a combinare qualcosa in matematica o erano già evaporati da prima ed ora anche gli ultimi residui sono stati portati via dal vento??? Datti una regolata e smettila di fare il cretino, mi pare di avertelo già detto!”.
I suoi occhi neri mandavano lampi e il biondino, colpito dalle parole aspre del moro, abbassò triste la testa.
“Scusami, è che-che io volevo vederti sorridere almeno per una volta. Sei sempre cupo e triste e volevo fare qualcosa per rimediare. Non mi piace vederti così” sussurrò e, terminata la frase, alzò il volto per incontrare gli occhi del moro.
Sasuke fermò il cervello per un attimo dopo aver sentito il discorso di Naruto: non poteva davvero immaginare che il ragazzo volesse fare qualcosa per lui. Aveva scoperto che a Naruto qualcosa di lui importava e questo lo rese stranamente felice. Rimase in silenzio per qualche secondo tentando di trovare le parole adatte per scusarsi dopo l’attacco d’ira precedente, per far capire al ragazzo che non doveva preoccuparsi così tanto per lui e chissà, con un po’ di coraggio e un po’ meno orgoglio, anche riuscire a confessare i suoi sentimenti. Mentre stava per parlare abbassò lo sguardo sul viso di Naruto, gli occhi del biondo erano di nuovo enormi e languidi come quella mattina e le sue labbra erano leggermente schiuse, Sasuke dopo quelle parole e a quella vista non riuscì più a trattenersi e avvicinò il suo viso a quello dell’altro, annullando poi la distanza tra loro con un bacio.
Le loro labbra si incontrarono, lasciando sorpreso per alcuni secondi Naruto che, dopo aver sbattuto le palpebre per un paio di volte e essersi reso conto che non era un sogno, partecipò al bacio e si avvicinò maggiormente all’altro infilando le mani nei morbidi capelli di Sasuke per attirarlo a sé. L’Uchiha a quel gesto cercò di approfondire il bacio*² leccando il labbro inferiore di Naruto per chiedere l’accesso, che fu prontamente consentito.
Le loro lingue iniziarono a giocare tra loro e ad esplorare il nuovo ambiente, i respiri erano affannati, gli occhi chiusi e le menti perse, lasciando che i sensi assaporassero in tutto e per tutto quel bacio.
Quando si staccarono i due non fecero altro che guardarsi negli occhi, poi Sasuke si avvicinò a Naruto e lo strinse a sé facendo coincidere la sua bocca con l’orecchio dell’altro in modo da sussurrarci dentro.
“Se al prossimo compito in classe prendi più di una sufficienza, potrei anche sorridere per te” con quelle parole fece invece apparire sul volto del biondino uno dei suoi soliti sorrisi raggianti.
Naruto gli diede con ancora il sorriso sulle labbra un bacio leggero.
“Non ti conviene sfidarmi Uchiha! Ci tengo a te e per vederti sorridere proverei anche a prendere 10!”.
“Non esagerare ora, Naruto.. E poi non ti preoccupare, per te, più che una sufficienza mi basta.”
 
Naruto avrebbe aspettato un po’ e il suo sogno si sarebbe realizzato, ma in quel momento passò tutto in secondo piano, perché la sua mente, e non solo, fu catturata ancora una volta dalla morbidezza delle labbra del moro.
 
 
 
 
 
*¹ È una referenza al capitolo 3.      
*² Avevo scritto cacio! Immaginatemi concentrata nella scrittura e presa dal momento quando guardo in su per controllare e leggo: “l’Uchiha a quel gesto cercò di approfondire il CACIO.”
 
Note d’autore. Salve a tutti! Come avevo preannunciato questo è l’ultimo, ma se vi interessa avrei un piccolo extra da proporvi. Spero che la storia vi sia piaciuta, grazie mille per averla letta!
  
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