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Autore: MoonRay    13/09/2011    3 recensioni
13 Agosto 1998 - Raccoon City
Ennerdale Street 745.
Tess spense la macchina e controllò negli specchietti che non ci fosse nessuno; aveva scelto quella strada perchè sembrava la più desolata.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Outsider - A Perfect Circle

 
 
13 Agosto 1998 - Raccoon City
 
Ennerdale Street 745.

Tess spense la macchina e controllò negli specchietti che non ci fosse nessuno; aveva scelto quella strada perchè sembrava la più desolata.
La casa non era in buone condizioni e si notava che il giardino aveva sicuramente avuto tempi migliori: ormai erbacce infestavano i fiori morti e il rampicante che incorniciava l'entrata era appassito, segno che qualcuno non se ne occupava più, ed una finestra accostata al piano superiore cigolava dondolando sui cardini producendo uno strano e sinistro lamento.
Doveva essere stata una bella strada essendo piena di villette, probabilmente sarebbero state tutte deserte visto che era ancora estate e le famiglie in vacanza, ma adesso erano disabitate per motivi ben peggiori.
Forse qualcuno era riuscito a salvarsi partendo prima dello scoppio dell'epidemia, oppure l'avrebbe propagata nel resto del mondo.
Lei era rimasta a Raccoon City come gli anni precedenti: non lasciava la città da quando si era arruolata nel corpo della R.P.D. a pochi isolati da quella via.
L'agente sfilò la sua Desert Eagle e scese dalla macchina.
Attraversò velocemente il piccolo giardino ed arrivata di fronte alla porta bussò ed attese.
Silenzio.
Non che si aspettasse una risposta.
Verificò che la porta fosse chiusa, ma il pomello girò senza incontrare il blocco della serratura.
 
Help me if you can
It's just that this, this is not the way I'm wired
So could you please
Help me understand why

 
Tess si avviò lungo il corridoio; dovette trattenere un conato di vomito quando l'odore della putrefazione le penetrò le narici.
Un brivido le corse lungo la schiena e senza pensarci due volte caricò la pistola.
Continuò ad avanzare nell'ingresso e sbirciò sulla destra dove si apriva la sala da pranzo.
Era apparentemente vuota: la tavola al centro della stanza era ancora apparecchiata e parte di quella puzza proveniva dalle pietanze lasciate nei piatti che ormai pullulavano di larve, vermi e mosche.
Del cibo era sparso per terra e formava una scia che si dirigeva in cucina, le tende bianche erano sporcate da delle minuscole chiazze di sangue, mentre per terra si apriva una pozza marronea disgustosamente assorbita dalla moquette.
La casa ben arredata, con le tende candide che lasciavano entrare la luce del giorno dalla finestra, la porcellana e l'argenteria lucidata messe in mostra in una vetrina, la puzza del cibo sul tavolo e il sangue sparso in quella stanza luminosa: tutto stonava completemente creando un'atmosfera surreale.
 
