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Autore: ElynLC    12/09/2011    0 recensioni
A Ron servono urgentemente delle ripetizioni di Trasfigurazione. A chi chiedere se non alla miglior studentessa dell'anno in qualsiasi materia di tutta Hogwarts?
Durante la colazione Hermione mi mise davanti agli occhi un foglio di pergamena. Avevo appena fatto in tempo a scorgere il disegno di una tabella che mi andò di traverso un pezzo di salsiccia e rovesciai il succo di zucca su una fetta di torta al cioccolato. [...] "Questa è la tua tabella di studio, Ron, e farai bene a seguirla se vuoi prendere più di una A in quel compito".
Nona classificata al contest "Hermione & Ron"
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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NON CE LA FARÒ MAI!


Durante la colazione Hermione mi mise davanti agli occhi un foglio di pergamena. Avevo appena fatto in tempo a scorgere il disegno di una tabella che mi andò di traverso un pezzo di salsiccia e rovesciai il succo di zucca su una fetta di torta al cioccolato. Sapevo cos’era e ne ero terrorizzato. Avevo chiesto a Hermione, la migliore studentessa dell’anno in qualsiasi materia, di darmi delle ripetizioni di Trasfigurazione, dato che la McGranitt aveva detto che se avessi preso un’altra A nel mio ultimo compito non sarei neanche riuscito a passare l’esame di Trasfigurazione di fine anno. Quindi quella non doveva essere altro che una delle sue tabelle di studio, come una di quelle che aveva sempre rifilato a me e a Harry per il ripasso per gli esami, e che noi non avevamo mai seguito.
«Questa è la tua tabella di studio, Ron, e farai bene a seguirla se vuoi prendere più di una A in quel compito». Ecco, appunto. Ne avevo davvero bisogno, quindi la osservai con attenzione.
«Scusa, ma... In questa tabella tra lezioni e studio non c’è neanche un buco libero... Non riesco a studiare ventiquattr’ore al giorno, lo sai!» “Non ce la farò mai!” pensai sconsolato.
«E invece dovrai riuscirci, per recuperare le ore in cui non hai studiato fino ad adesso, Ron» disse lei con uno sguardo glaciale. «E in ogni caso nella tabella sono inclusi anche gli allenamenti di Quidditch» aggiunse indicandoli. Come se quello fosse tempo libero...
Poi Hermione girò il foglio e vidi una lista: per ogni giorno aveva selezionato un argomento che dovevo ripassare per Trasfigurazione nelle successive due settimane.
«Questi sono gli argomenti. Qui» girò ancora il foglio sul lato della tabella «ci sono le ore in cui devi studiare per le varie materie, comprese anche le altre: è un consiglio»
«E questo asterisco cosa vuol dire?» notai che gli asterischi c’erano solo alcune volte, sempre nelle caselle di Trasfigurazione, sembravano messi a caso.
«Quelle sono le ore in cui studierò con te e ti aiuterò nelle cose che non hai capito durante la lezione. O che non hai ascoltato» aggiunse con un’occhiataccia, e io non potei che stare zitto perché sapevo che quello che diceva era vero. «Ho dovuto incastrarle con il mio orario visto che non abbiamo le stesse lezioni».
«Ok, potrebbe funzionare...» dissi pensieroso prendendo in mano con circospezione la pergamena e contando quante ore avremmo studiato insieme: molte, e la cosa mi piaceva parecchio.
«Dovrà funzionare, Ron, se vuoi arrivare all’esame. Ora devo andare ad Antiche Rune, ci vediamo dopo pranzo per il ripasso di Trasfigurazione». Prese un paio di biscotti e si avviò fuori dalla Sala Grande.
“Come fa a far colazione con due miseri biscotti?” pensai, guardando la mia fetta di torta annegata nel succo di zucca e prendendone un’altra.


