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Autore: VioletBow    17/09/2011    1 recensioni
Si avvicinò al portone un po' titubante.. forse avrebbe dovuto avvisare prima, con una chiamata.
Si sentiva indeciso ma, in fondo, ormai era lì, no?
Bussò ed attese che qualcuno gli aprisse.

{802759} *me felice*
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: Lime | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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Si avvicinò al portone un po' titubante.. forse avrebbe dovuto avvisare prima, con una chiamata.
Si sentiva indeciso ma, in fondo, ormai era lì, no?
Bussò ed attese che qualcuno gli aprisse.
Dopo una manciata di secondi, il rumore di passi all'interno della casa gli annunciò che la sua breve attesa era terminata; la porta si aprì e si trovò di fronte un uomo che era l'esatta immagine di come pensava sarebbe diventato il suo amico.
L'uomo lo accolse con un sorriso, ed ora Tsuna notava ancora di più la somiglianza tra lui e suo figlio.
- Tu sei un amico di Takeshi, vero? - chiese cordialmente, vedendo che il giovane si trovava in imbarazzo.
Tsuna annuì e seguì l'uomo che, con un gesto della mano, l'aveva invitato ad entrare.
- E' in camera sua, sai dove si trova?
Il ragazzo confermò e lo ringraziò, vedendolo poi tornare ai propri impegni.
Non era stato che due o tre volte a casa di Yamamoto ma, fortunatamente, gli bastavano per sapere dove andare.
Si diresse velocemente verso la camera dell'amico ma, giunto davanti alla porta scorrevole in stile orientale, si bloccò.
Non era mai stato particolarmente arguto e, in effetti, non aveva molte qualità di cui vantarsi.. l'unica cosa che gli tornava utile era il suo spiccato sesto senso che, in quel momento, gli diceva che c'era qualcosa che non andava.
Provò a convincersi che era solo una sensazione infondata, ma s'impose lo stesso di avvicinarsi alla porta con cautela.
- C-Cosa stai facendo?
Ciò che sentì fu la voce allarmata di Gokudera, seguita dal rumore di qualcosa che sbatteva contro il muro.
Già.. cosa stava facendo? Avrebbe voluto saperlo anche lui.
"Tsu-kun, sei curioso come una scimmietta." gli ripeteva, affettuosamente, sua madre quando era piccolo; fu quella curiosità infantile che si portava ancora dietro a convincerlo ad aprire di un minimo la porta.. quel poco che gli avrebbe concesso di controllare la situazione senza farsi vedere.
Infilò, piano, le unghie e le punte dei polpastrelli tra essa e il muro e la fece scorrere fino a quando non riuscì a far passare quasi l'intera mano nell'apertura.
Guardò nella stanza e si sentì avvampare.
"Avrei fatto decisamente meglio ad avvisare del mio arrivo." si disse.
Ciò che prima aveva sbattuto contro il muro era stato Gokudera, spinto da Yamamoto che adesso si era impossessato delle sue labbra e delle sue guance arrossate.
Eppure, nonostante l'espressione di disapprovazione che compariva sul volto di Hayato, le sue mani erano poggiate dolcemente contro la schiena e la nuca dell'altro; le cui mani, adesso, stavano lasciando il volto del ragazzo per accarezzare leggere il profilo del suo busto ed andarsi ad insinuare sotto le felpa rossa che lo copriva.
- Y-Yamamoto.. - sussurrò, guardandolo con occhi languidi, quando Takeshi sciolse il loro bacio per liberarlo del''indumento che sembrava dar fastidio al suo tatto.
Il Guardiano della Pioggia era sorridente come sempre, ma il suo sguardo sembrava più serio del solito.
Anche se non sapeva più cosa aspettarsi, Tsuna rimase ugualmente stupito quando vide il proprio Braccio Destro stringere in un tenero abbraccio l'altro ragazzo ed alzarsi in punta di piedi per baciarlo.
Si sentì tradito ma non riuscì a capirne il motivo.
Era qualcosa di più della semplice sensazione che i suoi due migliori amici non si fidassero abbastanza di lui da parlargli apertamente del loro rapporto.
Che fosse gelosia?
Era probabile.. Non poteva negare a se stesso di aver qualche volta desiderato che Gokudera gli prestasse attenzioni un po' diverse da quelle che riceveva abitualmente ed ora, vederlo spingere il proprio corpo contro quello di Yamamoto ed accarezzargli il collo, non lo rendeva di certo felice.
Come se non bastasse, si sentiva tremendamente in colpa per star spiando una situazione così intima ma i suoi occhi erano ormai rimasti incantati dai movimenti sensuali dei due Guardiani.
Si costrinse ad allontanarsi dalla porta quando Takeshi iniziò ad armeggiare con i bottoni dei propri pantaloni.
Allontanatosi, abbassò lo sguardo imbarazzato sulle proprie scarpe e notò una lacrima scivolare dal suo viso per andare a bagnare il pavimento di legno chiaro.
Si asciugò gli occhi con il bordo della manica della maglia e tirò su col naso, ma si rese contro troppo tardi che non avrebbe dovuto.
Come sempre, nei momenti meno opportuni, Tsuna si era lasciato dominare dalle emozioni e non aveva pensato che la priorità al momento era non farsi scoprire dai due.
