2 - Lonely
Quando
le
porte della Sala Grande si spalancarono, sentii crescere dentro di me
un’ondata
di disagio; nonostante fossi appena ritornata alla vita di sempre, non
riuscivo
davvero a sentirmi felice.
Eppure
si
trattava dell’ultimo anno, no? Non contava nulla?
Cercando
di
far finta di niente, mi diressi in fretta verso il tavolo riservato ai
Grifondoro con i due nuovi Prefetti alle calcagna. Sentivo alle mie
spalle i
saluti allegri che gli studenti si stavano scambiando, ma non mi voltai, ero troppo impegnata a
leggere il biglietto
contenente la nuova parola d’ordine.
“E comunque tu non hai nessuno da
salutare,
Rose” pensai con amarezza.
-
La parola
d’ordine è Ricordella, non dimenticatela e
preparatevi a ripeterla milioni di
volte al giorno; quelli del primo ve la chiederanno in continuazione
–
annunciai lapidaria all’indirizzo dei due Prefetti, i quali
annuirono in fretta,
cercando di assumere un’aria efficiente.
Mi
sedetti svogliatamente
e lanciai un’occhiata fugace al gruppo di persone che mi ero
lanciata alle
spalle.
I
miei
cugini e mio fratello chiacchieravano allegramente tra loro, ridendo e
facendo
un gran chiasso. Molti di loro erano insieme a me, in Grifondoro,
mentre Louis
era un Corvonero e Molly una Tassorosso.
-
Sul serio,
Al Potter è davvero uno spettacolo…
chiederò a Lily di combinarmi un appuntamento
con lui! - mormorò Cornelia Hopkins, una dei due Prefetti.
Il ragazzo accanto a
lei, di cui non ricordavo assolutamente il nome, storse la bocca
– Tutte voi
ragazze siete fissate con Potter, Malfoy e pochi altri…
A
quel punto
storsi la bocca anche io, voltandomi a guardare i due interpellati. Mio
cugino
e Malfoy erano ancora in piedi, tra il nostro tavolo e quello dei
Corvonero.
Ero convinta che il Cappello Parlante avesse commesso un errore
madornale a
spedirci quel biondastro, dato che non era affatto intelligente,
simpatico,
geniale o altro… i misteri della vita.
Ad
un certo
punto i due si separarono e Al si diresse verso di me – Ehi,
Rose!
Gli
rivolsi
un sorriso di circostanza, mentre si sedeva accanto a me. Avevano
scelto lui
come Caposcuola e probabilmente un tempo sarebbe stato anche divertente
trovarci insieme in quella situazione, ma adesso…
-
Senti,
riguardo a ieri… ho invitato Scorpius
perché…
-
Hai già preparato
i turni per la ronda? – lo interruppi con impazienza, mentre
le porte della
Sala Grande si spalancavano, lasciando entrare un fiume di ragazzini
spaventati. Il suo sorriso si smorzò.
-
Credo sia
presto per i turni, no?
-
No, non lo
è affatto. Non possiamo fare le cose all’ultimo
momento. –
ribattei, prima di voltarmi per seguire lo
Smistamento. Sentii il suo sospiro e lo ignorai. Probabilmente adesso
si stava
scambiando uno sguardo scocciato con Malfoy; quei due erano appiccicati
neanche
fossero fidanzati. Patetici.
Lo
Smistamento durò un’eternità, ma finsi
di godermela un mondo. Applaudivo e
dispensavo sorrisi ogniqualvolta un ragazzino si sedeva con noi e
ignoravo i
tentativi di conversazione di Al. Mangiai con gusto le mie portate
preferite e
lucidai la mia spilla da Caposcuola, prima di riappuntarmela sul petto.
Poi,
non appena la Preside ci augurò la buonanotte, lasciai il
compito di
accompagnare gli studenti ai Prefetti e mi diressi a grandi passi verso
due
ragazzi che si stavano accingendo ad uscire.
- Zabini, Nott?
Un
ragazzo
moro e una biondina si voltarono verso di me. Entrambi non nascosero
un’espressione di disappunto, non appena mi videro. Questo mi
faceva apprezzare
senza dubbio i Serpeverde; non erano ipocriti, ti sbattevano in faccia
la loro
opinione su di te senza tanti fronzoli.
-
Weasley!
Ti prego, siamo arrivati adesso… non potresti aspettare
domattina per rompere?
– si lamentò Zabini, lasciando cadere le spalle.
Gli rifilai un’occhiataccia –
Dove sono i turni per le ronde?
-
Cosa?! Ti
aspetti che te li prepariamo così su due piedi? –
Penelope Nott spalancò gli
occhi pesantemente truccati. Mi strinsi nelle spalle – Ve ne
avevo parlato oggi
sull’Espresso, per evitare una riunione domattina. Non ho
intenzione di fare le
cose male solo perché voi…
-
Che
succede qui? Ah, siete voi. – mi voltai di scatto, proprio
mentre Al, Malfoy e
Isabel Corner uscivano fuori dalla Sala Grande.
-
Merlino,
Al! Portala via! – Zabini lanciò uno sguardo
implorante all’indirizzo di mio
cugino, che mi guardò confuso - Cosa..?
-
Le ronde –
lo anticipai, e, con la coda dell’occhio vidi Malfoy fingere
di impiccarsi con
la cravatta – Perché non lo fai davvero Malfoy? Ci
libereresti dalla tua inutile
presenza! – rimbeccai disgustata. Lui fece per replicare, ma
Isabel si fece
avanti.