Ok, la teoria la sapevo, ma non avevo mai provato praticamente il tipo di trasfigurazione che Hermione aveva segnato come esercizio del giorno. O meglio, l’avevo provato, ma non mi era mai neanche lontanamente riuscito.
Trovai Hermione sulla soglia della Sala Comune.
«Andiamo in biblioteca?» chiesi.
«No, useremo un’aula vuota, non è consigliabile fare incantesimi in biblioteca».
«Giusto».
«Ok, eccoci qui!» esclamò entrando nell’aula e appoggiando i suoi libri sulla cattedra. «Allora, come sei messo con l’incantesimo di trasfigurazione di oggi? Qual era?»
«Trasfigurare una sedia in un animale» risposi. «Ma non ci riesco!» E per dimostrarglielo feci un’altra prova rivolgendo la bacchetta verso la sedia più vicina. Ovviamente, quella neanche si mosse.
«Perché sbagli il movimento della mano» disse Hermione venendomi vicino e prendendomi il polso e facendomi fare un movimento secco verso destra e poi verso il basso.
«Così. Capito?» chiese alzando gli occhi su di me.
«Ehm... Sì, adesso provo ancora...» Il suo profumo mi aveva un po’ distratto, ma rifeci il movimento che mi aveva appena mostrato. Dopo qualche prova ci riuscii. Quello che saltò fuori fu un essere (non saprei come meglio definirlo) con zampe e corpo da cane, una testa minuscola e lo schienale della sedia sopra il sedere, al posto della coda. Anche se in effetti lo schienale aveva cambiato colore.
«Meglio di prima sicuramente» disse Hermione sorridendo. «Ma forse è meglio che ti raffiguri meglio la trasfigurazione». La guardai un po’ stranito.
«La testa del cane potrebbe venire meglio dalla parte dello schienale della sedia, che è già a un livello superiore del dorso, diciamo. Mentre la coda puoi farla nascere dall’altra parte» spiegò, facendo un perfetto esempio e trasfigurando la sedia vicina in un dalmata scodinzolante, la cui testa, in effetti, era dove prima c’era lo schienale della sedia. Così aveva molto più senso.
«Ok, capito!» Hermione de-trasfigurò in sedie il suo cane e il mio... essere non meglio identificato, in modo che potessi riprovare la trasfigurazione. Questa volta andò meglio: il cane (non è dato sapere di che razza, non ero stato così sofisticato) aveva la testa al posto giusto e delle dimensioni giuste. E c’era pure la coda (cosa non scontata per uno come me).
«Però non scodinzola» feci notare.
«Mentre facevi l’incantesimo hai pensato ad animare il cane?»
«Me ne sono dimenticato, in effetti...» Il che era un errore stupido, sapevo che bisognava farlo per tra-sfigurare qualcosa di inanimato in qualcosa di animato.
Questa volta de-trasfigurai il cane da solo e poi riuscii a trasfigurarne uno che si mise subito a leccare le mani a Hermione.
«Bellissimo! Bravo Ron!» esclamò lei accarezzandogli la testa.
«Mah, il tuo era più bello... Questo non si capisce neanche di che razza è...»
«Sì, però questo è più simpatico» disse sorridendomi. Poi guardò l’orologio: «Cavolo, è tardissimo Ron, dobbiamo andare a Pozioni!»
Con un gesto de-trasfigurò il mio cane simpaticissimo e prese la sua borsa dalla cattedra. In un lampo fu alla porta.
«Dai, Ron, sbrigati!»
«Tranquilla, Hermione, sono io quello che deve preoccuparsi, Lumacorno non darà mai una punizione a te» dissi correndole dietro.


