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Autore: Micchirin    16/05/2006    2 recensioni
..perchè.. sono vostro fratello- disse Fabio tutto d'un fiato
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una giornata di lavoro come tutte le altre, ai gemelli Weasley non rimaneva altro che chiudere il negozio.. - Per oggi abbiamo finito - stava dicendo Fred ai suoi commessi, mentre gli porgeva la paga settimanale - questa è per voi… ve la siete meritata. - Andate in pace! - urlò George dal retro del negozio. Tutti quanti scoppiarono a ridere poi George si ricompose - ci vediamo lunedì… puntuali! - aggiunse rivolto a Meredith, che di solito arrivava mezz’ora in ritardo. Tutti uscirono e fred spegneva le luci quando ad un tratto... - George, sei tu? Ma non eri nel retro? -Sono nel retro - rispose George, che ora si dirigeva verso il fratello. - Fred, c’è qualcosa che non va? - Io… non lo so… - disse Fred, adesso aveva le idee leggermente confuse -…se tu sei qui, “il tizio” davanti alla porta del negozio chi è? - Ma quale tiz… oh mio dio! Fred è uno scherzo, vero? - adesso anche George era confuso. -Se lo è non è opera mia… che dici, lo facciamo entrare? - E cosa dovremmo fare? Lasciarlo lì fuori, col freddo che fa? - George si diresse verso la porta del negozio. Fred aveva la bacchetta stretta in pugno -non si sa mai- pensò, e si avvicinò al fratello. Appena aprirono la porta, l’uomo entrò. Appena lo videro si sentirono svenire tutti e due; era alto, occhi castani, delle lentiggini sparse sul viso, capelli corti e di un fortissimo rosso fuoco… sembrava un Weasley al 100%!!!! - Bello scherzo… davvero… - iniziò George. -… ma ora dicci chi sei! Tom? Rick? - continuò Fred puntandogli la bacchetta contro. Ci fu un momento di silenzio poi “il tizio” iniziò a parlare: - Non sono né Tom né Rick né nessun altro dei vostri dipendenti… - stava dicendo ai gemelli, ma Fred lo bloccò: - e allora chi sei? Rispondi! - quello era un ordine, e non una semplice richiesta. - Fred calmati. Potrei spiegarti tutto se solo mi facessi parlare… - Aspetta - intervenne George - come fai a sapere il suo nome e soprattutto che Fred è lui e non io? - Io so tutto di voi perché… - Perché? - chiesero i gemelli all’unisono, guardandolo con sospetto. - …perché… sono vostro fratello - disse “il tizio” tutto d’un fiato. Sembrava non vedesse l’ora di liberarsi da quel peso e di rivelarlo a qualcuno. I gemelli sembravano sotto l’effetto di un Pietrificus Totalus e visto che nessuno dei due parlava, “il tizio” riprese: - Il mio nome é Fabio e, da come si può ben vedere, sono vostro gemello. Tutto iniziò quando eravamo solo dei bambini: ci capitava spesso d’avere una bacchetta tra le mani e quando era nelle vostre succedeva sempre qualcosa mentre nelle mie… no. Nostra madre non riusciva a capire se fosse una cosa normale o c’era qualcosa che non andava così mi portò in ospedale. Dopo vari test, le dissero che non sarei mai stato un vero mago, che ero un magonò sin dalla nascita. A questo punto Fred sembrò riprendersi dallo shock e disse: - Ma perché non siamo cresciuti insieme? - Già! Perché? - aggiunse George. Loro due avevano il vizio di completare quello che iniziava a dire l’altro. Certa volte sembravano leggersi nel pensiero e lo pensò anche Fabio. Che siano, in segreto, dei Legilimens?? In fondo non sarebbe la prima cosa che nascondono alla loro famiglia… Sotto gli sguardi curiosi di Fred e George, Fabio riprese a parlare: - Perché nostra madre aveva paura che crescendo, io mi sarei sentito inferiore a voi e inutile per tutta la comunità magica così mi affidarono alla famiglia Cannizzaro. - Chiiiiiii?? - dissero i gemelli nello stesso istante, come sempre.. - Ma non sapete proprio nulla, eh?