You've given in to all these
Reckless dark desires

 
Tess rabbrividì alla scena inquietante che le si apriva di fronte, terribilmente simile a quelle che ormai avevano inciso la sua memoria; non era molto infastidita avendo visto di peggio, ma il fatto che non ci fosse il cadavere vicino a tutto quel sangue non era bene.
Dalla cucina arrivò il rumore di un piatto che si infrangeva sul pavimento.
Avanzò ancora, cauta, attraversando la stanza e controllandola brevemente, dirigendosi dove il tanfo diventava ancora più insopportabile.
Si mise in guardia con la pistola puntata di fronte a sé pronta a sparare e preparandosi al peggio. Tess buttò un occhio e vide un gatto sul ripiano della cucina che guardava innocentemente i cocci sul pavimento.
Si rilassò lasciandosi andare ad un sospiro e abbassando lentamente l'arma mentre entrava nella seconda stanza.
Iniziò a girarla controllando che cosa potesse puzzare in quella maniera allucinante, ma niente sembrava così disgustoso a parte la lettiera del gatto, sporca da settimane se non mesi, che ora le si strusciava docilmente tra le gambe.
Ripose la pistola nella fondina e si appoggiò al piano cottura decidendo sul da farsi.
C'era ancora il piano di sopra da controllare; nonostante le apparenze non era poi così grande la casa... per fortuna.
La cucina aveva un'altra porta che dava sull'atrio con delle scale che portavano al piano superiore.
Dopo aver finito l'ispezione si sarebbe dedicata a creare un fortino per la notte e avrebbe pensato a rifocillarsi.
Doveva andarsene da quella dannata città.
Era riuscita ad ottenere delle informazioni nonostante il caos e la confusione della situazione, da lì a due giorni avrebbero fatto saltare la città insieme a tutti gli abitanti, e lei... avrebbe levato le tende, ma senza lasciare che quei bastardi infangassero quella storia passandola liscia.
Tornò bruscamente alla realtà scuotendo la testa, cercando di scacciare quei pensieri; si guardò ancora una volta intorno e l'attenzione le cadde sul vetro della credenza di fronte a lei che rifletteva la stanza alle sue spalle. Spalancò gli occhi e si mosse d'istinto.
L'uomo che si stava avventando sulla sua giugolare ricevette un colpo di testa che gli ruppe il setto nasale già putrefatto, espandendo il trauma al cervello.
Uno spruzzo di sangue partì dalla faccia dell'uomo, mentre si accasciava a terra cadendo sul suo stesso marciume.
Tess controllò che fosse effettivamente morto, sicura che non fosse deceduto in quel momento.
I capelli erano quasi completamente caduti e la pelle era disgustosamente assente lasciando intravedere in alcuni punti anche le ossa, sul corpo erano presenti segni evidenti di morsi dove i vestiti erano strappati e madidi di sangue coagulato e rappreso.
Tess indietreggiò da quella “cosa” disgustosa.
Ora il tanfo era terribile; il pavimento e i mobili erano sporchi di sangue, così si diresse velocemente nell'atrio verso le scale: prima avrebbe finito e meglio sarebbe stato.
Appena svoltato si ritrovò sulla destra un'altro zombie che cantava il suo lamento di morte, mentre zoppicava nella sua direzione con le braccia tese pronta ad aggredirla.
Con un movimento semplice e fluido Tess sfilò la pistola e premette il grilletto, ma il colpo non partì.
Il carrello era incastrato e non accennava a sbloccarsi.
-Merda.- imprecò fra i denti Tess.
Ma dovette lasciar perdere le sue maledizioni verso le Desert Eagle, perché il non-morto le stava saltando addosso.
Si ritrovò con le spalle al muro e la donna che si avventava su di lei nel tentativo di sbranarla.
 
You're lying to yourself again
Suicidal imbecile
Think about it, put it on the faultline
What'll it take to get it through to you precious
I'm over this. Why do you wanna throw it away like this
Such a mess. Why would I want to watch yo
u
 
L'unica distanza che le separava erano le sue mani strette sulla gola fradicia della presunta ex-padrona di casa.
Agì in fretta: fece scivolare leggermente la mano destra dietro il collo mentre con la sinistra la teneva lontana e faceva pressione spezzandole l'osso.
Si riversò a terra, gli occhi vitrei sbarrati.
 
Disconnect and self destruct one bullet at a time
 

What's your rush now, everyone will have his day to die.

