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Autore: Albicocca    14/09/2011    4 recensioni
Ecco a voi la mia nuova fantasmagorica, (??) bellissima, (???) stupendissima (???) one-shot.
La più lunga che io abbia mai scritto. E la più schifosa.
Sì, è brutta, ed anche tremendamente idiota e ironica.
E, okay, adesso vado T_T
//Cit: Sto diventando sentimentale?
Cosa cavolo mi succede?
Non è possibile! Lo sempre detto che l’amore fa male, ma perché nessuno mi ascolta quando parlo!
L’amore è una malattia, ecco che cos’è.
Ti incastra, ti fa soffrire e soprattutto di manda in pappa il cervello.
Come sta succedendo a me, in questo momento, in questo preciso instante.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premetto, anzi spero, che non mi odierete per aver pubbliacato questo abbominio su questo sito ç__ç 
*va a deprimersi*

 



- Anche i ghiaccioli si innamorano.

 
Sì è così. Può sembrare strano, quasi insensato se ci penso adesso, ma è così; anche io mi sono innamorata.
Per di più del mio rivale, non che migliore amico.
Non capisco ancora come sia potuto succedere: forse è colpa degli ormoni, oppure del fatto che io abbia quindici anni, che sia una ragazza e prima o poi tutti si innamorano, anche quelli con il cuore congelato come il mio.
Infondo, come dice sempre Reize, innamorarsi fa parte della vita, no?
Senza aver provato amore sei solo un corpo vuoto, senza sentimenti e sensazioni, o almeno è quello che dice quel pistacchietto filosofico.
Non so come faccia ad essere sempre poetico e non lo voglio neanche sapere, sinceramente.
So però per certo che ha ragione, per una volta, quel cretino ha ragione.
Ma tornando al problema principale: come cavolo faccio a nascondere questa cavolo di cotta insensata?
Sì, perché è impossibile nasconderlo, o almeno adesso lo è diventato.
Prima ci riuscivo, senza sapere come, ci riuscivo, ma adesso?
Adesso che mi sta sempre appiccicato come una cozza ad uno scoglio?!
Non so se riuscirò a nascondere il rossore che appare ogni santissima volta che lui fa una battuta maliziosa su di me, cosa che odio, ma che però mi fa scappare sempre un sorriso, che nascondo prontamente.
Non so se riuscirò a nascondere il mio cuore che batte all’impazzata quando lui è a soli pochi centimetri – o anche metri, succede anche a chilometri – da me, oppure quando incrocerò il suo insensato sguardo indagatore e giallo irrimediabilmente magnetico, che però lo rende affascinante ai miei occhi.
Oppure quando si fidanzerà?
Ma non credo che un tipo arrogante come lui si possa fidanzare con una delle ragazze: tutte sono troppo dolci, tranne Maquia, ma anche Ulvida, solo che però la prima non lo sopporta, anzi non perdono occasione per litigare come due deficienti, soprattutto in mezzo ai corridoi, dando spettacolo.
Ovviamente le mie scenate contro di lui, superano i loro litigi di molto, devo dire.
Ma non è questo che importa, anche perché quando tocca i miei ghiaccioli lo ucciderei con le mie mani, anzi lo strozzerei, indipendentemente dal fatto che lui mi piaccia.
I ghiaccioli di Gazel non si toccano per niente al mondo.
Che centrano adesso i ghiaccioli, stavamo parlando del fatto che adesso devo risolvere la situazione Cotta-per-il-Tulipano.
Cosa cavolo posso fare? Ho solo quindici anni, e non sono mai stata innamorata e non so risolvere la situazione e chiedere aiuto a qualcuno e ovviamente fuori discussioni.
Sarò anche innamorata di un Tulipano, ma non mi abbasserò mai a chiedere aiuto a qualcuno che non sia me stessa.
Sono Gazel, capitano della Diamond Dust, una delle squadre migliori della Aliea Gakuen, e sono fredda e troppo orgogliosa.
Purtroppo mi sono sciolta come neve al sole, e il mio orgoglio se ne andato a farsi sfottere già da quando mi sono accorta di provare dei sentimenti verso Burn.
 
