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Autore: maxiex5453    13/09/2011    3 recensioni
Storia pseudo-demenziale a tratti romantica,a tratti forse esasperatamente comica, i personaggi principali sono Haruka e Michiru. Spero che vi possa piacere, commentate!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova prefazione arriva pronta a scaldare gli animi! Per quanto riguarda Elza, chissà, forse ricomparirà, Setsuna in tal caso cosa farà? Non è dato sapere in anticipo, cosa le mie mani scriveranno purtroppo! LA tensione creata nei precedenti capitoli si allenterà mai? Lo scoprirete solo leggendo! Sicuramente Haruka farà delle lunghe riflessioni (non sempre prettamente psicologiche ahahahaha), godetevele!
 
COME RIVEDERE IL SOLE?
 
Non aveva neppure più pensato al matrimonio, era un pensiero talmente lontano da tutta quella situazione, non credeva neppure che Haruka le rispondesse a parole, invece ci aveva pensato, era fredda e concentrata. Le faceva male il fatto di dover annullare il matrimonio, ma questo era senza ombra di dubbio inevitabile.
Haruka: Credo che dormirò da Sets per un po’… ciao.
La guerriera di Urano, ferita nell’orgoglio salì al piano superiore della casa, buttandosi sul divano, cercando di sgombrare la mente, non voleva pensare in quel momento, voleva soffrire, cosa che la compagna non era stata in grado di fare, non voleva commettere errori, c’era in gioco troppo e quel troppo era importante. Intanto rientrarono Setsuna e Hotaru, trovandosi di fronte Michiru in lacrime.
Setsuna: Non dirmi che gliel’hai detto!
Michiru: Non potevo più tenerlo dentro Sets…
Hotaru: Tenere dentro cosa?
La ragazzina venne folgorata da un’idea.
Hotaru: ELZA!!! O cavolo, mamma sei stata con Elza?!?!?
La sua sagacità spiazzò la madre adottiva, che si limitò solo ad annuire.
Hotaru: Ora papà è incazzato nero, vero?
Michiru: Direi peggio… Non credo che mi voglia neppure più vedere…
Setsuna: Ora non drammatizziamo più del dovuto, lasciamo che si calmi, ci vuole tempo per digerire una cosa del genere, specialmente per una persona gelosa e orgogliosa come Haruka.
Hotaru: Vado da papà…
Si allontana non degnando Michiru di un solo sguardo.
Michiru: Fantastico… Ora sarò evitata anche da mia figlia.
Setsuna: Avresti dovuto calcolarlo, ma che te lo dico a fare? Tanto voi vi fare i casini, poi li aggiustate, poi li rifate peggio, un circolo vizioso senza fine!
Michiru: Credo che tornerò da mia madre, per qualche giorno…
Setsuna: Basta che non fai altre stronzate…
Michiru: Con mia madre intorno? Neanche il più scapestrato dei criminali ci riuscirebbe…
Preparò in fretta un borsone, con il necessario per stare via alcuni giorni. Lasciò la casa, mentre Haruka la fissava da dietro la finestra.
Hotaru: Come stai papà?
Haruka: Beh, diciamo che non sono proprio in forma, piccola mia…
Hotaru: Sei arrabbiato molto con la mamma?
Haruka: Si, non riesco a capire le ragioni del suo gesto.
Hotaru: Vi lascerete?
Haruka: Le tue sono tutte domande sensate, ma al momento non ti so dare una risposta…
Setsuna: Riflettici bene Haruka, ci sono in gioco molte cose importanti. Ora vado a dormire, non ne posso davvero più, prima o poi mi prenderò una settimana di ferie da voi…
Disse con un mezzo sorriso beffardo che scatenò la risata convulsa di Hotaru e suscitò anche un timido sorriso in Haruka. Intanto Michiru aveva raggiunto la casa dove ormai abitava solo la madre, venne accolta dai domestici e poi dalla madre, che come sempre l’abbracciò preoccupata.
Madeline: Figlia mia, come stai? Stai bene? Cosa ti è successo? Come mai sei qui?
