19/09/2011
7 recensioniPioveva.
Pioveva a dirotto.
Anzi, diluviava.
Ma lui continuava a correre.
Non poteva fermarsi.
Doveva arrivare alla stazione in tempo.
Fulmini, poi tuoni.
Lui odiava i tuoni.
Perché ricordavano troppo quel rumore.
Quel rumore insopportabile.
Perché gli ricordavano quel giorno.
Quel giorno terribile.
Non poté fare niente.
Così tutto gli scivolò via dalle mani.
Ma ora, non poteva far sì che accadesse ancora.
No, non di nuovo.
Non poteva permettere che lui se ne andasse per continuare i suo studi.
Anche se suonava egoistico, non si sarebbe arreso.
Non questa volta.
Che importava se il giorno seguente si fosse svegliato con quaranta di febbre?
Avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Qualsiasi cosa, pur di non lasciarlo andare via.
Perchè lo amava alla follia.
Ed era questo sentimento che gli scoppiava nel petto, a farlo correre così veloce.
Era quella sensazione così forte e confusa, a fargli mettere le ali ai piedi.
Da quando aveva perso la sua famiglia, nel suo cuore si era formata una voragine.
Un vuoto incolmabile.
Ma era certo che, se si fosse dichiarato, se gli avesse detto ciò che provava,
dopo tanto tempo, dopo tanti silenzi, allora quel vuoto insopportabile, quel senso di solitudine eterna, sarebbe cessato.
E mentre questi pensieri gli annebbiavano la mente, arrivò.
Sul binario, ad attendere, decine di persone.
Ma a lui non interessava quante fossero.
Ciò che contava era fermarlo.
Si sentì un altro tuono.
Si bloccò.
Poi si riprese.
Si guardò intorno.
Lo vide.
Era in piedi, sul bordo del binario.
In quel preciso istante, arrivò il treno.
Le porte si aprirono.
Il suo cuore mancò un battito.
Ma non aveva il temp di pensarci.
Fece un ultimo disperato scatto verso quella che era la sua unica ragione di vita.
Urlò il suo nome.
Finalmente si voltò.
Si fermò davanti a lui, ansimante.
-T-ti prego, non andare-
Era sull’orlo delle lacrime.
Non ce la faceva più a trattenersi.
-Resta … resta con me-
E non ci fu più bisogno di parole.
Le loro labbra si unirono in un bacio che gli tolse, letteralmente, il respiro.
Secondi, minuti, ore.
Il tempo era divenato solo un insignifacante dettaglio.
Per lui quell'istante fu interminabile.
Fu uno di quei momenti che nemmeno uno scienziato sarebbe riuscito a tradurre in numeri, per quanti sforzi avesse fatto.
Quando il mondo esterno si materializzò di nuovo, tutto quello che lo circondava era confuso, enormemente confuso, ma anche più luminoso di prima.
Era come se il cosmo si fosse sottoposto a un restauro integrale, dall'ultima che l'aveva guardato.
Forse, non l'aveva mai guardato nella maniera giusta.
Ora invece, era insieme a lui.
-Non ti lascerò mai … Fubuki- disse abbracciandolo dolcemente.
E allora le lacrime scesero.
Salate, implacabili.
Un misto di tristezza e felicità lo pervasero.
Una sensazione indescrivibile.
E mentre i suoi occhi erano pieni di lacrime, l'altro parlò
-Ti amo, Shirou –
Questa volta fu Fubuki a baciarlo.
-Ti amo anch’io, Shuuya –
Ora ne era certo.
Gouenji non se ne sarebbe mai andato.
Gouenji non l’avrebbe mai lasciato.
Dopo tanto tempo, quel vuoto opprimente, era scomparso.
*Angolo zucchero e miele*
Sto male D:
Sto malissimo D:
Ho la febbre .-.
38 e mezzo .-.
Beh, notiamo il lato positivo di tutto questo:
rimango a casa da scuola :D
Alla facciaccia dei miei compagni xD
Bene, torniamo alle cose serie (?), tipo la fic.
Con le poche forze che mi restano, ho pubblicato questa cosa.
La coppia è la Fubuki*Gouenji (ma no dai -.- NdTutti)
Il narratore è Fubuki (banana -.- NdTutti)
Ed è un happy ending :D
(non lo sapevamo -.- Nd Tutti)
(e basta! è.é *li picchia* NdA)
S
pero che la fic non abbia troppo zucchero,
ma quando sono ammalata mi escono solo cose super-sdolcinate, per tirarmi sul il morale u.u
Ora vi lascio, perchè devo prendere lo sciroppo :P
Spero di rimettermi presto .-.
Ora dovrei riuscire a caricarmi ...
10%
20%
30%
40%
50%
...
No, non ci riesco .-.
Lasciate qualche recensione please *-*
Ho bisogno di un po' di conforto TT-TT
Addio
Bloody_Alice97
*muore*