Le nostre ore di ripasso continuarono così, con Hermione che mi dava suggerimenti che non potevo ricavare dai libri, o spiegazioni a cose che non avevo capito, e io che provavo e riprovavo a trasfigurare mobili e animali. Perché non è che il giorno dopo mi sia venuta bene la trasfigurazione sedia-cane. Ok, ammetto di aver sbagliato apposta un movimento una volta, in modo che si avvicinasse ancora a me per insegnarmelo. Ma è stato solamente una volta. Non volevo che pensasse che fossi più stupido di quello che veramente sono.
La parte più difficile è stata quando ho dovuto trasfigurare una parte del corpo umano nella corrispondente parte di un corpo animale. Un po’ come aveva fatto Krum nella seconda prova del Torneo Tremaghi, solo che per ora dovevamo limitarci agli arti, la testa sarebbe stata nel programma dell’anno prossimo. Inutile dire che quando provavamo in coppia in classe non ero mai riuscito a trasfigurare neanche il dito mignolo di Harry, mentre lui dopo qualche prova mi aveva affibbiato una bella zampa da cane (con la quale facevo fatica a stare in piedi visto che l’altra era ancora la mia).
«Oggi abbiamo due ore perché l’argomento è un po’ difficile» disse Hermione appena entrata nell’aula che ormai avevamo considerato ‘nostra’. Quindi cominciò subito con le domande: «Ok, cosa si fa la prima volta che si prova una trasfigurazione da un arto umano a un arto animale?»
«Ehm... Bisogna raffigurarsi bene in mentre la struttura dell’arto da trasfigurare...» Avevo studiato la teoria il giorno prima, dopo di che c’era stato un allenamento di Quidditch, la sera su un tema di Pozioni e quattro ore di lezione la mattina stessa. Quindi non ero molto sicuro di quello che ricordavo.
«E...» mi incitò.
A quanto pare la risposta era giusta, ma mancava un pezzo. Frugai nella mente e poi continuai deciso: «E raffigurarsi anche l’arto dell’animale in cui si vuole trasfigurare quello umano».
«E...»
«E farle mentalmente coincidere» dissi. “Ho detto tutto ora?” pensai.
«Ottimo!» esclamò Hermione contenta. «Ora prova» disse tendendomi il braccio destro.
«Ok...» Ero un po’ titubante, non volevo rischiare di farle male, anche se in teoria la trasfigurazione non dovrebbe fare male. Il problema era che ero io a farlo.
«Ok...» ripetei. Poi pronunciai l’incantesimo, e non successe niente. Andò così per le prime cinque volte, con Hermione che aspettava pazientemente (incredibile!) con il braccio teso.
«Sbagli nel sincronizzare la pronuncia dell’incantesimo e la mossa della bacchetta» disse all’improvviso. Io devo averle rivolto uno sguardo perso perché prese la sua bacchetta e in due secondi trasfigurò il mio braccio in una zampa da cavallo.
«Hai notato?» riprese «Prima devi cominciare a dire l’incantesimo, poi subito dopo muovere la bacchetta. Dai riprova».
«Ok...» queste due lettere cominciavano a darmi sui nervi, dovevo concentrarmi meglio.
Questa volta riuscii a far diventare la pelle del braccio di Hermione di un marrone scuro, come la zampa del cane che avevo in mente. Però il braccio era ancora un braccio, umano.
«Mmh... A che cosa stavi pensando?» mi chiese guardando il mio “lavoro”.
«Alla zampa di un cane marrone, tipo quello che ho trasfigurato dalla sedia la settimana scorsa».
«Ecco, prova a pensare a una zampa più simile al braccio umano, che magari abbia le dita, è più facile» de-trasfigurò il suo braccio e mi incitò a riprovare.
L’unica zampa animale con le dita che mi veniva in mente era quella di una scimmia. Quindi guardai il braccio di Hermione, cominciai a dire la formula dell’incantesimo e subito dopo mossi la bacchetta.
«Ottimo!» esclamò lei. «Devi solo concentrarti un po’ di più per trasfigurare tutto l’arto, non solo la parte esteriore».
Infatti il suo braccio si era riempito di peli neri, compreso il dorso della mano e delle dita, ma era rimasto un piccolo braccio umano. Però avevo afferrato il meccanismo dell’incantesimo. La seconda volta riuscii a trasfigurare realmente tutto il braccio. A dir la verità faceva un po’ impressione.
«Perfetto Ron!» disse Hermione con un sorriso. «Ora riesci a de-trasfigurarlo?»
«Ehm, sì...» risposi un po’ titubante. De-trasfigurare non era una cosa difficile, in generale, ma non avevo mai provato a farlo su una trasfigurazione umana. Principalmente perché non ero mai riuscito a fare una trasfigurazione umana. Per fortuna non le feci scomparire il braccio.
«Ok, ora riprova sempre così, in modo da capire il meccanismo».
Dopo mezz’ora mi riuscivano tre trasfigurazioni su cinque. Quindi Hermione decise di fare un passo avanti.
«Ora pensa a una trasfigurazione un po’ più complessa, tipo quella del cane che avevi provato prima. Cosa c’è di uguale al braccio umano?»
«Beh, il braccio in generale...» cominciai. «Poi se non sbaglio anche il cane ha cinque dita, solo che sono accorciate rispetto alle nostre...»
«Esattamente!» esclamò lei. «Quindi devi solo raffigurarti le dita che rimpiccioliscono e si trasformano in quelle del cane. Prendi tutto il tempo che vuoi per rappresentartelo bene in testa».
“Le dita del cane che rimpiccioliscono... E che ci vuole?” la faceva facile lei...
Dopo un minuto di riflessione cominciai la trasfigurazione. Ovviamente ci misi almeno venti minuti prima che il braccio di Hermione (ora era il sinistro) diventasse davvero una zampa di cane. Nel frattempo era diventato un braccio marrone con delle dita corte e il palmo umano, solo la mano trasfigurata, una zampa senza unghie e altro ancora. Un’altra mezz’ora per ‘memorizzare il meccanismo’, come diceva Hermione, e la media di riuscita era sempre tre su cinque.
«Ottimo, per oggi può bastare, Ron» disse dopo che le avevo de-trasfigurato il braccio per la millesima volta. «Poi lo proveremo anche nei prossimi giorni, che comunque sono dedicati al ripasso».
Si massaggiò le braccia, e mi sentii un po’ in colpa. Io avevo la testa fusa, e fame. Per fortuna era quasi ora di cena.
«Prego, madame» dissi rivolto ad Hermione tenendole aperta la porta. Non so come mi fosse uscita quell’espressione, forse faceva parte della ‘testa fusa’. Ma Hermione sembrò gradire, perché mi precedette fuori dalla porta con un sorriso che sembrava un po’ imbarazzato.


