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Autore: XD_Tsukiyama_XD    14/09/2011    1 recensioni
leggete e scoprite da soli...
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Una ragazza dai lunghi capelli viola camminava per le vie della città per andare a scuola, anche se non ne aveva la minima voglia. Era in largo anticipo e decise di fermarsi a sedere su una panchina di un parco lì a fianco. Quante cose erano successe prima di trasferirsi in quella città, troppe per lei. Pensava al suo arrivo in quella città, a una vita nuova che avrebbe costruito sulle macerie di quella vecchia che stava cercando di dimenticare. Da quando suo padre era venuto a mancare lei era diventata fredda, schiva, riservata e scontrosa. Il dolore era troppo grande, la perdita del padre la stava facendo soffrire molto. Il cuore le pesava, quel pensiero le pesava da morire sull’anima. Pensava, pensava ancora a quel momento in cui le era stata data la fatale notizia. (=Ma perché devo soffrire io, uffaa!NdaPam=)(=Sta zitta e lavora! Sei pagata per questo quindi niente storie!NdaRegista=)(=Ok, va bene! Che barba però!NdaPam=)
FLASH BACK
-Signorina Fushjiwara?- disse una cameriera entrando nella stanza.
-Sì?- chiese lei sorridendo felice perché suo padre stava per tornare da quell’impegno o così pensava almeno.
-Suo padre è morto in un incidente stradale!- rispose la cameriera.
-COSA?- esclamò la ragazza facendo sparire il sorriso dal suo volto e irrigidendo il corpo.
FINE FLASH BACK
Due giorni erano ormai passati da quel momento e lei ancora non si era ripresa. Non aveva più aperto bocca da quel giorno. In quel giorno le parole si erano bloccate in gola, la bocca le si era seccata e per un momento l’aria gli era mancata. Quel giorno, appena ricevuta la notizia, era svenuta subito e quando si era svegliata pensava che fosse stato solo un incubo, ma poi scoprì che era successo davvero, suo padre non c’era, non era più in vita. Nelle due notti che seguirono quel tragico giorno era tormentata dagli incubi e di giorno rimaneva chiusa dentro casa, maggior parte del tempo della giornata lo passava in camera sua fino alla sera del trasferimento. Aveva deciso di trasferirsi con il fratello maggiore e con la sorella minore per dimenticare tutto o almeno per poterlo accettare, ma non era servito a niente. Ancora adesso non riusciva ad accettarlo. Il padre era l’unico che, nonostante gli impegni, si fosse preso cura di lei come un vero padre oltre a sua sorella e suo fratello. Tutti i parenti l’avevano sempre odiata così come odiavano il fratello e la sorella.(=Anche odiata dalla famiglia della stessa protagonista era! Quasto è il colmo! Io taglio la corda!NdaPam=) (=Tu da qui non ti muovi! Ti ho pagata quindi recita e facciamo la finita!NdaRegista=)(=Uffaa! Mi maledico quando ho accettato questo lavoro!NdaPam=) I parenti avevano sempre odiato la sua famiglia a parte la madre e li odiarono ancora di più da quando la madre era scomparsa, mentre il padre, anche se addolorato per la scomparsa della madre, aveva aumentato le sue attenzioni per i figli, specialmente lei. Infatti dopo quella scomparsa lui aveva portato sempre la sua figlia preferita nei suoi viaggi, sempre e nessuno dei figli ne era stato geloso, anzi. Comprendevano bene la sofferenza della sorella perchè sapevano che lei era quella più sensibile della famiglia e non sopportava la scomparsa della madre. La sera del tragico giorno pioveva e lui aveva avuto un impegno improvviso che non gli permise di portarsi dietro la sua adorata figlia.
FLASH BACK
-Com’è successo?- chiese con lo sguardo assente la giovane dopo il suo risvegliò.
-Un ragazzo ubriaco stava guidando a tutta velocità con il camion in un’autostrada! Non ha visto la macchina di suo padre davanti a lui e gli è andato addosso facendolo uscire dalla strada e perdere il controllo dell’auto!- spiegò la cameriera.
FINA FLASH BACK
Ripensando a quest’ultimo momento, un brivido gelido le percorse la schiena. Lui lo sapeva che non sarebbe tornato, lei glielo aveva letto negli occhi quel giorno, ma da stupida non aveva capito che lui lo sapeva. Per quello le aveva detto che non poteva venire, sapeva che la sua ora sarebbe arrivata e se lei non fosse stata tanto felice della promessa che lui le aveva fatto se ne sarebbe accorta e lo avrebbe fermato.