Sono seduta sul divanetto bianco e sbuffo scocciata guardandomi introno: la sala comune – come la chiamiamo noi – della Diamond Dust è vuota, silenziosa.
Mi avrebbe fatto piacere, prima.
Il silenzio era qualcosa per cui stravedevo, prima.
Prima di innamorarmi, ecco.
Sì, perché l’amore è anche ossessione.
Sì, perché vuoi avere sempre con te la persona amata, guardarla ogni instante della tua vita, imparare a memoria tutto su di lei.
In questo momento vorrei che lui fosse qui, da me. Anche solo per litigare, ma almeno questo silenzio sparirebbe, lasciando che la sua voce e la mia lo riempiano.
Oh cavolo, mi sto rammollendo.
Sto diventando sentimentale?
Cosa cavolo mi succede?
Non è possibile! Lo sempre detto che l’amore fa male, ma perché nessuno mi ascolta quando parlo!
L’amore è una malattia, ecco che cos’è.
Ti incastra, ti fa soffrire e soprattutto di manda in pappa il cervello.
Come sta succedendo a me, in questo momento, in questo preciso instante.
Mi passo una mano tra i capelli, sconvolta.
Oh merda, i capelli!
Ecco, adesso l’amore ha anche rovinato la mia pettinatura perfetta!
Come devo fare? La mia ultima speranza è Dio, quindi adesso diventerò Cristiana e chiederò a quell’uomo buono con tutti di aiutarmi in questo momento di smarrimento totale.
E con questo pensiero posso dire che il mio orgoglio, che già prima stava preparando le valige, e completamente sparito, lasciandomi sola per andare con la mia freddezza in vacanza.
Quei due si saranno stancati troppo, per lasciarmi così su due piedi.
Al posto loro sono venuti a trovarmi due sentimenti che con me non centrano neanche da morta: l’imbarazzo e la voglia matta di saltare addosso al mio migliore amico. O come la chiamerebbe qualcun altro, la passione. 
Dico io, ma proprio me dovevate scegliere, ci sono tante di quelle ragazze in questa scuola!
E chissà perché sento una vocina sadica dentro la mia mente che mi dice, sì, dovevano venire a rompere a me, Gazel.
Sto anche diventando matta!
Quando finirà questa condanna a morte?!
Spero presto, davvero lo spero.
Spero che mi renda conto che la cotta che ho preso per quella tulinuvoletta sia solo passeggera, che tra pochi secondi ritornerò quella di sempre, e che non mi piaccia più nessuno, preferisco rimanere single a vita che riprovare queste sensazioni orribili – ma anche stupende.
Okay, è vero. Sono stupende, non ho mai provato qualcos’altro di così intenso, dolce e tremendamente piacevole.
Oh, sto diventando ancora più sentimentale, ma è vero, si provano queste sensazioni quando si è innamorati, almeno è quello che provo io quando osservo Burn.
Sì, osservo. Figuratevi se lo baciassi o…
Cavolo ora mi faccio dei film mentali?
Sto peggiorando a vista d’occhio! Sì, sempre peggio.
Peggio, peggio, peggio e ancora peggio.
Sono diventata anche una pervertita, anche peggio di Gran, e lui nessuno lo batte. Ma adesso sono entrata in competizione con lui dopo il pensiero che ho fatto.
Devo smetterla di pensare a Burn.
… non devo pensare a Burn, non devo pensare a Burn, non devo pensare a Burn.
E perché cavolo lo penso sempre?!
Dio, adesso mi viene un attacco isterico, e ho una voglia matta di ghiaccioli e di distruggere tutto quello che mi capita tra le mani, anche Burn.
Soprattutto lui!
Mi alzo diretta nelle cucine della Aliea, e infilarmi in bocca almeno dieci ghiaccioli alla menta, e non pensare a niente… oltre a Burn.
Sono masochista, ma cosa volete da me? Sono fatta così, no, la mia me innamorata è fatta così, per l’esattezza.
Cammino per i corridoi stranamente silenziosi, di solito a quest’ora i corridoi sono infestati da Reize che litiga con Diam, oppure con Pandora, per il fatto che non si vuole allenare.
Ha anche ragione, il ragazzo: non giocheranno a calcio per molto tempo, perché cavolo si devono allenare?
Chissà perché mi perdo in questi pensieri profondi, ma non ho niente di meglio da fare, infatti è meglio che pensare a quel Tulipano.
E dopo neanche dieci secondi dopo eccolo di ritorno nella mia mente.
Ma non va in pausa?! No, neanche per dieci minuti.
All’improvviso un tornando dai capelli rossi si fionda su di me urlando una cosa che assomiglia terribilmente a “Lui ti cerca, quando ti trova sorridi e annuisci, è piuttosto nervoso!” e con questa frase, Gran, che da grande figlio di deficiente è, mi lascia da sola, impalata in mezzo al corridoio come una statua.
lui mi cerca, mi cerca