Oltre alle lezioni pratiche c’erano quelle teoriche, il che voleva dire che Hermione faceva domande a raffica e io dovevo rispondere. A raffica, ovviamente.
«Cos’è la cosa più difficile nella trasfigurazione da una cosa inanimata a una cosa animata?»
«L’animazione, appunto, dell’essere animato. Questa diventa più difficile mano a mano che la creatura è più grande, perché in generale più la creatura è grande più sono complessi i suoi muscoli, il modo di muoversi, eccetera». L’avevo imparato sulla mia pelle, questo.
«Che cosa puoi dirmi riguardo alla dimensione degli oggetti e/o creature da trasfigurare?»
«La trasfigurazione è più facile se l’oggetto di partenza ha le dimensioni più o meno uguali a quelle della creatura nella quale lo si vuole trasfigurare. Più le dimensioni sono diverse, più è difficile la trasfigurazione, sia che si voglia trasfigurare un oggetto piccolo in una creatura grande o viceversa».
«Perché?»
«È tutta una questione di massa, che non può generarsi da sola. Quindi, o è già presente nell’oggetto da trasfigurare e il mago (o la strega) cambia solamente, per così dire, la sua forma con la magia, altrimenti chi attua la trasfigurazione deve anche dare energia per aggiungere la massa che manca o togliere quella in eccesso, cosa che provoca un maggior dispendio di energie da parte del mago (o della strega)».
«Qual è stato il mago che per primo ha provato la trasfigurazione di un essere umano in un animale?»
«Henry Shifth, che ha trasfigurato il suo vicino in una capra perché mangiasse l’erba del suo giardino che non tagliava da umano».
«E il primo che è diventato Animagus?»
«Baba Raba... Cioè, la strega Holly Beest, che si è trasfigurata in una formica per scoprire se il marito la tradiva con la cameriera».
«L’unico modo per trasfigurare totalmente una persona in un’altra, organi interni compresi? A parte il diventare un Animagus, ovvio».
Guardai Hermione aggrottando la fronte: «Davvero mi stai facendo questa domanda?»
Hermione alzò gli occhi dal libro.
«Sì, hai ragione, mi ero lasciata prendere la mano» disse con un sorriso. «Direi che è tutto ottimo! Domani farai un figurone nel compito!»
«Speriamo!» esclamai stiracchiandomi sulla sedia. «Ora andiamo a fare un giro nel parco?»
«Ti direi di sì, ma tra dieci minuti non hai gli allenamenti di Quidditch?» rispose guardando l’immancabile tabella appoggiata sulla cattedra. Eravamo riusciti, più che altro io ero riuscito, a rispettarla quasi alla perfezione, c’erano stati solo un paio di piccoli incidenti. Come quando, qualche giorno fa, mi ero seduto un attimo sulla poltrona dopo una spossante partita a Quidditch e senza volerlo mi ero appisolato. Hermione era arrivata a svegliarmi urlando come una furia e dicendo che ero un irresponsabile. Per fortuna che avevo studiato e quindi me la sono cavata bene nell’ora di ripasso, altrimenti non mi avrebbe dato tregua fino all’ora di andare a letto.
«Cavolo!» dissi guardando l’orologio e dandomi una manta sulla fronte. «Riformulo la domanda: mi accompagni a prendere la scopa?»
«Ok, va bene» acconsentì lei. «Poi magari rimango a guardarvi, Aritmanzia posso studiarla anche dopo cena».
«Ehi, Hermione» la fermai mentre stava per uscire dall’aula. «Ti volevo ringraziare per queste lezioni...» cominciai.
Lei fece un gesto con mano. «Ringraziami quando avrai preso E nel compito» e con un sorriso mi precedette alla Torre di Grifondoro.