Michiru: Una domanda per volta mamma… resterò solo qualche giorno, comunque, Haruka è viva.
Madeline: COSA?!?!? Ma questa è una notizia davvero fantastica figlia mia!
Michiru: Si certo, se non l’avessi tradita sarebbe davvero una notizia fantastica…
Madeline: Come scusa?
Michiru: L’ho tradita mamma, quando credevo che fosse morta, sono stata con un’altra donna…
Madeline: Ma… Eh ma allora figlia mia, perdonami ma sei proprio cogliona!
Michiru: Ti ringrazio per aver cercato di capirmi…
Madeline: Posso immaginarne le ragioni, ma non riesco a concepire da te questo gesto… Comunque immagino che tu sia qui perché l’hai detto a lei…
Michiru: Si, lei ha bisogno di pensare, senza me intorno, visto che il casino l’ho fatto io, era giusto che me ne andassi io, almeno per un po’.
Madeline: Puoi restare tutto il tempo che vuoi figlia mia, ma non stare lontana da lei troppo a lungo.
Michiru: Non lo farò mamma, voglio assolutamente riprendermela.
Passarono un paio di giorni, poi una mattina Elza si presentò sotto casa della madre di Michiru, non consapevole di quali rischi stava correndo.
Domestico: Signorina Michiru, una donna desidera vederla, la aspetta in cortile.
Michiru: Grazie, vado subito.
Alla vista di Elza ogni parte del suo corpo sembrò congelarsi, voleva rifugiarsi all’interno della casa, ma ormai l’aveva vista, non si aspettava di doverla riaffrontare.
Michiru: Cosa fai qui?
Elza: Hai anche un pessimo modo di accogliere la gente, dopo averla portata a letto e averla mollata sola come una cretina per la seconda volta…
Michiru: Ti ho scritto le ragioni…
Elza: Quelle due righe sul post-it? Congratulazioni, per esserti sempre professata sensibile… Hai la sensibilità di una mummia.
Michiru: Puoi dirmi ciò che vuoi, hai ragione ma non voglio più vederti Elza, la mia vita è giò sufficientemente incasinata!
Elza: Se tu me ne dessi la possibilità io potrei semplificartela!
Nel frattempo, sopraggiunsero in auto Haruka e Setsuna, la guerriera di Urano trattenne uno scatto d’ira che impetuoso si stava impossessando di lei, non appena riconobbe Elza.
Michiru: Haruka… Oh no…
Elza: Cosa?
La ragazzi si girò in direzione dell’auto che stava percorrendo il viale e riconobbe Haruka non appena la vide scendere.
Elza: Haruka…. È viva?!?!
Haruka: Si Elza, ben trovata, sono tornata per romperti le uova nel paniere, di nuovo…
Elza: Sei ridotta maluccio.
Haruka: Nulla che un paio di cerotti non possano curare; grazie per l’interessamento, che diavolo ci fai qui?
Elza: Sono affari tuoi?
Haruka: Se ti porti a letto la mia donna si, automaticamente diventano affari miei!
Elza: Non per provocarti, ma cosa pensi di poter fare ridotta in quello stato? Pensi di potermi fermare se mi voglio prendere la “tua” donna?
La raggiunse un gancio in pieno viso che le fece perdere i sensi.
Haruka: Quando ti risvegli, cen’è ancora…
Madeline: Per quanto non approvi i suoi metodi violenti, di dialogo, concordo pienamente con questa sua azione signorina Tenou.
Haruka: La ringrazio Madeline, Michiru, andiamo a casa, ci sono molte cose da fare per annullare un matrimonio…
Detto ciò risalì in auto, mentre Michiru andò in casa per rimettere le sue cose nel borsone.
Madeline: Così mi lasci qui di nuovo sola…
Michiru: Prometto che verrò a trovarti più spesso mamma.
Madeline: Va bene figlia mia, e portati dietro quella matta della tua fidanzata!
Madre e figlia dopo tanto tempo si abbracciano, un abbraccio sincero e colmo di affetto e comprensione.
