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Autore: SweetTaiga    13/09/2011    4 recensioni
Premio MIGLIOR DRACO e quarta classificata al contest "Happy Birthday Draco". In seguito alla seconda guerra magica, in pochi hanno deciso di tornare ad Hogwarts per completare gli studi. Tra quei pochi ci sono Draco Malfoy ed Hermione Granger, gli antagonisti per eccellenza, coloro che per tanti anni non hanno provato altro che odio e disgusto reciproci. Eppure, tra una marea di studenti che non hanno conosciuto la guerra e che li additano come eroi o reietti, scopriranno di essere più simili di quanto credessero e più vicini di quanto potessero temere.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Premio MIGLIOR DRACO e quarta classificata al contest “Happy Birthday Draco” di OneLove4
 
Pacchetto: Girasole
Significato: Allegria, Spensieratezza
Personaggio: Hermione
 


UN NUOVO INIZIO
Inno all’Odio, Linea77



Ritrovarmi qui e costantemente dirmi che non me ne andrò,
 l’ottusa vanità che lacrima redime i mali di chi persiste nell’errore.



Odio questo posto, l’ho sempre odiato.
Ho odiato queste mura fredde, il rumore assordante nella Sala Comune durante i pasti, i professori, i compagni di Casa, quei saccenti Corvonero, quei buoni a nulla dei Tassorosso, quegli idioti dei Grifondoro. Ho odiato dovermi mischiare a gente di basso rango, gli sporchi Mezzosangue, il fan club di San Potter, quegli straccioni dei Weasley al completo, le ochette senza cervello, i damerini senza futuro.
Ho odiato le lezioni, ho odiato le regole, ho odiato doverle infrangere; ho odiato i buoni che hanno combattuto, ho odiato i cattivi con cui ho dovuto lottare fianco a fianco.
Ho odiato l’inizio di tutto, ho odiato la fine; ho odiato il primo giorno di questa stupida scuola piena di gente inferiore ed ora vorrei tanto poter odiare l’ultimo giorno che, inesorabilmente, si avvicina.
Invece provo un po’ di malinconia, una strana nostalgia di quei pochi momenti in cui ridere non era una forzatura.
Quella prima volta al Binario 9 e ¾, quando mia madre sembrava brillare di luce propria e mio padre veniva ossequiosamente salutato da ogni passate, con un misto di reverenza e timore.
Mia madre ora è l’ombra di se stessa, mio padre è chiuso ad Azkaban da tempo.
Mi piacerebbe tornare a quando, i primi giorni del primo anno qui ad Howgarts, tutti i Serpeverde mi guardavano con rispetto. « Quello è Draco Malfoy », dicevano ammirati.
Ora gli unici sguardi che mi rivolgono sono carichi di disprezzo. Mangiamorte, sussurrano.
A volte nella Sala Comune ci riunivamo per giocare a carte. Vincevo spesso e gli altri erano costretti a darmi le loro figurine delle Cioccorane o, quando ero particolarmente fortunato, persino poster a grandezza naturale dei giocatori di Quidditch più famosi.
Ora la Sala Comune è vuota. C’è solo qualche novellino in giro: i miei vecchi compagni hanno deciso di non tornare, di non frequentare di nuovo l’ultimo anno.
Non dimenticherò mai l’emozione provata durante la prima partita di Quidditch. Il vento tra i capelli, l’adrenalina alle stelle, la soddisfazione di essere in squadra, l’immenso desiderio di sconfiggere Potter.
Non salgo più su una scopa da quella notte nella Stanza delle Necessità. Troppi ricordi, troppo dolore.
Le cacce notturne all’Esercito di Silenze, la squadra d’inquisizione, l’eccitazione delle corse nei corridoi bui con l’unico obiettivo di fermare il Trio ed i loro amichetti.
A quel tempo giocavamo alla guerra, senza sapere che la guerra vera era vicina. Non riuscivo a vedere il vero nemico.



Chi sono i miei nemici ora che io non so più chi scegliere?