FLASH BACK
-Non posso proprio venire con te!- stava chiedendo la ragazza, ma lui aveva scosso la testa:
-No, piccolo fiore mio! Proprio no stavolta! Devi incominciare a crescere senza seguirmi dovunque!- le rispose l’uomo con la tristezza che avvolgeva i suoi occhi  e il tono della voce malinconico. Lei lo conosceva meglio di chiunque altro e capì la sua malinconia e a cosa era dovuta.
-Promettimi che tornerai!- disse la giovane, lui sorrise amaramente e la guardò negli occhi.
-Te lo prometto e quando tornerò andremo insieme al mare! È da un po’ che non mi prendo una vacanza e che ti porto di qua e di là!- rispose il padre abbracciandola forte come se fosse l’ultima volta che l’abbracciava. Poi si alzò e se ne andò.
FINE FLASH BACK
Mentre rivedeva nella sua mente gli ultimi momenti dell’incidente teneva gli occhi chiusi lasciando che il vento fresco della mattina accarezzasse la sua pelle leggermente abbronzata. Era cresciuta, ma non poteva fare a meno di piangere ogni volta che pensava al padre e ancora adesso si chiedeva perché era successo quell’incidente. Il suono delle campane della chiesa la riportò alla dura realtà e si accorse che erano le otto in punto. Doveva sbrigarsi altrimenti sarebbe arrivata tardi al suo primo giorno di scuola. Mentre correva pensava sempre a suo padre. Ora le rimaneva solo il fratello maggiore e la sorellina minore. Suo fratello era diventato come lei, freddo, schivo, scontroso e riservato, ma non si tormentava come lei e non perché non volesse bene al padre, anzi. Era per quello che anche lui era cambiato, per la morte del padre. Ma non aveva lo stesso atteggiamento con tutti. Trattava in modo dolce, comprensivo e sensibile le sue due sorelle, solo con loro lui sorrideva ed era aperto. Era sempre stato così con loro, ma il carattere protettivo, sensibile, aperto, comprensivo e dolce che aveva nei confronti delle sorelle era aumentato negli ultimi due giorni per aiutarle a passare quel momento, anche se pure lui ci stava male. Si era trasferita non solo per dimenticare, ma anche per fuggire con suo fratello e sua sorella dagli sguardi minacciosi dei parenti, anche se ancora adesso nessuno di loro era tranquillo tranne la sorellina minore che ancora non capiva la situazione. La sorella minore era sempre stata di spirito allegro e sorridente e ciò non era cambiato né dopo la scomparsa della madre né dopo quella del padre, ma non perché non ne soffrisse, ma per il fatto che cercava sempre di essere la prima a tirare su gli animi degli altri due giovani.
Era talmente immersa nei suoi pensieri che non stava guardando dove stava andando e andò a sbattere ritrovandosi con il sedere per terra, ma invece di pensare alla caduta pensava a come si era svolto l’incidente. Mentre immaginava la scena della morte di suo padre in sottofondo sentì qualcuno che si stava scusando. (=Finalmente il momento che mi piace di più! Dovrò trattenermi per non saltargli al collo ed abbracciarlo!NdaPam=)(=Già, anchio,mia dolce Pma!NdaRyan=)(=Zitti là in scena che stiamo girando!NdaRegista=)(=Uffaa!NdaRyan&Pam=)
-Scusa se ti sono venuto addosso! Ti sei fatta male?- disse una voce chiaramente maschile, lei lo guardò con lo sguardo assente, mentre la sua mente continuava immaginare la scena dell’incidente. Lo vedeva, vedeva i lineamenti leggermente sfuocati di un volto chiaramente maschile, gli occhi azzurri e i capelli biondi, ma in realtà non lo stava badando, infatti non rispose. Da due giorni non parlava più e non sorrideva, mangiava poco e passava maggior parte del suo tempo chiusa in camera. Neanche adesso riuscì a parlare per rispondere al giovane.
