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Autore: DarkNihal14    12/09/2011    2 recensioni
Fanfiction che partecipa al Contesti Contest di Chicca Weasley.
Ron si è pentito ed è tornato per aiutare Harry e Hermione nella ricerca degli Horcrux.
Questa volta il tradimento è troppo grande. Se Harry è disposto a perdonarlo, Hermione non è dello stesso parere.
L'amore potrà qualcosa?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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A un soffio da te
A un soffio da te


- Tu... enorme... stronzo... Ronald... Weasley! - *

Erano passati due giorni dal ritorno di Ronald, ma ancora non riusciva a perdonarlo.
Aveva lasciato lei e Harry da soli a cercare la spada di Grifondoro e rischiare di essere uccisi.
Quel ragazzo le aveva rubato il cuore dal primo anno e trovava sempre un'occasione per spezzarglielo.
Non capiva come facesse ad amarlo. Eppure era così. Era un amore folle e molto doloroso.
Non era disposta a fargli passare liscio questa sua grandissima vigliaccata.
Ron l'aveva fatta soffrire davvero molto durante la scuola. I litigi la devastavano sempre; non riusciva a capire perchè si accanisse su di lei per futili motivazioni. Inoltre la sua reazione era un pianto disperato tutte le notti. Si accucciava nel letto e piangeva silenziosamente per non destare le compagne.
Ogni tanto non ce la faceva proprio a reggere. Si ritirava in dormitorio da sola prima di esplodere. 
Insonorizzava la stanza e dava sfogo a tutto il suo dolore.
Gridava.
Piangeva.
Prendeva a calci il letto.
Per poi buttarsi per terra sfinita a consumare le lacrime.
Aveva passato bei momenti con Ron, davvero stupendi. Talmente belli che non riusciva a comprendere come la stessa persona che con un solo sorriso la faceva sentire al settimo cielo, la potesse ferire così.
Certo, quando aveva sentito il racconto della pallina di luce era diventata rossa e le si era stretto il cuore, ma ci voleva ben altro per far capitolare Hermione Granger, o almeno sperava.
- Hermione, devi andare in cerca di cibo con Ron - Harry si era seduto sul letto vicino a lei.
La ragazza incrociò le braccia sul petto e alzò un sopracciglio.
- Perchè non puoi andarci tu? -
- Lo sai che con questa bacchetta non riesco a fare nulla - si allontanò per andare in cucina - e poi avrete occasione di riappacificarvi -
Mentre lanciava uno sguardo truce a Harry le sembrò di vedere un sorriso sulle labbra di lui.
Harry non riuscì a sentire la risposta di Hermione, ma il suo sbuffo assomigliava molto a un sussurrato 'bastardo'.
Hermione si alzò lentamente dal letto, prese la bacchetta e si diresse verso l'esterno.
Ron era seduto su una poltrona vicino all'uscita.
Quando l'amica gli passò di fronte alzò la mano in un tentativo di saluto e aprì la bocca. Lei gli riservò la considerazione che avrebbe potuto riservare a un granello di polvere.
Il ragazzo rimase con la mano alzata e la bocca aperta in procinto di dire 'ciao' che morì in gola.
Per l'ennesima volta si chiese perchè la mente delle donne dovesse essere tanto complicata.
La raggiunse fuori e le camminò accanto.
Lei si girò un attimo per guardarlo male.
In quell'istante potè osservare da vicino dopo tanto tempo i suoi occhi nocciola così caldi e meravigliosi. Vicino alla pupilla erano di una gradazione più chiara leggermente tendente al verde. I suoi capelli ondeggiavano dolcemente. Erano ancora più cespugliosi del solito, ma a lui non erano mai sembrati più belli.
Ora che l'aveva a due passi da lei non capiva come avesse fatto a vivere quelle settimane senza che il suo profumo di arancia lo invadesse.
Hermione continuava nel suo mutismo e non aveva intenzione di rivolgergli la parola.
Vide dei funghi più avanti e accelerò il passo senza accorgersi di una radice sporgente.
Inciampò in essa. Chiuse gli occhi preparandosi all'impatto col terreno... che però non avvenne.
Due mani forti la presero per i fianchi e la misero in piedi.
Aprì gli occhi e si trovò a pochi centimetri dal viso sorridente di Ronad Weasley.
Appoggiò le mani sul suo petto. Gli allenamenti di Quidditch avevano portato i loro frutti.
Le mani che le avevano impedito di finire faccia a terra erano appoggiate alla parte bassa della schiena. Mentre la prendeva la maglia si era alzata lasciando scoperto quel lembo di pelle.  Le sentiva delicate e calde sulla pelle fredda.
Ciò provoco un ondata di piacere che quasi le annebbiò la vista.
Tornò subito lucida perchè la persona che le procurava quella sensazione era il grandissimo stronzo che da sette anni la faceva dannare.
Concentrò la sua attenzione sul viso del rosso.
Quegli occhi cerulei la guardavano felici. Aveva sempre amato il suo sguardo allegro.
Era un mondo meraviglioso dove perdersi.
Scese al naso e alle guance punteggiate di lentiggini che amava una per una. Lo rendevano veramente sexy.
Le sue labbra.
Era anni che le desiderava. Erano irresistibilmente rosee.
Ecco la ragione della sua dannazione.
Era innamorata di quel bellissimo ragazzo che si trovava di fronte e nonostante tutto non poteva negarlo.
Stavano lì a guardarsi annullando ogni distanza.
L'una nelle braccia dell'altro.
Potevano sentire i loro respiri intrecciarsi.
Si era ripromessa di non cedere. Non poteva farlo adesso!
Hermione si staccò a fatica da Ron. Quando sentì le mani del ragazzo staccarsi dal suo corpo si odiò per l'interruzione del contatto.
Prese i funghi che aveva visto e tornò alla tenda.
Ron rimase inchiodato dov'era a guardarsi le mani.
Gli sembrava di poter ancora sentire la sua pelle morbida.

*citazione dal libro 'Harry Potter e i Doni della Morte' di J.K. Rowling


  
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