19/09/2011
0 recensioni[Questa storia ha partecipato al contest "CIACK, SI GIRA! - contest" indetto da Tefnut nel forum di EFP, classificandosi al 13° posto]
La causa persa
Era agitato e guardava spaventato il Marchio Nero che spiccava nella pelle diafana del suo avambraccio.
Il Signore Oscuro contava su di lui, ora. Ma lui voleva davvero obbedire all'ordine che il suo padrone gli aveva dato? Non riusciva a rispondersi a questa domanda. Aveva paura ed erano tre notti che non chiudeva occhio.
Si voltò verso il fuoco e la sua attenzione fu attirata dalla ragazza che era seduta nella poltrona accanto al camino. Era Asteria Greengrass che lo stava osservando mentre sfogliava distrattamente "Storia della Magia" di Bathilda Bath.
Quella ragazza lo irritava. Capitava spesso che cercasse di attaccare bottone con lui, sebbene sapesse quanto poco socievole fosse il bel Serpverde. Aveva una parlantina esasperante e la sua massima ambizione sembrava diventare amica di Draco ad ogni costo.
«Che hai da guardare, piccola Greengrass?» chiese il biondo con il suo solito fare scorbutico.
«Mi chiedevo cosa potesse spaventare tanto Draco Malfoy!» rispose la mora chiudendo definitivamente il tomo e dirigendosi dal ragazzo.
«Spaventare? Che stai dicendo?» controbatté Draco cercando di ostentare tranquillità.
«Eppure a me è sembrato così!» continuò Asteria con un'alzata di spalle.
«Dovresti smetterla di fare congetture senza senso!» la schernì il ragazzo sorridendo divertito.
«E tu dovresti smetterla di mentire!» ribatté Asteria assumendo un cipiglio altezzoso degno di una Serpeverde. «E comunque, sai dove trovarmi se ti verrà voglia di condividere la tua paura con qualcuno!» aggiunse prima di voltarsi per andarsene.
Draco restò a guardarla per qualche secondo, poi si alzò e la prese per il polso. «Perchè cerchi sempre di essermi amica?» le chiese lui guardandola dritto negli occhi.
«Tu hai bisogno di amici, Draco Malfoy!» gli rispose lei senza staccare i suoi occhi castani da quelli argentei del ragazzo.
«Non ho bisogno di amici!» fece sprezzante Draco accigliato. «Mettiti il cuore in pace, Greengrass: è una causa persa la tua!» aggiunse mollando la presa dal polso della ragazza e voltandosi.
«Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa!» fece Asteria prima che lui sparisse nel dormitorio maschile.
Poi la ragazza si voltò e uscì dal sotterraneo. Draco si girò appena in tempo per vederla sparire dietro l'angolo e nel suo viso si dipinse un sorriso divertito.
Dopo giorni di tensione e paura era riuscito a sorridere. E tutto grazie a quella folle ragazza che Draco non sopportava!
SPAZIO AUTRICE: Prima storia in assoluto che ho scritto sul fandom di Harry Potter. Rileggendole mi sono accorta che non è proprio il massimo, ma come prima storia non mi aspettavo di meglio (non mi aspetto mai buoni risultati da ciò che scrivo!)
Ringrazio Tefnut per avermi dato la possibilità di scrivere questa storia e per avermi corretto gli errori.
Lascio qui sotto i risultati del contest.
Recensite in tanti :)
Alis
13° classificata
La causa persa di xAlisx
Grammatica/punteggiatura: 9,6/10
Forma/stile: 8/10
Caratterizzazione personaggi: 9/10
Originalità: 9/10
Utilizzo frase: 8,5/10
Gradimento personale: 9/10
Totale: 53,1/60
Se c’è una cosa che adoro, è quando qualcuno riesce a strappare quei “sorrisetti divertiti” ai nostri carissimi iceberg Serpeverde. Sul serio, la cosa mi esalta notevolmente e mi fa sorridere a mia volta.
Ma venendo alla tua storia… dunque, per quanto riguarda la grammatica hai dimenticato due volte la virgola davanti al vocativo. Non puoi scrivere “Che cos’hai da guardare piccola Greengrass?” senza la virgola prima di “piccola”. Hai ripetuto questo errore in un altro punto del testo, sempre prima di Greengrass. L’altra svista è stata scrivere Casa (inteso come Serpeverde) in minuscolo.
La cosa che mi ha convinta di meno in questa storia è stato lo stile. L’ho trovato vagamente acerbo, trovo che dovresti lavorarci di più. Ci sono delle ripetizioni, come quella di “lui” qui: “Il Signore Oscuro contava su di lui, ora. Ma lui voleva (…)”.
Hai anche utilizzato dei termini per i quali potresti trovare un sostituto meno colloquiale, come “staccare gli occhi da lui”. Decisamente poco poetico quello “staccare”, non pensi?
Non ho potuto darti il massimo in originalità perché effettivamente questi primi scambi di battute fra Draco e Asteria sono piuttosto ricorrenti.
Anche la caratterizzazione è buona. Di lei non sappiamo nulla, se non che è sorella di Daphne e che appartiene a Serpeverde. Tu l’hai resa abbastanza convincente, anche se non sembra avere tutte le caratteristiche per stare in quella Casa, almeno nella tua storia. Sembra più un ibrido fra le altre tre, onestamente. Draco invece mi è abbastanza piaciuto. È freddo, scostante, antipatico, spaventato. L’unica cosa su cui avrei da rimarcare è quello scoprirsi il Marchio Nero davanti a tutti in sala comune, mentre si sente addirittura osservato: no, non penso proprio che per come stava andando la situazione lui l’avrebbe fatto, francamente. Per il resto, caratterizzazione efficace.
Se devo essere sincera, non mi è piaicuto particolarmente come hai inserito la frase nel contesto. Se volevi metterla in bocca ad un personaggio, avresti dovuto adeguare tutto il tuo stile alla teatralità di quella frase, che invece inserita in quel modo risulta uno spezzone solenne in un normalissimo contesto. Nel senso che una volta che Asteria dice la frase, ci si potrebbero immaginare le cicale che friniscono e le balle di fieno che rotolano, per intenderci… Comunque, non è male come prima storia. Mi è piaciuta, anche se non mi ha del tutto convinto, e trovo che tu abbia la fantasia e la voglia sufficienti per poterti definitivamente avventurare nel fandom di Harry Potter. Brava!