 
Non era messa meglio dell'altro, anzi, sembrava quasi stesse peggio e probabilmente era suo il sangue della sala da pranzo visto il colorito molto più pallido del probabile marito.
Scavalcò il cadavere ringraziando il suo sangue freddo e salì le scale mentre bestemmiava e sistemava la pistola a cui aveva appena dato della bastarda.
Arrivata al secondo piano riprese posizione avviandosi verso la prima stanza.
Questa era vuota ed elegante come il resto della casa, passò alla seconda ed anche qui non trovò nessuno.
Si affacciò alla finestra dalla quale c'era una buona visuale della strada, c'era uno di quelle bestie che vagabondava sotto il sole esistivo, prese la mira e la spalla dell'uomo saltò.
Si morse un labbro pensando a quant'era che non andava al poligono, ricordando che la sua mira non era sicuramente quella di un cecchino.
Mirò ancora e questa volta centrò in pieno la fronte che si aprì riversando la poltiglia sull'asfalto rovente.
“Adesso funziona.”
Tornò alle sue priorità lasciando perdere lo svago dato che non aveva molte munizioni; uscì dalla camera da letto e si avviò verso il bagno.
La porta presentava evidenti segni di graffi e percussioni mentre da sotto usciva una pozza di sangue di un colore più chiaro.
Forse c'era qualcuno se avevano cercato di aprirla e non ci erano riusciti o forse era già riuscito a scappare anche se il sangue lì per terra non prometteva nulla di buono.
Provò a girare la maniglia, ma la porta rimase ostinatamente chiusa bloccata dalla serratura.
Tess alzò gli occhi al cielo, quella giornata non era di certo una delle migliori.
Tirò fuori da una tasca della divisa blu scuro della R.P.D. il suo set da scasso ed inziò a cimentarsi con la serratura; pochi secondi e la porta fu aperta.
Rimase paralizzata, sconvolta.
Sangue.
Rosso.
Ovunque.
Non c'era niente che non fosse tinto di quel macabro colore.
L'aria era nauseante; mosse un passo ed entrò in quella dimensione parallela alla realtà dove la morte cambiava ruolo diventando l'elemento dominante.
Probabilmente l'inferno era così, rosso e fetido, immerso nella solitudine e nel sangue; ci era entrata da tempo e non ne sarebbe mai uscita.
-Mio Dio...- sussurrò appena lei (sempre se ce ne fosse stato uno).
 
Medicated, drama queen, picture perfect, numb belligerence
Narcissistic, drama queen, craving fame and all its decadence.
Lying through your teeth again
Suicidal imbecile
Think about it, put it on the faultline
What'll it take to get it through to you precious
Go with this, why do you wanna throw it away like this
Such a mess. Why would I wanna watch you...

 
Non riusciva a vedere il cadavere nella vasca, ma ne percepiva la velenosa presenza.
Trovò da qualche parte la forza di continuare a muoversi in quel mare di agonia, avanzando lentamente verso la ragazza che galleggiava immobile nel liquido vermiglio.
Era bella e giovane, la pelle decrepita a causa dell'acqua che aveva continuato ad uscire nella vasca, così pallida da fare invidia alla neve e allo stesso tempo rossa come le fiamme in cui era caduta.
Era stata morsa dai suoi genitori e si era rifugiata nel bagno, non voleva aspettare di trasformarsi e così aveva deciso di concludere ciò che aveva iniziato sui suoi genitori con il coltello, ora per terra accanto al braccio penzolante fuori dalla vasca, sul quale spiccava, evidente come un richiamo, il morso.
 
Disconnect and self destruct one bullet at a time
 
La mano della distruzione.
 
What's your rush now, everyone will have his day to die.
 
Tess compiangeva quella povera ragazza che invece di aspettare la morte lenta e dolorosa aveva deciso di porre fine alla sua vita in maniera rapida e (quasi) indolore.
Era come Angela... il ricordo del suo bel viso sfigurato nella smorfia di un mostro la colpì come uno schiaffo in pieno viso.
Le due ragazze sembravano coetanee: stesso colore di capelli, stessa cornice di sangue e stesso destino.
La donna non poteva sopportare ancora quella vista così disgustosamente simile alla sua vita di alcuni giorni prima.
 
They were right about you
 
La ragazza sembrava dormire serenamente nel suo nido di morte e lo avrebbe fatto definitivamente.
 
Lying to my face again
 
Tess prese la mira puntandole la pistola alla testa, chiuse gli occhi ed ingoiò le lacrime amare che le rigavano le guancie, ma quei pochi secondi di indugio le furono fatali.
La non-morta si tirò su di scatto mordendole la mano armata, da cui strappò un brandello di carne.
L'urlo di Tess squarciò l'ostinato silenzio di quella casa abitata dalla morte.
 