Madeline: Ce la farai figlia mia, ne sono certa.
Michiru: Grazie mamma.
Il viaggio di ritorno sembrò interminabile, quel lungo silenzio durò per tutto il viaggio, arrivate a casa Haruka era decisa più che mai a mettersi all’opera, sin da subito, senza altri giri di parole o altri argomenti.
Haruka: Io chiamo mia madre, tu fatti una lista e i inizia le telefonate.
La guerriera di Urano compose il numero intercontinentale, il telefono squillò quattro volte prima che qualcuno rispondesse.
Aisha: Hello?
Haruka: Ciao mamma, sono io…
Aisha: Oh Haruka! Ciao! Che piacere sentirti! Qui stiamo aspettando tutti il lieto giorno!
Haruka: Proprio di questo dovevo parlarti… dobbiamo cancellare il matrimonio.
Aisha: Cosa? Ma come! Perché?
Haruka: Non credo sia il caso di parlarne per telefono, ma non credo che sia ancora il momento di sposarmi, dato che la mia fidanzata mi ha tradita…
Aisha: Hai tempo un paio di giorni?
Haruka: Veramente, vorrei cercare di concludere questa storia il prima possibile.
Aisha: Ti prego Haruka, cosa vuoi che ti cambi un paio di giorni?
Haruka: Va bene, ma non più di due giorni, anche se non ho idea di cosa tu abbia in mente, dal momento che è già tutto deciso.
Aisha: Lascia che io faccia qualcosa per te, visto che non sono stata in grado di fare qualcosa prima. Fidati di me.
La comunicazione venne interrotta.
Haruka: Michiru, aspetta, mia madre mi ha chiesto un paio di giorni, per tentare non so quale follia.
Michiru: Tu parli di follia, ma io penso alla speranza…
Haruka: La speranza per questo, per il futuro, l’hai gettata tu Michiru.
Michiru: Se potessi, darei la vita, per riavere quella speranza, ma come hai detto tu non si può tornare indietro Haruka, però ricorda, esiste anche il perdono.
Haruka: Mi hai sempre accusata di essere infedele, non la sono mai stata, mentre tu non hai perso tempo, “quando il gatto non c’è i topi ballano”, il detto è proprio vero.
Michiru: Non mi sono divertita Haruka, non l’ho fatto con l’intento di ferirti o di cancellare il tuo ricordo, volevo morire allora e vorrei morire ora se potesse servire!
Haruka: Servire a cosa?!?!
Michiru: A recuperare qualcosa!!! Qualunque cosa Haruka, un briciolo di quel che eravamo, qualcosa da cui ripartire da capo!
Haruka: Ripartiresti da capo? Ti rifaresti dieci anni per tornare a dieci giorni fa?
Michiru: Lo rifarei fino a novant’anni se fosse necessario.
Haruka rimase sorpresa dalla ferma convinzione della ragazza che aveva di fronte, non l’aveva vista mai così determinata, ne per le loro missioni, ne per lo studio, ne per le sue passioni, la era solo per lei e con lei, era così solo quando c’era un problema tra di loro, diventava una belva indomabile, non era in grado di reggere il suo sguardo convinto.
Haruka: Pensala come vuoi Michiru, io non so se ci sia qualcosa da recuperare.
Michiru: Beh prova a cercare, magari dentro il tuo cuore, io ho trovato tutto ciò che ci serve, provaci anche tu.
La guerriera di Urano lascia la stanza, per raggiungere la sua Kawasaki, sopra la sua moto c’era seduta la figlia adottiva, la fissava con sguardo severo.
Haruka: Che fai sulla mia moto? Potrebbe essere pericoloso…
Hotaru: Per la moto che potrebbe cadere, o per me che potrei farmi male?
Haruka: Che razza di domanda, per te sciocchina.
Hotaru: Non sarò ancora una persona adulta, ma tu a volte sei peggio di una bambina Haruka! Smetti di far soffrire la mamma! Non lo capisci che così stai distruggendo tutto? Non parlo solo della vostra storia! Questa tua ostinazione a non volerle neppure parlare, distruggerà la nostra famiglia!
