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Autore: Noemiwaydestroya    16/09/2011    2 recensioni
Ehm che dire della mia storia? Catherine Cassie Browning è la tipica adolescente: ce l'ha con il mondo, ma soprattutto col padre...ad un certo punto però la sua vita subirà un cambiamento inaspettato, tra streghe, fate, vampiri, licantropi,mondi magici e paralleli, complotti e chi più ne ha più ne metta, Cathy avrà il suo bel daffare!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa volta ho davvero esagerato. E quando mio padre lo verrà a sapere … meglio non pensarci. Continuo a camminare spavaldamente - come al solito oserei dire - tra i corridoi di questa schifosissima e inutile scuola della magnifica Big Apple, la Lincoln High school. Incredibile, tutti si voltano per guardarmi procedere verso lo studio del preside Gabe, dove di certo verrò espulsa per l’ennesima volta dopo quello che ho combinato. Mi lascio scivolare addosso le occhiate tra l’incuriosito e il divertito degli studenti, per non dire scandalizzate e con una punta di soddisfazione penso che si, finalmente Catherine Browning è riuscita a farsi notare anche oggi; cosa che non sono riuscita a realizzare prima nell’ unica (presumo) settimana della mia permanenza alla Lincoln e imputo la colpa di ciò al fatto che i newyorchesi siano abituati a ogni sorta di stranezza. Oh, ma questa mattina mi sono fatta notare perfino da loro, eccome!
Ora sono proprio davanti alla porta dello studio del signor Gabe e prima di entrare l’insegnante di letteratura inglese, la Dimmsdale, mi osserva con aria afflitta e poi mi dice:
- Cara, non ho idea di cosa ti aspetti ma di sicuro non è nulla di buono. Perché l’hai fatto?-
Non ho nessuna intenzione di risponderle e malgrado sia la mia insegnate preferita la supero, fino a spalancare completamente la porta dello studio e scorgerne la faccia infuriata - e ne ha ragione - del proprietario, il quale mi fa cenno con aria che dovrebbe essere addolorata, di sedermi.
Mi accomodo molto rumorosamente e mollemente sulla sedia davanti alla scrivania del signor Gabe e aspetto che sia lui il primo a prendere parola, perché non ho nessuna intenzione di ammettere qualcosa che ho accidentalmente fatto. Il motto è: negare sempre, fino alla fine.
-Signorina Browing, lei sa meglio di me ciò che è accaduto oggi, e saprà anche che devo prendere provvedimenti seri. Il suo comportamento scellerato, disdicevole, nonché altamente pericoloso ha messo in serio pericolo molte vite, quindi ora confessi le sue colpe-
Si sente lontano un miglio che la sua voce trattiene a stento una forte rabbia, che cerca di nascondere con aria addolorata e perplessa. Scommetto che se potesse mi prenderebbe a schiaffi. Ovvio, gli ho incendiato mezza ala della sua preziosissima scuola.
- Senta signor Gabe, lei non può sapere con certezza se sono stata io a incendiare mezza ala del Lincoln, non può giudicarmi così, è ingiusto! - gli ribatto mordendomi il labbro inferiore con espressione offesa e uno sguardo che in teoria dovrebbe fargli capire che sono innocente.
- Non menta signorina Browning, so che in passato e nelle altre scuole lo ha fatto, ma con me non attacca. Quindi confessi e si assumi le sue responsabilità, forse potrei essere più clemente- ora è proprio arrabbiato, e non cerca più di nasconderlo, ma io me ne frego e gli rido in faccia. 
-Possiamo andare avanti per tutto il tempo che vuole, ma la mia versione l’ho già detta e resta la stessa: stavo fumando e casualmente mi è caduta la ca…. cioè volevo dire la sigaretta, ha preso fuoco e bum! Tutto ha preso fuoco, di certo non è colpa mia se avete dei pavimenti e delle pareti che si infiammano facilmente. Per la verità è stato grandio… - non termino la frase che il preside tuona:
-Basta così, la smetta di fare la strafottente e mi dica la verità! - Sembra un ’assatanato ma io gli sorrido con aria affabile e scherzosa, quasi come una bambina che ha combinato una marachella, al posto di avere compiuto un atto estremo di vandalismo, solo che questa discussione si protrae da troppo tempo ormai e lui non ha ancora chiaro il fatto che io non l’ho fatto davvero apposta e perciò non me ne pento. Mi stavo solamente rollando una canna in tutta tranquillità quando il super- rintronato prof di scienze, alias Jaap Ross mi ha richiamato perché non stavo prestando attenzione alla sua barbossissima lezione, io mi sono spaventata e l’ho fatta cadere a terra. Quel che è successo dopo ormai è storia.
   
 
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