Beloved
Happy B-day Mile! 

«Tutto questo è davvero poco Cool» fu la smorfia sul suo viso a farla sghignazzare. Sorrise, accrescendo la propria ilarità; poi rise, perché l’espressione della propria arma era così assurda da rasentare il paradosso. 
Lui, il saccente Soul Evans, non sapeva affrontare una festa. Non sapeva comportarsi davanti ai regali, né tantomeno accettare le cortesie altrui.
Mutava, davanti a coloro che non fossero i soliti amici.
Diventava più distaccato, più saccente, più antipatico.
E poi era lei quella misantropa e secchiona.
Maka adorava quel lato di Soul. Sia perché la faceva ridere, sia perché lo rendeva – semplicemente – più umano.
Soul, il timido pianista.
Rise, ancora e sonoramente, coperta dalla musica e accompagnata da un insulto dell’amico.
L’affiancava, rigido, osservando gli studenti della Shibusen il quel loro sciamare caotico; si dibattevano tra le note come polli: vi era chi ballava, chi si muoveva (e basta) e chi produceva movimenti ignoti alle leggi della gravità.
«Smettila. Di. Ridere.» sibilò, in un tono percepibile solo a lei.
Maka lo guardò - Viso, espressione, smorfia – e no, non poté far a meno che ridere. Di nuovo.
Smise a fatica, osservata infelicemente dal compagno.
Poi sorrise. Senza ilarità, senza divertimento, senza parte.
Gioia.
«Buon compleanno, Soul» fece qualche passo verso la massa. Si portò distrattamente una ciocca di capelli all’indietro e sorrise nuovamente «Diciotto anni» pronunciò, alzando lo sguardo e facendo pesare ogni sillaba.
Soul annuì, cupo. Annuì, e rifugiò il proprio viso dietro un bicchiere di carta.
Maka sorrise, e la Buki pensò di non averla mai vista così tranquilla; di non averle mai visto quel sorriso così dolce. «Auguri, Soul» ripeté.
Soul annuì, da dietro il bicchiere. Soul Annuì, e ringraziò di aver potuto nascondere il proprio viso dietro alla bevanda.
La Shokunin si allontanò, destreggiandosi tra gli ospiti e diventando solo una macchia gialla.
Diciotto anni.
Soul annuì tra sé e sé. Imbarazzato, arrossito e, probabilmente, insensatamente, reso stupido da troppi anni di amore non corrisposto. 

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Note - Flashfic. Stupida, insensata e con tanti sott'intesi che lascio cogliere a voi :D è anche ooc, tra l'altro. 
Scritta - in ritardo, sono imperdonabile. Ma perchè non riesco nella puntualità? - per il compleanno di una grande amica. Sì, grande in tutti i sensi. Piccolo pensierino, fatto con molta modestia, a cui ne seguirà anche un altro, se riuscirò. Ancora Auguri! <3

Per chi segue Madness - Salve =D no, non me ne sono dimenticata. No, per niente. è solo un capitolo un po' difficile; è un corridoio e mi serve a definire alcuni punti per la trama. Portate pazienza, vi lascio una piccola anteprima ^^
"Ogni sua parola ti faceva venire la nausea. Ogni suo gesto ti scuoteva nel profondo.
Così sei titubante a dirglielo. Dirgli che preferisci questa Maka, spaesata, che negli occhi racchiude la forza di affrontare qualsiasi cosa, e il coraggio immotivato di proseguire nella strada della sua follia. [...]

Corri, come facevi un tempo. Una mente forte, risiede in un corpo forte e in un’anima forte.
Non è forse questo? Fortifica il corpo, rafforza la mente, sii fedele alla tua anima.
Solo un incubo. Un fottuto incubo."