In effetti era l’unica cosa che non avrebbe mai voluto che accadesse, sapeva bene com’era crescere senza una famiglia, non voleva una sorte simile per Hotaru.
Haruka: Già…
La guerriera di Urano, presa come da una furia incontrollabile, si diresse verso la camera dove Michiru stava armeggiando con delle scartoffie, la ragazza sentendo i passi si voltò in direzione della compagna, che senza dire una parola le lasciò andare un sonoro schiaffo in pieno volto. Michiru ne attendeva già un altro, infondo lo meritava, ma non arrivò, sollevò lo sguardo, per rimanere pietrificata dallo sguardo assunto da Haruka.
Michiru: Haruka……………….
La bionda guardava la sua mano, come se non facesse parte del suo corpo e avesse preso una propria vita e una propria volontà, una volta ripreso il controllo di sé, si lasciò cadere a terra, tenendosi la fronte con la stessa mano che aveva colpito la compagna, singhiozzò, poi si mise a piangere. A quel punto la guerriera di Nettuno non sapeva cosa fare, non sapeva quanto sarebbe potuto essere pericoloso avvicinarsi a lei, ma l’unica cosa che voleva era darle conforto, poteva solo immaginare come si sentiva.
Haruka: Sono un mostro…
Michiru: No, non dirlo, io meritavo ciò che hai fatto, meritavo anche di molto peggio Haruka!
Haruka: Perché…
Michiru: Perché cosa…?
Haruka: Perché… mi hai tradita… perché Michiru… tu eri la mia famiglia, l’unica che io abbia mai avuto…
Finalmente capì, perché non avrebbe mai potuto perdonarla con tanta facilità, aveva distrutto tutto, con un insulso gesto, aveva distrutto l’intero mondo della persona che più amava, si avvicinò a lei e l’abbracciò, cercando di trasmetterle tutto il suo amore.
Haruka: Non te ne andare Michi… non mi abbandonare…
Michiru: Non ho luogo, nell’intero universo, dove andare senza di te, amore mio…
Si baciarono, ma era un bacio carico di dolore da parte di entrambe, lo percepirono e si separarono.
Michiru: Ora cerca di calmarti, hai bisogno di riposare…
Haruka: No ho bisogno di tornare a dieci giorni fa, quando la mia vita non era un totale casino, ma infondo dovrei esserci abituata, la mia vita è sempre stata così, da quando sono nata…
Michiru: Sarò pronta a cambiare la tua vita di nuovo, quando vorrai; non andrò da nessuna parte se non potrò averti con me Haruka.
Un silenzio apparente calò tra le due durante le 24 ore successive, quando suonò il campanello e Hotaru si precipitò ad aprire.
Aisha: Ciao Hotaru!
Hotaru: Ciao nonna adottiva ricomparsa nella vita del mio falso padre adottivo dopo decenni di assenza, a cosa dobbiamo la lieta visita?
Aisha: Hai la lingua più tagliente di un rasoio nipotina mia, porta rispetto per tua nonna e dimmi dov’è quella deficiente di mia figlia…
Hotaru: Penso in garare a lustrare i suoi mezzi di trasporto, visto che per il momento non li può usare, ti accompagno.
Si dirigono al piano inferiore, dove Haruka era intenta ad armeggiare con una chiave inglese.
Aisha: Grazie Hotaru, ora per favore, lasciaci sole.
La ragazzina lascia il garage.
Aisha: HARUKA! Dannazione a te, cosa stai combinando?!?!
Haruka: Salve madre naturale… a cosa devo la tua visita?
Aisha: Ora capisco da chi ha preso Hotaru… Ma che hai fatto al braccio? Figlia mia ti prego dimmi cos’è successo in questi giorni…
Haruka: Non credo sia il miglior momento per metterti a fare la madre.
Aisha prende la figlia per il colletto della camicia, sbattendola al muro.
