Eccomi qui, di ritono dall'ennesima partita, è molto tardi.
Sono stanco, ma non ho sonno, ti guardo mentre dormi e ripenso a tutti questi anni passati assieme.
Ad ogni partita, tu c'eri.
Quando ho iniziato la mia carriera in Germania, tu c'eri.
Quando mi sono fatto male al ginocchio, tu c'eri.
Quando mi sono fatto male alle mani, tu c'eri.
Sempre nell'ombra, sempre un passo dietro di me.
Tanto che, tutti pensavano che delle ragazze nulla m'importasse.
Dal giorno in cui hai varcato per la prima volta il cancello di casa mia, fu subito feeling tra noi.
Durane i pesanti allenamenti di tuo padre, quando giravo lo sguardo in cerca di sostegno, tu c'eri.
In tutti questi anni non te l'ho mai detto in modo chiaro perchè, si sa, Genzo Wakabayashi ha un brutto difetto è maledettamente orgoglioso.
Quindi, ho voluto scrivertelo, grazie per essermi vicino sempre e da sempre mia Rioko.