Molte cose sono cambiate.
Mi sento un idiota per aver odiato la scuola quando avevo la possibilità di amarla.
Ora sì che le mura sono gelide, ora sì che non ho amici, ora sì che sono diverso: sono un reietto, un traditore, un Mangiamorte. Sono temuto, certo, ma nessun accenno di reverenza e rispetto brilla negli occhi degli altri studenti.
Solo un tacito disgusto, una lieve sfumatura d’odio nei loro sguardi, un nervosismo accennato nei loro gesti.
Vago per i corridoi da solo, senza rivolgere la parola a nessuno.
Mi reco regolarmente a lezione, passo le mie serata in biblioteca.
Di tanto in tanto esco, vado a trovare mia madre, cerco di ottenere un permesso per vedere mio padre.
Qualche volta Theodore o Blaise mi inviano una lettera, ogni due settimane circa ricevo una cartolina da Pansy.
Per il resto sono solo, ed odio Hogwarts, ed odio me stesso per non aver capito prima quanto queste quattro mura fossero importanti.
 

Come per magia la coscienza inverte i ruoli, da vittima a responsabile dei tuoi stessi mali.


 
Il Lago sembra una lastra di vetro.
Lancio a caso alcuni sassolini nelle sue acque scure, riflettendo su come sarebbe bello immergersi fino in fondo e, silenziosamente, sparire per non tornare più.
Chissà se mia madre si accorgerebbe della mia assenza.
Chissà se qualcuno piangerebbe la mia morte.
Dovevi morire tu, Malfoy, mi sussurrano a volte nei corridoi. Ed io continuo a camminare, perché in fondo se morissi non sarebbe una grande tragedia.
Penso a Pansy. Io lo conoscevo, eravamo inseparabili, direbbe. Noi eravamo amici, aggiungerebbe Blaise con voce grave.
«Amici un cazzo », sbotto con amarezza, calciando il terreno. Mi hanno lasciato solo.
Sentendo dei passi mi volto appena. La Granger, con un mucchio di libri sotto braccio, si ferma a guardarmi con un’espressione stupita.
« Ehi, Malfoy », dice, venendomi lentamente incontro.
Rispondo con un mezzo grugnito. Questa notte non ho voglia di litigare.
Lei si siede accanto a me, in silenzio. Sbirciando verso il suo viso scorgo un’espressione strana: la sua fronte è corrucciata, le sue labbra arricciate in maniera buffa.
Ha l’aria di una ragazza cresciuta troppo in fretta, la Granger. Porta sul viso i segni di una guerra per cui ha combattuto con tutte le sue forze. E’ strano vederla vagare da sola nei corridoi, ora che Lenticchia e Potter hanno deciso di non tornare ad Hogwarts. Eppure cammina sempre a testa alta, con sguardo fastidiosamente fiero.
Sentoquasi che siamo simili.
Anche io sono rimasto solo, anche attorno a me si è creato un vuoto.
Blaise, Theodore, Goyle, Tiger, Pansy… tutti coloro che un tempo condividevano le loro giornate con me hanno scelto strade diverse, lontane dalla mia.
Le labbra della Granger si distendono, ma la fronte rimane corrucciata.
« Tutti dicono che la guerra è finita », sussurra. « Ma io mi sento più impaurita di prima », confessa.
Potrei dirle che per me è lo stesso, invece esibisco il mio vecchio ghigno.
« Mi stupisci, Granger. Pensavo fossi una coraggiosa Grifondoro », le sussurro avvicinandomi appena.
Lei, con mia sorpresa, sorride.
« Allora hai ancora altre espressioni, oltre la solita maschera indifferente che indossi ultimamente. Mi mancava il tuo ghigno, Malfoy », dice, e non c’è ombra di imbarazzo nelle sue parole. Sembra solo.. sollevata.
E la capisco.
Non lo ammetterei mai, ma siamo rimasti solo noi.
Ci circondano solo volti nuovi, gente con cui non abbiamo mai parlato o primini troppo impauriti da ciò che rappresentiamo per avvicinarsi: qui siamo i sopravvissuti, i superstiri, coloro che hanno combattuto una guerra, la guerra più grande di tutte, e nonostante questo sono ancora qui.