Tra poco svengo! E’ possibile che io, Gazel, non riesca ad evitare quel grande coglione di Burn? E poi mi cerca anche, ed è anche piuttosto nervoso, avrà scoperto che io ho una cotta per lui?
Vado nel panico.
Non può succedere, no! Come cavolo avrà fatto, mi avrà spiato?
Dio salvami ti prego, sono appena diventata Cristiana, che ne dici di darmi una prova del fatto che tu esisti?
Sono veramente patetica.
Sono bloccata in mezzo al corridoio come una deficiente e non accenno a muovermi.
Devo scappare.
Correre, via.
Così lui non mi troverà mai più.
Da quando sono diventata così codarda? Ah, sì, da quando mi sono innamorata di un Tulipano.
Non mi riconosco più. E sei mi guardassi allo specchio vedrei una Gazel completamente diversa da quello che sono, anzi ero.
Una Gazel codarda, timida, imbarazzata, meno fredda e meno orgogliosa, ma soprattutto innamorata. Ma non supererò ma quella oca dai capelli azzurri della Raimon, lei non si può.
E’ sempre attaccata al braccio di quello, come si chiama?
Sinceramente non mi importa un granché, ma volevo farvi capire che non arriverò mai a livelli di quella!
Posso essere cambiata, ma non così tanto.
All’improvviso qualcosa entra nel mio campo visivo: è lui.
Oh mamma, e adesso che faccio?
Mi volto rigidamente dall’altra parte, cercando di ignorarlo, ma ovviamente il mio cuore non è d’accordo visto che batte come non mai; sembra che abbia corso chilometri!
Velocizzo il mio passo ma ovviamente Dio c’è la con me, e così Burn, chissà come mi blocca prendendomi per il polso.
Fa tanto film d’amore questa scena. Davvero tanto.
Affilo la lingua, pronta a sfogarmi: “Cosa cavolo vuoi, tulinuvoletta?!” sbotto.
“Sono io quello che dovrebbe fare queste domande, non tu, polaretto!”
Il mio cuore perde dei battiti, anzi si ferma almeno per dieci secondi.
“E perché mai?” fortunatamente non si nota il fatto che sono in procinto di avere un infarto.
“Perché tu, tu!” ma che gli prende a sto Tulipano? E’ uscito di senno?
“Ti si è incantato il disco, Burn?!” domando.
Lui stringe la presa sul mio polso esile, facendomi male.
Ho proprio la sensazione di essere in un film romantico, nella scena del litigio tra i due, che poi finisce con un bacio.
“Mi. Fai. Male!” sibilo scandendo ogni parola, facendo si che capisca.
Ma è più sordo di un sordomuto e quindi continua a stringere, facendomi più male.
Se mi si crea un livido violaceo, lo picchio. Giuro.
“Devi smetterla!” sbotta all’improvviso.
E’ uscito pazzo, è ufficiale. Avrà battuto la testa ed è diventato matto, anzi pazzo, o tutte due. Aspetta non significa la stessa cosa? Va bene, tanto non sono a lezione di grammatica, ma in una situazione surreale, davvero.
“Di fare cosa, deficiente?!” gli urlo in faccia.
E quando è troppo è troppo, ce. Non mi dice che gli prende, esce di senno, mi fa male. Si sarà drogato?
“Di… di” la sua voce si perde in un sussurro.
E che cavolo gli succede, non lo riconosco più! Dove il Burn arrogante, che fa battute sul fatto che io non abbia seno – cosa non vera, perché anche se piccolo, lo ho – che ride sempre e che – anche se è difficile d’ammettere – mi ha fatto innamorare.
Sì, è proprio questo lato di lui che mi affascina. Ma adesso davanti a me ho solo un ragazzo irriconoscibile.
Noto che ha allentato la presa sul polso, così lo sfilo e me lo massaggio, mentre seguo con lo sguardo i suoi movimenti: si sta sedendo sul pavimento, con le spalle appoggiate al muro, le gambe un po’ divaricate, e la testa bassa e le mani tra i capelli, come segno di esasperazione.
Che cazzo gli sta succedendo, sembra che sia entrato in depressione e, sinceramente, quella che dovrebbe esserlo sono io: mi sono innamorata di lui, ed è scioccante. 
“Cosa ti succede?” le parole escono dalle mie labbra, così, senza un motivo apparente. E sembrano anche dolci e preoccupate.
Dio, spero che non l’abbia notato.
“Devo essere sincero, Gazel?” mi domanda, spostando lo sguardo dal pavimento su di me, ancora in piedi che lo guardo dall’alto.
Il suo sguardo è serio: niente luccichio maliziosa, niente di niente, solo serietà e determinazione, e ne resto colpita.
“Ovvio, siamo… amici, no?” esito un po’.
Lui annuisce.
“E’ successo tre mesi fa, circa” inizia pacato – e la cosa mi fa venire i brividi – “Reize era stato appena battuto dalla Raimon, e ecco, era un pochino depresso…”