Yamamoto spalancò la porta ma il suo sorriso non vacillò neanche quando si accorse della presenza del boss che tentava di giustificarsi come poteva.
- I-Io non volevo.. - ebbe giusto il tempo di balbettare, prima di venir zittito dalla gentile richiesta dell'amico di entrare in camera.
Takeshi gli chiuse la porta alle spalle mentre Hayato, preoccupato, lo scuoteva, chiedendogli perché stesse piangendo.
Non sapeva rispondergli, non aveva idea del motivo per cui avesse reagito in quel modo.. era la prima volta che provava qualcosa di simile.
Può la gelosia spingere a tanto?
Era l'unica spiegazione che riusciva a darsi ma non voleva accettarlo.
Erano i suoi Guardiani, i suoi amici, nient'altro.. non doveva chiedere di più a nessuno dei due.
- S-Scusatemi, - disse, con la voce rotta dal pianto. - non dovrei essere qui.. non volevo spiarvi.. me ne stavo andando.
- Perché? Parliamone. - intervenne prontamente il Guardiano della Pioggia.
- N-No, va tutto bene. - lo interruppe il boss, tornando a marcia indietro verso la porta.
Il Guardiano della Tempesta gli si avvicinò, per diminuire la distanza che Tsunayoshi aveva aumentato ritraendosi.
- Juudaime.. - sussurrò con le labbra contro i suoi capelli, accogliendolo tra le proprie braccia.
- Sono geloso. - biascicò l'altro, spinto a confessarsi da quel caldo abbraccio.
Sentì ridere alle sue spalle e poi avvertì il braccio di Yamamoto poggiarsi sul suo petto, così vicino a quello dell'altro ragazzo, per spingerlo verso di sé.
Le sue guance diventarono ancora più rosse, benché non capisse cosa avessero in mente i due.
La lingua di Takeshi scivolava piano lungo il suo collo, fino a raggiungere l'incavo della spalla che la maglia non copriva più, essendo finita a far compagnia alla felpa di Gokudera.
Quest'ultimo, con le mani tra i suoi capelli, si stava invece dedicando alle rosee labbra tremanti del suo Juudaime.
Si alzò un po', per compensare la differenza di altezza che c'era tra lui e il suo Braccio Destro, ed anche l'altro fece lo stesso.. ma non si accontentò di abbassarsi quel poco che sarebbe bastato per prendere possesso delle sue labbra più facilmente.
Si abbassò ancora, lasciando una sottile striscia di saliva sul petto del ragazzo dai capelli castani.
Per quanto il boss potesse essere stupido la maggior parte delle volte, intuì cosa i suoi Guardiani stavano architettando appena prima che le veloci mani del ragazzo di fronte a lui lasciassero scivolare i suoi pantaloni a terra.
Si rese conto di non aver mai avuto il volto più arrossato e i pensieri più confusi, prima di allora.
Il Guardiano della Pioggia, gentilmente, gli girò il volto verso di sé e portò via con le proprie labbra un punto sotto il suo occhio su cui era ancora rimasta una lacrima.
Tsuna trattenne il respiro quando Hayato, ora inginocchiato davanti a lui, che lo stava baciando all'altezza dell'ombelico, fece audacemente attraversare alla sua mano il bordo dei boxer.
- N-No.. - sussurrò.
Avrebbe voluto formare una frase completa, ma le parole gli morirono in gola quando si accorse che anche l'altro aveva preso esempio dal coraggio dell'amico, infilandosi anche lui nel suo intimo e strizzandogli vigorosamente una natica.
Perché?
Sawada si ritrovò a stringere le spalle del Guardiano della Tempesta, chiedendosi perché quelle attenzioni gli piacessero tanto.
Lui era innamorato praticamente da sempre di Kyoko, giusto? Non aveva mai desiderato nessun altro.. eppure perché adesso doveva reprimere la voglia che gli nasceva dentro di chiedere di più?
Che poi, cosa avrebbe potuto chiedere di più?
L'unica cosa che desiderava era riuscire lasciar perdere tutti quegli interrogativi e lasciarsi andare; si accorse di quanto potesse essere semplice quando sentì l'umido indice del ragazzo dai tratti orientali penetrarlo piano.
Sbarrò gli occhi, ma non si oppose.
Come non si oppose neanche quando la lingua di Gokudera iniziò a muoversi abile per l'intera lunghezza del suo sesso.
Fu travolto da un inspiegabile varietà di sensazioni diverse, in una volta sola, e non riuscì più a capire nulla.
Non capì quando il Guardiano della Tempesta aveva ripreso a baciarlo, con il viso e le mani sporche del suo seme.
Non capì quando si strinse forte contro di lui, scosso dalle spinte di Yamamoto che ormai aveva smesso di usare le mani.
Non capì perché entrambi gli sussurrassero un'infinità di scuse, quando si ritrovò a terra tra le loro braccia.
Capì solo che quella situazione che aveva avuto il piacere di vivere, sarebbe stato un avvenimento più unico che raro.. quelle attenzioni, che continuò ardentemente a sperare per il resto della sua vita, non gli furono mai più concesse.
  
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