La tua paura è un nuovo inizio.
L’indefinito è un nuovo inizio.
L’imperfezione è un nuovo inizio.
Ed ogni errore è un nuovo inizio!



« Sai Malfoy, oggi è successa una cosa strana… », sussurra dopo qualche istante di silenzio.
« Oggi sei in vena di confidenze, Mezzosangue? Guarda che non sono il tuo amichetto Potter né quell’imbranato di Weasley », sbotto, ormai stanco di sentirla blaterare.
Lei mi ignora, continuando a guardare davanti a sé.
« Stavo riordinando gli annuari, ho trovato per sbaglio la tua scheda personale », aggiunge come se non avessi mai parlato.
Mi giro verso di lei, senza capire dove voglia arrivare.
« Oggi è il 4 giugno », sentenzia.
« E con questo? », domando. Poi, senza attendere oltre, mi alzo e inizio ad allontanarmi. « La tua voce inizia a stressarmi, me ne vado ».
Mi fermo solo quando sento qualcosa tirarmi la manica.
Mi volto e vedo la Granger che stringe con forza il mio braccio.
« Perché non reagisci? Ti chiamano Mangiamorte, dicono che dovresti essere morto tu. Perché non reagisci? », domanda all’improvviso e per un attimo i suoi occhi incontrano i miei.
Sento riaffiorare sentimenti che per un intero anno ho cercato di tenere assopiti.
Senso di colpa, codardia, terrore, paura, tristezza, rabbia, vergogna.
Dolore.


La nostra storia è un inno all’odio, colpevoli di tacito consenso.



« Perché hanno ragione, no? E’ quello che tutti vorrebbero. Che fossi mortoio al posto di Fred Weasley, io al posto del professore-mannaro, io al posto di Ninfadora Tonks,io al posto di quella seccatura di Colin Canon, io al posto di Malocchio Moody! E sai una cosa? Se potessi tornare indietro, se potessi liberarmi il petto da questo peso immenso, morirei mille volte al posto loro, anziché vivere in questo modo! », urlo, trascinato dalla rabbia che per così tanto tempo ho chiuso dentro me.
Ed odio la Granger, perché non avrei mai voluto mostrarmi così irritabile, così debole ai suoi occhi.
Eppure vorrei quasi ringraziarla perché è ancora qui, perché, seppur saccente e fastidiosa e sudicia resta comunque l’unica costante della mia vita, l’unica cosa che, nonostante tutto, non è cambiata.
Con quel suo sguardo orgoglioso, con la schiena curva a causa del peso dei libri, con quel suo sangue sporco, con quei capelli orribili e con quella voce fastidiosa, lei è ancora qui.
E vorrei essere anche io ancora qui, vorrei poter tornare il ragazzo di un tempo per poter litigare di nuovo con lei, per prenderla in giro, per vederla arrossire di rabbia.
« E’ vero », dice, e sento sprofondarmi il cuore.
Poi alza lo sguardo, fissando gli occhi nei miei.
« E’ vero. Vorrei poter sequestrare ancora quegli stupidi scherzi fatti in casa a Fred, vorrei ridere delle buffe trasformazioni di Tonks, vorrei poter guardare il sorriso rassicurante di Lupin, vorrei assistere ad una lezione del vero Moody, vorrei essere stata più gentile con il piccolo Colin… Ma non vorrei la tua morte, Draco », aggiunge poi tutto d’un fiato.
« Ogni volta che ti vedo nei corridoi sento di non essere sola, so che tutto ciò che è successo non è soltanto un sogno. Tutti qui fingono che la guerra non ci sia mai stata, invece poi ti vedo e so che non è così. So che anche tu, come me, ogni notte rivivi quel dolore, so che anche tu non dormi sonni tranquilli. So che anche tu hai pianto su molti cadaveri, so che tu hai provato come me il dolore di una perdita importante. Nonostante tutto, sei l’unica cosa qui ad Hogwarts che mi impedisce di impazzire, di rinnegare ogni ricordo. Sei l’unica cosa che mi tiene legata alla realtà, e sono felice che tu non sia morto ».
Quando finisce di parlare ha quasi il fiatone e sento la sua mano, ancora ancorata alla mia manica, tremare leggermente.
Il suo petto continua ad abbassarsi e a rialzarsi velocemente, i suoi occhi non smettono di scrutare i miei.
E per una volta non mi sento in colpa, non mi sento un assassino, non mi sento un reietto.
Mi sento solo Draco Malfoy, e davanti a me c’è solo Hermione Granger.
« Quanto sei sdolcinata, Mezzosangue », dico, ricambiando il suo sguardo. « Mi hai fatto quasi venire il diabete ».
Lei sorride, poi improvvisamente guarda l’orologio.
« 3.. 2.. 1.. », conta piano. Poi improvvisamente alza la bacchetta.
Penso che voglia attaccarmi, invece la punta verso il cielo e veniamo inondati da scintille colorate.
Mentre quelle piccole luci continuano a scendere su di noi, vedo la Granger abbassare la bacchetta e puntarla verso il terreno.
Lentamente, un piccolo girasole inizia a sbocciare, schiudendo a poco a poco i petali.
« Cerca di sorridere, Malfoy. La guerra c’è stata, ma è finita. Ora possiamo vivere », la sento sussurrare.
Mi ritrovo a sorridere, col cuore più leggero e lo sguardo rivolto verso colei che per tanto tempo ho odiato.
E mi accordo che, come per tutto il resto, quell’odio antico non esiste più.
Solo uno strano tepore, un barlume di gioia, affolla il mio cuore.
Guardo il girasole che continua a distendere i suoi petali uno ad uno. Sorrido a Hermione che, dopo un secondo di smarrimento, ricambia.
« Buon compleanno, Draco Malfoy ».