Se Reize era solamente un pochino depresso, io sono una fotomodella. Era a pezzi, figuratevi che per farlo uscire dalla camera, Diam ha dovuto prenderlo in braccio con l’aiuto di Desarm e Gran, oppure sarebbe morto dentro la sua camera senza uscirne più.
“Mi ha fatto aprire gli occhi su qualcosa che avevo sempre cercato di ignorare, nascondendolo dentro di me…”
“Da dove escono questi pensieri profondi, Burn?” domando ironicamente.
La cosa si stava facendo troppo seria per i miei gusti, anzi no Burn si è fatto troppo serio, per i miei gusti.
“Mi fai parlare, o vuoi che ti tappi la bocca con trenta ghiaccioli messi tutti insieme, mio carissimo pezzo di ghiaccio?!” mi chiede fulminandomi con lo sguardo – cosa che gli riesce molto bene d’altronde -.
Ora però lo riconosco.
Gli sorrido e annuisco sedendomi di fianco a lui, e aspettando questa verità.
Chissà che mi vuole dire di così importante.
“Stavo dicendo che Reize, con una di quelle frasi deficienti tipo ‘l’amore è qualcosa di unico, non fartelo scappare, Burn’, mi ha fatto capire una cosa. Io sono sempre stato attratto da te, e forse anche innamorato!” rivela, continuando a guardare davanti a sé, come ha fatto per tutto questo tempo.
Io invece? Muoio.
Ho intravisto la luce appena ho sentito le ultime tre parole.
Incomincio a balbettare, stupendomi perfino di me stessa, e sicuramente sono più rossa in viso io che i suoi capelli.
Ma come ha fatto ha dire ste’ cose con tanta naturalezza?
Io ancora dovevo ancora decidere se mangiare un panino o i maccheroni a pranzo, e lui invece mi dice che è attratto da me e forse innamorato – non che la cosa mi dispiaccia, anzi – con una naturalezza impassibile.
Ce, neanche il ragazzo più sicuro della terra avrebbe potuto dire una cosa del genere in quel modo, oppure sì.
Non lo so, ma di certo il mio cervello è diventato mangiare per gatti, poiché non ragiono più.
“Non mi dici niente?” mi domanda voltando lo sguardo verso di me.
Sicuramente devo essere buffa perché ridacchia.
“Che cavolo ridi?!” domando urlando istericamente e alzandomi in piedi.
“Non credevo che dirti queste cose ti avrebbe fatto diventare isterica!” anche lui si è alzato.
“Io non sono isterica!” se come no, ma devo difendermi, sì o no?
“E io sono il fidanzato di Gran!” ribatte, lui.
Time Out.
Cosa ha detto?
“Cosa hai detto?” appunto.
E io sono il fidanzato di Gran! Che c’è di strano?” mi domanda, confuso al massimo.
Incomincio a ridere.
Come una pazza, per poi aggrapparmi alla sua maglietta.
E paralizzato, sconvolto, confuso, stralunato, sorpreso ed altre emozioni che adesso non mi vengono in mente.
Credo che non mi abbia mai visto ridere, e anche io mi stupisco: non ridevo ormai da tanto tempo, e una sua stupida affermazione mi fa ridere come una pazza da manicomio, e mai possibile che mi abbia cambiata a tal punto?
Mi asciugo le lacrime che escono da gli angoli degli occhi, e mi dico di sì, lui mi ha cambiata.
Prima non avrei mai riso ad una battuta così squallida, ma adesso…
Mi calmo e riprendo a respirare normalmente.
“Hai una risata meravigliosa…” mi guarda.
Oh, è diventato anche sdolcinato.
“… e comunque” aggiunge “non mi hai risposto.”
Inarcò un sopracciglio e poi annuisco: “Mhm, anche io credo di essere innamorata di te” rispondo, spolverandomi i pantaloni bianchi che si sono un sporcati quando mi sono seduta per terra.
Con la coda del occhio lo vedo bloccarsi e diventare più rigido: “Non hai tatto…” mi dice.
Ridacchiò sommessamente, per poi annuire.
“Sono Gazel, non dimenticartelo!”
Adesso è lui a ridacchiare, per poi prendermi per la vita ed avvicinarmi a lui.
Arrossisco senza controllo, ma sono dettagli. E comunque sapevo che sarebbe finita così, ed infatti mi sta baciando.
Le sue labbra sulle mie, sono la sensazione più bella che abbia mai provata, prima anche a quando calcio un pallone.
Appena ci stacchiamo mi sussurra sulle labbra “Allora anche i ghiaccioli possono innamorarsi…”
Credo che abbia ragione.
Infondo io non ho un cuore di ghiaccio? 















Angolo Baka :3 

One-shot. 
No, non posso chiamarla così, è orribile. 
Oscena. 
Demente.
Ironica. 
Ma è così che mi immaggino Gazel al femminile. 
Sì femmina u.u 

Okay, spero che una recensione, anche se piccolina, me la lasciate *oo* 
Spero davvero e spero che vi piaccia, almeno a voi, perchè a me no. 
Sono troppo OOC >.< Ma non ho saputo fare meglio. 
Andrà bene la prossima volta, almeno spero. 

   
 
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