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Autore: Roxanne Potter    16/09/2011    5 recensioni
I pensieri di Jenna Sommers, il suo dolore, dopo la morte della sorella Miranda. Un ricordo legato a una rosa.
Questa storia si è classificata prima al contest "The Vampire Diaries" di Dark Aires.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jenna Sommers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Signora Sommers... sua sorella è morta.
No.
La tazzina fortunatamente vuota cade a terra e si frantuma. E tu puoi solo rimanere ferma con gli occhi sgranati. Il ricordo di quella frase ti tormenterà per mesi.
Sua sorella è morta.
Miranda. La tua Miranda, con quel viso gentile e il sorriso morbido, non ci sarà più. Possibile che i suoi occhi scuri siano adesso privi di vita, gelidi? Possibile che il suo corpo debba ridursi in ossa e polvere, mentre giace nel buio?
Il momento di Miranda è già arrivato?
Ti lasci cadere sul letto, quella notte, e inizi a piangere come non facevi da tanto tempo.
La tranquillità della tua vita è stata infranta, e lo esprimi con lacrime e singhiozzi.
Ricordi tua sorella : quella bambina dai lunghi capelli neri che ti consolava sempre quando ti facevi male o eri arrabbiata. Miranda che ti aiutava con i compiti. Miranda che ti dava consigli quando prendesti le tue prime cotte. Miranda che, se litigava con te, andava a chiederti scusa dopo pochi minuti.
Semplicemente tua sorella.
Il giorno del funerale non ti curi neanche dell'eleganza del tuo completo grigio perla o degli orecchini dorati che hai indossato mentre ti fissavi allo specchio, ma senza vederti veramente.
Sei insieme agli altri nel cimitero, il viso secco di lacrime. Guardi le due bare che vengono calate nella fossa : quella di Miranda, insieme a quella di suo marito.
Maledetto incidente stradale.
Se non fosse per quello, Miranda sarebbe ancora viva. Ti sorriderebbe. Ti chiamerebbe per fare quattro chiacchiere e informarti su come va al lavoro. Magari staresti passando la mattinata in casa sua, a offrirle i tuoi famosi pasticcini. E non a tormentarti in questo cimitero piovoso dalle lapidi che cadono in pezzi.
Stringi tra le mani una rosa bianca, grondante d'acqua. Prima che chiudano la fossa, ti avvicini al bordo, ignorando gli sguardi puntati su di te, gli sguardi di tutte quelle persone preoccupate di farti le loro condoglianze.
Lanci la rosa, che cade quasi con delicatezza sulla bara di Miranda.
Una rosa bianca su quel legno scuro.
E ti colpisce un ricordo.
Il pomeriggio d'estate in cui tu avevi dodici anni, e lei quasi quattordici. Volevate prendere dei gelati insieme, e avevate deciso di mangiarli passeggiando per i giardini della città.
Mentre ridevate e passeggiavate lungo i viali, il sole era scomparso ed era scesa una leggera pioggia estiva.
Vi eravate dirette verso l'uscita del parco, per tornare a casa, sbuffando per la mancanza di un ombrello. Ma in fondo quella pioggia non era così male.
Miranda aveva esclamato all'improvviso: -Ehi, guarda là!
Si era diretta verso un gruppetto di cespugli, si era chinata e aveva raccolto una splendida rosa bianca.
-Prendila, Jenna. Te la regalo.- aveva sorriso con la sua consueta allegria. Tu avevi sbattuto le palpebre, sorpresa, e sfiorando i petali della rosa avevi ricambiato il sorriso.
-Grazie. Ma ora è tutta bagnata.- ridesti.
-Fa nulla, quello che conta è il pensiero.
Un regalo di tua sorella, uno tra i tanti. Un ricordo molto semplice, di due ragazzine che mangiano gelati sotto la pioggia e si regalano fiori.
La rosa che cade sulla bara ti fa tornare in mente quel ricordo.
La pioggia che in questo momento cade su di te è molto più fredda e pesante, ma ti rammenta comunque la pioggerella di tanti anni fa.
La rosa, però, è identica, bianca e sottile. Non può essere la stessa, naturalmente. I tuoi ricordi di bambina sono confusi, eppure le due rose si somigliano, di questo sei sicura.
È come se tu stessi restituendo a Miranda il suo regalo. Ma che fine ha fatto la rosa che lei ti regalò? Rifletti.
Sì, forse marcì nella cantina di casa, lì dove andasti a nasconderla perché l'immagine della rosa in mezzo alle cianfrusaglie di un baule ti piaceva. Ma poi la dimenticasti.
Sorridi triste.
Il regalo è ricambiato.
Arretri, lasci che un'ultima lacrima ti scorra sulla guancia. Forse gli altri non lo noteranno, la confonderanno con la pioggia.
Ti volti e i tuoi occhi incontrano quelli di due ragazzi. La prima è una diciassettenne con il viso ovale incorniciato da lunghi capelli scuri. Il secondo è un ragazzino bruno, l'espressione disperata e persa, di non più di quattordici o quindici anni.
Elena e Jeremy. I figli di Miranda. I tuoi nipoti.
Adesso saranno sotto la tua custodia.
Senti che qualcosa si accende dentro di te.
Hai comunque un motivo per andare avanti, e lo farai per tua sorella Miranda. Giusto, Jenna?

*

Prima. Si è classificata prima.*__*
*Va a festeggiare.*
Ringrazio tantissimo la giudicia e... beh, posto la storia. Se a qualcuno piace, recensisca pure.:D
   
 
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