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Autore: Phoenix    05/03/2004    8 recensioni
Storia di una vendetta inconcepibile e insensata, nata dalla mente di un ragazzo che non riesce a sopportare una minima siocchezza, e di una rottura definitiva dovuta a un grande sbaglio, compreso troppo tardi.. --Capitolo unico, in alcune parti un filino osè, ma niente di che..-- Leggete la mia recensione per capire la mia ispirazione.. Commenti please! ^^
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 anni.. sono passati 3 lunghi anni dall'ultima volta che l'ho visto, dall'ultima volta  che il suo sguardo ha incrociato il mio. Forse molti possono pensare ad un dolce addio, con tanto di teneri baci e sguardi supplichevoli, che sembrano dire "ti prego, non lasciarmi", ma non fu per niente così..

Ancora una volta mi ritrovo appoggiata a questo muro che dà sul mare, su una lunghissima spiaggia di sabbia fine e delicata, e da qui posso vedere la luna in tutto il suo splendore che mi dice "non piangere".. Ma non posso non piangere: il suo comportamento, le sue parole mi hanno ferito nel più profondo della mia anima, mi hanno fatto sentire una bambola usata per un qualcosa di sbagliato.. Sembravo essere tutto per lui, e invece mi sono ritrovata ad un livello bassissimo: per lui sono stata solo un errore, un errore della sua mente malata.. L'ho accontentato in quel suo desiderio, quando sapevo anche io che era tutto sbagliato.

Ma vale la pena piangere per lui?? Vale davvero la pena gettare le mie lacrime su questo muretto, dove lui un giorno mi fece quella stupida domanda?? No, lui non si merita niente di tutto ciò: non si merita le mie lacrime, non si merita niente da me! O forse sono io che non merito niente per non aver capito in tempo e non aver riflettuto su quella sciocca sua decisione? Non lo so e non voglio saperlo! Tutto quello che ora posso fare è dimenticarlo, e nient'altro!

Sono qui, con una sua foto in mano: ricordo quando gliela feci.. lui era seduto su quel letto ormai intriso di peccato e spudoratezza, ormai stremato, mentre io fingevo di mettermi a posto i capelli in bagno, e invece, di nascosto, aprii la porta e gli scattai questa foto.. Che viso da bambino! Un viso ormai sporco,un qualcosa che non può più essere recuperato: la verginità.. Già, la verginità, una cosa importantissima.. questo l'ho sempre saputo, ma quella sera mi lasciai trasportare dalla sua decisione di abbandonarla per sempre, una stupida decisione, al quale era arrivato solo per vendetta.. Di cosa poi, non riuscii nemmeno io a capirlo! Io, una sua amica.. o meglio, un'amica forse un po' particolare, per la quale lui provava un certo senso di attrazione fisica.. Si gli piacevo, ne ero sicura, tutti i suoi amici me lo dicevano sempre, anche se a me non l'aveva mai confessato prima di quella stupida notte... Avrei voluto fermarlo, dirgli che non sarebbe stato giusto, perchè lui non mi amava veramente! E invece niente.. quel suo dolce viso misto a vendetta mi fissava quasi impassibile, sembrava sicuro di sè stesso, di quello che mi aveva chiesto anche con poca educazione ma tanta spudoratezza.. Non mi aveva mai parlato così! Non era lui, ne ero sicura, e ne sono sicura anche adesso.

E' stata solo colpa mia, mi sono lasciata andare ad emozioni non contraccambiate, a piaceri che, ero sicura, solo lui avrebbe potuto darmi, sebbene con l'emozione della prima volta: mi piaceva.. era un ragazzo normalissimo, magari non uno dei più belli.. ma mi piaceva! Quei suoi capelli morbidi mi avevano da sempre fatto impazzire, e quei suoi occhi tanto dolci quanto aggressivi mi ispiravano un qualcosa di indefinito.. Quante volte avrei voluto dirglielo, ma mi resi sempre conto che avrei solamente rovinato tutto quello che c'era tra noi, quell'amicizia fatti di sguardi maliziosi, che a me piacevano da morire.. Non glielo dissi mai perchè sapevo che dopodichè tutto sarebbe cambiato, sebbene fossi sicura che anche lui, in fondo in fondo, pensava le stesse cose su di me..

