- Hi, do you want to be my friend?
- «Ciao,
vuoi essere mio amico?».
- Un bambino
moro, dagli occhi verdi, un sorriso cortese e una mano allegramente in avanti
attirò l’attenzione di Scorpius che alzò
un sopracciglio, scettico.
- Era un
bambino di al massimo quattro anni, ma guardandolo Scorpius capì che era suo
coetaneo.
- Era
infantile- aveva dei lineamenti così decisamente poco marcati- ma tuttavia
qualcosa gli suggerì che quel bambino era diverso da come appariva.
- Nonostante
tutto quella mano posta stupidamente avanti a lui gli fece storcere il naso.
- Il bambino
moro sorrise ancora quasi non si rendesse conto di essere ridicolo.
- «Io sono
Albus, ma tutti in famiglia mi chiamano Al.»
- Scorpius
non accennò a volergli stringere la mano.
- In testa
gli rimbombavano le espressioni gelide di suo padre, i suoi divieti nel
diventare amico di tutti.
- “Solo i
migliori possono diventare amici dei Malfoy. I Malfoy non hanno amici, solo alleati.”
- Non aveva
mai capito perché, ma suo padre era sempre stato molto settico e rigido per
quanto riguardava i sentimenti; sua madre gli diceva che era il suo carattere,
ma Scorpius non ci credeva appieno.
- Eppure
stava in silenzio.
- Cosa
poteva fare, dopotutto, un bambino di sei anni?
- Albus – Al
–o – come –diamine – voleva –essere –chiamato lo guardò attentamente in attesa
di una risposta, il suo sorriso cordiale e sdentato ancora in bella vista.
- Scorpius
inclinò leggermente la testa in silenzio, poi spostò lo sguardo su quella
ridicola giostra babbana che sua madre incitava a fargli usare- Astoria Greengrass non era assolutamente come Draco, razzista e purosangue fin dentro le vene, ma anzi sembrava (anche se con un leggero sforzo, era stata pur sempre una Serpeverde) accettare di buon grado quei.. quei Babbani- ma della quale
lui provava un malsano odio; una bambina dai capelli rossi e ricci e gli occhi
celesti stava allegramente arrampicandosi su una scala.
- Scorpius
pensò fosse ridicola, ridicolamente
carina.
- «Ehy
bimbo, come ti chiami? Perché non mi rispondi?» Albus aveva lentamente iniziato
ad abbassare la mano, una smorfia triste a sostituire piano piano il sorriso.
- Scorpius
lo guardò attentamente.
- «Non vuoi
essere mio amico?»
- Sbatté
violentemente le palpebre,senza parlare. Albus
restò in silenzio prima di abbassare la testa imbarazzato e deluso.
- «Non vuoi
venire a giocare con me e i miei cugini sui giochi?», chiese ancora sempre con
la voce più mozzata, ma Scorpius non lo degnò di una qualsiasi risposta.
- Albus gli
diede le spalle, tristemente, un piccolo sussulto di delusione sulle spalle.
- Guardandolo
il biondo pensò che quel bambino fosse veramente stupido a piangere solo perché
lui non gli aveva dato una risposta; lui non piangeva per quelle cose, lui non
piangeva per niente!
- Suo padre
diceva che i Malfoy non piangevano mai.
- Eppure
mentre vide quel ragazzino allontanarsi, quella bambina rossa ridere mentre
scivolava via da una lunga rete metallica colorata, un altro bambino molto
simile ad Albus chiamarlo allegramente sospeso a mezz’aria con le gambe
attaccate ad una sfera gialla, Scorpius si sentì stringere forte in petto. Lì,
vicino al cuore.
- Immediatamente
aprì la bocca e prima ancora che potesse pensare a cosa stesse per fare si ritrovò a chiamare quel bambino moro a grande
voce.
- Albus si
voltò, un ginocchio sbucciato e la mano graffiata.
- «Io
comunque sono Scorpius…»
- E nonostante avesse una voce arrogante, il tono annoiato e non lo guardasse in faccia quasi non lo ritenesse sufficientemente all’altezza, Albus capì che sarebbero diventati grandi amici.
- Okay, questa storia non è niente. Niente di sensato
almeno.
- Sinceramente
non posso darle della storia perché mi è venuta così, in mente,
in cinque secondi che mi sono sdraiata sul letto stanca dalla scuola. Ho solo
pensato: “Ehy, sarebbe bello immaginare- diversamente da come molti e me
compresa hanno già fatto- l’incontro di Al e Scorpius da bambini invece che sul treno. E così mi sono immaginata Albus,
bello, dolce ed infantile, porgere la mano a lui, arrogante e più scorbutico,
ma pure sempre amabile.
- Non ho
resistito a mettere un lieve accenno di Rose e Scorpius.
- Quella
bella ragazzina rossa dagli occhi celesti- e ci tengo a sottolineare che sono come quelli di Ron- è Rose non
Lily. Rose.
- E poi come
non citare James? Io amo James!
- Ma
nonostante tutto non si parla di loro, quindi by the way.
- La storia
non è stata scritta a scopi di lucro, come tutte le mie storie che non sono
originali, e non vorrei offendere nessuno con questo sfogo privo di senso.
- Non mi
soddisfa particolarmente, ma lo pubblico perché mi sono gasata ultimamente e
anche perché questo è il primo scritto che riesco a stendere da.. ehm.. tre settimane?
- Dunque, mi
accontento.
- Saluti
immensi- queste note sono più lunghe della storia, mai successo prima d’ora?- Manu.