Aisha: Allora chiariamo bene, sono tre mesi che mi rompo il culo dall’altra parte del mondo, per organizzarti il più bel matrimonio possibile, e non lo annullerò se non per ottime ragioni che ora spero tu mi darai, se no ti prenderai anche due calci nel culo e mi pagherai il biglietto aereo per l’andata e per il ritorno!!!!
La ragazza rimase sorpresa dalla reazione della madre, evidentemente si era davvero affezionata a Michiru, oltre al fatto che voleva iniziare davvero a fare la madre con lei, così decise di spiegare alla madre quanto successo.
Haruka: Michiru, mi ha tradita.
Aisha: Questo l’avevo capito, ma… le ragioni?
Haruka: Credeva che fossi morta, sono stata coinvolta in un incidente e mi hanno creduta morta per cinque o sei giorni… Ha rincontrato una sua vecchia fiamma e c’è andata a letto.
Aisha: E ora vuole stare con te o con lei?
Haruka: A quanto ho capito, ha chiuso subito con lei, veramente non ha mai iniziato nulla… è stato solo uno sbaglio dettato dal suo dolore, ma comunque non riesco a perdonarla…
Aisha: Posso capire come ti senti, io sono stata tradita sul serio, probabilmente la tua assenza, ha provocato in Michiru uno scompenso emotivo tale, da renderla incapace di decidere qualunque cosa.
Haruka: Questo mel’ha già detto Sets…
Aisha: Beh, in effetti questa è psicologia spiccia, ma ciò che davvero è importante è che lei sia ancora al tuo fianco e ti voglia riconquistare, devi pensarci bene, questa potrebbe essere l’unica occasione che hai per riscattare la tua intera vita. So bene che sono l’ultima persona con il diritto di dirti cosa dovresti o non dovresti fare, ma ti dico solo che un episodio negativo tra l’altro neanche consciamente voluto, non dovrebbe rovinare tanti anni di vita felice insieme.
Haruka: Aisha, io in questi giorni, non so neppure da che parte sono girata, non so che cosa pensare, ne a cosa devo ancora credere.
Le lacrime la raggiunsero di nuovo, impetuose, odiava piangere di fronte agli altri, ma in questa situazione non poteva farne a meno, il suo dolore era davvero troppo grande.
Aisha: Hai ancora un po’ di tempo Haruka, pensa bene a tutto, tutto ciò che hai e cosa andresti incontro a perdere, decidendo di cancellare questo matrimonio.
Haruka: Se questo ti può far stare meglio, ci penserò su.
Aisha: Grazie, ma non lo stai facendo per me, lo stai facendo per te e per la tua famiglia, ciò che più importa è che da quell’errore Michiru abbia capito cosa vuole davvero, una seconda chance dovrebbe essere concessa a tutti, specialmente a persone buone come lei, ora ti lascio, tra poche ore ho il viaggio di ritorno.
Haruka: Mi farò sentire presto Aisha.
La donna quindi si diresse nel salotto, dove Michiru era seduta da pochi minuti in silenzio.
Aisha: Stalle addosso, come farebbe un giocatore di rugby.
Michiru: Cosa?
Aisha: Ah si, qui da voi non è uno sport molto popolare, beh per essere più chiara, non staccarti mai da mia figlia e forse questo matrimonio si farà, ma devi avere coraggio, anche se cercherà di spaventarti, in realtà è più spaventata lei di te.
Michiru: Aisha ma, da dove è sbucata?
Aisha: Non ti preoccupare, sto per andarmene, torno a casa, ma tu fai ciò che ti ho detto, è importante.
Michiru: Lo farò.
Passarono ancora un paio di giorni, nei quali Michiru tentò di avvicinare la compagna con scarsi risultati, quando otteneva qualcosa subito Haruka si rinchiudeva nel silenzio, la frustrazione stava salendo in entrambe, qualcuno doveva smuovere questa situazione. Alla fine dell’ennesima cena di gruppo Hotaru su alzò di scatto.
Hotaru: In quanto, voi non siete in grado di prendere una decisione sensata e univoca, e Setsuna è andata in pensione anticipata con voi due, dopo che qualche medico le ha diagnosticato una seria infermità mentale, venutale a causa vostra, forse tocca a me fare qualcosa.