Ma la vera ragione per cui me ne stetti sempre zitta era che.. non l'amavo.. per me era un semplice amico, al quale volere bene e sul quale fantasticare ogni giorno sempre di più, di nascosto, nei miei pensieri notturni.. ma non l'amavo, e nemmeno quella notte riuscimmo ad amarci.. riuscimmo solamente a fare sesso..

Il mio sguardo ricade su una casetta, la casetta della sciocca follia.. Si, fu proprio là che io gli feci perdere una delle cose che bisognerebbe tenersi sempre il più stretto possibile, fu là che lo macchiai di un peccato privo di ogni sentimento ma inzuppato di maledetta attrazione fisica e vendetta.. fu proprio là che iniziò poi, dopo quel turbine di piacere, ad odiarmi per quello che avevo fatto..

Non dimenticherò mai il suo sguardo gelido, mai visto nei suoi dolci e maliziosi occhi.. non dimenticherò mai le sue parole, fredde e pungenti come spilli giganti.. e soprattutto, non dimenticherò mai il nostro rapporto prima di quello spiacevole fatto..

Piango ancora di più, è inutile, non riesco a fermare le mie lacrime.. ormai non comando più le mie emozioni.. E' incredibile come mi salti un terribile dolore al petto ogni volta che ci penso, che penso al modo in cui mi ha trattata.. non l'ho mai visto comportarsi in quel modo nei miei confronti! E la cosa più orrenda è che la colpa è solo mia, SOLO MIA!! Perchè non mi sono fermata?? Perchè non gli ho detto niente?? perchè ho buttato via la nostra amicizia così particolare?? Sapevo che sarebbe finita così, lo sapevo più di ogni altra cosa, ma non feci niente per evitarlo.. Perchè sei così dannatamente speciale ai miei occhi?? Perchè??

La foto sembra attirare ancora di più la mia attenzione.. e va bene, maledetta foto, ricorderò ancora una volta quella notte orrenda e poi ti farò in mille pezzi, ti frantumerò proprio come è stato fatto con la nostra amicizia, stanne certa! Devo solo trovare il coraggio.. il coraggio di ricordarmi tutto, sin dall'inizio di quel fatale errore, creato dalla sua incoscienza e voglia di una stupida e impulsiva vendetta e dalle mie troppo forti e sbagliate emozioni..

Devo sforzarmi, e per la prima volta, poi, dopo 3 lunghi anni di pena, finalmente riuscirò a stracciare questa foto e dimenticare tutto, si spera.. In tre lunghissimi anni non ho risolto niente, non sono riuscita nemmeno a recuperare un contatto con lui, niente di niente.. ed è ora che la finisca con queste stupide illusioni, illusioni che mi portano a credere che forse un giorno riuscirò ancora a riconquistare la sua fiducia! Quello che ho combinato è stato troppo grave..

Mi sembra ancora di vederlo qua, a fianco a me, appoggiato a questo muretto, con il suo solito sguardo deciso ma dolce, ma che quella sera aveva anche un alone di rabbia. Ricordo ogni minima sua parola, come potrei mai dimenticare? Gli chiesi il come mai di questo suo nervoso improvviso, e lui mi rispose fermamente con delle parole che mai mi sarei aspettata di sentire..tutto cominciò con una stupidissima discussione, che era nata con i suoi amici.. Loro stavano parlando di sesso, mi raccontò, ormai tutti i suoi compagni avevano avuto la loro esperienza, e lui si sentiva tagliato fuori da questo discorso.. Cercò di "intromettersi" , dicendo che lo trovava stupido sprecare il proprio tempo in certe cose, e chiedendo come potessero trovare in certe cose "disgustose" del divertimento.. I suoi compagni lo presero in giro, forse troppo irritati da quella sua affermazione: non me lo sarei mai aspettata da loro, proprio loro.. ma ogni tanto, anche il mare più calmo va in tempesta, e fu quello che successe quella sera.. Io non ero con loro, ero uscita a farmi una passeggiata, ancora fantasticando su lui, l'unico che sapeva accendermi un qualcosa di particolare, e non fui presente durante la loro discussione..