-
Weasley –
tutti mi chiamavano Weasley a scuola, salvo poche persone –
capisco che tu
voglia cominciare da subito, e lo rispetto, ma è tardi. Non
credi che,
riunendoci nei prossimi…
-
Ehilà, che
ci fate qui? – all’improvviso, una voce ci
interruppe. I presenti si voltarono
e sorrisero, mentre io mi irrigidivo. Chinai il volto e pregai che
nessuno si
accorgesse della mia reazione.
-
Frank,
ciao! – esclamarono tutti, molto più rilassati.
Mio malgrado, sollevai lo
sguardo verso il nuovo arrivato, un ragazzo con gli occhi nocciola ed i
capelli
castani. Avevo la bocca secca.
Frank
Longbottom era il figlio di Neville, il nostro amatissimo professore di
Erbologia a scuola ( nonché direttore della nostra Casa ).
Era un ragazzo
gentile ed intelligente, sempre pronto ad aiutare chi si trovava in
difficoltà.
Non si imponeva mai sugli altri, ma tutti lo ascoltavano,
perché era davvero
molto saggio.
E
poi era così carino…
Arrossii
furiosamente, mentre incrociavo il suo sguardo. Mi ero presa una cotta
per lui alla
fine dell’anno precedente. Un giorno mi aveva aiutato a
portare alcuni libri in
Biblioteca ed era stato gentile, mi aveva sorriso. Si era comportato in
modo
diverso… e aveva fatto sentire diversa anche me.
-
Questa
piantagrane ci ha bloccati qui! – all’improvviso,
la fastidiosissima voce di
Malfoy mi riportò alla realtà. Il mio imbarazzo
salì alle stelle - Beh, scusa
tanto! Ma io non sono come te, a me piace fare le cose con criterio!
Non ho
intenzione di perdere tempo con le vostre scuse! – replicai
arrabbiata.
-
Sì, ma non
puoi organizzare la nostra vita, no? – intervenne Al piano.
Lo incenerii con lo
sguardo. Chiaro, doveva difendere il suo migliore amico,
figurarsi…
-
Rose ha
ragione – disse Frank, facendomi un sorriso. Tra
l’altro, mi chiamava sempre
per nome – è meglio fare le cose
per bene. Però è
anche vero che si sta facendo tardi. Potreste accettare
un compromesso?
Senza
neppure accorgermene, mi ritrovai ad annuire insieme agli altri.
-
Facciamo
così; domattina, prima delle lezioni, ci incontreremo
nell’Ufficio dei
Capiscuola. Potremmo buttare giù i primi turni per il mese
di Settembre… e la
prossima settimana, quando avremo più tempo, ci
organizzeremo meglio per il
resto dell’anno. Tra l’altro se proprio volete
saperlo, devo ancora trovare
Samantha… probabilmente si è defilata con la
scusa dei ragazzini di primo! –
tutti risero ed io mi concessi il privilegio di lanciargli
un’ulteriore
occhiata. Mi sentivo davvero sciocca; un ragazzo così dolce
non si sarebbe mai
reso conto di quello che provava la fredda e cinica Rose Weasley.
-
Okay,
adesso che tutto è stato risolto, proprio come voleva la
principessa – Malfoy
mi indirizzò una smorfia – io andrei a dormire.
Dato che domattina dovremo
svegliarci presto… - in poco tempo, tutti si allontanarono,
lasciandomi sola.
Anche Al, il quale mi aveva lanciato una breve occhiata, per poi
seguire il suo
migliore amico. Sospirai e mi accinsi ad andare.
-
Dovresti
rilassarti un po’, Rose.
Sobbalzai
e
mi voltai in fretta – Oh. Non pensavo fossi…
cioè credevo che… - farfugliai,
arrossendo.
Frank
sorrise
– Quest’estate non siete venuti spesso alla Tana,
io e i miei siamo passati
parecchie volte!
-
Siamo
stati in vacanza in Romania, da un mio zio. – spiegai e lui
annuì – Quello dei
draghi? Forte, in effetti ti trovo un po’ più
abbronzata – osservò, ed io mi
vergognai talmente tanto da desiderare ardentemente di sparire. Mi
strinsi
nelle spalle – Non so…
-
Comunque
dovresti rilassarti, Rose. Essere Capiscuola è bello, ma
è giusto anche stare
con gli amici! No?
“Io non ce li ho degli amici”
– Io
prendo molto sul serio il mio compito. Per me è importante
– risposi, facendo
un passo indietro. Lui sapeva benissimo che non avevo nessuno, eppure
sembrava
quasi che si preoccupasse per me. Perché?
Lui
annuì –
E’ per questo che tutti ti stimano, perché sei una
tosta.
-
Non mi… -
mi interruppi, combattuta tra la soddisfazione che le sue parole mi
procuravano
ed il dispiacere. Nessuno mi stimava, al massimo mi temevano. Era
diverso, era…
peggio.
Lui parve leggermi nel pensiero - Io ti stimo, so che sei una ragazza a posto - disse con un sorriso. I battiti del mio cuore accelerarono.
-
Devo
andare, buonanotte Frank. – sussurrai, prima di scappare via
confusa.
Uhm questo capitolo non mi convince granché, in realtà! Non si riesce granché a comprendere realmente quale sia il rapporto di Rose con i suoi cugini, ma spero di poterlo chiarire più avanti (comunque è pressochè insesistente xD)... peròòòò... scopriamo che Rose ha una cotta!!!! E per chi?
Ebbene sì, Frank Longbottom! Lui con lei è dolce, gentile... quasi un amico... ma cosa prova? Anche questo verrà chiarito più avanti! Non dimentichiamoci, comunque che si tratta di una Rose/Scorpius, quindi... eheheheheh!!! Ma ne deve passare di acqua sotto ai ponti...! Vedrete!
Ora scappo via! Vi auguro una buonanotte e un ottimo risveglio domattina :D
Lily_Luna