CURSE
E’ struggente. Ti corrode.
Ti sembra insopportabile e non vorresti associarlo a nessun emozione.
Implica ogni tipo di resistenza umana.
Ma è solo il dolore, vero?
Sai bene cosa significa quando egli è stato il tuo fedele compagno di vita.
Ti ha colpito soprattutto alla testa –ad ogni neurone cerebrale-, rendendoti incapace di amare, di sperimentare.
Esonerato dalla reale umanità.
E adesso? Il tuo cuore sembra esser stretto in una morsa soffocante. Le lacrime -fatali- premono sugli occhi doloranti.
Il tuo cervello vorrebbe riprendere a vivere, mozzando il tuo essere.
Intorno: distruzione, silenzio.
E capisci di essere stato il burattino nelle mani dell’effettivo vincitore.
Esattamente come Itachi.
Nevvero,
Sas’ke?
[110 parole]
Note dell’autrice: Eccomi di nuovo, da che scompaio per settimane a che pubblico due storie a distanza di ore ._.
Questa è proprio una baggianata. Tant’è che mi piace descrivere del Sasuke che molto odio nel contesto della sofferenza (come se non fosse sofferente già abbastanza).
E’ ambientata in un futuro di distruzione dopo-guerra. Risentimento, dolore e una maledizione. Quella dei fratelli Uchiha, manovrati da una mente malvagia. –si, sto parlando di Madara-. Perciò niente happy ending specie per lui.
Spero sia piaciuta, è la mia prima drabble!
Adesso mi rituffo nella “sofferenza” di Foscolo >,<
Baci!