A dire il vero, la trovai esagerata come reazione: era nervoso, e voleva vendetta.. ma come?? e poi perchè? Era stata solo una stupida discussione, a quanto avevo capito, che bisogno c'era di irritarsi a quel punto? Si sentiva in tutti i sensi tagliato fuori, mi disse, era l'unico senza un minimo di esperienza, senza niente.. Che cose stupide e senza senso.. Non ragionava, ecco qual era la verità! Non sopportava di essere lasciato fuori anche da una sola discussione tra i suoi compagni: lui, sempre abituato a stare al centro dell'attenzione, come poteva permetterlo? Come poteva sopportarlo??

Risi sotto i baffi: che ragazzo stupido che era, prendersela per così poco, al punto da voler vendetta.. Non ne capivo il senso, non riuscivo.. Avrei voluto dirgli di stare calmo, di fregarsene: un giorno, anche lui avrebbe provato per la prima volta, e finalmente anche lui avrebbe saputo cosa volesse dire.. ma non feci in tempo a dire niente.. o forse non volli.. non lo so, davvero! Me ne stetti zitta, mentre lui si girò verso di me con sguardo serio e penetrante, ripetendomi ancora, per l'ennesima volta, quelle stupide parole: "Voglio vendetta".. Ancora una volta risi, non capivo che bisogno ci fosse di scaldarsi così tanto per delle sciocchezze.. 

Gli misi una mano sulla spalla, e svelto lui me l'afferrò, fissandomi ancora più intensamente e avvicinandosi a me ancora con quei suoi occhi maliziosi: a quel punto sentì un caldo irrefrenabile.. nel mio orecchio risuonavano le sue parole, spudorate e sicure.. "Vuoi venire a letto con me?".. Sobbalzai.. la sicurezza con cui disse quella frase mi spaventò a morte: era come se sapesse che io avrei accettato! Anzi, ne era sicuro.. Rimasi zitta: sapevo di essere solo l'oggetto che lui avrebbe usato per la sua vendetta, sapevo che non mi amava, sapevo che stava sbagliando tutto.. ma non dissi niente.. Mi piaceva, mi piaceva da morire, forse, finalmente le mie fantasticherie e i miei più intimi desideri si sarebbero potuti avverare.. Perchè lasciarsi scappare un'occasione del genere?? Il mio cuore diceva di dirgli tutto, di dirgli che avrei solo sbagliato come anche lui stava per fare, di dirgli che la prima volta conta veramente, di dirgli di farlo, almeno la prima volta, con amore...Mi suggeriva di stare ferma e calma, di rifiutare, perchè lui un giorno si sarebbe accorto di questo grosso sbaglio.. Ma io non lo ascoltai: la voce del mio corpo, del mio lato esteriore e dei miei desideri era troppo forte.. 

Non capivo come avesse avuto il coraggio di dirmi quella frase, quella sporca frase.. possibile fosse stato così irritato per quella sciocchezza?? Possibile?? Ancora una volta, quella stupida voce, quella degli inferi, mi chiamò per nome, dicendomi di fregarmene.. quelli erano affari suoi: quello che importava, in quel momento, era quella frase, che forse non avrebbe mai più pronunciato..Non era lui, non era il ragazzo che conoscevo.. Lui non avrebbe mai detto una cosa del genere.. Ma poco importò ai miei sogni: appunto perchè quella occasione non si sarebbe mai ripetuta, l'avrei dovuta prendere al volo..

Quella stupida vocina del mio cuore gridava come una disperata, sembrava non lasciarmi in pace, ma io ormai ero sorda.. E questo fu il mio più grande sbaglio..

Gli presi il volto tra le mani e lo baciai, con forza, dando sfogo a tutti i miei più intimi desideri, senza pensare a nient'altro veramente..

E finalmente mi portò in quella casetta, in quella dannata casetta che ancora si erge davanti ai miei occhi.. Era, ed è tutt'ora, una delle tante piccole casette di turisti, proprio quasi in riva al mare, che suo nonno aveva comperato per le vacanze estive, abitando lui proprio nella zona centrale della grande Tokyo.. Il fatto che lui ne avesse le chiavi, mi fece pensare ancora con più decisione che era sicuro di quello che aveva fatto, che era sicuro di un mio "si" a quella sua domanda.. certo, quegli sguardi maliziosi allora li aveva intesi bene..