Curiosità è un nuovo inizio.
Il rispetto è un nuovo inizio.
La fantasia è un nuovo inizio.
In ogni sorte c’è un nuovo inizio!



Grazie, Mezzosangue, penso. Me non lo dirò.
In fondo, nonostante la sua mano stretta nella mia, resto sempre un Malfoy.












IL PARERE DELLA GIUDICIA

SCHEMA DI VALUTAZIONE:

- GRAMMATICA 9.20/10
- RISPETTO DELLA TRAMA 10/10
- CARATTERE DEI PERSONAGGI: 10/10
- GIUDIZIO PERSONALE 10/10
TOTALE 39.20/40


GRAMMATICA:

Mi dispiace averti tolto così tanti punti per degli errori veramente di distrazione, hai messo 4 virgole prima delle congiunzione E, ti ho tolto 0.15 per ognuna quindi 0.60. In più nelle ultime due righe hai scritto Me invece di Ma, ti ho tolto 0.20.

RISPETTO DELLA TRAMA:

Hai rispettato la trama del compleanno e l'hai fatto in un modo molto particolare, hai descritto perfettamente le sensazioni di Draco e credimi che in molte parti mi hai commuovere, perchè è stato toccante.
Hai descritto molto bene la situazione e l'ambiente che si è creato nella scuola e soprattutto le emozioni e i sentimenti li hai fatto uscire fuori dal computer =) davvero!

CARATTERE DEI PERSONAGGI:

Draco è semplicemente fantastico!
Tutto il suo discorso iniziale su come si sente, su quello che prova ecc è perfetto, hai messo tutto al punto giusto e alla fine, quando dice che lui resta pur sempre un Malfoy, mi hai fatto sorridere perchè è lui cavolo!!
Non trovo le parole per spiegartelo ma E' LUI.
Hermione è romantica, si sente che lo vuole aiutare e il gesto di far comparire il girasole fa capire che tutto è possibile, anche un nuovo inizio dopo la guerra =)

GIUDIZIO PERSONALE:

Ovviamente il massimo del voto è meritato!
La storia è bella, malinconica e triste, ma con quel barlume di speranza alla fine, che ripeto, fa sorridere!
Oltre al posto ti sei meritata il premio MIGLIOR DRACO, perchè non potevi descriverlo meglio di così!
Complimenti davvero con tutto il cuore!!
Mi dispiace di averti dovuto penalizzare sulla grammatica, perchè la tua storia avrebbe meritato il podio, però lo ripeto, valuta la storia, non il contest perchè è davvero bella!





   
 
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