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Autore: Akanexx87    12/09/2011    5 recensioni
Draco è innamorato di Harry ma non ha ancora trovato il coraggio di dichiararsi. Un errore nella pozione aiuterà il biondo ad esprimere, forse in modo un po' bizzarro i suoi veri sentimenti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Harry
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Come specificato questa storia non mi appartiene ma è stata tradotta e pubblicata col consenso dell’autrice.

Titolo originale: cloks and rhymes

Autrice:  Mourn The Wicked

Sito: www.fanfiction.net

 

Un ringraziamento speciale va a crazy_k per avermi aiutato con la traduzione.

 

 

Quegli occhi non dovrebbero essere così meravigliosi.

Dovrebbe essere illegale, pensò Draco…Dovrebbe essere illegale che quegli occhi fossero in grado di ipnotizzare una persona così facilmente.

 

Ma era Harry.

Da quando il moro aveva smesso di portare quei maledettissimi occhiali (Dio benedica Neville per aver rotto quelle orribili cose), Draco si era perso in quei meravigliosi occhi smeraldo almeno… 14 volte, secondo lui, dalla scorsa settimana. Non che le stesse contando o qualcosa del genere.

Tuttavia, c’erano alcuni momenti in cui la cosa poteva risultare alquanto problematica. Ad esempio in quel momento, durante la lezione di Pozioni.

Si era nuovamente perso ad ammirare da lontano quelle orbite di giada e così facendo, si era dimenticato che Zio Sev aveva chiaramente spiegato alla classe di aggiungere gli artigli di drago come prima cosa in assoluto…o forse erano gli occhio di tritone? No, magari erano gli organo di qualche insetto…

 

Um… eenie meani minie moe, catch a tiger by its toe…

 

Perfetto. Ora quella stupida filastrocca babbana gli sarebbe restata in testa per tutto il giorno.

Sbuffando, afferrò una manciata di occhi di tritone, dato che il suo dito era finito su quegli alla fine della canzone. Chiuse gli occhi ed esitante avvicinò la mano al calderone per poi lasciare immergere lentamente ciò che teneva stretto in pugno, e sperò che non…

 

DANNAZIONE!!!

 

Draco si ritrovò improvvisamente ricoperto da qualcosa che sembrava… Cos’erano? Sembravano babbani… quelle cose… con i numeri?

“Um…Professor Piton? Perché Malfoy è ricoperto da orologi?” Draco si girò di scattò sentendo la domanda della Granger.

Orologi? E’ così che si chiamano questi cosi strani?

“Sembrano essere tatuati sulla mia pelle.” Draco osservava divertito la sua pelle solitamente pallida e perfetta, mentre veniva ricoperta da una miriade di quelle che dovevano essere immagini di orologi.

 

Voltando lo sguardo, il biondo slytherin incontrò gli occhi del suo padrino. “Severus, credo sia meglio se andassi in Infermeria da Madama Chips.” Si voltò poi fino a trovarsi esattamente di fronte al ragazzo per il quale sbavava ormai da settimane (ok, forse da anni) e sorrise. “Vorresti accompagnarmi Potter?”

 

Dire che Harry restò senza parole è un eufemismo. L’intera classe rimase a bocca aperta.

 

Piton sospirò “Vai pure da Madama Chips. Potter, vai con lui.” Sembrava che, finalmente, quel giorno il suo figlioccio avrebbe trovato il coraggio necessario per confessare i suoi veri sentimenti al moro. Il professore aveva speso innumerevoli notti ad ascoltare Draco che delirava a proposito di corpi tonici e meravigliosi occhi verdi; era meglio che il ragazzo si decidesse a dichiararsi se voleva salvare Piton dall’ammattimento.

L’uomo si voltò verso la classe prima che Potter avesse il tempo di obiettare e rifiutarsi di eseguire l’ordine.

 Una volta che i due alunni in questione lasciarono l’aula, Draco camminando lentamente, Harry a passo sostenuto, gli studenti si riscossero dallo stupore che aveva provocato la scena. Con una roteazione degli occhi intimidatoria e un movimento del polso del professore, i mormorii e le esclamazioni degli studenti cessarono.

 “Leggete il capitolo 3 del vostro libro.” Pronunciò lapidale Severus alla classe prima di appoggiarsi allo schienale della poltrona, e godersi la tranquillità che solo il silenzio poteva portare.

 

Nel frattempo, Harry e Draco erano arrivati in infermeria e si erano sdraiati in attesa di Madama Chips. Beh, ad essere più precisi, Draco si trovava sdraiato su un lettino ed era tutto intento ad ammirare il nuovo motivo che ora ricopriva la sua pelle. Harry rimaneva in piedi lì affianco e guardava altrove, imbarazzato.

“Puoi sederti.” Disse divertito Draco. “Non mordo.”