Mi sentivo in imbarazzo, sebbene per me non sarebbe stata la mia prima volta.. Il fatto di dover fare una cosa del genere con lui mi metteva in qualche senso a disagio.. proprio lui... però era anche quello che volevo, e in quel momento aproffittai della mia voce interiore ormai muta per ritrovare sicurezza nelle mie fantasticherie che si stavano trasformando in realtà.. Eppure, non smettevo mai di pensare a lui, alla sua stupidità, alla sua voglia di vendetta stranissima..

Non feci nemmeno in tempo a terminare di pensare, che mi ritrovai sul letto, accarezzata dalla sue mani inesperte ma che sembravano, nonostante tutto, piene di sicurezza.. Avrei voluto chiederglielo, avrei voluto chiedergli se ne era veramente sicuro, ma ancora quella dannata voce degli inferi mi suggerì di stare zitta, o avrei probabilmente rovinato tutto perdendo l'occasione della mia vita, l'occasione di farlo mio dopo tanti sogni.. Di una cosa ero veramente sicura: ero sicura di piacergli, e forse anche un po' per quello scelse me, oltre naturalmente al fatto della sua convinzione nella mia disponibilità..

Mi sentivo una perfetta troia, mi stava trattando proprio come si trattano le prostitute, mancava solamente l'accordo per il denaro, e poi c'eravamo.. ma poco m'importava anche di quello!

Non sapevo cosa stesse succedendo dentro di noi esattamente, mentre le sue mani passarono a togliermi la maglietta e il reggiseno.. Non capivo il suo comportamento, pensavo non si sarebbe cmq mai permesso di fare una cosa del genere a me, sebbene mi avesse sempre guardato in quel modo ambiguo.. non sapevo quale essere maligno ora regnava dentro di lui, a tal punto da fargli perdere la ragione..! Non era il ragazzo che conoscevo, era un'altra persona, posseduta da uno spirito di una vendetta inconcepibile.. ed io ero ciò che gli avrebbe permesso di portare a termine tutto ciò! Già me lo immaginavo, mentre ora la sua lingua cominciava ad insinuarsi prima sul mio collo per poi passare al petto.. mi immaginavo lui, l'indomani, tornare trionfante dai suoi compagni, dicendo che ora anche lui aveva la stessa loro esperienza, e finalmente non sarebbe più stato tagliato fuori dai loro particolari discorsi.. M'immaginavo il disprezzo con cui loro mi avrebbero guardato, compreso lui.. Quanto meno loro avevano FATTO L'AMORE.. noi no..

Mi trovai ben presto a perdere la ragione: gli tolsi la maglietta, accarezzandogli il petto, fissandolo in volto e vedendo il lui uno sguardo compiaciuto.. quanto mi piaceva quello sguardo.. ormai non m'importava più di niente: un senso di eccitazione irrefrenabile mi stava prendendo, mentre lui iniziava ad alzarmi la gonna infilandomi le mani nelle parti più basse.. niente mi avrebbe più fermato ormai, nemmeno l'apparizione di un angelo sceso dal cielo avrebbe potuto farmi cambiare idea.. non sapevo esattamente cosa stesse succedendo, tutto quello che riuscivo ancora a pensare erano i miei desideri più nascosti, e al piacere che il ragazzo da me tanto ambito mi stava facendo provare.. Tutti gli altri pensieri, pensieri sul suo comportamento mai esistito, sul disgusto dei suoi compagni e, cosa più grave, sul grande errore irreparabile che stavamo per commettere, sparirono, sovrastati dall'eccitazione..

Ancora sento dei brividi quando ci penso, ma non so definire che tipi di brividi siano, se di paura, se di tristezza, o forse ancora di eccitazione, da perfetta egoista, della stessa eccitazione che provai quando ormai ci trovammo nudi, su quel letto non molto largo, completamente fuori di senno... quell'eccitazione che provai quando lui finalmente entrò in me, dicendo un triste e doloroso addio alla sua prima volta, alla sua importantissima verginità, buttata via con me.. che non ero niente per lui.. ero solo un'illusa, un'illusa che in quel momento cercava in tutti i modi di convincersi che non fu un errore.. magari lui veramente provava qualcosa.. non DOVEVA essere un errore.. ma ero solo un'illusa, e nient'altro!