«Prima di uscire fermatevi qui a ritirare il vostro compito corretto».
Era tutta l’ora che tutti quanti guardavamo con avidità la pila di pergamene che aveva appoggiato sulla cattedra all’inizio della lezione. Finalmente, la McGranitt cominciò a distribuirli in ordine alfabetico.
«Granger...» Vidi che dopo aver preso il suo compito Hermione si fermò di fianco alla porta, ma la McGranitt disse decisa: «No, signorina Granger, aspetti i suoi amici fuori».
Harry diede uno sguardo veloce al suo compito e poi corse via, sicuramente per andare da Ginny. Lui non aveva mai avuto grandi problemi in Trasfigurazione. Io, invece, non avevo il coraggio di guardare il mio voto per paura di aver preso un’altra A. Ovviamente, la McGranitt non aveva fatto intendere nulla con il suo volto impassibile mentre mi consegnava la pergamena.
«Allora?» mi chiese Hermione appena uscii.
«Non lo so» risposi con gli occhi bassi.
«Vieni» disse prendendomi per mano e guidandomi in un’aula deserta. Vidi Lavanda che ci fulminava con un’occhiata, ma non me n’era mai importato di meno.
«Ok, fammi vedere» Hermione mi prese il compito dalle mani e cominciò a scorrerlo, aggrottando la fronte. Mi accorsi che stavo sudando: patetico.
«Non imparerai mai che il limite della trasfigurazione dei cibi è che non è possibile trasfigurare un cibo crudo in un cibo cotto con solo l’aiuto della bacchetta, vero?» disse infine guardandomi storto. «Certo che, con un solo errore, poteva darti una E! Ce l’hai fatta!» esclamò poi mostrandomi la O scritta in inchiostro verde sul mio compito.
«E chissenefrega!» gridai io prendendola di slancio per i fianchi, sollevandola da terra e facendo una mezza giravolta. Hermione, che aveva già appoggiato il mio compito, mi mise le braccia intorno al collo. Era una posizione perfetta per darle quel bacio che avrei voluto darle da tanto tempo, ma all’ultimo mi venne meno il coraggio e dirottai le mie labbra sulla sua guancia.
«Non ce l’avrei mai fatta senza di te, grazie mille Hermione! E poi, a parte il compito, mi è piaciuto passare del tempo con te» aggiunsi, sentendo subito le orecchie diventare calde: sicuramente erano dello stesso colore dei miei capelli, e, altrettanto sicuramente, lei se n’era accorta. Così, con Hermione ancora appesa al mio collo e le mie mani sui suoi fianchi, vidi la necessità di fare una battuta.
«In ogni caso, è certo che non dimenticherò mai la prima volta che ho studiato così tanto Trasfigurazione! O che ho studiato così tanto in generale!»
Ed entrambi scoppiammo a ridere.