-Allora! Ti prego! Dimmi che se ti sei fatta male! Ma guarda! È uscito tutto dalla tua cartella!- disse il ragazzo cominciando a raccogliere il materiale che era fuoriuscito dalla cartella della ragazza. Lei rimaneva seduta mentre la sua mente ancora immaginava l’incidente. Immaginò in quel momento la scena in cui la macchina era uscita di strada e le venne da piangere. Si alzò in fretta e corse via piangendo lasciando lì il ragazzo come uno stupido a raccogliere la sua roba.
-EHI! MA DOVE VAI? E LA TUA CARTELLA?- esclamò il giovane sorpreso da quella fuga improvvisa, guardò perplesso la ragazza correre via e finì di raccoglierle il materiale. Poi si alzò e se ne andò a scuola con due cartelle, la sua e quella della misteriosa ragazza.
La ragazza era arrivata a scuola correndo e si fermò a riprendere fiato solo quando fu nel cortile scolastico, si asciugò le lacrime e andò in classe dove la prof era già entrata e la stava per presentare.
-Da oggi avrete una nuova compagna di classe!- annuncia la prof alla classe, mentre la giovane entra. Subito dopo di lei entrò un ragazzo biondo, il ragazzo di prima che la guardò sorpresa e venne ricambiato, ma lei riprese quasi subito il suo sguardo malinconico.
-Oh! Buongiorno Ryan Shirogane! Arrivi giusto in tempo! Stavo presentando la vostra nuova compagna di classe! Vai a sederti!- disse la prof e lui si andò a sedere. Lei guardava tutti gli alunni con uno sguardo freddo, agghiacciante e si soffermò sul giovane Shirogane.
-Bene! Lei si chiama Pam Fujiwara ed è appena arrivata in questa città! Su vai sederti vicino a lui!- continuò la prof indicando il giovane e lei si andò a sedere.
-Ci si rivede! Eh?- disse Ryan sorridendole allegro, ma lei non era nelle condizioni giuste per socializzare e lo fissò squadrandolo rimanendo in silenzio. Non si sentiva pronta ad aprire la bocca. Lui seguì la lezione senza più rivolgerle la parola.
“Ma perché è sempre così triste e muta! Ci deve essere un motivo e io lo scoprirò!” pensò il giovane stringendo i pugni sotto al banco, quella ragazza aveva un fascino che lo attirava senza capirne il motivo. La pausa-pranzo arrivò in fretta e lei scese giù in cortile in silenzio senza troppi complimenti, si andò a rifugiare in un angolo del cortile, lui la seguì e la vide seduta per terra con la schiena appoggiata ad un albero. Stava piangendo, le lacrime scendevano dai suoi occhi come acqua senza fermarsi. A Ryan gli si strinse il cuore vederla così triste, ma non si avvicinò. Voleva vedere cosa avrebbe fatto dopo quel pianto liberatorio. Senza volerlo Pam si voltò verso di lui non capendo il perché lo aveva fatto ma qualcosa gli diceva di voltarsi. Vide Ryan e spalancò gli occhi sorpresa asciugandosi le lacrime. Per la prima volta dopo due giorni di bocca chiusa e incapace di parlare riuscì a parlare.
-R…Ryan? C…che ci f…fai qui…- balbettò, non riusciva più a parlare velocemente come faceva tempo prima e questo fatto fece insospettire il ragazzo.
-Scusa, ma eri così triste e volevo capire perché! Ma perché balbetti? Chiese Ryan inarcando un sopracciglio, lei scosse la testa e se ne andò di nuovo tornando in classe. Pensava a lui e a suo padre. Era un ragazzo meraviglioso lui ma lei non riusciva ancora ad aprirsi con nessuno. Alla fine delle lezioni i due andarono ognuno alla propria casa senza mai avvicinarsi o rivolgersi la parola. Per tutto il tempo avevano tenuto le distanze tra di loro con grande attenzione. Lui non era offeso, ma voleva prima chiarirsi su alcuni fatti che lo avevano insospettito.
(=Ehi! Scusate, ma io quando entro?NdaStrawberry)(=Nel secondo capitolo! Per oggi abbiamo finito! Potete andare!NdaRegista)(=Non aspettavamo altro! A domani!NdaTutti quelli presenti in studio=)
 
XD_Tsukiyama_XD: ho finalmente finito il primo capitolo! Spero che vi sia piaciuto! Leggete e commentate! Ora vado! Gli attori mi hanno fatta esasperare e sono stanchissima
  
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