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Autore: emme30    13/09/2011    5 recensioni
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Someone Like You

Faceva freddo per essere Novembre. Nell'ultima settimana la temperatura era scesa persino sotto lo zero a Lima, non che di solito facesse caldo in quel periodo dell'anno, però era strano camminare per strada e vedere il proprio respiro trasformarsi in condensa davanti agli occhi quando sul marciapiede c'erano ancora le foglie ingiallite che si rincorrevano tra di loro in preda alle folate di vento.
L'aria non era solo fredda, era pesante, schiacciava come un macigno, e il cielo grigio pallido coperto dalle nubi che ormai era diventato la copertura della città aiutava a pensare che fosse davvero tempo di chiudersi in casa davanti al caminetto e godersi il caldo di una coperta o una cioccolata calda.
Dave odiava l'inverno. Odiava il freddo, il cielo grigio che non lasciva intravedere nemmeno un raggio di luce. Odiava avere le dita congelate perchè si dimenticava sempre i guanti a casa, odiava vedere le nuvole di condensa uscire dalla sua bocca quando sospirava. Odiava i ricordi legati all'inverno.
Era appena uscito dallo squallido ufficio in cui lavorava tutti i giorni dalle otto alle sei per cinque giorni a settimana. Non appena fu fuori dalla porta sentì il freddo entrargli nelle ossa come se qualcuno lo avesse messo davanti ad un ventilatore. Si strinse nella giacca a vento, imprecando contro se stesso, contro qualcuno che non avrebbe mai potuto sentirlo e contro i guanti che erano rimasti sul tavolo della cucina. Tirò su la cerniera fino in cima e cercò di scaldarsi con il fiato mentre un mano cercava insistentemente il pacchetto di sigarette nella tasca della giacca. Camminando lentamente verso la macchina portò le mani davanti al volto e il suo viso si illuminò per la fiamma dell'accendino.
La strada era buia, illuminata solo dalle vetrine di alcuni negozi che stavano chiudendo e i lampioni che emettevano una luce fioca che illuminava debolmente la strada.
Infilò una mano in tasca mentre con l'altra allontanava la sigaretta dalle labbra per sbuffare una nuvola di fumo e poi riportarla al suo posto. Avrebbe voluto che il fuoco che bruciava la cima della sigaretta si spostasse anche dentro al suo corpo per evitare di fargli battere i denti dal freddo, ma come al solito ciò che ottenne da quel bastoncino fu solo un fastidio in gola e un paio di colpi di tosse.
Arrivò alla sua vecchia macchina, aprì la portiera con noia ed entrò nell'abitacolo, sperando di riuscire a trovare un riparo da quel freddo che lo stava facendo impazzire. Ma prima di chiudere la porta con forza, una voce catturò la sua attenzione. Una voce che conosceva bene, che aveva imparato ad amare e odiare allo stesso tempo. Una voce che riusciva a fargli vedere il paradiso e l'inferno a distanza di un paio di attimi l'uno dall'altro.
Una voce che gli faceva ricordare perchè odiasse tanto l'inverno.
Strabuzzò gli occhi e guardò attraverso il parabrezza per accertarsi che la mente non stesse facendo un brutto scherzo e che davvero si trattasse di lui.
Erano passati quindici anni, ma sarebbe riuscito a riconoscere quella voce tra mille, acuta e che ricordava uno dolce stridio. E quel viso illuminato dalle stelle come una notte invernale, quella pelle candida e soffice come la neve, quelle mani affusolate sempre fredde e quegli occhi color del ghiaccio.
Ma non poteva ricordare. Non poteva permettersi il lusso di ricordare.
Era passato, quegli inverni insieme facevano parte di epoche passate, di momenti che ormai stavano scolorendo anche nella sua mente. Momenti di dolce amarezza.
Sbattè la portiera con forza, facendo un altro tiro dalla sigaretta quasi consumata, sperando riuscisse a calmare quel mormorio che sentiva alla bocca dello stomaco, ma la musica che si levò dalla radio vanificò ogni suo tentativo di fuggire dai ricordi.
Alzò lo sguardo mentre la melodia un po' gracchiante che usciva dagli auto parlanti invadeva l'abitacolo di sensazioni gelide e taglienti.
I heard that you're settled down
That you found a girl
And you're married now
Soffermò lo sguardo sulla figura affusolata che si cingeva il copro esile con un lungo cappotto nero e metteva un cappello colorato sul capo di una bambina di fianco a lui che saltellava contenta. Notò un sorriso sul suo volto prima di mettersi in ginocchio e chiudere il cappotto alla bambina e rimboccarle la sciarpa in modo che non sentisse freddo. Lo video alzarsi e prendere la mano di un altro uomo che era appena uscito dal negozio, che gli diede un bacio sulla guancia diventata rosata per il freddo.
I heard That your dreams came true 
I guess she gave you things I didn't give to you
Lo vide ridere e sentì il ricordo di quella risata nella sua mente, un fantasma che infestava ogni antro della sua memoria. Ma quel sorriso lo congelò ancora di più delle fredde temperature di quell'inverno.
Quel sorriso così genuino, così felice, gli ricordò cos'era successo l'inverno di quindici anni prima, e soprattutto che non era lui la causa di quel sorriso. Qualcun altro nella sua vita lo faceva sorridere adesso.
Una bella figlia. Un bel marito. Un pomeriggio a fare compere. Cose così piccole eppure capaci di lasciare un'impronta così grande come un sorriso.
