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Autore: kutinjiu    13/09/2011    0 recensioni
La storia della vita di Raistlin raccontata nella sua interezza, dalla nascita alla morte, passando per tutti gli episodi più importanti ed osservando il comportamento degli altri attraverso il suo punto di vita amaro e sarcastico.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Raistlin 6
Raistlin calpestò con disprezzo il cadavere.
Un essere stupido ed immondo come un goblin non meritava la morte tramite un incantesimo.
Anche lui riusciva a maneggiare una spada, seppur con meno abilità del fratello e della sorellastra.
Si guardò attorno con attenzione.
Era in un grande atrio, dietro di lui si ergevano le porte di legno della Torre.
Una luce soffusa proveniva da alcune vetrate sul soffitto.
Il mago sussurrò: "Shirak!". Una luce si accese sulla sfera in cima al suo bastone magico.
Questo era un dono di Antimode, regalatogli insieme al libro di incantesimi durante il primo giorno di apprendistato.
Il bastone era in legno di pioppo, bianco come le Vesti del suo maestro.
Era stato un inutile tentativo di indirizzarlo verso la strada del bene
Ma non si poteva biasimarlo, in fondo era veramente bello da vedere nonostante il colore.
Ad una estremità, racchiusa tra due ali che emergevano ai lati, vi era una sfera di cristallo abbastanza piccola.
Dentro di essa, sospeso a mezz'aria, vi era un frammento di Lunitari, la Luna Rossa.
Grazie a quel catalizzatore era molto più semplice gestire l'energia per i suoi incantesimi.
Il resto del bastone era costellato di incisioni, come fosse rivestito di candide piume.
L'altra estremità terminava simile ad un becco aguzzo.
Per quell'opera Antimode si era ispirato ad un grifone.
Lo aveva visto in lontananza mentre si recava a Solace, poco prima di incontrare il giovane prodigio.
Si girò ad esaminare la porta da cui era entrato. Era di un legno scuro e molto antico, ancora intatto solo grazie alla magia.
Su di essa vi erano incise le grandi imprese compiute dai maghi, la grande maestria rivelava che l'autore era stato sicuramente un nano.
Aveva visto molte incisioni di Flint e doveva dire che spesso erano migliori di questa.
La sua fama d'altronde era più che meritata. Purtroppo ora la vecchiaia gli impediva di lavorare al massimo delle forze.
Raistlin conosceva a memoria tutte quelle storie raffigurate sulla porta... distolse lo sguardo annoiato.
Il pavimento sotto di lui era di un marmo bianco, senza un filo di polvere. Riusciva perfino a specchiarvisi.
D'altronde anche la sua spada, che doveva essere insanguinata, era perfettamente pulita.
Incantesimi di ordinaria amministrazione, chiunque poteva mantenere immutati gli oggetti nel tempo... niente di impressionante per ora.
Continuò la sua ispezione. Esplorare una Torre della Magia capitava raramente più di una volta nella vita e dunque voleva approfittarne.
Le pareti erano ricoperte da un tendaggio rosso di velluto, i cui bordi erano percorsi da una trama dorata.
Le tende si muovevano come sollevate da un leggero vento. Il marmo sotto di esse era un po' oscurato rispetto al resto dell'atrio.
Raistlin non aveva notato nessuna finestra all'esterno e dunque quel movimento non era per nulla normale.
Non percepiva nemmeno il minimo spostamento d'aria... tutto ciò era molto sospetto.
Afferrato il cadavere del mostro, incise con la spada dei simboli e mormorò una formula.
Con un po' di fatica lo gettò in mezzo all'atrio; subito delle creature che sembravano un incrocio tra dei lupi e degli scarafaggi si gettarono per banchettare.
I loro occhi erano totalmente neri, d'altronde erano nati nell'oscurità dell'altare di qualche negromante e non conoscevano la luce.
Dopo qualche secondo, il goblin esanime avvampò di un fuoco verde smeraldo e quando gli esseri protesero le antenne per esaminare il cibo, le fiamme si propagarono fino al loro corpo, riducendoli in cenere.
La sfida della Torre iniziava a farsi più interessante.
Avrebbe eliminato quei deboli ghoul in ogni caso, ma avrebbe sprecato molta più energia, se non fosse stato così attento.
Non occorreva solo il coraggio e la forza, ma anche l'intelligenza e la resistenza per sopravvivere.
Senza perdere la concentrazione, attraversò la stanza ed aprì la porta successiva, pronto a tutto.
Arrivasse pure la morte in persona... lui l'aveva già sconfitta uan volta appena nato, ora che era cresciuto sarebbe stato ancora più facile scacciarla.













  
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