Suicidal imbecile
Think about it put it on the faultline
What'll it take to get it through to you precious
I'm over this.
Why do you wanna throw it away like this
Such a mess, I'm over this, over this!

 
La pistola cadde sul pavimento scivoloso e la donna dovette allontanarsi velocemente per sfuggire alla presa della salma-vivente, mentre guardava la mano iniziare a sanguinare copiosamente.
La ragazza-zombie uscì a fatica dalla vasca, barcollando e facendo fuoriuscire altro sangue.
Tess era nel panico più totale: la pistola era in mezzo al sangue del pavimento e la ragazza per cui aveva provato pena poco prima adesso masticava la sua carne, mentre i capelli bagnati sgocciolavano di sangue.
Mimò con le labbra un "porco mondo".
Fu solo per l'istinto di sopravvivenza che con un'abile spazzata fece andare a gambe all'aria la ragazza, fiondandosi sulla pistola.
Ma anche lei fu veloce.
Le si agrappò alla caviglia incominciando a trascinarsi su di lei.
Tess era a pochi centimetri dalla pistola quando un'altro dolore acuto al polpaccio la fece nuovamente urlare.
Aveva iniziato a mangiarla.
La donna si allungò ancora verso l'arma riuscendo questa volta a raggiungerla ed in preda alla paura si girò verso la non-morta.
 
Disconnect and self destruct, one bullet at a time
 
Sparò, ed in quel centesimo di secondo riuscì a vedere un barlume di verde negli occhi della ragazza.
Verde speranza: quella che ormai tutti avevano perso; l'aveva vista negli occhi della ragazza che aveva appena ucciso quando non l’aveva trovata da nessun’altra parte.
 
What's your hurry, everyone will have his day to die
 
Oramai Tess era zuppa di quel sangue non suo, ed annegava nel mare della disperazione.
Non era possibile.
Era infetta.
Due morsi.
Il cadavere della ragazza giaceva inerme di fronte a lei, mentre il suo sangue andava a mescolarsi con quello già versato sul pavimento.
La mano era ancora stretta sulla pistola, la stessa con cui aveva ucciso così tanti di quegli esseri mostruosi e adesso... toccava anche a lei.
Morire lì quando aveva avuto la sfortuna di non poter morire prima come tutti gli altri.
Come loro.
Bene, adesso aveva una scusa buona per lasciare questo mondo di merda e raggiungere i suoi cari.
L'unica cosa che le dispiaceva era non essere riuscita a vendicarli. Giustizia
Sperò che qualcun’altro lo facesse al posto suo e il verde di poco prima le rispose, rassicurandola, che sarebbe stato così.
Sorridendo, impugnò saldamente la sua Desert Eagle; iniziava veramente ad odiare quella pistola...
 

If you choose to pull the trigger, should your drama prove sincere, do it somewhere...

 
Si mise la canna in bocca e la mano assassina, quella infetta, premette il grilletto.
 

...far away from here.

 
"Angela. Ben. Eccomi."
 

La mano della devastazione è quella dell'uomo. 

  
 

N.d.a.:
 
Ecco, credo che questa fic meriti una bella nota ù.ù
Non ne sono particolarmente soddisfatta: sono partita in quarta e poi l'ho lasciata nel mio computer in attesa.
Almeno c'è il testo della canzone che la valorizza un po' XD
Credo che sia troppo lunga per quello che volevo dire.
Il punto in cui volevo rendere la canzone (cioè la fine) è assolutamente troppo corto e il resto immenso. 
Scusate per l'inizio veramente estenuante spero che abbia creato almeno un pò di suspense! 
 
Mi sa di no...
 
_ Shadow _




*La canzone "The Outsider" è cantata dai "A Perfect Circle" ed utilizzata come colonna sonora della cinematografia di Resident Evil*
  
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