Desperate Slytherin

La mia vita è un disastro, lasciatemelo dire. Il mio ragazzo mi rivolge la sua attenzione solo quando si ritrova delle carenza affettive da soddisfare o quando non ha niente di meglio da fare … o da farsi. Sicuramente avrete percepito una nota di sarcasmo nella mia voce ed una sottilissima nota di, credo, disperazione. Beh, se avete capito questo vi state sbagliando di grosso. Non per il sarcasmo, sia chiaro, ma per la disperazione! Come può essere una Slytherin disperata? Esistono le casalinghe disperate, i babbani disperati, ma non gli Slytherin! Come avete potuto percepirlo se io non lo provo?? Ok, lo ammetto: sono disperata! Lui, il mio farfallone amoroso, ha l’amante. Sì, avete capito benone! Lui, il mio morbido pasticcino, mi ha tradita e non solo una volta, ma tutti i santi giorni!! Perché lo fa? Io non lo capisco! Cos’ho di male? Ok, non sono bella, non sono bionda e non ho gli occhi azzurri e non assomiglio nemmeno un po’ alla vocalist delle Sorelle Stravagarie di cui il mio patafrullone ha il poster in camera. Sì, lo so che di nascosto ha pure una cotta per quella. Da quando l’ho saputo non ascolto più le loro canzoni. Comunque, ritorniamo alla storia dell’amante. L’altro giorno me ne ha parlato.

Ecco la scena:

Me ne stavo tranquillamente seduta al tavolo di Slytherin scegliendo con cura gli alimenti e la quantità di calorie da immettere nel mio corpo per la nuova dieta, quando indovinate chi arriva?

Esatto! Proprio lui! Il mio pucicibu! Si siede tra me e Nott e non mi da neanche l’ombra di un bacio. Fissa l’intera tavola di Slytherin, poi passa a quella di Rawenclaw e sospira, o meglio grugnisce: “Ah, quanto la amo!”. Naturalmente lo sapevo già da un po’, ma non volevo crederci. Il mio cucciolo di acromantula!

Sono disperata, ma credo di averlo già ammesso prima. Come fa preferire quella a me? E’ così grassa! Non ci posso credere! Non ci riesco a credere! Se non fossi orgogliosa quanto un Gryffindor, a quest’ora, sarei già scoppiata a piangere! Ma non posso piangere, altrimenti mi si sbava il lavoro di un’ora e mezza di quella mongoplettica sbavosa della mia migliore amica! Poveretta, lei è messa peggio di me con i ragazzi! Sbava da due interi lustri dietro a quello stupido del suo pseudo-fidanzato, o per meglio dire, da un decennio! Non riesco a capire come faccia a non corrodersi dalla rabbia quando lui la tratta in quel modo totalmente irrispettoso. Io l’avrei già menato! Fortunatamente, se così si può dire, il mio ragazzo non mi tratta male. A dire il vero non mi considera neanche. Certe volte mi chiedo se si ricorda che stiamo insieme. Ma la ragione prende il posto di tutto il resto: è ovvio che se lo ricorda, d’altronde me la chiesto lui! Ah, me lo ricordo ancora! Eravamo seduti qua a tavola, e lui stava mangiando … ok, non ve lo dico cosa stava mangiando perché altrimenti sbocco … Comunque, eravamo a tavola e lui mi fa: “Ti va di metterti con me?”

All’inizio, io ero un po’ restia a parlargli visto che stava mangiando quella-cosa-che-non-posso-pronunciare-perché-altrimenti-sbocco.

“E‘ una cosa schifosa!” dissi. Non mi stavo riferendo a quello che mangiava, ma alla sua offerta. All’età di dodici anni ero leggermente schifata dall’essere umano di sesso opposto, quindi abbiate pietà! Lui mi riservò un’alzata di spalle, sempre continuando a mangiare ovvio. Ebbi un moto di commozione per i modi raffinati con i quali mangiava e decisi che la mia risposta non poteva essere altro che un sì! Lui mi fissò stralunato. Probabilmente non credeva che io potessi accettare, mi fece un largo sorriso che mi fece sciogliere come un ghiacciolo, nonostante fossimo in pieno di dicembre, con tanto di neve che fioccava sulle nostre teste dal soffitto della sala grande.

Ti amo, lo sai, biscottone mio? Ti amo nonostante tutto ciò che mi hai fatto passare per quella!

Ti guardo nei tuoi occhioni profondi, naturalmente siamo in Sala Grande a cena e ti chiedo: “Lo sai che giorno è oggi?”

Tu molli per un istante quella e mi sorridi: “Certo! E‘ martedì”

Il soffitto della sala sembra crollarmi addosso, possibile che lui non se lo ricordi?!

“Va tutto bene, Millicent?” mi chiede.

Lo guardo per un’ultima volta prima di scappare via con le lacrime agli occhi.

Maledetto Goyle, possibile che la pizza con la mozzarella di bufala ti abbia fatto dimenticare il nostro quarto anniversario?!

Possibile che tu la ami più di me?!

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