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NdA:
- ho usato la T maiuscola solo quando mi riferivo alla materia di Trasfigurazione, in tutti gli altri casi ho de-ciso di usare l’iniziale minuscola, non ricordo le regole che vengono usate nei libri;
- non ricordo se nei libri viene scritto come si dice far tornare una cosa trasfigurata alla sua forma originale, io ho scelto di usare “de-trasfigurare” invece di “ri-trasfigurare” perché in pratica viene tolta la trasfigurazione a un essere/oggetto.


Come già detto, questa ff ha partecipato al contest "Hermione & Ron" ed è arrivata nona :D
Ecco qui il giudizio di Sara_Marauders:

Nona classificata:
Non ce la farò mai!
di ElynLC
 
Grammatica e punteggiatura:8.50/10
Allora! Hai sbagliato a scrivere una parola (“Ecchissenefrega!” mentre la forma esatta è “ E chissenefrega!”. -.50). Inoltre ho notato che molte volte dopo la punteggiatura (soprattutto i puntini di sospensione) non metti lo spazio (vale anche in questo caso: es “<>”. Non so se hai capito.). E’ un errore molto frequente (-1).

Stile:5/5
Il tuo stile mi è sembrato fluido, piacevole alla lettura, che ti trasporta fino alla fine. E che soprattutto non diventa pesante con l’andare avanti della storia, ma anzi resta piacevole anche nell’ultima frase. Mi è proprio piaciuto

Originalità della storia:5/5
Io penso che l’originalità sta anche nel raccontare uno spaccato di vita, un evento non proprio importante ma che in quel momento sembra importante. Quindi, si la tua storia mi è sembrata abbastanza originale in sé.

IC del personaggio:10/10
Sia Ron che Hermione sono IC: il loro carattere è riportato in modo quasi impeccabile. Devo dire, che più di tutto mi è piaciuto la caratterizzazione di entrambi: dettagliata, mai superficiale. Mi sono sembrati loro, ecco.

Gradimento personale:4.50/5
L’unica cosa che non mi è piaciuta è che non ci fosse qualcosa che facesse capire che quella scena era finita. Ogni parte era attaccata! Sarebbe stato meglio qualche spazio per dividere le scene. Per il resto la storia mi è davvero piaciuta molto. Ho molto apprezzato i dettagli che hai messo sulla trasfigurazione XD.
 
Totale:33/35
   
 
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