Harry guardò Malfoy con circospezione, come se dubitasse di quello che il biondo aveva appena finito di dire ma prese lo stesso una sedia. Madama Chips non ci mise molto a comparire, e, apparentemente, sembrava molto interessata alla serie di orologi che ricoprivano la pelle diafana del serpeverde. “Niente che non si possa risolvere con una buona pozione per rimuovere i tatuaggi!” esclamò alla fine, aprendo un piccolo cassetto accanto al letto ed estraendo una piccola ampolla contenente un liquido blu. Draco bevve la pozione immediatamente notando, con piacere, che l’intruglio non aveva un sapore per niente malvagio. Sembrava quasi  delicato.

L’effetto fu immediato. Quando l’ultima goccia scivolò nella gola di Draco, gli orologi scomparvero, lasciando la sua pelle perfetta come sempre. Madame Chips sorrise soddisfatta, compiaciuta di essere riuscita ancora una volta nel suo lavoro; quello era sicuramente un sentimento che non sarebbe mai tramontato, non importava quanto tempo ci fosse voluto per diventare infermiera.

“Riposa Malfoy, io torno subito.” Sorrise, una piccola increspatura delle labbra, prima di girarsi e lasciare la stanza e i due ragazzi, soli.

Harry osservò di sottecchi il biondo che era ancora intento a osservare attentamente la sua pelle (una pelle che Harry dovette ammettere, era bellissima. Chissà come sarebbe stato toccarla, aveva voglia di provarci).

“Um, Malfoy? Tutto bene?” domandò infine Harry, quando  quel silenzio un po’ imbarazzante che era calato nella stanza si era fatto pesante per i suoi gusti e aveva iniziato a metterlo a disagio.

“Lo ammetto, questo non è stato uno dei miei giorni migliori.” Sospirò Draco.

Harry osservò il bellissimo (lo aveva già ammesso una volta, non era più necessario far finta di niente e celare i suoi pensieri) ragazzo di fronte a lui mettersi una mano in tasca e cercare qualcosa.

Draco ritornò a guardarlo confuso.

“La figura se ne è andata,

la pozione non è fallita.

La mia pelle è ritornata

liscia, pallida e pregiata.

Ma, hai visto che fine ha fatto il mio denaro?

So che avevo più di- due falci è tutto quello che ho speso.”

Draco cercò ancora nelle tasche, consapevole che due (splendidi, lo aveva già detto?) occhi lo stavano fissando.

“Huh?”

Draco cessò la sua ricerca alla vista di un adorabile Harry confuso.

“Io avevo 13 falci prima che venissimo in infermeria.

Ma ora i soldi sembrano esser volati via.”

Draco inclinò la testa.

“Um Malfoy.” Disse Harry imbarazzato “Sei consapevole del fatto che stai parlando in rima…Vero?”

“Non essere ridicolo, Potter, sarebbe uno spreco del mio tempo.

Sarebbe insopportabile dover pensare in rima ogni momento.”

Appena finito di pronunciare quelle parole Draco spalancò gli occhi inorridito. A quanto pareva Potter aveva ragione…

Proprio in quel momento (tempismo perfetto, devo dire) Madama Chips ritornò, ridacchiando alla vista dei due ragazzi confusi.

Malfoy si limitò ad aggrottare lo sopraccigli alla vista dell’ilarità che sprizzava la donna, non si fidava ad aprire bocca per paura che ne uscisse qualche strana rima.

“E’ un piccolo effetto collaterale della pozione.” Spiegò sorridendo l’infermiera, sembrava che godesse della cosa “Parlerai in rima e potrai dire solo la verità. E’ indicato sull’etichetta…”

Draco si lasciò andare, affondando nel cuscino dietro di lui.

“Così, se quello che stai dicendo è vero…

l’unica cosa che posso fare è esser sincero.”

Tutti gli occhi (si, beh, solo quelli di Potter e l’infermiera dato che, a parte il biondo, erano le uniche persone presenti nella stanza) si girarono verso Draco che sembrava stesse ancora pensando alla sua incapacità di dire frasi normali. Madama Chips annuì divertita. Harry si limitò a fissare il ragazzo, trovando la sua espressione (confusa, con il naso un pochino distorto) assolutamente adorabile.

“Bene Harry, ora credo che tu dovresti andare.

Non voglio che ascolti qualcosa che non dovresti sapere.”

Draco distolse lo sguardo dal moro. Ad esempio che ti amo.

Naturalmente quel pensiero restava al sicuro, chiuso nella mente di Draco. Si, era sulla punta della lingua, e il biondo voleva disperatamente dirlo, ma era consapevole che quello non era né il momento, né il luogo (specialmente considerando un possibile rifiuto da parte di Harry.).

Harry arrossì leggermente, era rimasto un po’ turbato dalle parole dell’altro. “Davvero vuoi che me ne vada?” Aveva pensato che, infondo, lui e Malfoy stavano bene insieme.  