Alla fine era soddisfatto della sua vendetta, maledettamente e orribilmente soddisfatto.. quel ghigno di compiacimento rimase dipinto sul suo volto per tutta la strada verso casa.. nessuna parola tra noi due, solo un disgustoso "grazie" prima di andare a dormire, ognuno nei rispettivi letti.. Grazie per aver realizzato la mia vendetta, grazie per essere stata la mia puttanella.. Grazie per avermi permesso di commettere l'errore più grosso della mia vita!

Una lacrima mi scese dagli occhi, quando finalemente fui sola: solo allora mi resi conto di quello che avevo fatto.. ma ormai era troppo tardi..! Avrei voluto fermare il tempo, non volevo arrivare all'indomani, non volevo essere disprezzata.. perchè lui, prima o poi l'avrebbe capito.. ma i suoi compagni lo avrebbero capito sin dall'inizio, e sicuramente lo avrebbero aiutato a capire.. Volevo scappare via da quella situazione, mentre le lacrime ormai rigavano il mio volto, in quel letto che una volta era il rifugio dove potevo fantasticare di una notte del genere, ma che mai e poi mai avrei realizzato per vendetta o per.. semplice sesso.. Non sapevo più cosa pensare, era troppo tardi per rendersi conto di aver sbagliato, per pentirsi della mia ragione persa..Mai me lo sarei perdonato, e nemmeno ora riesco a perdonarmelo.. la nostra amicizia ormai è finita al vento..

Tutto andò secondo i miei peggiori presentimenti.. I suoi compagni gli fecero capire, lo fecero ragionare.. Gli dissero della più stupida e insensata vendetta che mai avesse potuto compiere.. E io finì per essere disprezzata da tutti per quello che avevo fatto, consapevole di star commettendo un errore..

Non mi scorderò mai quelle parole, le peggiori che sentì uscire dalle sue labbra prima di quel fatale addio.. Mi disse che ero solo un'incosciente, molto più di lui.. Io, già con un'esperienza alle spalle, avrei dovuto fermarlo, mai avrei dovuto soddisfare la sua voglia di vendicarsi.. E io, che al momento non pensavo a nient'altro che al piacere, che me ne ero fregata del suo stato d'animo che si sarebbe sentito dentro una volta accortosi dello sbaglio.. Pensavo solo a me stessa, senza trovare il coraggio di dirgli tutto in faccia quando ne era veramente il momento, per la sola paura di rovinarmi quella occasione, quel mio desiderio egoista e irrefrenabile.. Le pensai dolorosamente nella mia mente, ma raggiunsero il culmine di dolore quando le sentì uscire direttamente dalla sua bocca, quelle fottutissime parole..! Ero solo un'egoista, ecco qual era la verità! Mi schiaffò in faccia quello che era vero, quella che era la fottuta verità! E io non ebbi il coraggio di replicare, perchè era tutto vero..

"Ma d'altronde, a te che te ne importa di me? Del mio sbaglio, del quale mi pentirò per sempre amaramente? Tu la tua prima volta l'hai fatta con amore.. tu non avevi niente di cui pentirti, e non ne hai nemmeno adesso.." Ancora una volta parlò, e ancora una volta mi sentì dire da lui che avrei dovuto dirgli come stavano le cose, che la vendetta non è motivo per cui buttare al vento la propria verginità con un'egoista come me.. l'unico motivo è l'amore, cosa che lui non provava minimamente nei miei confronti..Me ne ero approfittata della sua incoscienza da adolescente e della sua voglia di vendetta senza senso.. Non ebbi nemmeno il coraggio di piangere, perchè aveva ragione.. ogni cosa che diceva era dannatissimamente giusta, non faceva una piega.. Avevo perso la ragione anche io, mentre avrei dovuto aiutarlo a recuperare la sua.. Mi odiava, ecco quel era la verità! Mi disprezzava..