I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn't stay away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over,
Dave avrebbe voluto scendere dalla macchina e vedere quel sorriso riflesso nei propri occhi. Voleva sentire ancora una volta il brivido di avere quegli occhi su di sè. Ma sapeva.
Sapeva che quegli occhi di ghiaccio non lo avrebbero mai più guardato in quel modo, non avrebbero mai più sorriso per lui. Non lo avrebbero mai più guardato con quello scintillio che riusciva a fargli dimenticare il proprio nome.
Quegli occhi di ghiaccio l'avrebbero guardato con disprezzo, con odio, con tristezza. Non era più tempo di quegli inverni caldi in cui si sentiva scaldarsi soltanto nel riflettersi in quelle iridi chiare.
Ma quegli occhi di ghiaccio non sapevano che quegli ultimi quindici anni erano passati come una nuvola leggera, che non portava né pioggia né bel tempo.
Erano passati.
Ma nulla era cambiato.
Never mind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"
Dave si chiese se si ricordasse di lui menre prendeva la bambina in braccio e intrecciava le dita con quelle dell'altro uomo, guardandolo sognante. Si ricordava quando il destinatario di quello sguardo era lui.
Ricordava tutto.
E non avrebbe dovuto. Non avrebbe voluto. Perchè ricordare faceva troppo male.
I ricordi erano pericolosi. Nei ricordi l'amore era eterno, era per sempre, era qualcosa di irraggiungibile. Faceva sorridere e riscaldava il petto nelle fredde sere invernali. Facevano pensare a quando tutto andava bene, a quando le preoccupazioni non esistevano, a quando un semplice sorriso riusciva ad illuminare la giornata come il sole d'estate.
Ma poi si rendeva conto che erano solo ricordi. E quando quell'amara consapevolezza lo raggiungeva sentiva il freddo trafiggergli petto, vedeva svanire la sicurezza di quel passato per essere rimpiazzata da un presente scialbo e senza l'ombra di uno di quei sorrisi.
You know how the time flies, 
Only yesterday was the time of our lives, 
We were born and raised in a summer haze, 
Bound by the surprise of our glory days, 
Lo vide scostarsi un ciuffo di capelli da davanti al viso mentre parlava con l'uomo di fronte a sé, e la sua mente contorta e dannatamente decisa a fargli rivivere quei momenti sebbene fossero come coltellate in pieno petto, non riuscì a non riportarlo alla marea di volte che lo aveva visto fare così mentre erano insieme.
Lo ricordava come se fosse ieri, quei giorni in cui la vita sembrava bella, sembrava degna di fare qualcosa di particolare che non fosse procedere con la propria esistenza.
Ricordi dolci e amari tornarono a fare capolino da dove li aveva nascosti, negli antri che più temeva della propria memoria.
Ricordava giorni estivi lontani dal sole per via di una carnagione troppo chiara per abbronzarsi.
Ricordava mattine autunnali di passeggiate al parco sotto lo stesso ombrello mentre una tenue pioggerellina bagnava il marciapiede.
Ricordava pomeriggi primaverili, passati in giardino a imparare nomi di fiori e pianti.
Ricordava le sere invernali, nelle quali una coperta e qualche vecchio musical in tv erano il sinonimo di una serata perfetta.
E a un certo punto si rifiutò di ricordare.
Perchè lui aveva appena lasciato un lieve bacio sulle labbra dell'uomo che aveva di fronte.
Nothing compares,
No worries or cares,
Regrets and mistakes, they're memories made,
Who would have known how bittersweet this would taste?
La sigaretta si era spenta, ma quella melodia non aveva smesso di risuonare nell'abitacolo e nei pensieri di Dave.
Guardò la famiglia allontanarsi mentre si tenevano per mani con un sorriso sulle labbra. Li vide scomparire nell'oscurità della strada e sentì sulla lingua il sapore di quella canzone.
Sentì l'amaro della situazione mischiato alla dolcezza di quei ricordi che per quanto facessero male non avrebbe mai voluto cancellare, perchè erano l'unica cosa che aveva, che lo spingevano ad andare avanti e a non voltarsi indietro.
Gettò il mozzicone dal finestrino e accese i motori mentre le ultime note della canzone volgevano al termine, ponendo fine al disagio e alla tristezza che gli tormentavano le viscere.
Magari un giorno tutto ciò sarebbe finito e la sua mente avrebbe smesso di torturarlo a quella maniera.
Magari presto il freddo che lo aveva perseguitato in quegli ultimi quindici anni sarebbe stato rimpiazzato da quella calda sensazione che quegli occhi di ghiaccio erano soliti procurargli.
Magari sarebbe stato felice.
Magari avrebbe trovato qualcuno come lui.
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"

Non ho idea di cosa sia questa roba e visto che sono le quattro di notte non mi prendo assolutamente la responsabilità di quello che ho scritto u.u
E' una cosa che è uscita così, perchè ero un pò depressa e mi sono messa ad ascolare Adele. E avevo voglia di angst. Perchè ovviamente quando si è depressi ci si mette ad ascoltare Adele, no? La mia furbizia mi stupisce sempre.
Boh sì, mi farebbe piacere sapere se è uscita una schifezza, così magari la prossima volta che mi viene un'idea durante la notte decido fin da subito di cestinarla senza troppi complimenti.
E bonci, forse è meglio che vado a dormire e la pianto di deprimermi ascoltando Someone Like You.
Tanto amore per tutti.
Marti.
   
 
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