“Certo che no, è bello averti nelle vicinanze.

Ma conoscere i miei segreti potrebbe essere abbastanza terrificante.”

Malfoy arrossì di botto non appena la verità gli scappò dalle labbra. Harry sorrise prima di parlare. “Tu mi hai chiamato Harry.  Prima, quando mi hai chiesto di andarmene.”

Draco sentì una leggera sfumatura di rosa affluirgli nuovamente alle guance.

“Scusa, non era mia intenzione offendere.

Pensavo che mio amico potresti essere.”

Cercò di dirlo in modo da essere il più decoroso possibile, a testa alta e con gli occhi puntati su Harry. Il quale si rallegrò quando realizzò quello che Draco gli aveva detto (mentre guardava il corpo da giocatore di Quidditch di Harry.)

“Mi piacerebbe esserlo” ammise tranquillamente.

Un sorriso comparve sul viso di Malfoy (un sorriso sincero, vero e genuino). “Si, anche a me.”

Draco prese la mano di Harry tra le sue e una nuova rima gli forzò le labbra. “Immagina se i miei amici sapessero di te” Ed entrambi risero (e godettero) all’idea, molto divertente di Blaise e Pansy che facevano comunella con Ron e Hermione. Draco senti un inaspettato calore al viso e subito divenne consapevole del fatto che le sue pallide guance si erano tinte lievemente di rosa a causa dell’imbarazzo. Si ricordò le dalie che fiorivano nel giardino della madre, il loro colore doveva essere più o meno lo stesso e lui lo trovava molto bello.

Il biondo strinse la mano del grifone più forte tra le sue, godendo di quella familiarità.

“Harry, da tanto tempo esserti amico avrei voluto.

E credo di dover ringraziare la pozione che ho bevuto.”

Harry ridacchiò “Sono immensamente felice che tu abbia fatto saltare in aria il calderone a lezione, altrimenti, tutto ciò non sarebbe mai stato possibile. E’ bello essere tuo amico, anche se lo sono solo da cinque minuti.”

Draco annuì per poi arrossire nuovamente (un perfetto e meraviglioso color dalia). Poi, sussurrò piano “E’ vero che siamo amici da poco…ma ci conosciamo da sempre.”

Harry notò che la frase non era in rima e cominciò a pensare che l’effetto collaterale della pozione stesse svanendo.

“Così…Ti dispiacerebbe se volessi stare insieme a te? Me lo consente?” Ah…eccola la rima…

Finita di pronunciare la frase, Draco fissò Harry negli occhi con uno sguardo maledettamente serio (tutto quell’argento avrebbe potuto fondere il cuore).

Anche Harry fissò Draco, ma, al contrario del biondo, il grifone aveva gli occhi spalancati e un’espressione a dir poco incredula in faccia. Non era esattamente sicuro di quello che avrebbe dovuto rispondere (a parte sì, sì, sì e ancora sì)

Fortunatamente per il moro, Draco riprese a parlare.

“Ascoltami Harry…Tu hai un grave complesso dell’eroe, in più sei ostinato…e non hai idea di ciò…

Ma nonostante tutto questo…”

Harry trattenne il respiro.

“Il mio cuore fin da subito ti amò”

Ed Harry prese (letteralmente) a fluttuare.

Draco osservò incantato il ragazzo che amava mentre galleggiava (così abbronzato, così perfetto e così maledettamente bello) a mezzo metro da terra.

“Potter, mi sono appena confessato,

posso almeno sapere se l’amore è ricambiato?”

Il sorriso che illuminava il volto di Harry poteva già considerarsi una risposta di per sé.

“Bhè, Draco, non credere di potermi chiamare Potter, usciti di qui sarò solo Harry” Poi il moro sorrise e un po’ bastardamente aggiunse un altro piccolo pezzo.

“A chiamarmi per nome sarai obbligato,

a meno che tu non preferisca esser mollato.”

Draco osservò mentre il moretto tornava a poggiare i piedi per terra.

Il grifone si chinò fino ad essere sullo stesso livello degli occhi argentei di Draco, fino a quando i loro volti distarono solo pochi centimetri l’uno dall’altro.

“Harry, baciami”

Sussurrò Draco e con un movimento lento le loro labbra s’incontrarono.

Ciò che seguì fu raccontato come –Oh mio Dio!!! E’ stato il miglior bacio della mia vita!!! Sono scoppiati i fuochi d’artificio in Infermeria!!!-

Ma alla fine non era stato il bacio la cosa più importante, ma l’amore che aveva legato i due ragazzi.

“Harry…Solo una domanda ora vorrei farti, sì?

Quanto ancora durerà questo effetto qui?!?!?!”

 

 

Vi ringrazio per la lettura. Nell’attesa di qualche vostro commento, che verrà tradotto ed inviato alla vera autrice, vi auguro una buona giornata.

Akanexx87

 

 

  
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