Mi leggeva in viso, come se potesse leggere anche nel mio pensiero.. e più mi guardava, più i miei pensieri disgustosi e orrendi si trasformavano in parole, nelle sue parole.. E più vedeva la mia faccia abbattuta, più andava avanti, perchè sapeva di avere ragione.. mentre io, nel mio profondo, avevo ancora l'immagine di quel ragazzo sorridente e malizioso nei miei confronti.. ragazzo che non avrei mai più visto, e tutto a causa solo mia..

L'ultima immagine che ho ancora di lui, sono le sue spalle, voltate verso di me.. "Addio".. le sue ultime parole..

E ho un ricordo, il ricordo di una stupenda amicizia, momenti passati a ridere, a fantasticare e a farci battutine stupide.. Ecco, tutto QUELLO CHE MI RIMANE DI TE.. Ora, quell'unico brutto ricordo di quella notte se ne andrà , insieme a questa orrenda foto.. Foto che ti ritrae dopo il tuo sbaglio, dopo che io ti ho portato al peccato.. Chissà dove sarai adesso..! Chissà se penserai ancora a me.. Chissà se ancora mi starai odiando..

Ma tra poco, tutti i tuoi ricordi se ne andranno dalla mia mente, per non farmi stare più male..

Domani mattina partirò per l'America, e finalmente non rivedrò più questo muretto, quella casetta, questo mare.. Alla tua mancanza ci sono già abituata, si può dire, ma la lontananza mi aiuterà ancora di più a cancellare dai miei ricordi il tuo viso sorridente, il tuo sguardo deciso che mi piaceva così tanto, che compariva sul tuo viso mentre giocavi, il tuo fare stupido ma allegro..

Chissà se ti rivedrò ancora.. ma forse è meglio di no.. rischierei di starci male, sotto il tuo sguardo di disprezzo.. Non voglio più vederti, e non è giusto odiarti.. Devo solo odiare me stessa per tutto quello che è successo tra di noi..

Ma sappi solo una cosa.. e questa volta ne sono sicura.. l'ho capita solo dopo tanto tempo.. e ora la grido al mare di Tokyo:

-TAKAO, TI AMO!!-....

-E scusami piccolo.. scusami..-...

Piango, ancora una volta, mentre straccio la tua foto, l'unico ricordo che ho ancora di te, a parte tante riviste che ti ritraggono per le tue vittorie.. una volta, c'ero anche io, al tuo fianco, mentre combattevi.. Mi abbracciavi e io ti abbracciavo sorridente, ogni volta che vincevi.. Sei forte, takao! ma ora non ci sono più accanto a te.. Non riesco più a vedere le tue lacrime di gioia.. non riesco più a vedere niente.. Lascerò qua a Tokyo anche quelle riviste.. Riuscirò a dimenticarti?

I pezzi di foto volano via dalle mie mani, come se Madre Natura avesse fatto soffiare giusto in tempo quel leggero venticello per aiutarmi a portarti via da me, ad aiutarmi a dimenticarti..

Certi sbagli li capisci solo una volta dopo che li hai commessi, ma alcuni sono irreparabili, non come una macchina con cui fai un incidente e si aggiusta.. Alcuni ti segnano..Hai ragione ad odiarmi..

-Addio Takao..-....

 

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Pochi mesi dopo, Akiko è stata trovata morta nella sua camera, con un coltello piantato nella pancia: SUICIDIO..

Accanto a lei un bigliettino, che finì su tutti i giornali:

"Scusami ancora, ma mi sono accorta di quanto tu valga per me solo ora.. Non riuscirò mai a dimenticarti, nemmeno dopo la morte.. Spero solo che la notizia giunga alle tue orecchie, ma non per farti sentire in colpa, l'unica colpevole qua sono io.. ma solo per far si che tu ti ricorda di me, sia nel bene che nel male.. ti ricorda di quella ragazza che ti ha fatto perdere l'innocenza.. Ti amo, Takao.. Addio, questa volta sono io a dirtelo"

Nonostante tutto, Takao non si è fatto più vivo, non si sa se ancora per odio o per il troppo dolore..

 

  
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