Così si avvicina ai suoi genitori adottivi, afferrandole e portandole nella loro camera da letto, dando loro in mano un album di foto e prendendo la chiave della stanza.
Michiru: Hotaru ma che stai facendo!?!?!
Hotaru: Visto che in sedi separate, non siete in grado di decidere, rimarrete chiuse qui dentro finchè non avrete partorito un cavolo di verdetto per tutte noi, perché questa storia ci riguarda tutte se non lo avete ancora capito!
Sbattè la porta della camera chiudendola con scatto fulmineo.
Hotaru: Uff… speriamo funzioni…
Setsuna: Sono contenta, di essermi potuta prendere una pausa da questa situazione… E sono soprattutto contenta di averti istruita a dovere, visto che i tuoi genitori adottivi hanno continuamente problemi, io non ho intenzione di far loro da balia per il resto dei miei giorni, ho bisogno di un’aiutante, che ne dici, siamo socie?
Hotaru: Certo! Al 100%!
All’interno della camera…
Haruka: Gia che siamo qui, tanto vale godermi il letto…
La bionda si sdraia svogliatamente in un lato del letto, mentre la compagna osserva l’album di foto che la figlia le aveva lasciato, soffermandosi su una delle prime foto.
Michiru: Ehi Haruka, guarda questa foto, te la ricordi?
Si sdraiò anche lei sul letto, vicino alla sua donna per permetterle di vedere le foto comodamente.
Haruka: Ma si certo! Eravamo in quel parco divertimenti assurdo! Questa foto avrà almeno nove anni! Questa? Oddio no questa è la foto del diploma! Che vergogna, guarda come ero conciata!
Michiru: Io ti trovo comunque affascinante…
La guerriera di Urano si limitò a sorridere.
Michiru: Non posso crederci, non mi ricordavo questa foto!
Haruka: Come hai fatto a dimenticarla? Il nostro primo giro sulla costa con la mia auto nuova!
Michiru: Scusa tesoro se non riesco a ricordare ogni tuoi avvenimento motoristico…
Haruka: Spiritosa… Ohhhh la mia vecchia moto… che nostalgia…
Michiru: Si, i tuoi mezzi sembrano essere presi perennemente presi di mira da nemici, mostri, demoni…
Haruka: Anche il tuo primo Stradivari ha fatto la stessa fine…
Michiru: Ti prego non ricordarmelo…
Dopo alcune ore, le risate delle due compagne riecheggiavano nella casa.
Setsuna: Sembra che le cose stiano migliorando…
Hotaru: Allora ho avuto una buona idea! Sono fiera di me stessa!
Setsuna: Hai fatto centro in pieno, brava, ti devo fare i miei più sinceri complimenti.
Hotaru: Forse è meglio riaprire.
Setsuna: Si, ma non farti sentire, se dopo che avrai aperto, non usciranno comunque da quella stanza, noi ce ne andremo a fare un lungo giro in centro, d’accordo?
Hotaru: Ricevuto!
La ragazzina, con una delicatezza quasi inumana, apre la serratura, le risate proseguono senza che nessuno cerchi di aprire la porta. Setsuna abbassa lo sguardo e sorride compiaciuta.
Setsuna: Bene, andiamo Hotaru, ti sei meritata un mega gelato!
Rivolgiamo nuovamente la nostra attenzione all’interno della camera.
Michiru: Era davvero da tanto, che non rivedevamo queste foto.
Haruka: A volte passa davvero troppo tempo, prima di poter rifare delle cose piacevoli.
Michiru: Che vuoi dire?
Haruka: Che forse… tornare sulla mia idea di cancellare il matrimonio, e ripensarci su, potrebbe portare a qualcosa di positivo…
 
E qui momentaneamente mi fermo, per racimolare nuove idee, ma niente paura, presumo che ci si risentirà tra circa una settimana! Nel frattempo RECENSITE! Maxiex5452
   
 
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