Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ViXi    11/09/2011    2 recensioni
Potresti essere ovunque.
Potresti essere ancora qui, a tenerci stretta la mano.
Potresti essere ancora da quella biondina, a letto.
Potresti essere ancora ad Azkaban.
Noi ti aspettiamo, Felpato.
Attendiamo il ritorno del nostro eroe.
(FF partecipante al concorso 'La mia canzone preferita' indetto da AlexBlack)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Lake of Fire.

Where do bad folks go when they die?
They don't go to heaven where the angels fly
They don't go to the lake of fire to fry..

[Nirvana-Lake of Fire]

 

 

 

 


 

 

Mi sono sempre chiesto dove andassero le persone come te, Sirius. Quelle che rubavano cioccorane a mielandia, quelle che si accaparravano il mantello dell'invisibilità per intrufolarsi negli spogliatoi femminili, quelle che usavano decine di 'Levicorpus' contro i piccoletti serpeverde, quelle che interrompevano le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure con commenti stupidi, che finivano per coinvolgere l'intera classe in una fragorosa risata, che avrebbe poi suscitato la rabbia e l'imbarazzo del professore.

Quelle stesse persone che, da lì a una decina di anni, sarebbero diventate le vittime di un complotto. Persone come te.

Chissà se quel Dio che i babbani venerano, Sirius, ti avrà creduto. O se invece avrà creduto alla Gazzetta del profeta, vedendo la tua foto su tutte le prime pagine. Quello non era il Sirius Black che conoscevo io. Elegante, composto, tranquillo, contenuto.

Quello non eri te. Non lo eri affatto.

Quella era una bestia, che si era impossessata del tuo corpo spento. La tua innocenza ti aveva dato alla testa, non è così? Tredici anni, ad Azkaban. Tra assassini, tra criminali. Quelli veri, quelli che con te, amico mio, non avevano nulla a che fare. Eri diventato tutto ciò che avevi evitato di divenire. “Black, il mangiamorte. Il devoto servitore del Signore Oscuro”. Una vita passata a combattere contro quel lurido titolo, per vederlo infine stampato su ogni pagina di giornale, accanto alla tua foto da detenuto colpevole quale non eri.

Né una visita, né una goccia d'affetto ti era concessa, lì tra il gelo dei passi dei Dissennatori.

Scommetto che quello di quei mostri, mio caro Felpato, sarebbe stato il tuo primo vero bacio, non è così? Sembra ieri, quando mi indicasti quella biondina sconosciuta, tra quel gruppetto di Corvonero del secondo anno che ti fissavano ridacchiando, al nostro terzo anno ad Hogwarts. Mi dicesti “scommettiamo che senza neanche spiccicare mezza parola, mi porto a letto quella a destra? Bassina, bionda, pallida. Mi piace.” Ti guardai abbilito, senza parole. “Una burrobirra.” Lì per lì, ammetto che mi convinsi che il tuo era uno stupido scherzo, che non l'avresti mai e poi mai fatto. Mi sbagliavo. Ti avvicinasti alla ragazza che mi avevi in precedenza indicato, e senza neanche parlare, la afferrasti per le spalle, e la baciasti con vigore, con una forza disumana. Lei spalancò gli occhi, ma non ti respinse. Chi respinge Sirius Black, in effetti? Ci volle qualche istante, prima che anche quella fanciulla -della quale non conoscesti mai il nome- si abbandono al dolce valzer che le vostre lingue stavano componendo assieme. Chiuse gli occhi,e fu questione di secondi, prima che quel bruno affascinante, dagli occhi verdi smeraldo, la trascinasse nel suo dormitoio, di nascosto dagli occhi indiscreti delle sue amiche, o da quelli di Silente, o di qualche docente. Nascosti dal mantello dell'invisibilità, che avevi probabilmente sottratto a James come tuo solito, sgattaiolaste via, sotto lo stupore di una scuola intera. Me per primo.

Passai la giornata a pensare. A riflettere su quello che avevi fatto. A meditare sull'importanza che tu davi all' amore. Con un colpo di bacchetta, trasformavi il diadema che io cercavo da anni, in una pietruzza senza valore. Non ce l'avevo con te, per quello che avevi fatto. In qualche modo, amico mio, ti ammiravo.

Ti offrii ben due burrobirre.

Non desti mai un vero bacio, non è così? Assaggiasti quasi tutte le bocche di quella scuola, ma non ne gustasti mai una come se questa fosse stata una prelibata pietanza, il piatto forte. Erano tutti miseri antipasti, stuzzichini a basso prezzo, per te.

Non so se tutto questo, è peccato.

Mi chiedo ogni giorno che fine fanno individui come te. Non sei stato un angelo, diciamocelo. Non sei degno delle candide toghe di velluto bianco; non meriti quelle ali di piume soffici; non meriti quel fascio di luce circolare che si innalza sopra il cranio dei puri. Non fanno per te, tutte queste cianfrusaglie.

Anche tu, Sirius, hai dato amore. Anche tu, Sirius, sapevi amare.

Non donne. Non quelle creature che tu classificavi come divertimento.

Il tuo figlioccio, Harry, lo ricordi? Sei il suo padrino, come puoi dimenticarlo.. Se non ti sto dando pacche fraterne sulla schiena, è a causa sua. No, non gli sto attribuendo alcuna colpa, non adirarti. Solo mi manchi, Sirius. Mi manca parlare con te, e non venire in alcun modo preso seriamente. Per te era tutto uno scherzo, un gioco, non è così? Anche la tua morte lo è stato, e so di non sbagliarmi. Quel velo incolore, informe, per te è stata solo un'altra esperienza, da aggiungere alla collezione. Una delle mille cadute. Ma questa, non ha avuto ritorno. Non ti sei mai rialzato, da quel brusco inciampo.

Non meriti il Cielo, a quanto pare, ma sei stato un eroe. Il Nostro Eroe. E gli eroi non meritano le fiamme dell' Inferno. Ti ricordi i tempi in cui Lily Evans ci parlava delle credenze babbane? Quelle religiose, intendo. Eddai, Sirius, non puoi non ricordarle: ci siamo fatti più risate quel giorno, sentendo Lily parlare del Paradiso e dell'Inferno con serietà e fermezza, che in tutti gli anni che abbiamo passato ad Hogwarts. Ricordi, adesso? Perfetto, allora posso continuare.

Sai, Felpato, a quei tempi eravamo giovani. Nemmeno io credevo alle robacce che Lily pretendeva di ficcarci in testa; Paradiso e Inferno, per me, erano una favoletta. Una favoletta per bambini babbani, per invogliarli a non rubare i biscotti dal barattolo in cucina.

Ma ora non è così. Non ora che te ne sei andato. Devi essere, da qualche parte. Ma non so dove. Potresti essere ovunque, tra la brezza del cielo color cobalto, o tra le fiamme dell'inferno scarlatto, nelle profondità della Terra.

Ma né quel Dio, né quel Satana, sono degni di ospitare il grande Sirius 'Felpato' Black. L'eroe della dimensione magica.

 

Potresti essere ovunque.

Potresti essere ancora qui, a tenerci stretta la mano.

Potresti essere ancora da quella biondina, a letto.

Potresti essere ancora ad Azkaban.

 

 

Noi ti aspettiamo, Felpato.

Attendiamo il ritorno del nostro eroe.

 

 

 

 

 

 

Con affetto.

Remus Lunastorta Lupin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

ViXi* (Maybe the only) Lake of fire's Lovers <3

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ViXi