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Autore: _Colours_ of the _Music_    18/09/2011    1 recensioni
Una one-shot che avevo intenzione di fare triste, ma che purtroppo non mi è venuta così u___u
Ringrazio Sara del Dragone per avermi fatto affiorare dalla mente quest'idea!
Spero vi piacerà leggerla!
Bye bye!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Era una serata nuvolosa ad Hokkaido. Io e te eravamo davanti al cancello di casa mia. Cercavo il coraggio per dirti quelle parole che da tanto avrei dovuto trovare.
Abbassai lo sguardo, troppo confusa per proferire parola.
“Ale..? E’ tutto ok?” mi chiesi. Io annuì, mostrandoti un sorriso falso.
Non sembrasti tanto convinto, ma comunque ricambiasti il sorriso, probabilmente l’ultimo che avrei potuto vedere.
“Allora ci vediamo domani! Notte!” dicesti, poco prima di girarti e allontanarti salutandomi con la mano.
“… Sì, a domani…” risposi, anche se non mi avresti potuto sentire ormai, ricambiando il saluto.
Una volta ti fosti allontanato, entrai.
“Alessia, finalmente sei arrivata! Prepara la tua roba, in fretta, che domani è il grande giorno!”
“Sì, mamma…”
Salii in camera con un enorme rimorso.
Perché..? Perché non ero riuscita a dirti quello che provavo per te?? Ogni volta che ci provavo, non ci riuscivo. Non fino in fondo. Nemmeno in quella afosa serata di novembre.
Nemmeno in quella serata fatidica, l’ultima in cui avremmo potuto stare insieme.
Preparai le valige e mi misi a letto, addormentandomi tra le lacrime che cadevano ininterrottamente sul cuscino.
Il giorno dopo, solo la luce fioca del sole attraverso le tende sopra il mio letto mi svegliò. Le mie guance ancora bagnate non volevano asciugarsi.
Ma era troppo tardi per i rimpianti.
Mi preparai svogliatamente e partimmo verso la nostra meta.
Nonostante quell’enorme peso sullo stomaco, decisi che dovevo godermi il viaggio, pensando alla tua felicità. Shawn, tu eri stato mio amico dalla materna, e il nostro rapporto si era intensificato sempre di più. Cominciavo a pensare di provare più di una semplice amicizia nei tuoi confronti, e in quel momento, quello nel quale stavo per partire per l’Italia, mio Paese d’origine, non riuscivo a dimenticarti.
Non ti avevo detto nulla a proposito di questo viaggio, né avevo intenzione di farlo. Odiavo vederti triste più di qualsiasi altra cosa.
Guardando in cielo attraverso i finestrini della macchina, mi salgono alla mente tantissimi ricordi. Tutti legati a te…
***
Arrivammo all’aeroporto. C’erano moltissimi aerei, fermi sulla pista, che si potevano vedere dall’interno dell’enorme edificio attraverso le finestre gigantesche.
“Volo 24 per Venezia in partenza”.
Era il nostro volo…
“Ales…”
Mi voltai. Strano, avrei giurato di aver sentito pronunciare il mio nome da una voce alquanto familiare…
No… Era impossibile… Troppa confusione…
Mi ri-girai. Il nostro volo era in quel momento in partenza.
Una volta controllati i biglietti, salimmo sull’aereo.
Era tutto troppo bello per essere vero… Avrei incontrato Marco, Fidio e Gianluca, tre miei vecchi amici di infanzia, e tutti i miei parenti!
Ma una cosa mancava. Shawn…
Ormai la mia vita era lui, suo fratello, Hayden, e Sara, che consideravo come mia sorella.
Il groppo mi saliva in gola. Non dovevo pensarci in quel momento…
Guardai oltre il vetro del finestrino per assaporare per l’ultima volta Hokkaido in tutto il suo splendore…
***
“Si comunica ai signori passeggieri che l’aereo sta per atterrare.”
Fu questa la voce che mi svegliò. Quella notte era riuscita persino a dormire, nonostante l’agitazione.
Tra poco saremmo atterrati…
Guardai fuori dai finestrini.
“Eh sì… Questa è Venezia…”
L’ultima volta che la vidi avevo circa sette anni, tuttavia mi ricordavo ancora l’aspetto di quella meravigliosa città…
L’atterraggio cominciò. E si concluse senza problemi.
Una volta scesi dall’aereo, fu un vero miracolo per me e per i miei il ritrovamento delle nostre valige! Erano finite chissà dove in mezzo alle altre, ma le ritrovammo in fretta.
“Ce ne hai messo di tempo per scendere da quell’aereo!”
Quella voce…
Mi voltai. No, non poteva essere così..!
Tu, Sara, e Hayden eravate dietro di me, e mi sorridevate.
Mi abbracciasti.
“Pensavi che avresti potuto lasciarci così..?”
A quel punto non resistetti e piansi a dirotto per la commozione e la felicità.
 
Gli amici arrivano sino in capo al mondo per te…
E così fecero loro per me…
  
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