- I due lo guardarono con sguardo interrogativo e George incominciava di nuovo a pensare che fosse uno scherzo - Dovete sapere - riprese Fabio - che molto tempo fa la famiglia Weasley non era a Londra bensì a Catania, una città situata ai piedi del monte Etna, in Sicilia, ovvero in Italia. Lì nostro padre lavorava tra le persone normali, o come dite voi, babbani. Nostro padre e il mio padre adottivo erano colleghi di lavoro, vicini di casa ma ,soprattutto, amici. Nostro padre usava la magia sia a casa che al lavoro così un giorno mio padre, in ufficio, lo vide usare la magia. Quando nostro padre se ne accorse cercò di spiegargli la situazione ma mio padre non ne fu spaventato anzi, ha voluto che gli raccontasse tutto quello che riguardava il mondo magico. Nostro padre glielo raccontò senza problemi perché si fidava di lui e sapeva che non se ne sarebbe andato a spiattellarlo ai quattro venti come se niente fosse. Così quando gli raccontò di noi tre mio padre gli propose di affidarlo a lui e nostro padre accettò. Così sono rimasto all’oscuro di tutto per tutti questi anni senza sapere chi ero in realtà. Se avete qualche domanda da fare… Fred e George non se lo fecero ripetere due volte e iniziarono a fare domande - Ma tu come fai a saperlo? - E poi come hai fatto a trovarci?-chiese Fred - Okay, con calma. Allora, prima rispondo alla domanda di George: qualche giorno fa stavo guardando un programma su SKY con Piero Angela… non chiedetemi cos’è perchè sarebbe troppo difficile da spiegare visto che non avete neanche le prese per la corrente-disse quando i due lo guardavano con aria moooooooooltooo confusa - comunque… stavo dicendo… ah si, stavo guardando questo programma e parlavano di fattori ereditari e tra questi anche il colore dei capelli. Dicevano che i figli spesso prendevano il colore dei capelli da quello dei genitori e fino a lì tutto era normale ma poi ho pensato una cosa: se papà ha i capelli castani, io, come faccio ad averli rossi?? Allora andai da lui a chiedergli spiegazioni e lui fu costretto a raccontarmi tutto.. - Wow! Che storia affascinante! Poi mi spiegherai bene cos’è questo SKY o SKEY o come diavolo si chiama… - disse George che voleva saperne di più al più presto. Certe volte la sua curiosità era così grande da superare persino quella di suo padre Arthur… - Adesso rispondi alla mia… come ci hai trovati? - chiese Fred, che aspettava impaziente la risposta. - Beh, ogni tanto nostro padre veniva a farci visita in Italia e gli raccontò a mio padre di Londra e dell’entrata al Paiolo Magico. Così mi è bastato trovare il locale ed entrare nel mondo magico. Poi, siccome nostro padre parlava spesso di voi quando ci veniva a trovare, ci raccontò che avete abbandonato la scuola e aperto un negozio quindi mi è bastato cercare un insegna con la scritta “Weasley” ed eccomi qua! Fred e George continuavano a guardarsi come se cercassero ognuno un aiuto nell’altro perché nessuno dei due sapeva cosa dire. Poi George riuscì a trovare qualcosa da dire, anche se non era sicuro fosse quella giusta… - Se vuoi puoi rimanere qui… - Già, abbiamo un divano comodissimo di sopra. - continuò Fred - O almeno se è comodo per noi… - Dovrebbe esserlo anche per te visto che siamo uguali! - disse George convinto. - Okay, anche perché non saprei dove andare… - disse Fabio - ma non vorrei approfittare della vostra gentilezza… - Ma che approfittare?? Siamo fratelli, no? - rispose Fred. Adesso sembrava non avere più dubbi su di lui. - Fred ha ragione. Puoi rimanere qui tutto il tempo che vuoi. -Vi ringrazio. Adesso però sarei un po’ stanco… - disse Fabio un po’ intimidito. Aveva girato tutta Diagon Alley alla ricerca del loro negozio per tutta la giornata, era anche finito in Nocturn Alley, e non vedeva l’ora di andare a riposarsi. In meno di due minuti, i tre gemelli furono a dormire: Fred e George nelle loro rispettive stanze, Fabio sul divano in salotto. Stava pensando che non era tanto scomodo, proprio come avevano detto Fred e George. L’appartamento era caldo e accogliente e, poco dopo, si addormentò. L’indomani mattina era sabato e di solito il fine settimana lo passavano alla Tana. Fabio non era tanto convinto di dover andare con loro ma George gli aveva detto - ehi, guarda che anche tu sei della famiglia! - e così andò con loro. Appena lo vide la signora Weasley lo abbracciò e gli chiese tutto il resoconto della sua vita. Fabio all’inizio non si sentiva per niente a suo agio, in fondo tutte quelle persone non le conosceva, ma siccome tutti lo trattavano come se lo conoscessero da una vita, si rilassò molto in fretta. Da quel giorno i gemelli Weasley furono in tre e tutto il mondo magico non sapeva se esserne felice o preoccupato. “Con tutto quello che combinavano in due, pensa in tre…!” disse un giorno Molly Weasley a suo marito Arthur.
  
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